Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


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leerit

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Il governo verrà in soccorso di Iberia in modo che abbia liquidità sufficiente per riprendere i suoi voli al termine della quarantena. La Commissione europea ha dato il via libera agli aiuti pubblici per le compagnie aeree in difficoltà e, di fatto, Air France o Lufthansa sono in attesa di ricevere fondi dai rispettivi governi.

L'esecutivo stava aspettando la posizione di Bruxelles per decidere la sua posizione rispetto all'Iberia, come riportato da El País martedì. L'aiuto sarebbe sotto forma di prestiti agevolati con le garanzie dell'ICO e non implicherebbe, almeno per il momento, l'ingresso nel capitale della compagnia aerea.

Secondo i calcoli del governo, qualsiasi compagnia aerea sarà in deficit se l'occupazione degli aerei sara' inferiore al 50% quando riprendera' l'attività. Iberia, come ha annunciato preferente.com, è già in contatto con entità finanziarie per ricevere un prestito di 1.000 milioni.

Inoltre, Iberia è in attesa della chiusura dell'acquisto di Air Europa. Tutto sembra indicare, come anticipato da questo portale digitale, che il prezzo dell'operazione, fissato a 1 miliardo, verrà rinegoziato e che anche l'integrazione di Air Europa nel gruppo IAG potrebbe essere posticipata.

P.S. Tradotta con google traduttore dal seguente articolo:

https://www.preferente.com/noticias...reditos-blandos-para-la-aerolinea-299724.html
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Il governo verrà in soccorso di Iberia in modo che abbia liquidità sufficiente per riprendere i suoi voli al termine della quarantena. La Commissione europea ha dato il via libera agli aiuti pubblici per le compagnie aeree in difficoltà e, di fatto, Air France o Lufthansa sono in attesa di ricevere fondi dai rispettivi governi.

L'esecutivo stava aspettando la posizione di Bruxelles per decidere la sua posizione rispetto all'Iberia, come riportato da El País martedì. L'aiuto sarebbe sotto forma di prestiti agevolati con le garanzie dell'ICO e non implicherebbe, almeno per il momento, l'ingresso nel capitale della compagnia aerea.

Secondo i calcoli del governo, qualsiasi compagnia aerea sarà in deficit se l'occupazione degli aerei sara' inferiore al 50% quando riprendera' l'attività. Iberia, come ha annunciato preferente.com, è già in contatto con entità finanziarie per ricevere un prestito di 1.000 milioni.

Inoltre, Iberia è in attesa della chiusura dell'acquisto di Air Europa. Tutto sembra indicare, come anticipato da questo portale digitale, che il prezzo dell'operazione, fissato a 1 miliardo, verrà rinegoziato e che anche l'integrazione di Air Europa nel gruppo IAG potrebbe essere posticipata.

P.S. Tradotta con google traduttore dal seguente articolo:

https://www.preferente.com/noticias...reditos-blandos-para-la-aerolinea-299724.html
Ma il governo spagnolo puo' supportare IB e non piuttosto IAG, societa' capofila e proprietaria, con sede legale in Spagna?
 

EI-MAW

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C'è una sorta di "gara" tra le compagnie a battere i propri record di volo più lungo: oggi è il turno di Air Canada, che sta operando con un 789 il volo diretto SYD/YYZ. Per quanto volo cargo, sono sempre la bellezza di 9.812 miglia (e 16 e fischia ore di volo non stop)!
Ieri un A332 Evelop ha volato MNL-MAD in 15h50
 

leerit

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3 Settembre 2019
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On Monday, the German federal government agreed on a €9 billion ($9.74billion) rescue package for flag-carrier Lufthansa. In return, it has asked for a blocking minority, and one or two supervisory board mandates. Germany’s flight attendants’ union is not happy with the conditions, which it says are not enough to protect workers.

A seat at the table for the state

As reported by the German edition of Business Insider on Tuesday morning, Lufthansa, currently making about €1 million ($1.09 million) in losses per hour, is finally being granted a lifeline from the German government. In exchange, it wants a seat at the table.

The €9 billion bailout agreed on in a meeting on Monday comes with certain conditions. The struggling airline has previously been unwilling to offer up any say for the state when it comes to company policy in return for funds. However, the possibility of facing bankruptcy within a few weeks seems to have shifted perspectives.

The state will now receive a blocking minority and one or two supervisory board mandates as new shareholders. Civil servants or politicians must not occupy these seats, Lufthansa has reportedly insisted.

Simple Flying reached out to Lufthansa, but the airline declined to comment at this stage.

Union wants more conditions

The rescue package is reported to be finalized by Chancellor Angela Merkel, Finance Minister Olaf Scholz, and Lufthansa CEO Carsten Spohr (not present during negotiations) later today. However, more stakeholders would have liked to have had a say in its final version.

The Frankfurt-based Independent Flight Attendant Organisation (UFO), issued a press release on Monday in response to the information surfacing that a deal was about to be made. In it, it called on the government to do more to make sure the money would go where it is most needed, and to protect workers. The stipulated conditions are not enough, they say.

“Blocking minorities and supervisory board mandates are more of a symbolic policy and only suggest interference in day-to-day business instead of creating a social framework with previously clearly agreed principles,” according to Nicoley Baublies, UFO’s Managing Director.

Climate goals and “regulatory chaos”

In a position paper sent to the German government, UFO poses eight points the state needs to take into account when offering aid for the aviation industry. Among these is the long-term safeguarding of jobs and employee participation in decision making.

The paper also requests that while an airline is receiving state support, no dividends are distributed to shareholders and that no additional bonuses of any kind should be paid to top management.

Furthermore, it requests that when air traffic is reconstructed after the crisis, it should be done so with efforts to address climate goals, competition imbalances, and “regulatory chaos.”
Awaiting announcements

Just yesterday, a €550 million (US$595 million) relief package was approved for Lufthansa’s compatriot Condor. No specific terms or conditions other than the ratio of aid versus refinancing were made public.

If the state-aid package is finalized by Chancellor Merkel and CEO Spohr today, we will surely soon have more details on the agreement, and statements from both airline and government representatives.


https://simpleflying.com/lufthansa-government-aid/
 

leerit

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3 Settembre 2019
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La Germania corre in aiuto della propria compagnia di bandiera, ma il percorso verso la salvezza è più accidentato di quanto sembri.

Il governo tedesco starebbe infatti studiando un pacchetto di misure corrispondente a circa il doppio del valore di mercato di Lufthansa (4,3 miliardi di euro, dunque un totale di oltre nove miliardi in aiuti di stato), a fronte della cessione di alcune (per ora si discute se una o due) poltrone del board esecutivo della compagnia da riservare a membri governativi – oltre alla facoltà di bloccare decisioni strategiche.
Cosa blocca il piano di salvataggio di Lufthansa?

Carsten Spohr, amministratore delegato di Lufthansa, ha annunciato venerdì scorso che la compagnia potrebbe andare incontro a una crisi di liquidità nelle prossime settimane. La compagnia sta perdendo un milione di euro ogni ora, schiacciata dal blocco dei voli causato dalla pandemia di coronavirus, il cui contenimento ha richiesto lo stop pressoché completo del traffico aereo.

Per il ministro dell’Economia tedesco, Peter Altmaier, l’ideale sarebbe una partecipazione “silenziosa” al Cda di Lufthansa. La proposta ha incontrato tuttavia l’opposizione dei socialdemocratici, i quali vorrebbero una partecipazione governativa più attiva: considerando che il pacchetto di aiuti ammonterebbe a circa nove miliardi di euro, non escludono il diritto di veto.

Ma il governo di Angela Merkel punta a evitare una politicizzazione troppo marcata della compagnia, mantenendo la quota in capo al governo inferiore al 25%. Spohr non ha partecipato alla riunione tra la Merkel e il ministro delle finanze, Olaf Sholz, che si è svolta stamattina.
Come stanno reagendo gli altri governi europei alla crisi?

Mentre la Svezia è il primo paese europeo ad aver tagliato 5.000 posti di lavoro (il 40% degli impiegati) attivi presso la compagnia Sas (che include Scandinavian Airlines e Scandinavian Airlines Ireland), pochi giorni fa è stava la volta di Parigi a doversela vedere con il salvataggio della francese Air France. Venerdì infatti Francia e Olanda hanno annunciato un piano congiunto da 11 miliardi di euro da destinare a prestiti e garanzie.

Quanto all’Italia, la situazione di Alitalia era disperata già prima della crisi coronavirus. Nel primo decreto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Cura Italia, pubblicato poco dopo la metà di marzo, si fa menzione della possibilità di affittare la compagnia di bandiera italiana a una nuova azienda, una newco interamente controllata dal ministro delle Finanze.

Giovedì scorso il ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha annunciato che la “nuova Alitalia”, pubblica, vedrà la luce “entro le prime settimane di giugno” – a causa di ritardi nella costituzione della Newco, che procederà man mano con l’affitto dei diversi rami dell’azienda.

Quanto alle risorse in campo, il Cura Italia aveva previsto 500 milioni di euro, destinati direttamente ad Alitalia (e non, come suggerito da Patuanelli, a tutte le compagnie italiane affette dalla crisi). Questi si aggiungono ai 400 milioni stanziati a Natale dal governo – e già finiti.
Come ha impattato il coronavirus sui trasporti aerei?

La Iata, Associazione internazionale del trasporto aereo, proprio giovedì scorso ha aggiornato la nota sulla situazione finanziaria dell’intero comparto dei trasporti aerei. L’analisi, basata su un modello per cui le attuali restrizioni possano durare per tre mesi, prevede nel 2020 perdite per 89 miliardi di euro (il mese scorso erano ancora “solo” 76 miliardi) e il 55% di passeggeri in meno rispetto all’anno scorso.

Il traffico aereo dall’inizio della pandemia di coronavirus è crollato in media del 90%, mettendo a rischio circa 6,7 milioni di posti di lavoro. Per quanto riguarda l’Europa, la Spagna ha visto il proprio traffico aereo diminuire del 95,1%, l’Italia dell’81,2%, la Francia del 91,7%, le Germania del 93,7% e il Regno Unito del 93,2%.
Come stanno andando le azioni Lufthansa oggi?

Dopo il picco di stamattina in apertura, quando i titoli Lufthansa hanno toccato 8,77 euro a mezz’ora dall’apertura dei mercati, e dopo il picco delle scorse ore, in cui hanno osservato rialzi di oltre il 10%, al momento le Lufthansa viaggiano a quota 8,14 euro, in rialzo del 2,45%.

https://www.ig.com/it-ch/news-e-ide...--in-arrivo-9-miliardi-di-euro-dal-gov-200428
 

13900

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Reuters annuncia che BA starebbe parlando con i sindacati per tagliare fino a 800 piloti (su 4.500). Non ho link al momento.
 

Max737

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Boeing CEO Sees Slow Recovery for Global Aviation
David Calhoun tells plane maker’s shareholders he doesn’t expect air travel to return to 2019 levels for two or three years
Air traffic may not bounce back for two or three years, Boeing Co. Chief Executive David Calhoun said, outlining the tough outlook for global aviation to the plane maker’s shareholders on Monday.
"The health crisis is unlike anything we have ever experienced," Mr. Calhoun said at the annual meeting. "It will be years before this returns to pre-pandemic levels."

https://www.wsj.com/articles/boeing-ceo-sees-slow-recovery-for-global-aviation-11587999081
 

Dancrane

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Per sopperire al problema del distanziamento, sembra che una compagnia cinese permetta l’acquisto fino a 8 posti liberi accanto.
 

Fewwy

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Altri 6 milioni e rotti di claim anche per la terza settimana: totale = 16 milioni di persone a casa in meno di un mese.

Male male.
Quarta settimana e se ne aggiungono altri 5.200.000.

Totale a oltre 20 milioni di disoccupati.
Altri 4 milioni e mezzo per un totale di 26,4 milioni (il 16% della forza lavoro attiva a marzo).

Inoltre, con la picchiata del greggio texano di inizio settimana, penso si aggiungeranno presto alla conta anche molti lavoratori di quel settore.
In un mese e mezzo, 1 lavoratore su 5 disoccupato.

PIL a -4,8% lì e a -3,8% qui.

E intanto si continua a spendere e spandere.

 

salva86

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Articolo di Repubblica riguardo l'elevato costo dei biglietti per i voli di rimpatrio.

Coronavirus, Bruxelles: l'Italia non usa i fondi europei per il rimpatrio. La replica della Farnesina: "Previsti solo per i Paesi senza voli commerciali

Proteste tra i settemila connazionali ancora all'estero dall'inizio della pandemia: "Biglietti dai prezzi triplicati, non ci dimenticate". Roma finora ha riportato indietro più cittadini di tutta la Ue,72 mila

di CATERINA PASOLINI
30 Aprile, 2020
ROMA. Scrivono dal Sudamerica, chiedono aiuto via Facebook dall'Australia, organizzano chat sui social, gruppi divisi per nazioni in cerca del volo perduto. Sono almeno settemila gli italiani bloccati dalla pandemia in giro per il mondo, in viaggio di lavoro o di piacere, dall'Australia all'India, dall'Argentina al Marocco. I loro voli acquistati da varie compagnie sono stati cancellati, riprogrammati, cancellati a ripetizione. E se l’Italia è tra i Paesi Europei che ha portato a casa più cittadini di tutti gli altri gli altri paesi Ue, 72 mila, chi è ancora bloccato oltre oceano si sente dimenticato.

La protesta dei cittadini
Il ritorno per loro, bloccati in Argentina o a Tenerife, sembra sempre più una miraggio mentre i prezzi salgono. E dai quattro angoli del globo raccontano sì dei voli organizzati grazie dal ministero italiano per riportarli a casa. Alcuni gratuiti ma altri con velivoli commerciali e tariffe doppie, quadruple rispetto al solito, più di duemila euro dall'Argentina, 500 dal Marocco. E puntano il dito. "Noi siamo cittadini di serie B? Perché altri paesi fanno tornare gratis i loro concittadini approfittando dei fondi per i rimpatri europei che pagano anche il 75 per cento dei viaggi?".

Con questo sistema sono tornati a casa 50mila dei 500mila europei: oltre trentamila tedeschi, 3400 spagnoli, 2257 austriaci, 2470 belgi. Quasi duemila cechi, ottocento olandesi. E solo mille italiani. Perche?
La risposta del ministero
Il ministero guidato da Di Maio, che ha messo in piedi 500 diverse operazioni per riportare con aerei di linea e commerciali i nostri concittadini da 105 paesi, dice di aver valutato l’opzione usandola una sola volta "perché il Regolamento del Meccanismo Unionale di protezione civile prevede che esso possa essere attivato solamente per Paesi in cui non esiste opzione commerciale di rientro, come ribadito dal commissario Lenarcic. Questo per evitarne l’uso eccessivo, per assicurare rispetto dei principi di solidarietà, equità e proporzionalità. E che ci dovevano essere anche altri cittadini europei sul volo”.

"LEGGI ANCHE"
Coronavirus, Ue rimpatria 100mila europei bloccati all'estero. L'annuncio di Von der Leyen

Uno dei punti fondamentali che ha spinto il Ministero a scegliere una sola volta questo meccanismo sarebbe che “la Commissione Europea si riserva solo a posteriori di dare il contributo, che va da un minimo dell’8 ad un massimo del 75% a fronte di un anticipo dell’intero costo del volo da parte dello Stato. E oggi la Commissione sta valutando 400 richieste di rimborso per una media di 250 mila euro a volo. Inoltre, l’obbligo introdotto in Italia di distanziamento a bordo degli aeromobili, che devono obbligatoriamente viaggiare dal 28 marzo a circa metà o 1/3 della capacità di carico, rende più complicata l’attivazione del meccanismo ed incide sia sulla necessità di assicurare a bordo una presenza pur minima di altri passeggeri UE (riducendo il numero di italiani trasportabili), sia sul costo del biglietto.

La posizione dell’Europa
La risposta da Bruxelles, che ha riportato a casa con questi fondi 50 mila dei 500 mila europei, quindi in totale meno di quelli portati dalla sola Italia con i suoi interventi, dice che non c'è limite numerico. Basta che i voli portino a bordo alcuni cittadini anche di altri partner Ue e soprattutto, spiega un portavoce dell'esecutivo comunitario: "Noi accettiamo tutte richieste da tutti i paesi, ma il meccanismo di protezione civile deve essere attivato dalle autorità nazionali". E l'Italia lo ha chiesto una unica volta, a febbraio, per un operazione dal Giappone.

Funziona cosi. In pratica è il Paese che organizza il volo e decide che se sia militare, commerciale di linea, per l'Europa è indifferente basta che ospiti nel tragitto anche viaggiatori di altri paesi della Comunità. Se c'è un volo che organizzato costa ad esempio 200 mila euro, l'Europa può pagare fino al 75% della somma anticipata, il resto tocca allo stato che però, dicono da Bruxelles, raramente chiede il rimborso al suo cittadino. Ed è questo che sperano gli ultimi italiani ancora bloccati all’estero

https://www.repubblica.it/cronaca/2..._rimpatrio_ma_l_italia_non_li_usa_-255215197/
 

Dancrane

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DL anticipa a giugno la dismissione dei 76 MD80 ancora attivi. Erano precedentemente in uscita per fine anno.
 

leerit

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Il volo WF977 da Kirkenes a Vadso è così breve — 9 minuti — che i passeggeri non fanno in tempo ad ambientarsi a bordo che devono già sbarcare. E del resto la distanza tra i due aeroporti — appena 38 chilometri all’estremità della Norvegia e a due passi dalla Finlandia e dalla Russia — è inferiore a quella che separa Milano Linate con Malpensa (48) e Bergamo-Orio al Serio (42). Il volo WF977 è anche tra gli ultimi della giornata operati da Widerøe che, pur avendo un decimo della flotta di Ryanair e trasportando cinquantaquattro volte meno passeggeri della più grande low cost d’Europa, in questi giorni è la compagnia più attiva del continente. Pure di Ryanair.

I dati
L’emergenza sanitaria causata dal coronavirus e lo stop agli spostamenti tra i Paesi non hanno soltanto ibernato il trasporto aereo. Ne hanno stravolto le gerarchie. Tanto che da giorni Widerøe compare in cima ai vettori che spostano viaggiatori con più decolli al giorno: 215 per l’esattezza — il 29 aprile scorso —, come si evince dai database di Eurocontrol. Più dei colossi Lufthansa (117 voli), Turkish Airlines (90), British Airways e Ryanair (56). Quello stesso giorno sopra i cieli europei ci sono stati 4.566 voli — inclusi i cargo e i jet privati —, l’84,5% in meno del periodo equivalente del 2019 (il 1° maggio).

Le origini
La semi-sconosciuta primatista continentale è una compagnia regionale norvegese fondata nel 1934 da Viggo Widerøe e quattro suoi amici. Oggi conta 44 aerei — il più grande ha una capienza di 114 posti, il più piccolo 39 —, di media imbarca 2,8 milioni di persone l’anno ed è particolarmente attiva nel garantire una minima connettività con le zone più remote del Paese scandinavo in cambio del contributo statale (in Italia sarebbe la continuità territoriale). La flotta, a dire il vero, in questo periodo vola semivuota un po’ perché di turisti non ce ne sono, un po’ perché bisogna evitare gli spostamenti per contenere la diffusione del coronavirus.

Il confronto
Però sono aerei che si muovono. Anche se non proprio come prima. Nell’ultima settimana contabilizzata (23-29 aprile) Widerøe ha tagliato poco meno del 48% dei voli rispetto a un anno fa. Nulla in confronto al -90% di Alitalia (che pure è tra quelle che ha cancellato meno collegamenti in Europa), al -96,5% di Iberia, al -97% di Air France o al 99,4% di easyJet. E l’«attivismo» del vettore regionale si riflette pure nella classifica dei Paesi: la Norvegia — di solito undicesima in Europa — sempre il 29 aprile ha registrato 666 voli, più di chiunque altro Stato e quasi il doppio dell’Italia (339) che comunque si piazza quarta.


https://www.corriere.it/cronache/20...pa-2c25c72c-8b48-11ea-a2b6-e57bd451de7e.shtml
 

leerit

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Berlino, 01 mag 12:24 - (Agenzia Nova) - Lufthansa sta negoziando un piano di salvataggio di 10 miliardi di euro che prevederebbe una partecipazione dello Stato tedesco pari al 25,1 per cento nel pacchetto azionario della compagnia aerea. Lo riferisce il settimanale tedesco “Der Spiegel” che cita sue fonti. Rispetto alla quota complessiva di 10 miliardi di euro, 5,5 miliardi verrebbero erogati sotto forma di capitale senza diritto di voto, per cui il governo tedesco chiede una cedola pari al 9 per cento. Altri 3,5 miliardi di euro saranno invece, dei prestiti forniti dalla banca statale Kreditanstalt fur Wiederaufbau (KFW), riferisce “Der Spiegel”, secondo cui anche Belgio, Austria e Svizzera potrebbero contribuire al pacchetto di salvataggio. Secondo quanto riportato nei giorni scorsi dalla “Frankfurter Allgemeine Zeitiung”, il governo federale ha proposto a Lufthansa un piano di salvataggio da 9 miliardi di euro in aumento di capitale e prestiti con interessi del 9 per cento. Inoltre, l'esecutivo del cancelliere Angela Merkel avrebbe chiesto di ricoprire due cariche nel consiglio di vigilanza, in modo da diventare un azionista con diritto di voto. Tuttavia, Lufthansa preferirebbe una partecipazione senza diritto di voto da parte dello Stato. (Geb) © Agenzia Nova - Riproduzione riservata.
 

Brendon

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E nel frattempo, un bel po' di cambi non proprio customer friendly da parte di United:

* A metà anno in corso (dopo essere andati all-in con un sistema che premia non la lealtà, ma chi vola con other-people-money), un limite sulla quantità di PQP ottenibili (l'unico indice che conta per guadagnare status) quando si volano linee aeree partner: https://viewfromthewing.com/united-makes-elite-status-harder-to-earn-when-flying-partner-airlines/
* Dynamic pricing anche per partner awards, con conseguente incremento (per ora) del 10% su tutti i voli, da un giorno all'altro: https://liveandletsfly.com/united-airlines-partner-award-pricing/
* Reinterpretare la parola "cancellazione": https://viewfromthewing.com/united-is-still-flouting-dot-refund-rules-for-cancelled-flights/

Wow, a questo punto spero che AZ entry in OW così almeno cambio del tutto alleanza visto che gli altri *A non sono tanto meglio (la maggior parte hanno tasse esagerate sulle redemptions).
 

leerit

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Pubblicato il: 02/05/2020 06:33
Ryanair potrebbe tagliare 3mila posti di lavoro perché potrebbero essere necessari almeno due anni prima che la domanda dei passeggeri torni alla normalità. I tagli riguarderebbero principalmente piloti e personale di bordo. La compagnia aerea valuta inoltre riduzioni salariali fino al 20% e la chiusura di una serie di basi in Europa fino al recupero del traffico. L'amministratore delegato del gruppo Michael O'Leary, che si era ridotto la retribuzione del 50% per aprile e maggio, ha deciso di estendere questa riduzione per l'intero esercizio finanziario, fino a marzo 2021.

Ryanair ha anche annunciato lo stop del 99% dei suoi voli fino a luglio e ha dichiarato di aver avviato negoziati con Boeing per ridurre il numero di consegne di aeromobili nei prossimi 24 mesi, spiegando che il numero di passeggeri del primo trimestre è stato inferiore del 99,5% alle previsioni di 42,4 milioni di passeggeri, attestandosi su meno di 150.000.

Fino a marzo 2021, Ryanair prevede di trasportare meno di 100 milioni di passeggeri, oltre il 35% al di sotto del suo obiettivo originale di 154 milioni. La compagnia aerea ha anche affermato che contesterà nei tribunali europei gli "aiuti di Stato illegali e discriminatori" concessi ad alcune compagnie aeree europee.

https://www.adnkronos.com/soldi/eco...mila-posti-lavoro_hs6fdnXU2GwTF0N9pps0SN.html
 

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Nel frattempo, da BA/IAG. Io mi sono sempre aspettato il peggio da questa compagnia, specialmente con Cruzie e Willie al comando (e i fatti fin'ora mi stanno dando ragione) ma questa è di un livello bassissimo.

Dal Guardian. Aggiungo un commento: ho visto tutte le lettere mandate da BA ai sindacati: c'è scritto veramente tutto quello che ho messo in grassetto nell'articolo. In soldoni l'idea di BA, in caso le negoziazioni non vadano a buon fine, è di licenziare tutti i dipendenti e di riassumere quelli che "deems fit for re-employment" (meno 12.000 licenziamenti) con nuovi contratti, T&Cs e "non-contractual policies including grievance, sickness and disciplinary procedures". Il tutto dicendo che non vuole aiuti di Stato mentre Iberia ha appena ricevuto 1 miliardo da Madrid. L'obiettivo è semplice: far fallire Virgin, far soffrire il più possibile EZY e Ryanair, riemergere con una forza lavoro ridotta e con contratti estremamente vantaggiosi.

Covid-19 crisis opens doors to a leaner but meaner British Airways

Shunning state bailouts hurts carrier’s UK rivals and gives it excuse to cull jobs and contracts

Some British Airways staff were volunteering in hospitals serving drinks to NHS nurses; about half were furloughed on coronavirus lockdown; a scant few were actually operating flights when a life-changing email was sent their way.

One pilot, on unpaid leave, was having tea at home when his daughter burst in, upset, to relay news reports that 12,000 BA staff faced the sack – more than one in four of the workforce. Only a little later did the message arrive from the airline’s chief executive, Alex Cruz, confirming “possible reductions in headcount”.

Although ominous warnings about aviation’s biblical losses and bankrupt airlines had been ringing out for weeks, the announcement to the stock exchange by BA’s parent company, International Airlines Group (IAG), still came as a shock. Until that moment the biggest, most profitable carriers, had made only smaller cuts, furloughing staff and reducing fleet orders.

And around Europe, governments were rushing to guarantee the survival of their flag carriers, with billions of state aid. As Air France and KLM sealed a €10bn package between them, and German ministers pledged to back Lufthansa, Cruz told his staff that there was “no government bailout standing by for BA”. But why?

A refrain echoed by several past and present employees is that BA was “never an airline to let a crisis go to waste”. The situation was, as Cruz headlined a previous all-staff memo in March, a matter of survival. But, if convincing the government to resist bailing out all airlines meant BA could ultimately survive a crisis that might fatally wound its nemesis, Virgin Atlantic, and let it force through unwelcome changes on its own unionised workforce – for BA bosses, recovery would be sweet indeed.

Despite Cruz’s blunt words on state aid, the decision was a matter for owners IAG, which also owns Iberia, Vueling and Aer Lingus. So far it has remained tight-lipped – but on Friday it accepted a €1bn loan backed by the Spanish government, just three days after the BA redundancies were announced.

IAG’s chief executive, Willie Walsh, has long set out his stall against handouts in the UK. In January, when most carriers were still regarding coronavirus as a blip that might impact long-haul routes to China, the future of one regional carrier, Flybe, was deemed significant enough for government intervention. But as ministers looked set to offer assistance, IAG cried foul. Flybe was owned by a consortium led by Virgin Atlantic, BA’s old rival, which had grand visions of the doomed airline being its own domestic feeder network as it became a “second flag carrier” at Heathrow.

Later, when the full extent of the coronavirus crisis hit, and airlines led by Virgin called for a bailout for the beleaguered sector, IAG was quick to distance itself. Walsh said they were having “no dialogue with any governments” for handouts, adding: “I think governments would expect airlines to look at self-help before they would call on governments to provide state aid.”

They did, however, “avail of general facilities” offered in Rishi Sunak’s economic stimulus: about 22,000 BA staff were furloughed, worth up to £110m.

Meanwhile, in a sealed IAG office inside BA’s Waterside HQ near Heathrow, a team of around 80, largely the bean counters of the group, set to work on emergency plans that would revive a long-held vision on how to slash BA’s costs.

What emerged later on Tuesday night in an email to unions was a proposal of not just job losses but vastly reduced terms and conditions for long-serving pilots, cabin crew and ground staff.


Far from cushioning those made redundant, or incentivising voluntary redundancy, the airline said it could now afford to only pay the bare statutory minimum.

Unite denounced it as “unlawful and immoral”; other employees described it as “a bloodbath” and “being thrown to the wolves”.

Staff that keep their jobs will be forced onto the inferior contracts offered to new entrants since 2010.
All cabin crew will now be part of the lower-paid “mixed fleet” – set up during bitter strikes over cuts to terms and conditions that Walsh hoped to impose when he first joined BA. Long-serving ground staff at Heathrow face similar moves.

For unions, there is little doubt what they see. Unite’s national officer for aviation, Oliver Richardson said BA was “carrying out a brutal act of smash and grab opportunism … simply designed to boost their profits in the future and to try to force other operators out of the UK aviation sector.”

Andrew Lobbenberg, an analyst at HSBC, however, says airlines are now not expecting stability for two to three years. “You could say they are securing the future of the business. Clearly people whose terms and conditions are being re-based will argue they are making changes under the cover of the crisis – but you can view it both ways.”

IAG is a Spanish-based, multinational group, possibly complicating requests for BA, and any state aid might come with constraints unwelcome to shareholders – and IAG’s biggest shareholder is Qatar’s sovereign wealth fund, which grew its stake to 25% in February.

However, some in the City and at BA believe that the airline might yet change its tune on state aid once Virgin is either bailed out – or no longer exists.

Nonetheless, some carriers expecting state aid are taking decisions that Lobbenberg says would “be challenging for labour or governments”, such as Lufthansa closing its no-frills operation Germanwings.

With the entire sector in such upheaval and no clear, imminent route back to mass travel, it is hard to see what kind of industry, let alone BA, will emerge.

Yet few believe BA would abandon Gatwick, or give up valuable Heathrow slots – and losing a quarter of the workforce may not mean shrinking operations by the same amount.

Iberia pilots were forced into “productivity improvements” of 20% more hours when they were “restructured” after joining IAG in the wake of the financial crisis. As Lobbenberg points out: “Vueling is young, and Aer Lingus was restructured by Willie Walsh after 9/11 … That leaves BA.”

Walsh, given a farewell cake and send-off by fellow airline executives in early March before cancelling his retirement, may now finish the job he started.
https://www.theguardian.com/busines...r-lining-for-a-lighter-leaner-british-airways
 
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