Aeroporto di Firenze: aggiornamenti e novità


AZ209

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Londra.
Air Dolomiti apre officina manutenzione a Firenze

AirDolomiti, la compagnia aerea regionale del gruppo tedesco Lufthansa, aprirà una officina per la manutenzione della flotta all’aeroporto di Firenze che, secondo i piani sarà operativa nella primavera dell’anno prossimo. La società ha infatti ha appena vinto la gara indetta dal gestore aeroportuale, Toscana Aeroporti, per l’affitto di un hangar da destinare al controllo e alle riparazioni di aerei.

“Nei giorni scorsi è stata chiusa la gara per la gestione dell’hangar all’aeroporto di Firenze e AirDolomiti l’ha vinta” ha detto la portavoce del vettore a Fortune Italia, aggiungendo che l’entrata in servizio dell’officina è “prevista per la primavera del 2020. E riguarderà gli aerei della flotta in Italia”.

Air Dolomiti fa capo a Lufthansa e in Italia gestisce una flotta di 14 aerei affidata all’Ad, Joerg Eberhart, che è approdato nella compagnia nel 2014, dopo vari incarichi manageriali all’interno della casa madre. L’attività di AirDolomiti è per lo più destinata al rifornimento di passeggeri sulle rotte internazionali in partenza degli aeroporti tedeschi, Francoforte e Monaco, anche se più di recente ha allargato la propria strategia cercando di ampliare lo spazio operativo. A Firenze la
società ha già una base da circa due anni presidiata con due aerei.

L’iniziativa in Toscana non ha nulla a che vedere con il coinvolgimento della casa madre tedesca nel tentativo di salvataggio di Alitalia, in amministrazione straordinaria, ma certamente non passerà inosservata, anche perché le attività di manutenzione dell’ex compagnia di bandiera sono fra quelle di cui si è parlato per una possibile cessione. Ma qui si sta parlando di numeri totalmente diversi.

Air Dolomiti. che ha la sua principale base operativa nelle aeroporto di Verona. è presente in Italia con una flotta di 14 Embraer da 120 e secondo una fonte sindacale “in prospettiva anche altri aerei della casa madre, del tipo regional, potrebbero essere portati a Firenze per la manutenzione: a regime ci dovrebbero essere un centinaio di assunzioni che verranno fatte con accordi con istituti scolastici della zona”.

https://www.fortuneita.com/2019/12/03/air-dolomiti-apre-officina-manutenzione-a-firenze/
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Toscana Aeroporti.

Il colpo di grazia al sogno di un nuovo aeroporto per Firenze irrompe nella campagna per le Regionali

Il Consiglio di Stato boccia il progetto e annulla la Via per l'ampliamento di Peretola. La sentenza già divide la coalizione a sostegno del candidato di centrosinistra Giani. E rappresenta una sconfitta per il Giglio Magico



La bocciatura è dirompente per una lunga serie di motivi procedurali, politici, elettorali, di sicurezza e di tempistica. Con la sentenza pubblicata ieri, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da Toscana Aeroporti Spa contro la decisione del Tar della Toscana di annullare la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per il progetto della seconda pista dell’aeroporto di Firenze. Il collegio presieduto dal giudice Antonino Anastasi, nella sentenza di 44 pagine, dopo l’accurata ricostruzione delle precedenti puntate giudiziarie, ha quindi stabilito che la VIA va annullata perché prevede un numero “abnorme” di prescrizioni (circa 70) che (mal) celavano “evidenti lacune” del progetto infrastrutturale, dovute alla mancanza di “adempimenti di dettaglio e informativa su decisivi impatti ambientali che, invece, avrebbero dovuto necessariamente essere specifico oggetto di una preventiva valutazione”. La sentenza consente così di disegnare il quadro dell’arte di legiferare all’italiana: secondo i giudici della IV sezione giurisdizionale di Palazzo Spada, in un capolavoro di “manifesta irragionevolezza” e “illogicità”, la Commissione tecnica di Valutazione Ambientale ha dato parere positivo al Masterplan nonostante mancasse di tutta una serie di valutazioni ambientali e di rischio che la stessa Commissione aveva richiesto. Un cortocircuito logico.
La sentenza è un colpo brutale, forse di grazia, per i sogni di gloria dell’aeroporto fiorentino, ma è prima di tutto una sconfitta per il Giglio magico. È l’ex premier Matteo Renzi il primo sponsor politico del progetto di Toscana Aeroporti Spa presieduta dall’amico di lunga data Marco Carrai. Dietro di lui esponenti politici di primo piano come l’attuale sindaco Dario Nardella e il presidente del Consiglio regionale nonché candidato renziano alla Regione per il centrosinistra Eugenio Giani. Ma soprattutto c’è tutto quel mondo economico e finanziario fatto di vecchie conoscenze e nomi che ritornano, come Luigi Salvadori, ex presidente di Confindustria Toscana da pochi mesi passato alla guida Fondazione Cassa di risparmio di Firenze, o come Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio fiorentina. E poi Confartigianato, Cna, Confesercenti. Ci sono tutti i loro nomi nella petizione a sostegno della nuova pista che in due anni ha raccolto meno di 7800 firme. Poche, come pure erano poche le speranze di superare il vaglio dei giudici amministrativi che non hanno faticato, sia in primo grado che in secondo, a rendersi conto di come il progetto camuffasse sotto forma di controlli e impegni rimandati al futuro tutta una serie di adempimenti da svolgere prima di dare una valutazione ambientale positiva.
Qualche esempio? Sono stati rinviati alla fase esecutiva lo studio degli scenari probabilistici di rischio di incidente aereo, di incidente rilevante ai sensi della direttiva Seveso, persino di rischio di bird strike (cioè di impatto con i volatili per gli aerei), è stata posticipata l’individuazione di una soluzione alle interferenze tra il tratto autostradale A11 e il nuovo tratto del Fosso Reale, e la verifica delle nuove aree di laminazione. A detta del Consiglio di Stato, questi studi andavano condotti prima dell’approvazione, anche per avere un quadro chiaro di un progetto così impattante come la costruzione di una nuova pista di 2400 metri. Infatti, sono previste diversi interventi infrastrutturali fortemente incidenti sul contesto naturale e urbano di Peretola, come il sotto attraversamento dell’A11, lo spostamento del Fosso Reale, la riorganizzazione dello svincolo per Sesto Fiorentino e Omsannoro, la ricollocazione del Lago di Peretola e di altri bacini, e la delocalizzazione di parte dei boschi della piana.
Scrivono i giudici che “la lettura congiunta delle valutazioni svolte dalla Commissione VIA unitamente al contenuto delle correlate ‘prescrizioni’ denota la manifesta irragionevolezza del giudizio positivo da questa espresso, e quindi dell’impugnato decreto che lo recepisce”, dal momento che “le scelte progettuali, relative ad aspetti qualificanti del progetto, devono essere verificate in sede di VIA, e non già in sede di verifica di ottemperanza alle prescrizioni. Nel caso di specie, le prescrizioni su cui si è focalizzato il primo giudice riguardano altresì aspetti non secondari bensì qualificanti del Master Plan 2014 – 2029”.
Lo stop dei giudici amministrativi rischia quindi di essere la pietra tombale sui sogni del raddoppio della pista, da sempre voluto per competere con il Galilei di Pisa, anch’esso gestito da Toscana Aeroporti, di cui è azionista di controllo il magnate argentino Eduardo Eurnekian con la sua Corporacion America. E pensare che, in teoria, tra un anno la nuova pista avrebbe potuto già essere operativa secondo i sostenitori del progetto. Invece, nella battaglia legale contro Toscana Aeroporti - difesa da Alberto Bianchi di recente assurto agli onori delle cronache per l’indagine Fondazione Open, ex cassaforte renziana - l’hanno spuntata i sette sindaci della Piana (Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano e Signa). Una ulteriore beffa per l’ex premier che sulla centralità dei sindaci ha incentrato gran parte della sua narrazione politica, e oggi uscito con le ossa rotte proprio a causa dell’alleanza dei primi cittadini della Piana.
Naturale quindi che la politica si sia già mossa. Il sindaco Nardella ha subito chiamato la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli e il presidente della Regione Enrico Rossi, anche lui sostenitore del progetto, e ha iniziato un piagnisteo politico contro “l’emergenza delle emergenze”: “L’aeroporto è una vertenza nazionale perché il simbolo di tante opere pubbliche bloccate e noi amministratori siamo stufi di dover sempre combattere contro tutto e tutti perché non si riescono a fare le cose per le quali siamo stati eletti e sulle quali siamo stati impegnati da anni”. La colpa, sembra suggerire Nardella, non è quindi della “irragionevolezza” emersa in fase di valutazione ambientale, ma dei giudici e delle leggi che frenano lo sviluppo.
La realtà è un’altra, come si evince dalla corposa sentenza di Palazzo Spada. Nardella comunque non demorde, annunciando che si appellerà subito al premier Giuseppe Conte. La ministra De Micheli ha ribadito che il potenziamento del Vespucci “resta una priorità”, anche perché lo Stato ha stanziato 150 dei 350 milioni di euro complessivi e per i sostenitori del progetto è fondamentale evitare disinvestimenti da parte di Corporacion America. Il timore è che il tycoon Eurnekian si sfili per l’allungarsi dei tempi e dirotti risorse altrove, ad esempio su Pisa come richiesto prontamente dal sindaco leghista Michele Conti: per recepire le richieste della sentenza nel progetto e arrivare a una nuova valutazione di impatto ambientale potrebbero servire infatti tra i due e i tre anni.
La decisione avrà un impatto anche sulla campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale in primavera. La lista 2020 a Sinistra, che raccoglie Sinistra Italiana, Articolo1 e altri partiti minori, ha deciso qualche settimana fa di appoggiare Giani, ma sul dossier aeroporto le posizioni sono diametralmente opposte. “La sentenza non è uno scherzo o una cosa che si può archiviare per ricominciare allegramente daccapo come se nulla fosse successo”, dicono da Sinistra Italiana. Ma Giani non la pensa affatto così: secondo il candidato “l’iter per la realizzazione della importante opera potrà riprendere” una volta superati tutti i rilievi fatti dai giudici. Una dichiarazione più di comodo che di merito, fatta a caldo subito dopo la pubblicazione della sentenza, perché è chiaro che la decisione del Consiglio di Stato rimette tutto in discussione. Toscana Aeroporti ha fatto sapere che “verificherà le condizioni” per portare avanti il piano per l’Amerigo Vespucci. In altre parole, il progetto per la nuova pista è tornato all’anno zero.

https://www.huffingtonpost.it/entry...-per-le-regionali_it_5e467347c5b64433c6148a9e
 

Pegaso

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Toscana Aeroporti
Cominicato stampa
SENTENZA CONSIGLIO DI STATO

Firenze, 13 febbraio 2020 – Toscana Aeroporti prende atto della sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso presentato, tra gli altri, dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero per i Beni Culturali, dell'Enac, dal Comune di Firenze, dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze e da Toscana Aeroporti in merito alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana n. 723 del 2019.

Nel pieno rispetto della sentenza odierna, ma al contempo nella ferma convinzione della necessità dell'aeroporto di Firenze di dotarsi di una nuova pista e di un nuovo terminal per rispondere alle evidenti criticità infrastrutturali dello scalo, Toscana Aeroporti verificherà le condizioni e le azioni da intraprendere insieme agli enti Competenti, in primis Enac, per portare avanti il progetto.

Ciò con la consapevolezza che il lavoro compiuto è stato realizzato seguendo i pareri e le indicazioni dei ministeri competenti e della competente commissione VIA, in virtù dei pareri positivi ottenuti dalla Commissione Nazionale VIA, del Ministero dell’Ambiente, del Ministero Beni Culturali e del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
 

Pegaso

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Gruppo “W la nuova pista di Peretola”
Lettera aperta dell'amministratore W la nuova pista di Peretola

Leggo sul Tirreno che l’ex sindaco di Pisa Paolo Fontanelli di Articolo 1 manda, a
nome della lista di sinistra in corso di formazione, un messaggio al candidato
presidente alle regionali Eugenio Giani: «Sugli aeroporti sarà battaglia prima e dopo le elezioni».
Al di là che opporsi allo sviluppo di Peretola per sostenere l’aeroporto di Pisa è
irragionevole perché significa non aver compreso la complementarietà dei due scali, quelle di Fontanelli sono dichiarazioni che dimostrano che forze di estrema sinistra vogliono entrare in coalizione con il Partito Democratico non per battere un avversario comune ma per modificare decisioni già prese sull’ampliamento dell’aeroporto.
Rilevo una forte costernazione in quella parte di iscritti al gruppo “W la nuova pista” che voterebbe centrosinistra. Prima hanno visto che l’unico politico toscano chiamato a partecipare alla direzione nazionale PD è Marco Furfaro, contrario allo sviluppo dell’aeroporto, poi vedono l’entrata nella coalizione di movimenti della sinistra estrema che non rinunciano alle campanilistiche guerre contro l’aeroporto ma anzi palesano, e neppure velatamente, l’intenzione di rimettere tutto in discussione nell’eventualità in cui il Consiglio di Stato confermi la decisione del TAR.
Non oso pensare cosa accadrebbe se l’alleanza si allargasse anche al M5s come
auspicato dal segretario nazionale del Pd Zingaretti: il complotto contro le infrastrutture sarebbe servito.
Nessuno può dubitare della volontà genuina del candidato Eugenio Giani di realizzare la nuova infrastruttura ma chiedo a lui ed al Pd di stare attenti perché per molti elettori inizia a venire il dubbio che il centrosinistra possa diventare un partito enigma, un partito che al di là delle posizioni ufficiali il giorno dopo averlo votato riservi la sorpresa di uno scontro tra “sviluppisti” e fronte “anti-sviluppista”.
Auguro al centrosinistra di ritrovare l’unità di intenti dando garanzia che i benefici verranno suddivisi equamente tra i vari territori certo che gli elettori premieranno la coalizione che saprà mandare messaggi forti e chiari su ciò che propone di fare e penalizzerà chi avrà in casa troppa confusione e litigiosità.
La nuova pista è una infrastruttura in discussione da 70 anni, che ha già ottenuto il benestare dalla Regione e da due ministeri e non si può consentire a nessuno di
rimetterla in discussione solo per ambigui intenti campanilistici o perché per qualche cavillo è stata bocciata dal TAR.
Chi vota invece ha il diritto di conoscere con chiarezza se il centrosinistra ha deciso di puntare sul fattore più importante che abbiamo a Firenze per far crescere l’economia della regione, le opportunità di lavoro, rendere più salubre l’ambiente dove vivono migliaia di famiglie.
Per cercare di vincere nessuna delle coalizioni deve rischiare di fermare opere
necessarie alla Regione e alla sua economia, volute dalla maggioranza dei cittadini, dei sindacati e da tutte le categorie economiche.

Paolo Gambaro
Amministratore di W la Nuova Pista di Peretola
 

Pegaso

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Associazione "Valentino Giannotti" per lo Sviluppo dell'Aeroporto di Firenze

La festa dei sei sindaci….

16/2/2020. I sei sindaci di Calenzano, Campi Bisenzio, Carmignano, Poggio a Caiano, Prato e Sesto Fiorentino, responsabili dei ricorsi al TAR e conseguente (inconcepibile) sentenza di stop alla procedura del mastetrplan dell’aeroporto di Firenze, hanno di nuovo inscenato a Prato il deprimente spettacolo della festa per la conferma della sentenza (ancora più inconcepibile) arrivata dal Consiglio di Stato. Hanno festeggiato prima di tutto sbagliando brindisi, perché nessuna sentenza (né TAR né Consiglio di Stato) ha bocciato il progetto della nuova pista e le opere del masterplan ma, come noto (evidentemente non a loro), sono stati contestati alcuni passaggi fatti dai ministeri nella procedura di VIA, che adesso dovrà essere in qualche modo rifatta per riprendere l’iter verso la costruzione della nuova pista.

Ma vediamo, di fatto, per cosa i sindaci hanno festeggiato.

I sei sindaci hanno festeggiato per esser riusciti a ritardare ulteriormente un’opera essenziale per lo sviluppo economico e il benessere di tutta la regione e indispensabile per colmare il divario aeroportuale rispetto a ogni altra regione italiana ed europea che la Toscana si porta dietro da decenni.

I sei sindaci hanno festeggiato per esser riusciti a fermare la costruzione in corso del sistema aeroportuale toscano che dopo decenni di polemiche aveva trovato il proprio assetto e che ovviamente non può esistere se non ci sono le infrastrutture che devono comporlo.

I sei sindaci hanno festeggiato perché con il blocco del masterplan aeroportuale riescono a mantenere la Toscana centrale (compresi i propri territori) con un aeroporto limitato e penalizzato, ossia con un’infrastruttura pubblica che, per ora, manterrà tutti i noti disagi per cittadini, passeggeri, operatori, ecc. e con una situazione trasportistica dell’area della piana che allontana aziende e investitori.

I sei sindaci hanno festeggiato per essere riusciti a compromettere l’assunzione di migliaia di persone legate all’attività dell’aeroporto (ogni milione di passeggeri crea circa mille posti di lavoro) e a tutto l’indotto sul territorio e nella regione.

I sei sindaci hanno festeggiato perché bloccando il masterplan aeroportuale impediscono tutti i miglioramenti ambientali che la nuova pista porterebbe con sé per il territorio e i cittadini (riduzione di oltre il 90% delle persone impattate da rumore, eliminazione delle quote di inquinamento aggiuntivo causato dalle criticità della pista attuale, dai dirottamenti, dalle attese degli aerei in volo e a terra, dallo spostamento di migliaia di passeggeri con i pullman per centinaia di chilometri, adozione di modalità di volo ambientalmente meno impattanti, introduzione di aerei più moderni ed ecologici, ecc.).

I sei sindaci hanno festeggiato perché i cittadini di Peretola, Quaracchi e Brozzi potranno tenersi chissà ancora per quanto la quasi totalità dei voli più impattanti, a bassa quota, sui tetti delle case (invece di spostarli su aree libere e lontane da aree abitate).

I sei sindaci hanno festeggiato perché con il blocco del masterplan aeroportuale non si realizzano le tante opere ambientali previste, a cominciare da quelle per il parco della piana e per l’ampliamento e miglioramento delle aree naturali, grazie alla perdita dei relativi finanziamenti connessi alla realizzazione della nuova pista.

I sei sindaci hanno festeggiato perché con il blocco del masterplan aeroportuale (e dei relativi finanziamenti) si fermano altre opere infrastrutturali che erano inserite negli accordi sottoscritti, a cominciare dal famoso nuovo ponte sull’Arno a Signa.

I sei sindaci hanno festeggiato perché con il blocco del masterplan aeroportuale e la mancata definizione del nuovo assetto della pista salta di nuovo il puzzle urbanistico dell’area attorno allo scalo.

I sei sindaci hanno festeggiato perché con il blocco del masterplan aeroportuale si fermano le opere che erano previste per il riasetto del sistema delle acque e l’innalzamento della sicurezza idraulica della piana tra Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Signa, comprese quelle sulla carta da tempi infiniti e che ora, senza finanziamenti del masterplan, sulla carta potranno rimanere.

I sei sindaci hanno festeggiato perché bloccando il masterplan aeroportuale non ci sarà più la garanzia di inedificabilità delle porzioni di piana (e di parco) interessata dai nuovi vincoli aeroportuali.

I sei sindaci hanno festeggiato per aver disintegrato il senso di comunità e di area metropolitana decidendo in sei di bloccare un’opera strategica come l’aeroporto a servizio primario di 42 comuni della Città metropolitana, più 27 comuni delle aree di Prato e Pistoia, più le province di Arezzo e Siena parte del bacino principale dello scalo fiorentino.

E scendendo più nel particolare, ognuno dei sindaci ha ulteriori motivi di festeggiare.

Il sindaco di Sesto Fiorentino ha da festeggiare più di tutti, in quanto senza la nuova pista gli aerei possono continuare a sorvolare il centro abitato sestese e il territorio di Sesto non avrà più i due parchi attrezzati più grandi che erano previsti nell’ambito del masterplan.

Il sindaco di Prato ha da festeggiare per aver rinnovato la prodezza dei suoi “antichi” predecessori che una quarantina di anni fa contribuirono a bloccare il nuovo aeroporto di San Giorgio a Colonica e oggi, in concreto, il sindaco festeggia per aver bloccato un’opera come la nuova pista che non avrebbe alcun impatto sulla città di Prato e per essersi messo contro la maggioranza delle imprese e dei cittadini pratesi favorevoli al potenziamento dello scalo aereo perché semplicemente essenziale per il sistema economico anche e soprattutto di una realtà come quella pratese.

Il sindaco di Campi Bisenzio ha da festeggiare perché senza nuova pista tra i piedi potrà offrire più tranquillamente il territorio che era (dovrebbe essere) agricolo e a parco di via Allende per lo stadio e tutte le edificazioni annesse e connesse.

I sindaci di Calenzano, Carmignano e Poggio a Caiano hanno da festeggiare… non sappiamo cosa, dato che i loro territori nulla hanno a che fare con la realizzazione del masterplan, con gli effetti dei voli e con l’aeroporto in sé, se non per le ricadute positive che la presenza di uno scalo funzionale nella piana porterebbe ovviamente anche nei loro territori e che, bloccando il masterplan, per ora non avranno. Ma forse è proprio questo che anche loro festeggiano.
 

Pegaso

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Comune di Firenze
Comunicato stampa

13/2/2020. “Prendiamo atto della sentenza”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella commenta il pronunciamento del Consiglio di Stato sulla nuova pista dell’aeroporto di Peretola. “Studieremo le motivazioni con grande attenzione. Ma quel che è chiaro è che il Consiglio di Stato non ha bocciato il progetto della nuova pista, ma la procedura di VIA. Per questo ci prepariamo a chiedere a Toscana Aeroporti e ai ministeri competenti di riattivare la procedura sulla base delle indicazioni emerse dal Consiglio di Stato. Resta più che mai la determinazione politica a realizzare la nuova pista, un’infrastruttura fondamentale per Firenze e per la Toscana”.

Il Sindaco si è già sentito con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

Comune di Firenze
 

Michele

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Vogliamo inoltre parlare dei terreni a Campi Bisenzio, gentilmente offerti alla Fiorentina per costruirci il nuovo stadio con annessa viabilità, centri commerciali e opere accessorie?
Vogliamo parlare di alcuni esponenti dei comitati locali del NO, contemporaneamente ex presidenti di cooperative di costruzioni impegnate con vari cantieri nella Piana?
Vogliamo parlare del "cemento" previso con l'espansione dell'Asmana, la nuova Ipercoop e i capannoni che ogni mese vengono costruiti?


Ci sta bene. Eravamo, siamo e saremo una regione a trazione rossa condannata all'IMMOBILISMO per altri decenni.
 

Pegaso

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Senza conoscere i reali contenuti del materiale prodotto per il masterplan di Firenze e per i quattro anni di procedure di VIA e Conferenza dei Servizi (svariate centinaia di documenti di ogni tipo su ogni aspetto coinvolto), che alla fine del percorso avevano portato all’approvazione del progetto da parte di tutti gli enti competenti e di decine di soggetti coinvolti nazionali, regionali e locali, non è possibile rendersi conto di quanto siano incomprensibili le sentenze emesse dal TAR della Toscana e adesso dal Consiglio di Stato, che ha respinto le ragioni a difesa della validità del lavoro svolto sostenute, tra gli altri, da Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero per i Beni Culturali, dell'ENAC, dal Comune di Firenze, dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze e da Toscana Aeroporti.
Qualunque iter di masterplan aeroportuale italiano che fosse sottoposto al metro di giudizio sui ricorsi applicato al caso di Firenze verrebbe bloccato.
 

Viking

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Senza conoscere i reali contenuti del materiale prodotto per il masterplan di Firenze e per i quattro anni di procedure di VIA e Conferenza dei Servizi (svariate centinaia di documenti di ogni tipo su ogni aspetto coinvolto), che alla fine del percorso avevano portato all’approvazione del progetto da parte di tutti gli enti competenti e di decine di soggetti coinvolti nazionali, regionali e locali, non è possibile rendersi conto di quanto siano incomprensibili le sentenze emesse dal TAR della Toscana e adesso dal Consiglio di Stato, che ha respinto le ragioni a difesa della validità del lavoro svolto sostenute, tra gli altri, da Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero per i Beni Culturali, dell'ENAC, dal Comune di Firenze, dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze e da Toscana Aeroporti.
Qualunque iter di masterplan aeroportuale italiano che fosse sottoposto al metro di giudizio sui ricorsi applicato al caso di Firenze verrebbe bloccato.
È ragionevole dire che sia un complotto!
 

Pegaso

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Ognuno dia l’interpretazione che crede alla situazione. Sta di fatto che nel 2020 ancora a Firenze resta bloccato un piano necessario per dare all’aeroporto una pista adeguata che ogni altro scalo (non solo in Italia) ha avuto dal secolo scorso e ancora non viene permessa la realizzazione di un’opera (la nuova pista 12/30) che contemporaneamente risolverebbe le criticità strutturali, funzionali, operative e ambientali legate all’assetto della pista esistente, inserita in un masterplan di valenza territoriale con opere di miglioramento infrastrutturale e ambientale per un’ampia area della piana fiorentina. E oggi questo avviene per cavilli interpretativi delle procedure (non per la validità dei progetti), nonostante siano le usuali procedure seguite per tutti i masterplan (come hanno cercato di spiegare i ministeri interessati e ENAC).
 

Michele

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Firenze, Toscana.
Ringraziamo quei sei sindaci e tutti quelli che li hanno votati. Zoccolo duro che da 70 e passa anni nega ogni possibilità di sviluppo. No TAV, no tramvia, no aeroporto, no terza corsia dell'A1, no stazione Foster, no Inceneritore. Per non parlare poi dei finti ambientalisti contro l'aeroporto, pieni zeppi di interessi edili, nomi e cognomi (e cooperative) impegnati con vari cantieri in tutta la piana.
 

Pegaso

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Sesto Fiorentino, Toscana.
Ringraziamo quei sei sindaci e tutti quelli che li hanno votati. Zoccolo duro che da 70 e passa anni nega ogni possibilità di sviluppo. No TAV, no tramvia, no aeroporto, no terza corsia dell'A1, no stazione Foster, no Inceneritore. Per non parlare poi dei finti ambientalisti contro l'aeroporto, pieni zeppi di interessi edili, nomi e cognomi (e cooperative) impegnati con vari cantieri in tutta la piana.
Sì, infatti, il problema credo che sia tutto lì. Con la nuova pista una bella fetta della piana fiorentina (quella difesa dagli sprovveduti ambientalisti e dai furbi sindaci) diventerebbe inedificabile (e allora sì che rimarrebbe a parco per sempre). La piana è sotto aggressione da tutti i lati che toccano vari comuni (quelli che protestano) e le costruzioni avanzano... avanzano... Sul lato di Sesto Fiorentino (che conosco bene) negli ultimi anni hanno costruito una dozzina di condomini e ora è in costruzione una fabbrica farmaceutica... Sul lato di Campi Bisenzio è in progetto un nuovo centro commerciale (a pochi km dai Gigli, il più grande centro commerciale toscano che fa quasi 20 milioni di visitatori l'anno)... e via costruendo... Ci credo che non vogliono la pista...
 

Nonno Salt

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"un grande hub come Pisa e Bologna"

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AZ209

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Vueling torna a decollare dagli aeroporti toscani

Firenze, 9 giugno 2020 – Vueling torna a decollare dagli aeroporti toscani. A partire dal 2 luglio, infatti, l’aeroporto di Firenze sarà collegato con Barcellona, Madrid, Catania, Palermo, Londra-Gatwick, Amsterdam e Parigi-Orly, mentre, sempre dal mese di luglio, saranno attivi due collegamenti a settimana tra Barcellona e l’aeroporto di Pisa.

In Italia, Vueling ha annunciato la ripresa graduale dei suoi collegamenti tra il mese di giugno e il mese di luglio confermando fino a 29 rotte in partenza da 9 aeroporti italiani, tra i quali, appunto, Firenze e Pisa.

I passeggeri italiani avranno l'opportunità di avere una connessione - via Barcellona - con molte delle 72 rotte dirette che la compagnia offrirà nei prossimi mesi. Da Barcellona, infatti, Vueling riprende i collegamenti con il Regno Unito, il Portogallo, la Germania, i Paesi Bassi, il Belgio, la Svizzera e i paesi nordici.

“Il ritorno di Vueling, uno dei nostri storici partner, è motivo di grande orgoglio e soddisfazione e rappresenta un ulteriore importante passo in avanti verso un graduale ma costante incremento del traffico aereo nei nostri aeroporti. Essere, anche in questo caso, tra i primi scali italiani scelti da una importante compagnia aerea testimonia ancora una volta sia l’appeal della Toscana sia il riconoscimento del grande lavoro svolto in questi mesi da Toscana Aeroporti per rendere gli aeroporti dei luoghi “covid safe” in grado di assicurare un viaggio sereno e sicuro ai passeggeri grazie all’attivazione di un protocollo specifico di screening dei passeggeri”, ha affermato il Presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai.

Toscana Aeroporti
 

Gerbil

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"Per l'autostrada Tirrenica e Darsena Livorno arriva il commissario
08 LUGLIO 2020
Niente invece per la pista di Peretola. Tunnel Tav tra i lavori prioritari: cosa cambia il decreto Semplificazioni per la Toscana

Per Tirrenica e Darsena Europa arriva il commissario e le procedure si fanno davvero sprint. Come del resto per la statale Grosseto-Fano, per la nuova ferrovia Pontremolese e anche per il disgraziato ponte di Albiano Magra, crollato ad aprile. Pure per le tramvie fiorentine alla fine qualche buona notizia c'è perché i tempi per la valutazione d'impatto ambientale vengono di colpo dimezzati. Mentre sulla nuova pista dell'aeroporto di Peretola ragionamento diverso: ni..."

Articolo su Repubblica Firenze riguardo i (possibili) effetti del decreto semplificazioni sulle varie opere pubbliche in Toscana. Dal sottotitolo sembrerebbe che per l'aeroporto di Firenze non cambi nulla, ma l'anteprima del testo si interrompe proprio quando tratta l'argomento. Qualcuno ha accesso all'articolo integrale?