Aeroporto di Firenze: aggiornamenti e novità


AmerigoVespucci

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25 Febbraio 2011
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Firenze
Intanto grazie a te e aless per il piacevole dibattito ;)

Inizio dall'ultimo punto sull'AV: anche io posso confermarti le parole di AmerigoVespucci, ovvero che tali velocità non possono essere raggiunte, per via della conformazione del tracciato e per via della vicinanza delle due stazioni.
Non sono però un esperto in materia, quindi ti riporto solo delle cose che ho letto da appassionato, neanche troppi mesi fa e di cui, purtroppo, non posso dartene riscontro.
Resta il fatto che se la tecnologia ferroviaria farà passi in avanti, tutto sarà possibile.

Giiustissima la tua precisazione sull'ampliamento/miglioramento: ecco, io sono favorevole, per tutti i punti che ho scritto nell'altro post, ad una miglioria che consisterebbe nel ricostruire la pista con un nuovo orientamento.
A quel punto poi, se il traffico aereo aumenterà, si dovrà fare anche il terminal nuovo, se invece rimarrà pressochè invariato, ne avrebbe comunque giovato lo scalo intero.
Chiaramente il gestore ToscanaAer. ha in progetto di fare tutto, anche per giustificare il proprio investimento... e io per fortuna o purtroppo non sono il gestore, quindi su questo punto non posso fare altro che dire che non sono totalmente d'accordo.

L'utilità dell'opera: credo che sarà utile sia ai residenti dell'aerea toscana che ho citato, sia ai turisti che vorranno venire in toscana (e perchè no, anche altre regioni limitrofe), sia al settore industriale che gravita sull'area FI-PO.
Perchè si deve dare un target ai fruitori del futuro apt? Sono dell'idea che semplicemente chi lo vorrà usare potrà farlo, indipendentemente da quello che sia il motivo per cui compie il viaggio da o per FLR.
In tanti post ho letto giustamente che i tour italiani "entrano" a Milano o Venezia ed "escono" da Roma: però posso confermare (ho lavorato 2 anni nel settore alberghiero a FI) che ci sono tantissimi altri turisti che vengono direttamente qui come unica meta del loro viaggio. Credo un po' come sia capitato a tutti noi, di andare in vacanza in una sola città estera. Quindi nessuno fa l'aeroporto per le comitive, ma mi ripeto, lo fa per chi ne ha bisogno.



Sono d'accordo.


E' proprio quello di cui ho parlato, ovvero se può esistere una struttura che diventa concorrenziale e più appetibile, perchè non farla? Perchè si spendono soldi pubblici?
Per quella serie di motivi scritti nel mio post, non ritengo sia uno spreco di soldi. Insomma, non sarà una cattedrale nel deserto.



In sostanza tu dici: se ne può fare a meno. Firenze non è irraggiungibile, anzi.
Sono d'accordo perchè credo che data la sua posizione centrale, possa essere considerata una delle città italiane con i migliori collegamenti ferroviari e autostradali.
Però mi ripeto, se si rifacesse una nuova pista e poi si valutasse la costruzione di un nuovo terminal e questo funzionasse, perchè non farlo? Lo scalo attualmente c'è; il posto, poco, c'è; forse quello a cui poi non si pensa è che non si costruirebbe un nuovo hub intercontinentale, ma semplicemente uno scalo dimensionato alla sua realtà circostante.
Le tue argomentazioni hanno il mio pieno apprezzamento! Grazie per il contributo.
 

Goose

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28 Settembre 2009
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http://www.lanazione.it/cronaca/piana-smog-fiorentina-1.2577505

Firenze, 9 ottobre 2016 - «Riguardo alla Piana fiorentina, c’è una buona qualità dell’aria e al momento nessuna criticità» è quanto emerge dai primi dati, relativi al mese di settembre, rilevati dal gruppo di lavoro del professor Roberto Udisti dell’Università di Firenze, recepiti attraverso due sistemi di rilevazione: due centraline classiche, una posta a Case Passerini e l’altra all’inizio dell’abitato di Sesto Fiorentino, dunque ai due estremi della piana, che avevano operato con il progetto Patos e che sono state riattivate. E dalle due centraline Smart «con cui abbiamo fatto il test – spiega il professor Udisti del dipartimento di Chimica – per vedere se i dati che fornivano fossero attendibili. I risultati concordano e sono per ora tranquilli, del resto siamo in un periodo relativamente ‘pulito’, visto che non sono ancora stati accesi i riscaldamenti. Il Pm10 è risultato intorno ai 20 mcg m³ rispetto ai 50 m³ di limite e ai 40 m³ di media annua, sia a Sesto che all’Osmannoro, di fronte a Case Passerini». «ABBIAMO poi testato i quattro metalli più tossici per la salute – dice Udisti – per i quali esistono delle normative europee recepite in Italia: ossia arsenico, cadmio, piombo e nichel. Tutti e quattro sono risultati, tutti i giorni, al di sotto del livello di attenzione per il quale si comincia a prendere provvedimenti di osservazione continua, per evitare appunto sforamenti rispetto ai valori stabiliti dalla legge». In sintesi, i dati dei due campionamenti Smart risultano in buon accordo con i dati giornalieri ottenuti con le centraline classiche, dimostrando due aspetti fondamentali dell’ambiente della Piana.

«Il primo è che la situazione dell’aria è complessivamente buona, ben lontana dalle considerazioni sulla Piana inquinata, dunque i cittadini possono stare tranquilli – spiega Sergio Gatteschi, presidente dell’associazione Amici della Terra della Toscana –. Il secondo è che i dati delle centraline posizionate a Case Passerini e nel polo scientifico di Sesto, sono omogenei a quelli raccolti dalle centraline esistenti a Signa, Scandicci, Firenze. Non c’è quindi nessuna emergenza nella Piana, nemmeno nel suo centro». Un risultato importante, anche alla luce delle numerose polemiche degli ultimi anni e in relazione alla prossima costruzione del termovalorizzatore.



Dati scientifici dell'università di Firenze. Provassero a dire ora che non sono attendibili visto che l'università è una di quelle avverse all'aeroporto.
 

AmerigoVespucci

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25 Febbraio 2011
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Firenze
http://www.lanazione.it/cronaca/piana-smog-fiorentina-1.2577505

Firenze, 9 ottobre 2016 - «Riguardo alla Piana fiorentina, c’è una buona qualità dell’aria e al momento nessuna criticità» è quanto emerge dai primi dati, relativi al mese di settembre, rilevati dal gruppo di lavoro del professor Roberto Udisti dell’Università di Firenze, recepiti attraverso due sistemi di rilevazione: due centraline classiche, una posta a Case Passerini e l’altra all’inizio dell’abitato di Sesto Fiorentino, dunque ai due estremi della piana, che avevano operato con il progetto Patos e che sono state riattivate. E dalle due centraline Smart «con cui abbiamo fatto il test – spiega il professor Udisti del dipartimento di Chimica – per vedere se i dati che fornivano fossero attendibili. I risultati concordano e sono per ora tranquilli, del resto siamo in un periodo relativamente ‘pulito’, visto che non sono ancora stati accesi i riscaldamenti. Il Pm10 è risultato intorno ai 20 mcg m³ rispetto ai 50 m³ di limite e ai 40 m³ di media annua, sia a Sesto che all’Osmannoro, di fronte a Case Passerini». «ABBIAMO poi testato i quattro metalli più tossici per la salute – dice Udisti – per i quali esistono delle normative europee recepite in Italia: ossia arsenico, cadmio, piombo e nichel. Tutti e quattro sono risultati, tutti i giorni, al di sotto del livello di attenzione per il quale si comincia a prendere provvedimenti di osservazione continua, per evitare appunto sforamenti rispetto ai valori stabiliti dalla legge». In sintesi, i dati dei due campionamenti Smart risultano in buon accordo con i dati giornalieri ottenuti con le centraline classiche, dimostrando due aspetti fondamentali dell’ambiente della Piana.

«Il primo è che la situazione dell’aria è complessivamente buona, ben lontana dalle considerazioni sulla Piana inquinata, dunque i cittadini possono stare tranquilli – spiega Sergio Gatteschi, presidente dell’associazione Amici della Terra della Toscana –. Il secondo è che i dati delle centraline posizionate a Case Passerini e nel polo scientifico di Sesto, sono omogenei a quelli raccolti dalle centraline esistenti a Signa, Scandicci, Firenze. Non c’è quindi nessuna emergenza nella Piana, nemmeno nel suo centro». Un risultato importante, anche alla luce delle numerose polemiche degli ultimi anni e in relazione alla prossima costruzione del termovalorizzatore.



Dati scientifici dell'università di Firenze. Provassero a dire ora che non sono attendibili visto che l'università è una di quelle avverse all'aeroporto.
Sono capaci di questo ed altro!
L'assenza, anzi, il persistere dell'assenza di notizie di progressi reali sulla strada per la realizzazione della pista non è un buon segnale.
Speriamo di avere buone news a breve.
 

AngeloneFirenze

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2 Febbraio 2011
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Firenze
È arrivata la tanto auspicata VIA.

FIRENZE — Peretola, si sblocca lo stallo per costruire la nuova pista e potenziare l’aeroporto. Dal ministero dell’Ambiente, guidato da Gian Luca Galletti, è arrivato l’ok alla Valutazione di impatto ambientale (tecnicamente nota come Via). Si tratta di un documento fondamentale, perché consentirà di superare l’impasse provocata dal pronunciamento del Tar, che bocciando la variante al Piano del paesaggio (Pit) redatto dalla Regione, aveva creato dubbi sul futuro della procedura. Dubbi che i tecnici della commissione del ministero hanno risolto dopo mesi e mesi di verifiche, indicando comunque delle prescrizioni al progetto.
Cosa succede adesso
Questo via libera, arrivato a poche ore dal voto per il referendum, consentirà di aprire la Conferenza dei servizi, che dovrà affrontare e trovare soluzioni tecniche alle prescrizioni contenute nella Via. Centrali sono quelle sul rischio idrogeologico e sullo spostamento del Fosso Reale, una delle opere più costose previste per costruire la nuova pista (parallela all’autostrada) e potenziare lo scalo di Peretola guidato dal presidente Marco Carrai e dall’amministratore delegato Roberto Naldi, il cui piano di sviluppo punta a raggiungere 4,5 milioni di passeggeri, 2,5 milioni in più rispetto a quelli attuali.

da http://corrierefiorentino.corriere....lo-97bbf108-b880-11e6-abb5-c6b516a0126a.shtml
 

MarcoFLR

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Vueling apre Londra Luton e Amsterdam per la Summer '17


Vueling rilancia la summer 2017 da Firenze con due nuove rotte verso Londra Luton e Amsterdam per un’offerta totale di 13 collegamenti diretti e più di 530.000 posti disponibili da Peretola, confermandosi come la prima compagnia aerea dell’aeroporto. In particolare, la Firenze-Amsterdam verrà inaugurata il 26 marzo e sarà operata da un A319 con 4 frequenze settimanali fino a giugno, che diventeranno una al giorno da luglio fino ad ottobre. Il collegamento con Londra Luton sarà invece attivo dal 2 maggio con ben 3 frequenze settimanali operate da un A319. La rotta si va ad aggiungere al volo già operato verso Londra Gatwick, offrendo ai passeggeri maggiore scelta di collegamento con la capitale inglese e permettendo di raggiungere più comodamente la parte nord della città, con prezzi competitivi a partire da €44,99. Per la prossima estate è previsto inoltre un aumento delle frequenze sulle rotte internazionali verso Parigi e Barcellona, e vengono confermati i collegamenti domestici con Catania e Palermo, e quelli in Europa con Copenaghen, Mykonos, Santorini, Londra Gatwick, Madrid e Spalato, oltre al volo verso il Medio Oriente, che collega Firenze con Tel Aviv. Grazie al collegamento diretto con Barcellona, inoltre, i passeggeri in partenza da Firenze potranno sfruttare il servizio Vueling-to-Vueling dei voli in connessione presso l’aeroporto di Barcellona El Prat, che permette di fare un unico check-in all’aeroporto di partenza e di ritirare comodamente i bagagli all’arrivo. Il consolidamento di Vueling presso la base italiana di Firenze si inserisce nel nuovo piano di sviluppo della compagnia aerea, “Vueling Next”, che si pone come obiettivi il miglioramento della customer experience – dall’acquisto del biglietto fino all’arrivo dei passeggeri a destinazione – e l’eccellenza operativa.

Fonte: http://www.travelquotidiano.com/tra...uove-rotte-per-londra-e-amsterdam/tqid-263653
 

AmerigoVespucci

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AZ209

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Londra.
Peretola, un decollo a ostacoli
Lavori al via nel 2020. Forse


Dallo spostamento delle aree naturali (e relativi uccelli) alle casse anti alluvioni, ecco cosa deve fare Toscana Aeroporti prima di realizzare la nuova pista parallela

Ci vorrà tempo, e grande lavoro, prima di posare il primo metro di asfalto della nuova pista parallela a Peretola. Prima del catrame, Toscana Aeroporti dovrà svolgere molte azioni propedeutiche. Persino aspettare che qualche uccello nidifichi nelle nuove aree naturali che deve costruire verso Signa e Lastra, a Il Piano, il Prataccio, Santa Croce e Mollaia. La società per azioni che gestisce lo scalo fiorentino, guidata da Marco Carrai, dovrà dimostrare che queste «zone umide» si sono già «sviluppate» e possono accogliere flora, fauna, uccelli — e anche pipistrelli — come già facevano quelle cancellate per la costruzione della nuova pista parallela all’autostrada, a partire dal lago di Peretola e dalla Querciola.

Il documento e i tempi

Lo si legge nelle 216 pagine del parere della Commissione di Valutazione ambientale del ministero (Via) dell’ambiente, firmato il 2 dicembre scorso. Un documento che doveva restare riservato fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Sono 31 le pagine di prescrizioni, ossia le condizioni per costruire il nuovo aeroporto di Firenze. Questi «paletti» dovranno essere trattati nella Conferenza dei servizi che si aprirà quando il ministero dell’Ambiente e quello dei Beni culturali controfirmeranno il documento; la durata media di una Conferenza dei servizi di questo tipo è due anni. La Conferenza individuerà le soluzioni ai problemi posti nelle prescrizioni: dopo potrebbero iniziare i lavori delle opere propedeutiche. Toscana Aeroporti dichiara di poterle realizzare in 14 mesi, alcuni tecnici contattati dal Corriere Fiorentino restano perplessi, così come resta l’incertezza della verifica sulle aeree naturali. In ogni caso i lavori sulla nuova pista non potranno partire prima tre anni e mezzo, o addirittura cinque, dalla pubblicazione della Via.

Cosa deve fare Toscana Aeroporti

Sono dieci i punti che Toscana Aeroporti deve rispettare prima di partire con i lavori sulla pista. Le 4 aree naturali, come detto, opera di compensazione per quelle «cancellate» dal sedime della nuova pista, uno dei problemi principali (anche per gli oppositori del progetto). Trovare spazio anche per quella parte di «bosco della Piana» che si sovrappone, ora nelle previsioni, alla pista. Ma la spa deve aver completato l’adeguamento del terminal per «soddisfare i livelli di servizio» già aumentati, «ultimare il piazzale ovest», acquisire o espropriare tutte le aree che servono (138 ettari), deviare il Fosso Reale e costruire il nuovo passaggio sotto l’A11, realizzare le nuove vasche di esondazione contro il rischio idraulico, costruire le nuove strade che sostituiscono quelle cancellate a causa della pista, compreso un ponte all’Osmannoro, spostare anche alcuni tralicci e reti gas. Insiema al progetto vero e proprio, il costo stimato, si legge nel parere, è di oltre 330 milioni di euro. La stima depositata da Toscana Aeroporti in sede di istruttoria era più alta, quasi 400 milioni du euro. La progettazione esecutiva di queste opere propedeutiche, mitigatorie per l’ambiente e del nuovo scalo sarà discussa nella Conferenza dei servizi. Ma si dovranno risolvere anche alcuni temi lasciati aperti dal parere della Commissione della Valutazione di impatto ambientale. Tra questi il passaggio del Fosso Reale sotto la Firenze-Mare, che ancora resta nel «limbo»: si intuisce che servirà probabilmente una deroga per lo spostamento. Ecco perché.

Una deroga per il Fosso Reale?

Il Fosso deve essere spostato verso ovest, ora il canale (posto ad un livello superiore a quello del terreno circostante) passa sopra la sede della futura nuova pista parallela all’autostrada. Per le nuove norme definite dopo alcuni disastri, come quello di Sarno, la legge prevederebbe di rialzare l’autostrada di 5,5 metri: ma altri vincoli, quelli per la «progettazione stradale» consentono un rialzo massimo di 70 centimetri. La soluzione prospettata da Toscana Aeroporti è complessa: due aree di esondazione, una lungo la pista lato collina, l’altra in testa alla pista verso Sesto. Anche il ramo vecchio del Fosso dovrà restare a disposizione come «cassa». Il passaggio sotto l’autostrada dovrà essere fatto da quattro «scatolari», parallelepipedi di 5 metri per 4, da dove passerà il Fosso, per consentirne la pulizia ed evitare che si «tappino». Anche tra la pista e l’autostrada si prevede una vasca. I lavori dovranno essere compatibili con le altre due zone di esondazione, nell’area di Castello e del Polo scientifico. Ma è il «proponente» (formalmente, Enac, di fatto Toscana Aeroporti) a scrivere che la soluzione «non risponde» ai requisiti di legge e che gli «adempimenti richiesti» arriveranno più avanti: insomma, il progetto pare rispondere ai requisiti, ma la Conferenza dei servizi dovrà prendersi la responsabilità di non rispettare la regola dei 5,5 metri di spazio sopra al Fosso sull’A11.

L’Osservatorio Ambientale

Prima di partire con i lavori deve nascere un Osservatorio ambientale che verifiche rumore, vibrazioni (temi sollevati soprattutto dall’Università che teme per gli effetti sulle apparecchiature del Polo), inquinamento delle acque e dell’aria, con un sistema di centraline che verrà affidato ad Arpat. In caso di emergenza, potranno far scattare «azioni orientate al contenimento degli inquinanti». Forse l’abbassamento della velocità sull’A1, come chiesto dalla Regione? Nelle 216 pagine è previsto un nuovo percorso per la pista ciclabile Sesto-Campi-Firenze che passi dal Polo scientifico universitario. La commissione Via chiede anche che ci siano garanzie della reale disponibilità delle aree dove costruire le nuove «zone umide» naturali, dato che ci sono altre previsioni urbanistiche dei Comuni della Piana.

http://corrierefiorentino.corriere....se-ac543806-c81f-11e6-9c95-5a0f7c72dcff.shtml
 

Alfly727

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Che paese di pulcinella, dai 4 uccelli in uno stagno (nessuno a rischio estinzione), bisogna costruire 4 laghi e vedere se fanno le uova... ma ci si può fare la frittata con le uova... poera Italia
E la salvaguardia dell' Ermadottero muschiato della Piana dove vogliamo metterla? Nessuna commissione di studio in proposito? :D Poveri noi...
Alla fine temo di aver visto giusto tutte le volte che ho detto che sarebbe arrivato prima il teletrasporto alla Star Trek...
 

Perugino

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Aspettiamo la risposta di Toscana aeroporti. Ma allungare la pista esistente e fornirla di bretella e raddoppare l'aerostazione attuale è un'operazione da non fare?
 

Alfly727

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Allungarla non comporta alcun vantaggio operativo.
Io in questo caso preferirei un uovo oggi che nessuna gallina domani. So che molti sono d'accordo con quello che dici tu, ma sinceramente non capisco come l'allungamento della vecchia pista non porterebbe alcun miglioramento operativo. Penso che in ogni caso altri 200/250 metri permetterebbero, se non altro di operare con maggior margine di sicurezza e con pesi maggiori. Avere una pista di 1.950/2.000 metri non può essere equivalente ad averne una di 1.750. Anche in occasione dell'ultimo allungamento si diceva che srebbe servito a poco, ma in realtà ha permesso di passare dai BAe146 ad aerei della classe A319/B737 (con qualche limitazione), che oggi operano regolarmente su FLR.
 

sky3boy

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il problema sono le RESA che per le nuove norme devono rispettare certe dimensioni, se operi su un aeroporto che è stato costruito quando la normativa non esisteva allora puoi "farne a meno", ma se fai delle modifiche devi rispettare le nuove norme e quindi un allungamento della pista non porterebbe a nessun vantaggio operativo (di sicurezza si) e percui è un investimento di decine di milioni di euro che nessuno ripaga...

ciauz sky3boy

EDIT: un linguaggio simile, qui, non lo vogliamo.
 
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