C'è sicuramente qualcosa che mi sfugge, nel dibattito intorno alle possibili cause dell'incidente. "Non solo in quello" diranno taluni, ma lasciamo perdere.
Dicevo: sembra quasi che, agli occhi dei sostenitori della "tesi missile", qualunque altra spiegazione dell'incidente sia non solo da rigettare, ma debba per forza provenire da qualche ambiente per così dire negazionista, "di sistema", e sia in ultima analisi solo un tentativo di screditare la tesi del missile per non fare emergere le gravi responsabilità di persone e strutture di uno o più stati.
Ora, io non ero ancora nato all'epoca dei fatti, ma chiunque abbia una minima infarinatura di storia contemporanea capisce da solo che la tesi della bomba non è esattamente un "tana libera tutti" per lo stato italiano - per non estendere il discorso ad altri eventuali attori internazionali. Insomma, stiamo parlando di un evento accaduto poco più di dieci anni dopo piazza Fontana e un mese prima della strage alla stazione di Bologna, tanto per capirci.
La tesi del missile, con lo scenario di guerra aerea che ne deriva, è certamente "affascinante" (diciamo così) ma perché sposarla aprioristicamente, quando anche la tesi della bomba permetterebbe anche ai meno complottisti di vederci del marcio?