Aeroporto di Firenze: aggiornamenti e novità


AZ209

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24 Ottobre 2006
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Aeroporti, Nencini non ci sta: “La pretesa di Sesto scredita le istituzioni”

“La pretesa avanzata dal Comune di Sesto Fiorentino di ridiscutere addirittura il potenziamento aeroportuale di Peretola è sconcertante. Ci sono già stati una trentina di processi autorizzativi, dibattito pubblico, fusioni societarie, delibere istituzionali, un Piano nazionale aeroporti che inserisce Firenze e Pisa tra gli scali strategici, valutazione di impatto ambientale all’ultima casella e fondi già previsti per la realizzazione delle opere”.

È quanto ha affermato il vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini. “Fermare l’opera avrebbe un solo significato: screditare le istituzioni, rallentare le potenzialità di crescita che le infrastrutture favoriscono”, ha aggiunto.

FALCHI RISPONDE A NENCINI: “SCONCERTANTE IGNORARE I CITTADINI”
“Le Istituzioni perdono credibilità quando non sanno intercettare la volontà dei cittadini. A Sesto Fiorentino si è votato, cosa che il viceministro Nencini sa bene, avendo preso parte alla campagna elettorale, e i cittadini hanno inviato alla politica un messaggio chiaro. Mettere in discussione l’ampliamento di Peretola, in maniera seria e nel rispetto dei ruoli istituzionali, significa semplicemente attuare la volontà popolare.

A sconcertare dovrebbe essere non la nostra richiesta, ma l’idea che le istituzioni possano ignorare i cittadini pur di attuare un progetto sbagliato e incompatibile con il nostro territorio”. Lo afferma il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, replicando a quanto dichiarato dal viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini.
Fonte: Ansa
 

sky3boy

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Aeroporti, Nencini non ci sta: “La pretesa di Sesto scredita le istituzioni”

“La pretesa avanzata dal Comune di Sesto Fiorentino di ridiscutere addirittura il potenziamento aeroportuale di Peretola è sconcertante. Ci sono già stati una trentina di processi autorizzativi, dibattito pubblico, fusioni societarie, delibere istituzionali, un Piano nazionale aeroporti che inserisce Firenze e Pisa tra gli scali strategici, valutazione di impatto ambientale all’ultima casella e fondi già previsti per la realizzazione delle opere”.

È quanto ha affermato il vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini. “Fermare l’opera avrebbe un solo significato: screditare le istituzioni, rallentare le potenzialità di crescita che le infrastrutture favoriscono”, ha aggiunto.

FALCHI RISPONDE A NENCINI: “SCONCERTANTE IGNORARE I CITTADINI”
“Le Istituzioni perdono credibilità quando non sanno intercettare la volontà dei cittadini. A Sesto Fiorentino si è votato, cosa che il viceministro Nencini sa bene, avendo preso parte alla campagna elettorale, e i cittadini hanno inviato alla politica un messaggio chiaro. Mettere in discussione l’ampliamento di Peretola, in maniera seria e nel rispetto dei ruoli istituzionali, significa semplicemente attuare la volontà popolare.

A sconcertare dovrebbe essere non la nostra richiesta, ma l’idea che le istituzioni possano ignorare i cittadini pur di attuare un progetto sbagliato e incompatibile con il nostro territorio”. Lo afferma il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, replicando a quanto dichiarato dal viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini.
Fonte: Ansa
Bravo Nencini... perchè per il sindaco è SBAGLIATO, quando ci sono state infinite commissioni tecniche, autorizzazioni, pareri di enti come ENAC che continuano a dire che èè giusto, su quali basi TECNICHE il caro ESPERTO dice che è SBAGLIATO, quali sono le prove scientifiche di questo? E' solo propaganda mi chiedo? se ha veramente delle prove che le tiri fuori...
 

I-SMEL

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29 Settembre 2012
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E pensare che mesi addietro un buontempone da Roma cianciava promesse a vanvera di un fantastico G7 a Firenze l'anno prossimo, con la pista di Peretola gia pronta....

Dispiace dirlo, ma è roba da magliari.....e magliari in assoluta malafede :sconfortato:

I-SMEL
 

BrunoFLR

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13 Giugno 2011
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Firenze
Bravo Nencini... perchè per il sindaco è SBAGLIATO, quando ci sono state infinite commissioni tecniche, autorizzazioni, pareri di enti come ENAC che continuano a dire che èè giusto, su quali basi TECNICHE il caro ESPERTO dice che è SBAGLIATO, quali sono le prove scientifiche di questo? E' solo propaganda mi chiedo? se ha veramente delle prove che le tiri fuori...
I palazzinari incalzano.
 

AmerigoVespucci

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25 Febbraio 2011
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I palazzinari incalzano.
Ma noooo! Ci vogliono fare "il parco della Piana", d'altronde i Sestesi tra andare tra gli alberi ed i sentieri di Monte Morello oppure a caccia di zanzare in una ex-palude, sono in estremo imbarazzo. :wall:
O forse hai ragione te, ed i palazzinari (assicuratori, aggiungo io) incalzano per lottizzare?
Se non fosse un argomento serio ci sarebbe da sbellicarsi.
Ai posteri l'ardua sentenza.
 

Michele

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3 Giugno 2006
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Nooo per carità :D Infatti è solo un caso che università e Unipol, per dirne un paio, entrambi contrari all'ampliamento, siano proprietari di centinaia di ettari :D
La casualità...
 

aless

Moderatore
12 Settembre 2006
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70
Premessa: il sistema aeroportuale toscano non è un argomento che mi tocca direttamente, ed è per questo che non ho mai fatto lo sforzo di informarmi al punto da costruirmi una mia opinione vera e propria. Non ho inoltre alcun motivo di alcuna natura che mi porti a schierarmi per principio a favore dell'una o dell'altra fazione.
Nell'elaborare il quesito che mi accingo a sottoporvi, spero quindi che nessuno di voi ci legga un intento polemico, tanto di carattere personale quanto (per carità!) a nome del Forum che in quanto moderatore io anche rappresento.

La domanda è: ma ne vale davvero la pena di ampliare l'aeroporto di Firenze?

Quel (poco) che so: per varie ragioni, molte politiche, molte casuali, e pochissime volte tecniche, la Toscana si è ritrovata con un dualismo aeroportuale fatto di due scali in concorrenza tra loro: Pisa e Firenze. Se però il primo è oggi un aeroporto che soffre di poche limitazioni e che risulta essere ancora in grado di supportare un certo sviluppo (vedasi il recente esempio di Qatar Airways), l'aeroporto di Firenze si è ritrovato ad essere inglobato nel contesto urbano, con il risultato delle pesanti limitazioni che tutti ben conosciamo.
Tornando indietro nel tempo sarebbe meglio evitare che le cose vadano in questo senso? Probabilmente sì, ma la storia sappiamo tutti che non si scrive con i "se", ed è solo con la realtà che tocca fare in conti.

Quel che vedo: il principale settore economico fiorentino mi sembra che sia il turismo, e quando vado a Firenze trovo una città sempre piena come un uovo, con orde di turisti che occupano in maniera capillare tutte le strutture ricettive (le quali non sono nè poche e nè economiche, anche comparate con i campioni nazionali e internazionali in materia di turismo). Dunque da uomo della strada, e senza avere sotto mano nessun dato, azzarderei a dire che l'impedimento aeroportuale fiorentino non è del tutto un impedimento, nel senso che i turisti a Firenze e in Toscana ci arrivano comunque. Bisogna poi considerare che molti turisti extracomunitari - e questo lo dico per esperienza diretta - quando arrivano in Italia fanno spesso il grand tour, arrivando in un hub e spostandosi poi in treno tra le varie città d'arte (Venezia, Firenze, Roma, e Napoli).
Sempre rimanendo nella parte del "quel che vedo", ogni volta che da Roma prendo un treno AV in direzione nord conto decine e decine di turisti stranieri stracarichi di bagagli e reflex, e che poi a Firenze svuotano il treno. Perchè pur non avendo Firenze un aeroporto tutto suo, la Città è facilmente raggiungibile con 1-2 ore di treno dai principali scali italiani di Roma e Firenze, a cui ormai si aggiunge a pieno titolo anche BLQ (che secondo me è il grande escluso quando si parla di sistema aeroportuale toscano, visto che sarebbe forse più opportuno parlare di sistema aeroportuale del centro Italia).

Quel che dovrebbe essere: ragionando in termini puramente tecnici, sappiamo benissimo come un aeroporto non si componga solamente di una striscia di asfalto rinforzato, e come cioè un aeroporto degno di questo nome necessiti di infrastrutture di supporto alquanto complesse. Questo per dire che un aeroporto ha bisogno di una certa quantità minima di traffico che giustifichi gli ingenti finanziamenti destinati al suo sviluppo e alla sua gestione, altrimenti quell'aeroporto non è un aeroporto ma una marchetta politica.
Ora, per alimentare questi flussi le opzioni sono 3: 1) lo scalo è l'hub di una compagnia, cioè il suo principale snodo operativo (penso ad Atlanta e Dubai come casi scuola, a FCO per rimanere in Italia, e in un certo senso persino a BGY con la sua specie di hub nascosto Ryanair); 2) lo scalo è a servizio del p2p di una città che per dimensioni e/o importanza è in grado di generare da sola un certo flusso (in Italia penso a Venezia, a Bologna, e a Catania); 3) intervengono entrambe queste fattispecie (pensiamo a Londra e Parigi, e nuovamente a Roma). Quando ciò non succede, quell'aeroporto è un fallimento o un inefficiente sperpero di denaro, partendo dal presupposto che da questo ragionamento debbono essere tenuti esclusi scali che svolgono una funzione regionale di area vasta (penso a SUF) o di vera e propria continuità territoriale (sia nell'accezione di CAG che in quella di LMP).

Sintetizzando: tornando indietro nel tempo o ragionando in termini puramente astratti, Firenze dovrebbe rappresentare il naturale snodo infrastrutturale toscano, anche a fronte di una piena integrazione tra il trasporto aereo e quello ferroviario AV. La realtà dei fatti odierna è invece quella di uno scalo, quello di PSA, che svolge sia la funzione territoriale di area vasta che quella di p2p fiorentino, con FLR relegato ad una funzione marginale. Com'è come non è, il sistema si è auto-stabilizzato, tanto che non penso si possa dire che la Toscana (o anche solo Firenze) soffra di problemi di accessibilità. L'esempio perfetto di quello che sarebbe dovuto essere credo sia Bologna, dove soprattutto quando il people mover verrà completato avremo un aeroporto in grado di gestire il p2p nazionale ed internazionale, ma soprattutto pienamente integrato nel sistema ferroviario nazionale e locale.
Per far sì che ciò accada pure in Toscana, ci sarebbe invece bisogno: 1) che Firenze diventi, airside e landside, un aeroporto capace di gestire fino a 10 milioni di pax annui; 2) che PSA venga sostanzialmente chiuso al traffico civile, per evitare le ridicole dicotomie MXP/LIN o PMO/TPS; 3) che il nuovo FLR venga collegato attraverso un'infrastruttura fissa ad un importante nodo ferroviario, possibilmente S.M.N.


Torno quindi alla domanda inziale: i costi in termini di denaro e tempo necessari a che si verifichino queste tre condizioni sono giustificati da reale un guadagno socio-economico rispetto alla condizione attuale? Se questo futuribile super-FLR domani fosse realtà, sarebbe apprezzabile e significativo il miglioramento rispetto ad oggi? Insomma, ne vale davvero la pena di ampliare l'aeroporto di Firenze, o converrebbe ormai prendere atto della situazione attuale e concentrarsi al massimo su un piccolo numero di marginali miglioramenti?

Spero che qualcuno di voi sia interessato a sviluppare in questo senso un dialogo costruttivo e non partigiano (nè livoroso) sul tema.
 
Ultima modifica:

belumosi

Socio AIAC
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10 Dicembre 2007
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Grazie dell'intervento Aless.
Le tue riflessioni sembra le stiano facendo anche in Toscana ad alto livello, dove pare che i dubbi non manchino.
Agli amici fiorentini che ce l'hanno con i proprietari dei terreni, rispondo che aprendo il portafoglio probabilmente il problema si risolverebbe.
Ma forse qualcuno si sta chiedendo se avrebbe davvero un ritorno economico un investimento così forte. Non dimentichiamo che SAT ora è privata e ragiona esclusivamente in termini di costi/ricavi.
Ad ogni buon conto l'iter sta procedendo e i terreni si possono espropriare pagando il prezzo di mercato. Presto o tardi si arriverà al punto in cui le autorizzazioni ci saranno tutte. E allora si scopriranno davvero le carte.
 

aless

Moderatore
12 Settembre 2006
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Grazie dell'intervento Aless.
Le tue riflessioni sembra le stiano facendo anche in Toscana ad alto livello, dove pare che i dubbi non manchino.
Agli amici fiorentini che ce l'hanno con i proprietari dei terreni, rispondo che aprendo il portafoglio probabilmente il problema si risolverebbe.
Ma forse qualcuno si sta chiedendo se avrebbe davvero un ritorno economico un investimento così forte. Non dimentichiamo che SAT ora è privata e ragiona esclusivamente in termini di costi/ricavi.
Ad ogni buon conto l'iter sta procedendo e i terreni si possono espropriare pagando il prezzo di mercato. Presto o tardi si arriverà al punto in cui le autorizzazioni ci saranno tutte. E allora si scopriranno davvero le carte.
Ripeto che la mia voleva essere una riflessione neutra e tecnica sugli aspetti aeroportuali e infrastrutturali della vicenda. Purtroppo l'argomento ha ormai travalicato i limiti di settore, venendo ferocemente strumentalizzato con finalità politiche ed urbanistiche. Per quanto possibile, il mio intervento è destinato a far sì che, almeno qui da noi, dell'argomento se ne parli con il giusto linguaggio, e senza quel campanilismo anche molto stucchevole che si legge in giro.
 

AmerigoVespucci

Utente Registrato
25 Febbraio 2011
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Firenze
Premessa: il sistema aeroportuale toscano non è un argomento che mi tocca direttamente, ed è per questo che non ho mai fatto lo sforzo di informarmi al punto da costruirmi una mia opinione vera e propria. Non ho inoltre alcun motivo di alcuna natura che mi porti a schierarmi per principio a favore dell'una o dell'altra fazione.
Nell'elaborare il quesito che mi accingo a sottoporvi, spero quindi che nessuno di voi ci legga un intento polemico, tanto di carattere personale quanto (per carità!) a nome del Forum che in quanto moderatore io anche rappresento.

La domanda è: ma ne vale davvero la pena di ampliare l'aeroporto di Firenze?

Quel (poco) che so: per varie ragioni, molte politiche, molte casuali, e pochissime volte tecniche, la Toscana si è ritrovata con un dualismo aeroportuale fatto di due scali in concorrenza tra loro: Pisa e Firenze. Se però il primo è oggi un aeroporto che soffre di poche limitazioni e che risulta essere ancora in grado di supportare un certo sviluppo (vedasi il recente esempio di Qatar Airways), l'aeroporto di Firenze si è ritrovato ad essere inglobato nel contesto urbano, con il risultato delle pesanti limitazioni che tutti ben conosciamo.
Tornando indietro nel tempo sarebbe meglio evitare che le cose vadano in questo senso? Probabilmente sì, ma la storia sappiamo tutti che non si scrive con i "se", ed è solo con la realtà che tocca fare in conti.

Quel che vedo: il principale settore economico fiorentino mi sembra che sia il turismo, e quando vado a Firenze trovo una città sempre piena come un uovo, con orde di turisti che occupano in maniera capillare tutte le strutture ricettive (le quali non sono nè poche e nè economiche, anche comparate con i campioni nazionali e internazionali in materia di turismo). Dunque da uomo della strada, e senza avere sotto mano nessun dato, azzarderei a dire che l'impedimento aeroportuale fiorentino non è del tutto un impedimento, nel senso che i turisti a Firenze e in Toscana ci arrivano comunque. Bisogna poi considerare che molti turisti extracomunitari - e questo lo dico per esperienza diretta - quando arrivano in Italia fanno spesso il grand tour, arrivando in un hub e spostandosi poi in treno tra le varie città d'arte (Venezia, Firenze, Roma, e Napoli).
Sempre rimanendo nella parte del "quel che vedo", ogni volta che da Roma prendo un treno AV in direzione nord conto decine e decine di turisti stranieri stracarichi di bagagli e reflex, e che poi a Firenze svuotano il treno. Perchè pur non avendo Firenze un aeroporto tutto suo, la Città è facilmente raggiungibile con 1-2 ore di treno dai principali scali italiani di Roma e Firenze, a cui ormai si aggiunge a pieno titolo anche BLQ (che secondo me è il grande escluso quando si parla di sistema aeroportuale toscano, visto che sarebbe forse più opportuno parlare di sistema aeroportuale del centro Italia).

Quel che dovrebbe essere: ragionando in termini puramente tecnici, sappiamo benissimo come un aeroporto non si componga solamente di una striscia di asfalto rinforzato, e come cioè un aeroporto degno di questo nome necessiti di infrastrutture di supporto alquanto complesse. Questo per dire che un aeroporto ha bisogno di una certa quantità minima di traffico che giustifichi gli ingenti finanziamenti destinati al suo sviluppo e alla sua gestione, altrimenti quell'aeroporto non è un aeroporto ma una marchetta politica.
Ora, per alimentare questi flussi le opzioni sono 3: 1) lo scalo è l'hub di una compagnia, cioè il suo principale snodo operativo (penso ad Atlanta e Dubai come casi scuola, a FCO per rimanere in Italia, e in un certo senso persino a BGY con la sua specie di hub nascosto Ryanair); 2) lo scalo è a servizio del p2p di una città che per dimensioni e/o importanza è in grado di generare da sola un certo flusso (in Italia penso a Venezia, a Bologna, e a Catania); 3) intervengono entrambe queste fattispecie (pensiamo a Londra e Parigi). Quando ciò non succede, quell'aeroporto è un fallimento o un inefficiente sperpero di denaro, partendo dal presupposto che da questo ragionamento debbono essere tenuti esclusi scali che svolgono una funzione regionale di area vasta (penso a SUF) o di vera e propria continuità territoriale (sia nell'accezione di CAG che in quella di LMP).

Sintetizzando: tornando indietro nel tempo o ragionando in termini puramente astratti, Firenze dovrebbe rappresentare il naturale snodo infrastrutturale toscano, anche a fronte di una piena integrazione tra il trasporto aereo e quello ferroviario AV. La realtà dei fatti odierna è invece quella di uno scalo, quello di PSA, che svolge sia la funzione territoriale di area vasta che quella di p2p fiorentino, con FLR relegato ad una funzione marginale. Com'è come non è, il sistema si è auto-stabilizzato, tanto che non penso si possa dire che la Toscana (o anche solo Firenze) soffra di problemi di accessibilità. L'esempio perfetto di quello che sarebbe dovuto essere credo sia Bologna, dove soprattutto quando il people mover verrà completato avremo un aeroporto in grado di gestire il p2p nazionale ed internazionale, ma soprattutto pienamente integrato nel sistema ferroviario nazionale e locale.
Per far sì che ciò accada pure in Toscana, ci sarebbe invece bisogno: 1) che Firenze diventi, airside e landside, un aeroporto capace di gestire fino a 10 milioni di pax annui; 2) che PSA venga sostanzialmente chiuso al traffico civile, per evitare le ridicole dicotomie MXP/LIN o PMO/TPS; 3) che il nuovo FLR venga collegato attraverso un'infrastruttura fissa ad un importante nodo ferroviario, possibilmente S.M.N.


Torno quindi alla domanda inziale: i costi in termini di denaro e tempo necessari a che si verifichino queste tre condizioni sono giustificati da reale un guadagno socio-economico rispetto alla condizione attuale? Se questo futuribile super-FLR domani fosse realtà, sarebbe apprezzabile e significativo il miglioramento rispetto ad oggi? Insomma, ne vale davvero la pena di ampliare l'aeroporto di Firenze, o converrebbe ormai prendere atto della situazione attuale e concentrarsi al massimo su un piccolo numero di marginali miglioramenti?

Spero che qualcuno di voi sia interessato a sviluppare in questo senso un dialogo costruttivo e non partigiano (nè livoroso) sul tema.
Premetto che il tuo intervento non mi pare affatto polemico, per quanto alcuni punti possano essere condivisi o meno.
Ti potrei rispondere semplicemente: fallo sistemare, ibernati per un anno o due, e poi col senno di poi riparliamone: penso che ne resteresti molto sorpreso.
Da decenni gli imprenditori della Toscana centro-settentrionale, un'area di circa 1,5 ml di persone che (nonostante la crisi) produce un PIL ragguardevole a livello nazionale, lamentano la necessità di uscire dalle condizioni terzomondiste che fino ad oggi ci affliggono.
Parlo di Industria pesante, di precisione, farmaceutica, laser e new tecnology, moda e pelletteria, congressuale... mi fermo per non annoiare; solo per cercare di spiegare che Firenze e tutte le realtà circostanti, interessate a FLR, non vivono solo di turismo, questo fa la parte del leone ma non è tutto. Altresì il turismo è troppo mordi e fuggi, con carovane di pullman di turisti che dormono altrove e che girano per un solo giorno: se si vuole incrementare il turismo di qualità e congressuale devono esserci le condizioni per far giungere agevolmente un certo target di persone, farle soggiornare (spendere) e dar loro servizi (tramvia apt-centro; centro congressi/fieristico adeguato; ovviamente aeroporto).
Nel quadro di un simile, desiderato, sviluppo della Città (per estensione), considerando quanto sopra (e per quanto possa a caldo aver dimenticato parecchi esempi da portare), ritengo che FLR possa originare un traffico molto consistente (e non solo a discapito di PSA ma in aggiunta).
Senza offesa per nessuno, mi sembra sciocco voler pensare a Firenze (ed intendo l'area vasta di pertinenza di FLR) semplicemente come una piccola Disneyland per turisti: la "dimensione" è un po' più vasta di una pur bellissima San Gimignano (o Capri, Cortina, San Marino, o chi desiderate), tanto varrebbe credere alle favole.
Ripeto fermamente la mia considerazione di base: in un Paese Normale Firenze avrebbe il suo "normale" aeroporto, senza che l'esistenza di questo dovesse essere giustificata ad alcuno perché si giustifica chiaramente da se'.
Scusate la lunghezza e ciao.
 

aless

Moderatore
12 Settembre 2006
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Premetto che il tuo intervento non mi pare affatto polemico, per quanto alcuni punti possano essere condivisi o meno.
Ti potrei rispondere semplicemente: fallo sistemare, ibernati per un anno o due, e poi col senno di poi riparliamone: penso che ne resteresti molto sorpreso.
Da decenni gli imprenditori della Toscana centro-settentrionale, un'area di circa 1,5 ml di persone che (nonostante la crisi) produce un PIL ragguardevole a livello nazionale, lamentano la necessità di uscire dalle condizioni terzomondiste che fino ad oggi ci affliggono.
Parlo di Industria pesante, di precisione, farmaceutica, laser e new tecnology, moda e pelletteria, congressuale... mi fermo per non annoiare; solo per cercare di spiegare che Firenze e tutte le realtà circostanti, interessate a FLR, non vivono solo di turismo, questo fa la parte del leone ma non è tutto. Altresì il turismo è troppo mordi e fuggi, con carovane di pullman di turisti che dormono altrove e che girano per un solo giorno: se si vuole incrementare il turismo di qualità e congressuale devono esserci le condizioni per far giungere agevolmente un certo target di persone, farle soggiornare (spendere) e dar loro servizi (tramvia apt-centro; centro congressi/fieristico adeguato; ovviamente aeroporto).
Nel quadro di un simile, desiderato, sviluppo della Città (per estensione), considerando quanto sopra (e per quanto possa a caldo aver dimenticato parecchi esempi da portare), ritengo che FLR possa originare un traffico molto consistente (e non solo a discapito di PSA ma in aggiunta).
Senza offesa per nessuno, mi sembra sciocco voler pensare a Firenze (ed intendo l'area vasta di pertinenza di FLR) semplicemente come una piccola Disneyland per turisti: la "dimensione" è un po' più vasta di una pur bellissima San Gimignano (o Capri, Cortina, San Marino, o chi desiderate), tanto varrebbe credere alle favole.
Ripeto fermamente la mia considerazione di base: in un Paese Normale Firenze avrebbe il suo "normale" aeroporto, senza che l'esistenza di questo dovesse essere giustificata ad alcuno perché si giustifica chiaramente da se'.
Scusate la lunghezza e ciao.
Grazie per il tuo intervento.

Ci sono alcuni punti che secondo me meritano di essere approfonditi:

1) io credo che un aeroporto sia un mezzo e non un fine. Con questo intendo che se il turismo fiorentino merita di essere ripensato sotto molti aspetti qualitativi (e su questo sono d'accordissimo con te), a fatica riesco a vedere come in questo discorso rientri l'accessibilità aeroportuale. La gente di solito va in un posto se ne ha motivo e se è facile ed economico arrivarci, non se ha un aeroporto "figo". E a Firenze già si arriva facilmente in auto/bus, treno AV, senza troppe difficoltà da PSA, e in minima parte (che significa sempre 2-3M di pax all'anno!) direttamente su FLR. Insomma, a un primo sguardo non mi sembra ci sia una saturazione dell'accessibilità fiorentina, e anzi QR dimostra che, volendo, c'è ancora spazio per espandersi.

2) Attenzione anche ad un altro discorso: in un'ottica di competitività territoriale, il diretto concorrente della toscana è l'Emilia, che però, anche grazie a BLQ, ha un vantaggio di almeno 10-15 anni rispetto a voi. In questi casi è meglio competere in maniera diretta o, preso atto della cosa, investire quei soldi e quelle energie per diversificarsi dai concorrenti che ti stanno avanti?

3) Mi spiace ma sono in completo disaccordo con una tua affermazione: una infrastruttura non la fai "e poi vedi come va", ma fai piuttosto degli studi di fattibilità degni di questo nome e decidi, in base a quelli, se ne vale la pena o meno. La sfera di cristallo non esiste, ma, volendolo, gli strumenti per predire con buona approssimazione il futuro ci sono.

4) Trovo molto interessante il discorso che fai sulle industrie della Toscana centro-settentrionale: che difficoltà di accessibilità lamentano a cui PSA e l'AV non riescono a supplire? Di cosa avrebbero bisogno?
 

Cesare.Caldi

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Credo la situazione con la nuova pista produrrebbe in sostanza una diversa ripartizione del traffico in Toscana, a Firenze si sposterebbero alcune compagnie major che oggi volano a Pisa, compresa la stessa Qatar la cui prima scelta era stata proprio Firenze. Pisa diventerebbe in sostanza un aeroporto alternativo per Firenze dove rimarrebbero le low cost e poco altro.

Ora siccome entrambi gli aeroporti sono gestiti dalla stessa società si tratterebbe in sostanza di un trasferimento interno di traffico con somma piu' o meno zero. Firenze inoltre credo che neanche con la nuova pista non avrebbe la possibilità di ospirare WB per qualche futuro ipotetico volo LR.

Detto questo sono comunque favorevole alla nuova pista perchè permetterebbe di evitare i frequenti dirottamenti e disservizi non appena da quelle parti si alza un po di vento, inoltre nel complesso migliorerebbe l'accessiblità diretta aerea di una delle principali città italiane.
 

Paolì

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Pisa
Per il turismo in Toscana il fatto che l'aeroporto principale sia a PSA permette a molti centri della costa toscana (Lucca, Livorno, Cecina, Viareggio, Elba, Grosseto e la Maremma, Garfagnana e Pisa ovviamente...) di essere più facilmente raggiungibili dai turisti che altrimenti si concentrerebbero solo nell'area fiorentina e magari dedicherebbero giusto una mezza giornata alla torre di Pisa e alle cinque terre/Lucca, in un'ottica veramente mordi e fuggi. La costa toscana non è così ben collegata a Firenze rispetto a come Firenze è collegata a PSA. Detto questo bene che si sviluppino entrambi su traffici diversi ma con una struttura a Peretola che comunque permetta a PSA di sopravvivere e appunto, svilupparsi. Questa è la mia umile opinione da giovine pisano ;)
 

sky3boy

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x Aless e anche per discutere liberamente:

intanto va premesso che sia ADF che SAT non esistono più, e che come richiesto dal presidente della regione Rossi esiste una sola società che gestisce entrambi gli scali che si chiama Toscana Aeroporti.

Che ADF fino a che è esistita come società ha sempre chiuso i bilanci in utile cosa che poche società aeroportuali possono vantare.

Che la stessa Toscana Aeroporti non si fa sicuramente male da sola penalizzando PSA per FLR, FLR rimarrà molto più costoso per le compagnie.

Le major vorrebbero operare su FLR, infatti Qatar prima ha chiesto ad Airbus di eseguire le prove del 320 su FLR e poi ha aperto VCE e adesso visto che la situazione a FLR non è cambiata ha aperto PSA.

FLR presto sarà collegata dalla linea 2 della tramvia che porterà direttamente a SMN con una rapido collegamento, in caso di realizzazione del masterplan è prevista la fermata sotterranea in aerostazione. Percui chi arriva a FLR in circa 10 mintui è in centro e volendo con le linee 1 e 3 raggiungere mezza città.

Attualmente chi arriva a PSA deve scegliere tra un collegamento ferroviario che usa una linea costruita più di 100 anni fa e che comunque è subordinata anche al traffico locale. Oppure usa una strada extraurbana secondaria con limite a 90 che è una buca unica. Il collegamento tra le due città è da terzo mondo. Inoltre da quando hanno eliminato la fermata di PSA Aeroporto FS il pax deve prendere il people mover (quando sarà finito) per andare in stazione con rottura di servizio, pax con bagagli che scendono dall'aereo, prendono i bagagli, montano sul people mover e poi scendo in stazione e salgono su un fatiscente treno che in 55 minuti li porta a SMN, ripeto con la tramvia in 10 si è a SMN da FLR.

Le industrie, la camera di commercio e tutte le strutture economiche chiedono da anni un aeroporto adeguato. Percui l'investimento è più che giustificato.

Inoltre risolve un situazione problematica per aeree densamente popolate che vengono costantemente sorvolate da aerei in atterraggio...

I vantaggi del nuovo scalo sono stati decisi da infinite commissioni tecniche, assemblee, tavoli di confronto, ENAC e oggi con la VIA ufficiosa del ministero dell'ambiente. Richiesta dalla società di gestione che gestisce entrambi gli scali e che quindi non penalizzerà PSA per FLR.

ciuaz sky3boy