Thread Alitalia Gennaio 2021


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

speedbird100

Utente Registrato
13 Febbraio 2020
306
183
comunque è fuffa/pubblicità


Riceviamo e pubblichiamo da Cub Trasporti:

Le scriventi OO.SS. smentiscono quanto pubblicato in data odierna sul quotidiano digitale Affaritaliani.it in ordine ad un incontro con i Sig.ri Nino Galloni e Flavio Robert finalizzato alla presentazione di un Piano di ristrutturazione e rilancio di Alitalia, finanziato da fondi americani.

Ieri i rappresentanti delle scriventi OO.SS., prima di essere ricevuti al Mise dal Ministro Patuanelli, hanno manifestato in Piazza Barberini a sostegno del rilancio di Alitalia, quale compagnia unica e pubblica, contro le ipotesi di licenziamento, smembramento e ridimensionamento contenute nel Piano di ITA.

Cub Trasporti, ACC, Assovolo e USB ritengono necessario sottolineare che qualora un Fondo americano avesse l’intenzione di sostenere un investimento su Alitalia, come qualora altro soggetto pubblico o privato, è opportuno che lo renda noto nei modi, nei tempi e nelle sedi opportune.
 

Fewwy

Utente Registrato
19 Agosto 2014
1,599
783
Torino
Vorrei non sfuggisse ai più questo fondamentale aspetto del "piano":

5)Tratte brevi e Point to Point. Esistono macchine a basso costo (STOL – Short Take Off Landing) che consentono di coprire tratte come Ferrara Grosseto con una cifra pari a 45 euro.
Esempi di aerei STOL:
 

TapiroVolante

Utente Registrato
13 Dicembre 2016
907
442
Vorrei non sfuggisse ai più questo fondamentale aspetto del "piano":

5)Tratte brevi e Point to Point. Esistono macchine a basso costo (STOL – Short Take Off Landing) che consentono di coprire tratte come Ferrara Grosseto con una cifra pari a 45 euro.
L'unica risposta che mi viene in mente è questa:


(Non per vantarmi, ma trattasi anche di farina del mio sacco... Mamma mia che notte, il più bel lavoro della mia vita!)
 
  • Like
Reactions: belumosi and Fewwy

BrunoFLR

Utente Registrato
13 Giugno 2011
1,933
1,270
Firenze
Vorrei non sfuggisse ai più questo fondamentale aspetto del "piano":

5)Tratte brevi e Point to Point. Esistono macchine a basso costo (STOL – Short Take Off Landing) che consentono di coprire tratte come Ferrara Grosseto con una cifra pari a 45 euro.
Allora a questo punto facciamo un intercity Ferrara - Bologna - Firenze - Pisa - Elba - Grosseto con coincidenze da/per Ampugnano e Cinquale.

Inviato dal mio WAS-LX1A utilizzando Tapatalk
 
  • Like
Reactions: 777Aeromexico

AC143

Utente Registrato
16 Gennaio 2013
291
12
Ho ricevuto una mail in cui AZ mi informa che "alla luce delle modifiche normative intervenute, hai la facoltà di richiedere il rimborso pecuniario in luogo del voucher già emesso n. XXXX". Ho inoltrato la domanda con il form online, vedremo. E' capitato anche a voi?

Tutto tace ancora invece per il mio prossimo viaggio in India con companion, per il quale non so cosa aspettino a notificarne la cancellazione (visto che peraltro è tra poche settimane)...
 

13900

Utente Registrato
26 Aprile 2012
10,301
8,142
Vorrei non sfuggisse ai più questo fondamentale aspetto del "piano":

5)Tratte brevi e Point to Point. Esistono macchine a basso costo (STOL – Short Take Off Landing) che consentono di coprire tratte come Ferrara Grosseto con una cifra pari a 45 euro.
Fatta. Con un piano del genere sfonneremo le reni alla Grecia a Wizzair.
 

Charter2017

Bannato
Utente Registrato
3 Agosto 2017
817
467,893,811
Io, come interesse USA per Alitalia, ero rimasto alla USAerospace Partners di marzo 2020...

Alitalia, USAerospace conferma interesse per compagnia intera in "lotto unico"
Economia > News
Giovedì 26 Marzo 2020
(Teleborsa) - Rinnovato pronunciamento di interesse per l'intera Alitalia "non spacchettata", dopo quanto recentemente reso noto, e "volontà" di renderla di nuovo grande. Questo almeno è quanto ribadisce USAerospace Partners in una nuova e precisa nota, specificando di essere "un grande Gruppo".
Il Gruppo americano "al fine di fermare la diffusione di notizie errate, ritiene opportuno fornire alcuni elementi di conoscenza sulla propria storia e dimensioni: USAerospace Partners è stata fondata nel 2002 a Burleson, in Texas. Ha sei sedi operative negli Stati Uniti d'America ed è presente in cinque Paesi del mondo, fra, in Europa, Austria e Islanda. Ha un net value di 386 milioni di euro".
La Presidente della società, Michele Roosevelt Edwards, è già stata autorizzata, se necessario, come spiega poi la nota, a contrarre linee di finanziamento con un importante istituto finanziario statunitense fino a un miliardo e mezzo di dollari.
"USAerospace Partners Inc. conferma di aver espresso interesse per Alitalia in lotto unico - precisa ancora la nota - in vista di un rilancio forte e duraturo della compagnia aerea nello scenario globale e di credere che all'interno della stessa ci siano tutte le competenze necessarie per il suo rilancio. Ribadisce, inoltre, di essere pronta a verificare qualsiasi collaborazione con il Sistema Italia utile a raggiungere il risultato di rendere di nuovo grande l'Alitalia".

 

Cesare.Caldi

Utente Registrato
14 Novembre 2005
36,868
1,344
N/D
La nuova Alitalia si fa più piccola: in estate voli con soli 43 aerei e 4.400 dipendenti
di Leonard Berberi

Il coronavirus, i ritardi burocratici e le frizioni tra le parti rischiano di far decollare la nuova Alitalia in piena estate con una quarantina di aerei e poco più di quattromila dipendenti, non più i 52 velivoli previsti lo scorso dicembre e molti meno dei 104 oggi a disposizione della vecchia compagnia. Ma se il lancio dovesse slittare in autunno la flotta potrebbe ridursi a una ventina di macchine, portando le assunzioni a non più di 2.300, quasi un quinto di quelli impiegati attualmente. È quanto apprende il Corriere della Sera da fonti istituzionali che seguono il dossier.

La newco
Il ragionamento, spiegano le fonti, è semplice: più passa il tempo, più si sposta in avanti nel 2021 il momento del decollo della nuova Alitalia — sotto la gestione dell’amministratore delegato di Italia Trasporto Aereo Fabio Lazzerini e del presidente Francesco Caio — più si rischia di ridurre il perimetro aziendale. In questi giorni i vertici della newco pubblica creata per rilanciare il vettore tricolore stanno rivedendo al ribasso i numeri del piano industriale inviato a dicembre alle Camere e all’Antitrust europeo. Quello schema prevedeva una partenza delle operazioni ad aprile con 52 aerei e 5.200-5.500 dipendenti.

Il piano industriale
Ma il documento ha bisogno di un aggiornamento — proseguono le fonti — per la pandemia che persiste e che allunga i tempi della ripresa del settore di diversi mesi e per le obiezioni della Direzione generale della Concorrenza europea (che chiede oltre alla discontinuità anche un business plan ragionevole) e le osservazioni che gli advisor del ministero dell’Economia (Deloitte, Oliver Wyman e Grimaldi Studio Legale) hanno fatto ai consulenti di Italia Trasporto Aereo (Rothschild e Boston Consulting Group).

Il bando di vendita
A tutto questo si è aggiunto anche la frizione con l’amministrazione straordinaria. Salvo sorprese — non certo gradite all’Antitrust europeo — il commissario di Alitalia Giuseppe Leogrande è chiamato a pubblicare un nuovo bando di vendita degli asset del vettore. In questo caso la procedura — dall’invio delle manifestazioni d’interesse fino alla firma e la cessione dei beni — potrebbe richiedere 4-5 mesi, obbligando Italia Trasporto Aereo a decollare, se va bene, a luglio, nel bel mezzo della stagione estiva.

La stagione estiva
A quel punto, proseguono le fonti, le vendite dei biglietti della stagione di solito più profittevole dell’anno risulteranno gestite dalla vecchia compagnia che, complice la cassa integrazione obbligatoria che riguarda oltre 6.800 dipendenti (su 10.400), non è oggi in grado di lavorare al massimo, in particolare per quanto riguarda la commercializzazione dei voli di Alitalia. Risultato: a luglio e agosto la newco rischia di avere pochi passeggeri, «mentre le low cost Ryanair, easyJet, Wizz Air e Volotea stanno già fagocitando il mercato dei collegamenti nazionali», sostengono le fonti.

Il nuovo piano industriale
È sulla base di questi numeri e scenari che Italia Trasporto Aereo teme di dover rivedere ulteriormente al ribasso la sua dotazione iniziale. La prima ipotesi — quella del decollo a luglio — prevede una dimensione ottimale teorica di 42-44 velivoli e 4.300-4.500 dipendenti. Molto dipenderà da come andranno le vendite: se quelle di marzo e aprile dovessero balzare più del previsto allora si salirebbe a 46-48. Ma se ITA fosse costretta a decollare in autunno, con l’avvio del semestre che è anche il periodo di bassi ricavi, a quel punto gli aerei finanziariamente sostenibili scenderebbero fino a 20-22 e i dipendenti a 2.300. Salvo una piccola ripresa — magari grazie a un maggior numero di vaccinazioni — che potrebbe portare il numero a 35-37 jet.

L’amministrazione straordinaria
Allo stato attuale — a quanto si apprende da fonti sindacali — il commissario Leogrande sta ancora aspettando le indicazioni del ministero dello Sviluppo economico sulla vendita dell’azienda. In entrambe le ipotesi resta pure la domanda sulla sopravvivenza dell’amministrazione straordinaria che avrebbe bisogno di ulteriori fondi, oltre agli 1,3 miliardi erogati nel 2017 e nel 2019 (oggetto di due procedure in Europa per sospetti aiuti di Stato) e oltre ai, per ora, 272,47 milioni di ristori per i danni subiti dal Covid. Nei due giorni di incontri con i sindacati — 10 e 11 febbraio — Leogrande ha spiegato che se non arrivano i 20 milioni di euro di indennizzi per il mese di novembre Alitalia potrebbe non essere in grado di pagare gli stipendi. Allarme lanciato più volte dallo scorso dicembre.

La lettera ai dipendenti
Intanto il commissario ha inviato una lettera ai dipendenti di Alitalia per spiegare «di persona» la situazione «anche per fare chiarezza rispetto alle notizie — non sempre esatte o fondate — che circolano sulla nostra compagnia», scrive nella comunicazione di cui il Corriere è entrato in possesso. Leogrande ricorda che il bando di vendita della scorsa primavera interrotto dal coronavirus e spiega di aver «personalmente sollecitato a più riprese l’istituzione di un tavolo permanente di crisi per la gestione della complessa transizione». Due, secondo lui, le cause della «difficoltà estrema che stiamo affrontando in queste settimane»: «il minore indennizzo sinora autorizzato (272 milioni di euro anziché i 350 previsti dal citato decreto) e ai tempi che si sono rivelati necessari per l’avvio degli adempimenti cui ITA è tenuta per legge, tuttora in corso».

 

MAX1970

Utente Registrato
30 Giugno 2017
8
0
Ho ricevuto una mail in cui AZ mi informa che "alla luce delle modifiche normative intervenute, hai la facoltà di richiedere il rimborso pecuniario in luogo del voucher già emesso n. XXXX". Ho inoltrato la domanda con il form online, vedremo. E' capitato anche a voi?

Tutto tace ancora invece per il mio prossimo viaggio in India con companion, per il quale non so cosa aspettino a notificarne la cancellazione (visto che peraltro è tra poche settimane)...
Salve a me telefonicamente, circa un mesetto fa, hanno detto di fare richiesta di rimborso monetaria in sostituzione del voucher nel mese di GIUGNO 2021 (il mio voucher scadrebbe a Luglio2021). Il form era collegato alla mai ricevuta?
 

Cesare.Caldi

Utente Registrato
14 Novembre 2005
36,868
1,344
N/D
Alitalia: arriva il via libera alla cessione delle attività

È arrivato solo venerdì sera, dopo quasi un anno di sterili discussioni, il via libera tecnico-politico per la cessione dei “complessi aziendali facenti capo ad Alitalia e ad Alitalia Cityliner”.

Una mossa assolutamente necessaria perché la partenza di Ita è legata alla messa in vendita di aerei, dipendenti e slot di Alitalia, così come lo è la discussione con Bruxelles sulle modalità della cessione.

Come spiega Il Messaggero sarà adesso il nuovo ministro Giancarlo Giorgetti, già molto scettico sul salvataggio, a dover gestire il dossier. Un dossier quantomeno scottante, dal momento che sembra che tra una quindicina di giorni i soldi in cassa saranno esauriti e gli 11mila dipendenti potrebbero quindi non ricevere la paga di febbraio.

Le soluzioni per il salvataggio
Tre le alternative per il salvataggio del vettore: accelerare il nuovo bando di gara al massimo, conferire direttamente gli asset, o meglio una parte di questi, alla newco con una gara in qualche modo ridotta e invocando l’interesse nazionale e infine, terza soluzione, l’acquisizione diretta da parte dello Stato degli asset Alitalia, già in debito nei confronti del Tesoro, con il contemporaneo azzeramento di quanto dovuto alle casse pubbliche.

Come sottolinea Il Messaggero lo Stato darebbe poi ad Ita, che fa capo al Tesoro, sia gli aerei che i dipendenti. L’obiettivo è tentare la ripartenza prima dell’avvio della stagione estiva.

 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,627
1,605
Alitalia: arriva il via libera alla cessione delle attività

È arrivato solo venerdì sera, dopo quasi un anno di sterili discussioni, il via libera tecnico-politico per la cessione dei “complessi aziendali facenti capo ad Alitalia e ad Alitalia Cityliner”.

Una mossa assolutamente necessaria perché la partenza di Ita è legata alla messa in vendita di aerei, dipendenti e slot di Alitalia, così come lo è la discussione con Bruxelles sulle modalità della cessione.

Come spiega Il Messaggero sarà adesso il nuovo ministro Giancarlo Giorgetti, già molto scettico sul salvataggio, a dover gestire il dossier. Un dossier quantomeno scottante, dal momento che sembra che tra una quindicina di giorni i soldi in cassa saranno esauriti e gli 11mila dipendenti potrebbero quindi non ricevere la paga di febbraio.

Le soluzioni per il salvataggio
Tre le alternative per il salvataggio del vettore: accelerare il nuovo bando di gara al massimo, conferire direttamente gli asset, o meglio una parte di questi, alla newco con una gara in qualche modo ridotta e invocando l’interesse nazionale e infine, terza soluzione, l’acquisizione diretta da parte dello Stato degli asset Alitalia, già in debito nei confronti del Tesoro, con il contemporaneo azzeramento di quanto dovuto alle casse pubbliche.

Come sottolinea Il Messaggero lo Stato darebbe poi ad Ita, che fa capo al Tesoro, sia gli aerei che i dipendenti. L’obiettivo è tentare la ripartenza prima dell’avvio della stagione estiva.

Delle soluzioni invocate nell'articolo quella più praticabile è l'acquisizione diretta degli asset da parte dello Stato in parziale conto risarcimento dei prestiti ponte che dovrebbero essere quelli a maggiore priorità di restituzione in quanto acquisiti direttamente dalla gestione commissariale. L'operazione sarebbe sulla falsariga di quella di MPS ma bisogna vedere se l'UE accetta (essendo soggetto il trasporto aereo ad una propria regolamentazione rispetto al mondo bancario) la restituzione di quello che diverrebbe un aiuto di Stato (non essendoci discontinuità) in asset valorizzati al prezzo di mercato. Ovviamente per sperare che l'operazione possa passare gli asset acquisiti dovrebbero essere solamente quelli con un valore di mercato e correttamente dimensionati.
 

Cesare.Caldi

Utente Registrato
14 Novembre 2005
36,868
1,344
N/D
Alitalia, cosa farà Mario Draghi? Le due ipotesi: chiusura o vendita diretta

Ci riuscirà il presidente del Consiglio Mario Draghi a risolvere una volta per tutte la «saga» Alitalia? Si tratta di uno dei dossier più delicati per il nuovo governo, non soltanto per l’impatto occupazionale e le ricadute logistiche nel Paese, ma anche per le conseguenze che può avere nei rapporti con la Commissione europea dove l’Antitrust ha aperto ben due fascicoli d’indagine su presunti aiuti di Stato per 1,3 miliardi di euro. E, come se non bastasse, la questione si è ulteriormente complicata con la creazione di una nuova società — Italia Trasporto Aereo — che nella logica del precedente esecutivo dovrebbe rilanciare il vettore tricolore grazie anche a una dotazione pubblica di 3 miliardi di euro.

Quattro governi
Quello di Draghi diventa il quarto governo a occuparsi dell’ultimo dossier riguardante Alitalia. L’aviolinea è entrata in amministrazione straordinaria il 2 maggio 2017 — esecutivo Gentiloni — dove ha ricevuto un prestito di 900 milioni di euro in due tranche. Poi è toccato a Conte I e Conte II dove da un lato il vettore è stato a un passo dal finire tra le mani di un consorzio italo-americano Ferrovie dello Stato-Atlantia-Delta Air Lines (ma le trattative sono naufragate al momento clou) e dall’altro è cambiata la gestione commissariale e sono arrivati altri 400 milioni di euro di prestito.

I soldi in cassa
Ora la situazione è delicata. Il commissario Giuseppe Leogrande chiede altri soldi (almeno 150 milioni di euro), non garantisce di poter pagare gli stipendi di questo mese se non arrivano almeno 20 milioni di euro di indennizzi anti-Covid (ma serve l’ok dell’Europa), mentre dall’altra parte la newco Italia Trasporto Aereo cerca di capire cosa fare: prevedeva di decollare ad aprile, con ogni probabilità non si riuscirà prima di luglio e non è escluso che la partenza possa slittare a ottobre, all’avvio della stagione «invernale» che nel trasporto aereo è anche quella dove si guadagna poco.

Le due «fazioni»
Cosa fare di Alitalia? In queste ore, spiega al Corriere più di una fonte istituzionale, si è rifatto avanti il «partito» di quelli che chiedono la chiusura della compagnia aerea, convinti che il mercato sarebbe perfettamente in grado di rimpiazzare l’assenza della compagnia grazie, per esempio, alle low cost straniere Ryanair, easyJet, Wizz Air. Ma più di un tecnico del ministero titolare del dossier, quello dello Sviluppo economico (dove il nuovo ministro è Giancarlo Giorgetti), dell’Economia e del Lavoro spiega — numeri alla mano — che chiudere Alitalia (intese le due società, l’amministrazione straordinaria e la newco) costerebbe di più allo Stato che tenerla aperta.

L’impatto economico
Questo non soltanto per le minori entrate: l’azienda nel 2019 ha sostenuto per il personale costi pari a 630 milioni di euro e qui ci sono gli stipendi a circa 10.500 dipendenti a tempo indeterminato e 280 milioni di imposte dirette e contributi. La chiusura comporterebbe però anche una spesa, in termini di protezione sociale, per quelli che perderebbero il lavoro. Se il governo dovesse decidere di mettere a terra Alitalia e non far decollare Italia Trasporto Aereo (che ha 20 milioni di euro di fondi) — spiegano le fonti istituzionali — lo Stato dovrebbe sborsare, in termini di welfare e scivoli pensionistici, almeno 470 milioni di euro. E questo senza considerare l’indotto, qualcosa come altre 10-12 mila persone e le ricadute sugli aeroporti e i loro gestori.

Il nodo dei voli
Ci sarebbe poi la questione logistica, non di poco conto soprattutto in questo periodo di pandemia dove le restrizioni e i blocchi tra i Paesi hanno ridotto all’osso i collegamenti. Se — a consultare i database specializzati — il ruolo di Alitalia è secondario sui collegamenti tra le grandi città italiane (Roma e Milano) e quelle europee (Madrid, Parigi, Londra, Amsterdam, Parigi, Francoforte, Monaco) dove oltre alle low cost ci sono pure i vettori stranieri tradizionali, su due segmenti di mercato il vettore tricolore per ora secondo i tecnici continua ad avere un senso: i collegamenti nazionali (soprattutto quelli in regime di continuità territoriale) e quelli intercontinentali diretti che, se abbandonati, verrebbero lasciati in mano o ai colossi europei (che costringerebbero allo scalo nei loro hub) o a quelli extra-Ue. Una mossa in contraddizione con la decisione, proprio di Draghi, di istituire successivamente un ministero del Turismo (per ora è un «Coordinamento di iniziative nel settore del turismo»).

Le soluzioni
La soluzione immediata — ragionano le fonti — non c’è, ma ritengono che passi comunque per Bruxelles. Il presidente del Consiglio italiano potrebbe fare leva sui suoi rapporti con la Commissione europea per arrivare a un compromesso con l’Antitrust Ue che indaga sugli 1,3 miliardi di euro di prestito statale ad Alitalia, ma dovrà dare anche l’ok al piano industriale di Italia Trasporto Aereo. Potrebbe anche alzare la voce, rivendicando il diritto di uno Stato di puntare su un asset strategico quale è una compagnia aerea nazionale per sfruttare al meglio la ripartenza post-coronavirus. Un po’ come stanno facendo questi giorni i governi di Parigi e Amsterdam che pensano di erogare una seconda tranche di aiuti (da 4 miliardi) ad Air France e Klm dopo aver dato 7 miliardi ai francesi e 3,4 miliardi agli olandesi. Per questo il governo italiano potrebbe incorporare gli asset di Alitalia — che in ogni caso non avrebbe i soldi per restituire 1,3 miliardi di euro — e decidere di cederli alla newco senza più un bando di vendita come chiede l’Europa dal momento che all’orizzonte non si profila nessun altro interlocutore attendibile.

La lettera del Mise
A proposito di bando di vendita. In una lettera del 12 febbraio scorso — di cui il Corriere ha ottenuto copia — il direttore generale del ministero dello Sviluppo economico Mario Fiorentino scrive al commissario Leogrande che deve «avviare, con ogni consentita urgenza, una nuova procedura di vendita (di Alitalia, ndr), attraverso la predisposizione di apposito bando di gara per la cessione dei complessi aziendali». Ma resta incerta la sorte del precedente bando, avviato il 4 marzo 2020, «temporaneamente sospeso il 26 marzo 2020», ma il cui «provvedimento di definitiva interruzione è in corso di definizione». Con il rischio che il commissario le gare di vendita diventino due e siano pure parallele.

 

Tiennetti

Utente Registrato
6 Novembre 2005
4,024
179
41
Venessia
www.david.aero
Ma più di un tecnico del ministero titolare del dossier, quello dello Sviluppo economico (dove il nuovo ministro è Giancarlo Giorgetti), dell’Economia e del Lavoro spiega — numeri alla mano — che chiudere Alitalia (intese le due società, l’amministrazione straordinaria e la newco) costerebbe di più allo Stato che tenerla aperta.
Vorrei vedere questi numeri
Sicuramente sul corto periodo è vero, ma nel giro di 2 o 3 anni il guadagno del non dover più buttarci soldi pubblici sarebbe inarrivabile
 
  • Like
Reactions: ploncito

EdoC

Utente Registrato
7 Giugno 2015
2,163
137
GRU sospesa fino al 1 giugno.
Tutto il LR (tranne JFK) sospeso fino al 1 Giugno (ma sicuramente molte rotte non ripartiranno a Giugno). Con le continue limitazioni in essere e le minacce di lockdown totale in Italia da parte del CTS penso che il tutto era più che scontato.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.