Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

13900

Utente Registrato
26 Aprile 2012
10,295
8,138
Lufthansa, continua ancora Cillis, sembra avere piu' debolezza rispetto alle altre compagnie. Il primo punto sarebbe la flotta composta da 743 aerei tutti di proprieta' dei quali al momento ne sono fermi ben 700.
Non ho accesso al Corriere, per cui basandomi sul tuo sunto mi verrebbe da capire che, stando al buon Cillis, avere una flotta di proprietà sia un problema. Secondo me è un vantaggio rispetto all'idea di averla in leasing (non paghi il lessor, e i canoni di leasing sono di solito più onerosi delle rate di un mutuo per un aereo).

L'articolo chiude con un paragrafo su Alitalia che secondo Cillis nonostante lo "scenario apocalittico sembra soffrire meno di altri. In attesa di definire la l'ampiezza della flotta a Fiumicino si pensa a nuove iniziative, come la trasformazione in cargo di alcuni A330 inutilizzati. Un po' come la moda che si riclica: AZ potrebbe trasportare piu' merci in attesa dei passeggeri".
Intende dire levare le poltrone? perchè convertire a cargo nel senso classico vorrebbe dire aprire un portellone laterale grosso a sufficienza per un PAG/PLA e pavimento ro-ro...
 

airport81

Utente Registrato
18 Luglio 2009
713
23
Roma
Sembra che dal 4 Maggio ritornano a FCO AF e KLM. KLM volo giornaliero con E-190 invece AF i giorni pari con Airbus
 

East End Ave

Utente Registrato
13 Agosto 2013
8,299
3,231
su e giu' sull'atlantico...
Nel mentre mi è appena passato sulla testa, a 33k ft, un bel Iljiuschin DMO-TUN, lasciando una bella scia (non chimica) e un meraviglioso suono di motori in quota. Cosa rara da queste parti ormai!
E India Peggio vola FCO MXP.
 

OneShot

Utente Registrato
31 Dicembre 2015
3,984
3,173
Paris
Nel mentre mi è appena passato sulla testa, a 33k ft, un bel Iljiuschin DMO-TUN, lasciando una bella scia (non chimica) e un meraviglioso suono di motori in quota. Cosa rara da queste parti ormai!
E India Peggio vola FCO MXP.
A me invece un A400M a 1000feet per ORY: pensavo fosse un ultealeggero per quanto è silenzioso!
 

ilverococco

Utente Registrato
3 Novembre 2016
522
443
BLQ - DXB
Mi pare fosse qui che qualcuno lamentava la lentezza di LH nei rimborsi.
Ho appena letto questo comunicato di emirates che in sostanza dice “datece tempo che na ja famo”

https://www.emirates.com/media-cent...ommitment-with-ramp-up-of-refunds-capability/

Hanno 500.000 rimborsi da effettuare, normalmente ne processano 35.000 al mese mentre ora si sono attrezzati per elaborarne 150.000.
Con un numero del genere, che giá di per sé pare incredibile, ci vorranno 3/4 mesi!
 

enzomatto

Bannato
Utente Registrato
20 Giugno 2018
305
80
Mi pare fosse qui che qualcuno lamentava la lentezza di LH nei rimborsi.
Ho appena letto questo comunicato di emirates che in sostanza dice “datece tempo che na ja famo”

https://www.emirates.com/media-cent...ommitment-with-ramp-up-of-refunds-capability/

Hanno 500.000 rimborsi da effettuare, normalmente ne processano 35.000 al mese mentre ora si sono attrezzati per elaborarne 150.000.
Con un numero del genere, che giá di per sé pare incredibile, ci vorranno 3/4 mesi!
Interpellati gli uffici Emirates di MXP mi hanno detto che mediamente liquidano in un mese. Vi terrò aggiornati, sono in attesa anch'io
 

Cesare.Caldi

Utente Registrato
14 Novembre 2005
36,866
1,344
N/D
Visto quanto detto da Conte oggi nella conferenza, dubito fortemente che ritornino questi voli almeno fino al 18 Maggio.
Esatto, avendo letto la bozza del nuovo DPCM per quanto riguarda le possibilità di movimento non cambia praticamente nulla, aggiunta solo la visita parenti ma comunque senza uscire dalla Regione. Quindi fino almeno al 18 maggio a livello di voli aerei non cambierà nulla. E' prevedibile adesso la cancellazione di tutti i voli Ryanair e Wizzair che erano in vendita con partenza prevista prima di questa data.
 

kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
10,306
1,894
NYC
Lufthansa, continua ancora Cillis, sembra avere piu' debolezza rispetto alle altre compagnie. Il primo punto sarebbe la flotta composta da 743 aerei tutti di proprieta' dei quali al momento ne sono fermi ben 700. Il secondo e' il personale: oltre 137 mila dipendenti. Le societa' di consulenza, dice ancora l'articolo, mettono nel mirino le societa' tradizionali promovuendo invece le low cost come Wizzair, Ryanair ed easyjet che ha appena ottenuto un prestito di 600 milioni di sterline dal governo inglese.
Gli aerei di proprietà (che poi in buona parte LH non avrà ancora finito di pagare) non sono una debolezza, sono un asset. E in questa particolare congiuntura, quei 137.000 dipendenti del gruppo non sono una debolezza, sono un'assicurazione sulla vita: garantiscono l'intervento dello Stato (almeno di quello tedesco). Un intervento che verosimilmente consentirà al gruppo (almeno nel breve termine) di non (1) indebitarsi con prestiti a prezzo di mercato ed eventuali ipoteche sulla parte degli aerei di proprietà; e (2) di non diluire la proprietà con un aumento di capitale per raccogliere fondi. Carsten Spohr parla di imminente bancarotta per far sì che pantalone cacci dei soldi a fondo perduto (o a tasso d'interesse agevolato), sarebbe scemo a non farlo.
E' ovvio che le low cost dureranno meno fatica a ripartire: in recessione si difendono meglio, ma ciò non significa che un vettore delle dimensioni di LH e coi suoi numeri (fino a pochi mesi fa) sia spacciato.
 

TW 843

Senior Member
6 Novembre 2005
32,806
786
49
Azionista LibertyLines
Esatto, avendo letto la bozza del nuovo DPCM per quanto riguarda le possibilità di movimento non cambia praticamente nulla, aggiunta solo la visita parenti ma comunque senza uscire dalla Regione. Quindi fino almeno al 18 maggio a livello di voli aerei non cambierà nulla. E' prevedibile adesso la cancellazione di tutti i voli Ryanair e Wizzair che erano in vendita con partenza prevista prima di questa data.
Esiste anche gente che lavora.

Mica tutti i passeggeri volano mossi solo ed esclusivamente dal feromone che emettono le melEnzane di nonna Concetta.
 

leerit

Utente Registrato
3 Settembre 2019
1,598
429
Il binomio “meno aerei con meno posti”, nella fase 2 della pandemia di Covid-19 da Sars-Cov-2, condurrà inevitabilmente a un aumento dei prezzi dei biglietti. A spiegare il meccanismo è Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano, che afferma: “Il mercato aereo italiano, che è passato da 53 milioni di passeggeri nel 1997 a 161 milioni del 2019, rischia di non riprendersi più dopo la crisi del coronavirus”

Il riferimento, chiarisce Giuricin, è non solo agli aiuti ad Alitalia “che distorcono il mercato”, e si parla di 2 miliardi di euro dal 2017 ad oggi, ma anche ad “alcune misure economiche che potrebbero essere prese per favorire Alitalia e che rischierebbero di distruggere completamente la ripartenza, che sarà comunque lunga e dolorosa. Se certe misure economiche – prosegue l’esperto di trasporti – verranno prese dal Governo, torneremo a un mercato aereo come quello degli anni ’80, dove viaggiavano solo i ricchi. Avremo pochi milioni di passeggeri in Italia, che voleranno in gran parte Alitalia, sussidiata dallo Stato, che diventerà una compagnia molto più piccola dell’attuale. Il problema dell’eventuale mancanza di concorrenza sarà sentito dai passeggeri, che rischieranno di dover pagare 500 euro per un volo andata e ritorno per Londra”.

Non è un caso che il numero uno di Ryanair, Michael O’Leary, uno che non le manda mai a dire, in una recente intervista al Financial Times abbia affermato che la low cost da lui capitanata, una delle principali al mondo, non riprenderà a volare se bisognerà lasciare vuoto il posto centrale nelle file. Ryanair, ha fatto sapere O’Leary, non intende adeguarsi “alle stupide regole di distanziamento sociale”.

“Proprio delle low cost e dei loro aeroporti di riferimento ci stiamo maggiormente occupando – fa sapere Giulio De Carli, managing partner di One Works, società di architettura e ingegneria – perché, avendo fatto dell’’affollamento’ (full occupancy) il loro modello operativo, le low cost avranno più problemi a recuperare operatività piena. Per le low cost, che per la maggior parte operano voli entro le due-tre ore, il tema della capacità piena a bordo è fuori discussione, quindi seppure verosimilmente bassi per mesi, i flussi saranno ancora concentrati in fasce orarie. Stiamo lavorando sia lato terra, su come accogliere i passeggeri, minimizzando i tempi di attesa prima dei nuovi controlli che verranno predisposti tipo temperatura e documenti sanitari; sia lato aria, per ottimizzare i tempi di imbarco e sbarco con le nuove procedure con minimo impatto sui tempi a terra degli aerei, che è punto critico per i vettori low cost”.

In generale, nota De Carli, “tornare a volare è essenziale per tutti i settori dell’economia e non solo. Nelle prime settimane le limitazioni di capacità a bordo degli aerei saranno difficilmente evitabili ma il recupero della capacità piena deve poter avvenire il più rapidamente possibile, altrimenti molte compagnie non voleranno o gli Stati dovranno coprire i costi, cosa evidentemente impossibile”. Insomma, l’urgenza per il settore è quella di tornare presto a riempire gli aerei. Viceversa, sopravviveranno solo poche compagnie. Morgan Stanley, in un recente studio sul settore, sottolinea come per riprendersi la domanda impiegherà parecchio tempo. “Pensiamo che i livelli di capacità del 2019 – affermano gli analisti di Morgan Stanley – potranno essere raggiunti entro il 2022, sebbene cambiamenti nel comportamento dei consumatori potrebbero condurre a ulteriori ritardi”.
“Per poter riempire gli aerei – osserva De Carli – dovranno salire a bordo passeggeri controllati e gestiti in sicurezza negli aeroporti, e su questo stiamo concentrando ora i nostri sforzi capendo come disporre presidi di controllo, allestire spazi per gli accodamenti, impiegare nuove tecnologie digitali per sveltire le operazioni nei terminal passeggeri. In aereo si indosserà la mascherina e vi saranno limitazioni per i movimenti lungo il corridoio e per un po’ di tempo non vi sarà ristorazione, ma non pensiamo vi saranno modifiche nella configurazione della cabina, se non negli aerei che operano il lungo raggio. Ovviamente vi sarà grande attenzione ai processi di pulizia e sanificazione”.

https://it.businessinsider.com/alla...in-aereo-da-londra-potrebbe-costare-500-euro/
 

matte

Utente Registrato
4 Novembre 2015
20
11
Avevo letto che Delta e AA avevano sospeso la summer sull'Italia, ma non trovo più la notizia. Qualcuno sarebbe così gentile da postarla?

Inviato dal mio Redmi Note 8T utilizzando Tapatalk
 

Flyfan

Utente Registrato
17 Giugno 2019
1,299
768
LJU
Il binomio “meno aerei con meno posti”, nella fase 2 della pandemia di Covid-19 da Sars-Cov-2, condurrà inevitabilmente a un aumento dei prezzi dei biglietti. A spiegare il meccanismo è Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano, che afferma: “Il mercato aereo italiano, che è passato da 53 milioni di passeggeri nel 1997 a 161 milioni del 2019, rischia di non riprendersi più dopo la crisi del coronavirus”

Il riferimento, chiarisce Giuricin, è non solo agli aiuti ad Alitalia “che distorcono il mercato”, e si parla di 2 miliardi di euro dal 2017 ad oggi, ma anche ad “alcune misure economiche che potrebbero essere prese per favorire Alitalia e che rischierebbero di distruggere completamente la ripartenza, che sarà comunque lunga e dolorosa. Se certe misure economiche – prosegue l’esperto di trasporti – verranno prese dal Governo, torneremo a un mercato aereo come quello degli anni ’80, dove viaggiavano solo i ricchi. Avremo pochi milioni di passeggeri in Italia, che voleranno in gran parte Alitalia, sussidiata dallo Stato, che diventerà una compagnia molto più piccola dell’attuale. Il problema dell’eventuale mancanza di concorrenza sarà sentito dai passeggeri, che rischieranno di dover pagare 500 euro per un volo andata e ritorno per Londra”.

Non è un caso che il numero uno di Ryanair, Michael O’Leary, uno che non le manda mai a dire, in una recente intervista al Financial Times abbia affermato che la low cost da lui capitanata, una delle principali al mondo, non riprenderà a volare se bisognerà lasciare vuoto il posto centrale nelle file. Ryanair, ha fatto sapere O’Leary, non intende adeguarsi “alle stupide regole di distanziamento sociale”.

“Proprio delle low cost e dei loro aeroporti di riferimento ci stiamo maggiormente occupando – fa sapere Giulio De Carli, managing partner di One Works, società di architettura e ingegneria – perché, avendo fatto dell’’affollamento’ (full occupancy) il loro modello operativo, le low cost avranno più problemi a recuperare operatività piena. Per le low cost, che per la maggior parte operano voli entro le due-tre ore, il tema della capacità piena a bordo è fuori discussione, quindi seppure verosimilmente bassi per mesi, i flussi saranno ancora concentrati in fasce orarie. Stiamo lavorando sia lato terra, su come accogliere i passeggeri, minimizzando i tempi di attesa prima dei nuovi controlli che verranno predisposti tipo temperatura e documenti sanitari; sia lato aria, per ottimizzare i tempi di imbarco e sbarco con le nuove procedure con minimo impatto sui tempi a terra degli aerei, che è punto critico per i vettori low cost”.

In generale, nota De Carli, “tornare a volare è essenziale per tutti i settori dell’economia e non solo. Nelle prime settimane le limitazioni di capacità a bordo degli aerei saranno difficilmente evitabili ma il recupero della capacità piena deve poter avvenire il più rapidamente possibile, altrimenti molte compagnie non voleranno o gli Stati dovranno coprire i costi, cosa evidentemente impossibile”. Insomma, l’urgenza per il settore è quella di tornare presto a riempire gli aerei. Viceversa, sopravviveranno solo poche compagnie. Morgan Stanley, in un recente studio sul settore, sottolinea come per riprendersi la domanda impiegherà parecchio tempo. “Pensiamo che i livelli di capacità del 2019 – affermano gli analisti di Morgan Stanley – potranno essere raggiunti entro il 2022, sebbene cambiamenti nel comportamento dei consumatori potrebbero condurre a ulteriori ritardi”.
“Per poter riempire gli aerei – osserva De Carli – dovranno salire a bordo passeggeri controllati e gestiti in sicurezza negli aeroporti, e su questo stiamo concentrando ora i nostri sforzi capendo come disporre presidi di controllo, allestire spazi per gli accodamenti, impiegare nuove tecnologie digitali per sveltire le operazioni nei terminal passeggeri. In aereo si indosserà la mascherina e vi saranno limitazioni per i movimenti lungo il corridoio e per un po’ di tempo non vi sarà ristorazione, ma non pensiamo vi saranno modifiche nella configurazione della cabina, se non negli aerei che operano il lungo raggio. Ovviamente vi sarà grande attenzione ai processi di pulizia e sanificazione”.

https://it.businessinsider.com/alla...in-aereo-da-londra-potrebbe-costare-500-euro/
L’ottimismo è il sale della vita ma onestamente le compagnie low cost che dipendono per la quasi totalità dal mercato del turismo che sarà l’ultimo a ripartire dopo il macello, non fanno cargo e non prendono contributi statali, non credo che avranno le vacche grasse per almeno 1/1.5 anni, e il distanziamento su molti voli purtroppo non credo sarà un problema.
Non mi piace autoquotarmi, ma guarda caso sto povero scemo ha un’idea simile a un docente universitario sui problemi che avranno da affrontare le LCC. e non è che me ne compiaccia, avendo pure biglietti prenotati con loro.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.