[TR] Giappone REDO- 13 giorni e tutti i voli che ci possono stare


jetboy

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3 Luglio 2008
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GIORNO 9 FUK e ORC!


Improperi di prima mattina? Nah, semplicemente una coppia di tre lettere che riassumono il tema della giornata. Volerò a Fukuoka con IBEX e il loro CR7 momentaneamente in prestito dai bianconeri, per poi volare a Fukue (altro improperio) con Oriental Air Birdge (ORC, dove la C sta per corporation). Tornerò in serata a Fukuoka con un banalissimo ANA wings. Tempo fa, in un precedente viaggio, vidi ad Itami sia l’IBEX che l’ORC e da allora (era il 2014) me li son messi nella wish list. Oggi è il giorno.
IBEX è un’affiliata di ANA che opera interamente in codeshare con quest’ultima. A Itami si prendono tutto il terminal nord, mentre JAL occupa il Sud.





Tris d’assi dopo il check in. L’addetta, gentilissima, non ha battuto ciglio mentre snocciolava il mio strambo itinerario assemblato su tre prenotazioni diverse.





Tappa obbligata alla terrazza





Tris JAL





Luce verde, filtri in vista





Imbarco con il Cobus, scendo per primo e scatto








Anche in questo caso, la macchina è immacolata all’interno





Pitch generoso.





Safety card





Ne chiedo una nuova per la mia collezione. Mi viene risposto che non me la possono dare ma che posso prenderne una a scelta quando sbarcheremo. Intanto tra mille sorrisi l’av mi riempie di ciccia





Decolliamo cercando di non urtare i tetti delle case di Itami








Praticamente voliamo in una condizione meteo definita in gergo ‘panna sopra e sotto’





Piccoli spoilerini ci aiutano ad immergerci nella fitta coltre





Anche Fukuoka è bello abitato. Case tutt’intorno al sedime





Viratona a sinistra e siamo a terra.











Sbarchiamo, io sotto la supervisione della divertita capocabina che zompo di sedile in sedile a scegliermi la safeti card più intonsa. Poi gentilmente mi accompagna verso la porta. Le chiedo di poter fare un ultimo scatto. Lei dopo un microsecondo di sorpresa, mi dice fai pure. E qui la comica. Io mi giro per fotografare fuori e con la coda dell’occhio vedo immobile nell’atto di sistemarsi, pensando di essere lei il soggetto della foto.





Poi mi giro quasi mortificato, e lei mi sorride dandomi in mano un ultimo cadeau





Sulnato come sono, penso che le due si siano messe a disegnare con i pennarelli e la lingua di fuori come fanno i bambini. No, è un prestampato che dà la misura di quanti avgeeks questa gente ha a che fare. Bellissimo gesto comunque.


Aviation porn...





Alla fine saluto le mie nuove amiche, che ricambiano con la manina. Che dire. IBEX un’altra meravigliosa esperienza. De gregori... ciao ciao e arigato gozanimatsu!





Altra esperienza, il Cobus. Quasi un safari. Loro...





Lui...





Terminal, giro esplorativo, individuo i punti cardinali. Cibo (food court), cultura (bookstore), leisure (observation deck), service (cessi). Parto dall’inevitabile terrazza, qui purtroppo multilata per via dei lavori. Qui vedo innanzitutto lui, in abito da cerimonia.





L’immagine di Starflyer, dalla livrea all’advertising passando per tutto il coordinato è a mio avviso una delle migliori. Parte per Haneda.








E come al parcheggio del super di sabato mattina, questo si frega subito il posto.





Mi toccano quattro ore e passa di attesa, ORC! Le inganno nella gate lounge da dove comunque si gode di un ottimo panorama. Lui arriva da OKA, in ritardissimo.





Noi si parte





ORC! La batteria della macchina mi lascia a piedi proprio mentre saliamo a bordo di questo DH8-200 piuttosto lercio. Dentro, al solito, lindo come una farmacia svizzera, e è uscita così.
Anche in questo caso, niente delivery at the aircraft, quindi i trolley finiscono sotto il sedile. Il pitch non ne risente assolutamente. Safety card





E rivista di bordo, che consiste sostanzialmente nella mappa delle destinazioni.





Decollo rapido e bumpy, il rumore al 5E si fa parecchio fastidioso. Ho sempre sognato beccare la retrazione del carrello





Un po’ di aivation porn non guasta mai





I pod posteriori sono pieni di scie chimiche che spargiamo abbondantemente sulla terra piatta sotto di noi.





Il servizio consiste in una caramella contenente un cuore di ORC





La povera AV, bombardata di richieste dal sottoscritto, senza mai perdere il sorriso mi ricopre di oggettistica.





Terra in vista, si stendano i panni. E io registro





Guardo il mondo da un oblò e decido che Fukue, come Penghu e Taittung sarà meta di una sosta più lunga di un giro macchina. Il mare è stupendo





L’ombra arriva puntuale al nostro appuntamento





E siamo di nuovo a terra dopo 40 minuti di volo. A sto punto lascio scendere tutti e mi scateno. Impazzisco alla vista dei 4 sedili tipo pullman





Il mio ex, terrorizzato dal volo, una volta salendo su uno di questi a momenti mi sviene. Fuori è tutto mio. Sotto la supervisione paziente dell’addetto, mi scateno.

















Una volta fuori, scopro che è invece il caso di reclamare e chiedere un rimborso. Ben 5 minuti di ritardo. Inaccettabile!





Rinuncio solo perché l’iter è complicato e le compagnie per questo ci marciano. Comunque vergognoso! Volo in terrazza giusto in tempo per vederlo partire.





Scherzi a parte, anche volare con ORC è stato un piacere. Intanto il mio prossimo atterra..





L’aeroporto è un buco, scivolo dalla terrazza al gate in zero minuti. E siamo già all’imbarco. Piccola nota di colore. L’annuncio viene fatto in giapponese e poi partire un piccolo registratore e lo avvicina al microfono. Ecco l’annuncio di imbarco in inglese. Si va a piedi. Il tipo in arancione non si scansa. Diventerà una celebrità qui su Aviazione Civile, ma non lo saprà mai.








Di questo volo non c’è nulla da dire, tranne che la hostess, vedendo che faccio foto alla qualunque, mi porta il sacchettino dei ricordi. A sto giro mi becco una shopper e una cartolina dedicata.





Atterrati leggeri leggeri, lievi sbarchiamo felici.








Nulla di interessante da segnalare fino alla stazione della metro dove, ahimè sento che dovrò presto far piangere nuovamente la carta di credito


 
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GIORNO 10- ALL BLACKS OK, MA MRJ A CHE PUNTO SIAMO?


Già, dopo il gran parlare che se ne è fatto dal primo volo nel 2015 all’ultima apparizione ufficiale a Farnborough, che fine ha fatto il nostro? Decido di andare a scoprirlo. Con l’aiuto prezioso di un amico che lavora a Chubu, scopro che Mitsubishi organizza un manufacturing plant tour, simile al blasonatissimo boeing plant tour di Everett. La visita si svolge all’aeroporto di Komaki, il vecchio scalo di Nagoya dove Mitsubishi Heavy Industries ha la linea di assemblaggio dell’MRJ appunto. Ma andiamo con ordine. Da Fukuoka a Nagoya l’unico volo comodo è lo Starflyer 34 delle 10.05. Non senza qualche difficoltà (il sito è mezzo in inglese, mezzo in giapponese) compro il biglietto ad un prezzo accettabile. Check-in agli automatici, con possibilità di scelta dei posti lontani dagli infant, almeno quelli noti.





Check del menu di oggi





Fukuoka è in larga parte in ristrutturazione con gran parte del lato aria cartonato





Il mio gate è di fronte al baretto, dove mi apposto per beccare l’uccellaccio nero di Starlyer in arrivo da Nagoya. Passo assolutamente inosservato....





Lui intanto si leva dalle scatole





E leggermente in ritardo arriva il mio.





Di Starflyer ho già detto, ma lasciatemelo rilepetere. Il black and white, dove il nero prevale alla grande, è di gran classe. Starflyer ha tutto in queste tonalità, facendo sembrare che si tratti di un executive. E in effetti, il prodotto spicca sopra la media delle sorelle, nipponiche e non. Imbarco con un ritardo oltraggioso di 20 minuti. Fuori la vernice è quasi del tutto opaca, e non è una trovata tamarra della compagnia.








A bordo, il quasi lusso, rovinato solo qua e là da tracce di usura perdonabili. Del resto si sa, il nero sfina ma è un casino mantenerlo.





La safety card sembra un biglietto per l’opera








Il sedile ha anche un IFE taglia L con una buona selezione di contenuti, alcuni riservati a specifiche tratte, credo










Pitch.... eh?!?





Decollo ‘straight-in’ e siamo per aria








Mappe biografia dell’impresa








È proprio vero, il nero sta bene su tutto, specie quando si vola alti





Io invece volo dietro a fare la mia solita questua all’AV, la quale scatta come una forsennata, apre e chiude mille sportelli cavandone una quantità di amenities da riempire un sacchetto, rigorosamente nero. Ecco il bottino








Arriva il servizio, in coordinato black. Caffé in tazza nera e cioccolato ultradark.





Basta un gesto alla hostess per chiedere un altro quadrello, che lei sorridente mi porta tutta la scatola e un po’ di bicchieri per quando faccio le feste a casa





Siamo già in avvicinamento





E ci allineiamo alle onde per atterrare come fanno gli idrovolanti (Nagoya Chubu è sull’acqua come Kansai)





La mia gopro registra attenta. I video saranno proiettati in una festa che darò al mio rientro. E penso che mi divertirò un mondo a guardarmeli da solo :)





Stellari





Ed eccola, la cabina pseudo business





Scendo, esco, pranzo veloce con C. che mi ha aiutato ad organizzare il tutto, depongo un altro bagaglio nei locker e via in cammino per approdare dopo un’ora e mezza al Komaki, l’aeroporto secondariodi Nagoya, base di Fuji Dream. Sono qui per vedere con i miei occhi lo stato di avanzamento del progetto MRJ. C’è gente là fuori che sta aspettando di volarci, per la miseria! Il tour è accessibile mediante prenotazione obbligatoria (potete trovare le modalità cercando con google ‘Mitsubishi MRJ tour). Costa una scemenza (1500¥, circa 12€) e son soldi spesi davvero bene. ATTENZIONE. Ci sono solo due tour in Inglese. Purtroppo per ragioni di orario sono costretto a prenotarmi su uno di quelli in lingua originale. Tanto è facile da capire... Il punto di ritrovo è l’Aichi Museum of Flight, a poca distanza e una fermata di bus dal terminal di Komachi. Ci si arriva anche dalla Nagoya station dove partono e arrivano gli Shinkansen e i treni per Chubu, ma occhio agli orari ché le corse sono limitate e il taxi costa una sassata. L’atrio del museo è una celebrazione degli MD-90 di JAS disegnati da Kurosawa, gli uni e l’altra purtroppo scomparsi.





Al check dell’MR tour ti danno pass, guida e passaporto dove timbrare le varie tappe. Nel biglietto è anche compreso l’ingresso all’attiguo museo, quest’ultimo non proprio imperdibile. All’ora fissata, ti trasferiscono in pullman al plant, all’interno del sedime di Komachi.





Atrio e reception sembrano quelli di un hotel di gran lusso. Qualche foto documento...











Poi si viene accompagnati nella locker room dove, sotto la supervisione della guida, si viene privati di tutti i dispositivi atti a registrare, filmare, ascoltare, trascrivere, trasmettere e teletrasmettere. Da questo punto in poi il tour ve lo racconto in sintesi. MRJ (che sta per Mitsubishi Regionaro Jettoro, come lo pronunciano i giapponesi) vola per la prima volta nel 2015. È una joint venture tra Mitsubishi heavy industries, xxx e xxxx. Le sue forme sono state ispirate dalle katana ed samurai, i colori della livrea rosso nero e oro dalle porcellane laccate della tradizione giapponese. L’eyliner grigio al lati dei finestrini del cockpit agli occhi delle figure drammatiche del teatro kabuki. Da segnalare: un full scale mock up di buona parte dell’aereo, visitabile, una semiala sezionata per farne vedere la struttura, un impressionante allestimento che illustra i principi del volo sfruttando un modello scala 1:72 ed effetti speciali davvero ben fatti, un modello in scala reale in legno del motore e tanto altro ancora. Il tutto spiegato da un’impeccabile guida in uno spazio eccezionale per allestimento, pulizia e cura maniacale dei contenuti. Il giro dura un’ora circa, dopodiché si passaall’assembly line. Anche qui, ovviamente, bando assoluto di supporti audiovideo. Qui la musica cambia, nel senso che c’è gran poco da vedere. Ci sono due prototipi (JA26MR e JA27MR) in fase finale, altre due fusoliere in assemblaggio e per il resto il vuoto siderale. Alla mia domanda, la guida mi risponde che i due prototipi là sotto sono stati aggiunti per accelerare la certificazione, con l’entrata in servizio prevista per metà 2020. Passiamo alla seconda assembly line e qui lo spettacolo è ancora più desolante. A parte due piani di coda e quattro engine cowlings, il nulla totale. Nel complesso sono degni di nota l’assoluta pulizia e l’ordine che fanno di questo plant qualcosa di vicino ad una enorme cristalleria. Aerei, purtroppo, ben pochi. Mi aspettavo di vedere almeno uno dei (tre) prototipi già impegnati nei test, ma nulla, di questi nemmeno l’ombra. Il tour finisce qui. Molto ben organizzato, spiegato divinamente (forse un po’ troppo elementare per i contenuti) ma sicuramente d’effetto. Tempo di recuperare le nostre video-audio-connessioni, dieci minuti per shopping-servicing e foto e il pullman già bussa alla porta.
Foto ricordo








E via scortati al punto di partenza con il mezzo in livrea. Non sarà ancora un successo commerciale, ma questi hanno dei gran soldi per tenere in piedi una roba del genere!





Visto che manca un po’ di tempo alla partenza del mio Shinkansen per Osaka, mi fermo a dare un’occhiata all’Aichi Museum, il cui biglietto è compreso nel prezzo dell’MRJ.
Attrazione principale è questo YS-11 della Japan Air Self-Defense Force...

















La balconata al primo piano ospita una piccola collezione di modelli molto ben fatti e tenuti con la solita cura maniacale. Non un velo di polvere














Un elicottero..





...e altra ferraglia. Fuori un piccolo shop che vende giocattoli a tema e una scarica di merchandising di Fuji Dream. Se ci capiate, un salto fatelo. Non andateci apposta, ecco.
Elegantissimo anche da fuori.





Poi l’escape sequence della giornata prevede: corsa fino a Nagoya JR con il pullman di Milanello (eh!?!)





Shinkansen per Shin Osaka. Ho un debole per questi oggetti.





Altro treno per Kansai e nanna in una cuccia nei pressi del terminal.




continua...
 
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Ma che te lo dico a fare, grandissimo.

Sull'MRJ ho sempre avuto qualche perplessità, riassumibili in "cui prodest"? C'è così bisogno di un ennesimo regional?

Leggevo ieri questa parte del TR mentre andavo a una festa di addio vicino a LHR. Metropolitana (Piccadilly) ovviamente in lerciosissimo ritardo, poi 20 minuti fermi nel nulla a Osterley per treno davanti rotto, poi cambio di destinazione e termine del mio treno a Hounslow West. Treno successivo ancor più stipato del solito; al ritorno, dodici 'red signals' tra T5 e Acton. E ovviamente su metà della linea non c'è segnale per il telefono. Dev'essere stato bello usare una rete di trasporti efficiente e non una del Terzo Mondo!
 

marco345

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lucca
Impressionante! difficile stare dietro a tutti i giri che hai fatto, bellissimo TR.
Sono tornato proprio ieri dal Giappone, piaciuto trantissimo, ti ringrazio per i consigli che mi hai dato, anche se ho fatto un giro molto più classico del tuo :D, aspetto il resto

Ciao Marco
 

jetboy

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Grazie a tutti per avermi seguito fin qui. Ancora tre puntate, forza!

Ma che te lo dico a fare, grandissimo.

Sull'MRJ ho sempre avuto qualche perplessità, riassumibili in "cui prodest"? C'è così bisogno di un ennesimo regional?

Leggevo ieri questa parte del TR mentre andavo a una festa di addio vicino a LHR. Metropolitana (Piccadilly) ovviamente in lerciosissimo ritardo, poi 20 minuti fermi nel nulla a Osterley per treno davanti rotto, poi cambio di destinazione e termine del mio treno a Hounslow West. Treno successivo ancor più stipato del solito; al ritorno, dodici 'red signals' tra T5 e Acton. E ovviamente su metà della linea non c'è segnale per il telefono. Dev'essere stato bello usare una rete di trasporti efficiente e non una del Terzo Mondo!
Grazie Fab! In effetti sull’MRJ tanto parlare e scrivere. Poi nulla di concreto. Orgoglio Giapponese, mi sa che lo vedremo solcare i soli cieli nipponici.

Il brand Starflyer e' veramente molto bello
è il mio preferito. Mi sono accorto che la coda ha un lato bianco e uno nero, stessa cosa per le winglets. Francamente sta cosa non l’ho capita, preferendo di gran lunga l’all black. In ogni caso il prodotto è davvero di livello.

Impressionante! difficile stare dietro a tutti i giri che hai fatto, bellissimo TR.
Sono tornato proprio ieri dal Giappone, piaciuto trantissimo, ti ringrazio per i consigli che mi hai dato, anche se ho fatto un giro molto più classico del tuo :D, aspetto il resto

Ciao Marco
Ciao Marco. Diciamo che faccio spesso cose senza senso, vedi non uscire dagli aeroporti. Sono contento che ti sia piaciuto ed è stato un piacere darti qualche dritta!

Assolutamente spettacolare, soprattutto Starflyer. La livrea è bellissima e il concept di bordo, anche se non innovativo, è davvero una spanna sopra alla concorrenza per come è presentato.

Anche il safety video è così giapponese... https://www.youtube.com/watch?v=Arjl3-E6mhU

DaV
Vero! Comunque il video non me lo ricordo. Non ci ho fatto caso, impegnato com’ero a fotografare la qualunque. Posso assicurarvi che conosco a memoria le safety instructions e che in caso di emergenza… beh, a grandi linee saprei cosa fare.
 

jetboy

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GIORNO 11- SEOUL EXPRESS


Niente giurie, prove, sfide o traguardi di sorta come nella omologa trasmissione TV. Oggi mi dedico un salto nella capitale Coreana, già visitata più volte nelle sue versione aeroportuale, Icheon e Gimpo. Di una visita vera alla città, manco a parlarne. Motivo? Una comparazione diretta delle due macchine più nuove in forza alle major coreane. A350 di Asiana vs 787 Korean. Motivo vero? Nessuno se non quello di collezionare un paio di voli con aerei che mancavano nella mia lista personale. Lascio il rifugio alle sette in punto. Rivedo in foto Rapid: o, il supertreno ricavato saldando la testa di Jeeg robot d’acciao ad un ferro da stiro con attaccati dei vagoni





Oggi a Kansai danno un ballo in maschera. Faccio collezione di Zorro. Uno di Malaysian





Lui che parte per Monaco





E il mio che arriva da ICN








Accessori per l’attacco roulotte, non in uso oggi





Dal multipiano arriva lui. Sta buono te che ti becco stasera (ah dimenticavo,rientrerò a Kansai e proseguirò per Haneda con NH)








Le danze continuano di là, noi qui, soli, a far tappezzeria





Dentro tutto è lindo come si deve per una macchina di poco meno di un anno. Mi costituisco dichiarando di aver macchiato con una palata di gochujan sauce il sedile color sabbia. Non me ne vogliano i pax che si siederanno d’ora in poi al 57K. Pitch e safety





Basta Starflyer, che noia con sto black and white, un po’ di colore diamine!





Intanto cicciobus di ANA è venuto a deporre le uova





Three, two, one... and liftoff!








A dieci nodi si è un punto fisso nel cielo, e servono il pranzo.





Cavolo, sauté di verdure e polpette in cartoccio








Spero che questa foto vi convinca una volta per tutte che la terra è piatta: anche con il grandangolo l'orizzonte è una linea drittissima!





Il volo è breve, 1 ora e 30. Atterriamo già








Taxi al gate con ancora tutti i panni stesi.





Lascio scendere tutti e dedico due foto due alla economy. Storia già vista altrove, nulla di speciale.








Saluto zorro e mi avvio senza fretta ai transiti. Stavolta resterò in acque internazionali. Del resto in Corea non fanno manco più il timbro sul passaporto, e per me che ne colleziono, cade tutto l’interesse. Sempre calma, scivolo verso il T2, nuova nuovissima base di Korean e 'rendering' del lato aria








Fuori è un incessante spostar mobili.





Il mio è già pronto al gate in una zona che definirei morning calm, visto la totale assenza di rumori e movimenti in quest’ora della giornata.








Lui va a Milano





Boarding calm...





Pitch generoso, safety card con segnalibro





Liftoff perfettamente in orario, lasciamo ICN rumbo a Osaka.





Interessantissima la mappa, navigabile in modi e virtualmente navigabile all’infinito. È talmente fatta bene che se ti posizioni davanti all’aereo, ti ci vedi passare sopra. A me ste scemenze fan diventare matto.








Gioco un po’ con l’ossido di titanio per cavar fuori qualche scatto spaziale





Ho provato a fare la stessa cosa sull’A350 e il risultato è questo.





Boeing batte Airbus 1 a 0


Arriva la bento box, sponsorizzata dall’ultima aggiunta nel carnet KE, contenente un onighiri tuna mayo, un pezzo d’ananas e bevanda a scelta.








Il mapshow continua e delinea il sentiero di discesa verso KIX. Mi posiziono sulla pista e mi aspetto lì.





Fuori, un cielo che faccio fatica a decifrare.








Ci allineiamo...





Hey, pilota, czzo fai! Atterriamo in mare.





Ah, ok, probabilmente le mappe non sono ancora aggiornate come quei navigatori delle auto che si perdono negli svincoli autostradali di recente costruzione. Terra!





Sbarco e ultimo kamsahamnida all’equipaggio di cui adoro lo spaghetto ritorto ad impreziosire le rigorosissime acconciature.





E ora? Sono le 17 e il mio rientro per Haneda sarà alle 21. Volo da ANA a chiedere un cambi e mi trovano un posto su Itami. Cinturo il cinturabile, pronto alla corsa, ma la tizia mi gela chiedendomi 24000 non baci, ma Yen per il disturbo. Come a Willie il coyote mi si crepano gli occhi e si ammosciano le orecchie. Rinuncio e ‘decido’ di rimanere a KIX. Mi farò un giro sulla terrazza che non c’è (ma porc!). Perlustrerò il famoso scalo progettato da quell’archistar di Genova, e come Fantozzi, mi dico ‘a me pare una cagata pazzesca!’. Andrò a caccia di modellini o altro da comprare sul tema. Zero. Insomma, quattro ore di noia, no non ho detto gioia, ma noia noia... Confronto. L’eleganza dei banchi Starflyer...





E la... non saprei nemmeno come definirla, di Vanilla Air





A ridosso dell’ora di imbarco, chiamo mamma e papà che, poveri, con tutto il questo girare si son persi. Fino ad ora hanno seguito perfettamente gli spostamenti non sbagliando un colpo su orari e fusi. Ma stasera qualcosa va storto. Ci metto parecchio ad allineare tre elementi. Ora di partenza (mio fuso e fuso italiano), durata del volo (la stessa nei due casi) e ora di arrivo, di nuovo espressa nelle due ore locali. Ne viene fuori la lotteria dell’orologio (quindi arrivi alle 3 di mattina? No, alle 22 mie, le 15 vostre, e così via). Fino ad arrivare ad un colossale, comico, epilogo sul mio rientro. “Allora parto domenica da Tokyo alle 15 locali, le vostre 7 am, arrivo a Pechino alle 18 locali, le 10 vostre e riparto all’una di notte locale, le vostre 19, per atterrare a Milano alle 6.30 di lunedì”. Risposta “Sì, lunedì alle 6.30 a Milano, ma ora tua o ora nostra?’.... Imbarco. A320 Neo, vecchio di un anno.








Spartano, pulitissimo e con un IFE da grido per un narrow body





C’è anche un mini telecomando con un mini trackpad per la navigazione





Map show satellitare, non zoomabile ahimé





Safety azzurro puffo





Nient’altro da segnalare, se non che, maldestramente, nel salutare la hostess esprimo tutto il mio apprezzamento per ANA dicendole ‘I love you!’. Questa si fa di mille colori diffondendo in cabina un bagliore rosso cardinale. Volo a prendere la Monorail per raggiungere la mia sosta di poche ore, 5 per la precisione, trascorse le quali di nuovo la Monorail mi riporterà qui. Il perché? La stanchezza me lo sta chiedendo a gran voce. Ma io non cedo e tiro dritto. Verso il letto per ora. Continua....
 
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Incheon è come tutti gli aeroporti dovrebbero essere, pure il T1 che dovrebbe essere quello "sfigato". Zero annunci, zero rumore, luce ovunque, tranquillo, calmo, un sacco di posto, un sacco di angoi comodi... Da passarci ore.

Di Kansai mi ricordo che, nel lontano 2009, dovevamo partirci per NRT e, avendo cannato prenotazioni, ci siamo trovati a dormire in aeroporto, senza hotel. Abbandonati su due panchine ci stiamo per addormentare quanto, - zam - arrivano i poliziotti in guanti bianchi a chiederci i documenti. Mavafammm..
 

FLR86

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29 Aprile 2017
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Splendide fotgrafie e bellissimo l'OT (purtroppo poco) in Hokkaido. Certo che se fuori di melone eh! :D

Mi accodo agli elogi su Starflyer.
 

Seaking

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1 Febbraio 2012
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Re: [TR] Giappone REDO- 13 giorni e tutti i voli che ci possono stare- terza parte

Matto da legare ma reportage che resterà negli annali per gradevolezza del racconto e qualità delle digressioni aeronautiche!

Bravo davvero!
 

Challenger

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29 Novembre 2006
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Fantastico, complimenti per il TR e per la resistenza! :D
Incredibile quante cose ci sono per gli appassionati di aviazione, tra terrazze panoramiche, negozi, musei. La cartolina prestampata-personalizzata e' bellissima!
Mi hai fatto voglia di tornare in Giappone, tanto che ho iniziato a cercare i voli, ma ho desistito subito dopo aver visto i prezzi...