Ita Airways, ok al bilancio. Msc-Lufthansa e Certares entrano in data room
L’assemblea degli azionisti di Italia Trasporto Aereo Spa approva il bilancio 2021 di Ita Airways econgela fino a giugno l’aumento di capitale da 400 milioni di euro nella speranza di non doverlo versare. In parallelo si registra l’ingresso in data room — da martedì 3 maggio — di due dei tre soggetti interessati a comprare la società: la cordata Msc-Lufthansa e il fondo Certares (che si avvale della partnership commerciale di Air France-Klm e Delta Air Lines), stando a quanto rivelano al Corriere della Sera fonti ministeriali. Il tutto in attesa di un passo avanti anche Indigo Partners.
L’iter
Il governo insomma tira dritto sul processo di privatizzazione — confermando le tempistiche annunciate dal presidente di Ita, Alfredo Altavilla — per arrivare a una prima intesa con la cordata vincente già a giugno per poter chiudere poi a dicembre con il «closing». L’assemblea dei soci — Ita è al 100% del Tesoro — ha approvato in una riunione durata circa quaranta minuti i conti del 2021 (
1,26 milioni di passeggeri dal 15 ottobre al 31 dicembre, 86 milioni di euro di ricavi,
-170 milioni di Ebit) e la politica di remunerazione dei vertici della compagnia aerea (base di 400 mila euro a testa per il presidente Altavilla e l’amministratore delegato Fabio Lazzerini).
La seconda tranche
L’azionista conferma anche
i sei consiglieri d’amministrazione dimissionari ritenendo — spiegano le fonti — poco sensato rinnovare il Cda per solo un mese e mezzo nel caso la privatizzazione si concretizzasse già a giugno. Soprattutto: l’assemblea ha deciso di posticipare al prossimo mese la valutazione sull’iniezione da 400 milioni di euro prevista per il 2022 e autorizzata dalla Commissione europea nell’ambito della ricapitalizzazione di Ita (per un massimo di 1,35 miliardi: 720 milioni già versati nel 2021 e altri 250 milioni previsti per il 2023).
Il primo accordo
Al ministero dell’Economia ritengono che si possa fare a meno di versare la seconda tranche: se il governo dovesse siglare il «signing» con la cordata vincente già a giugno, è il ragionamento che viene fatto, a quel punto è ipotizzabile che sia proprio la cordata a occuparsi dell’iniezione di liquidità in Ita, magari inserendolo nel pre-accordo e come anticipo della transazione. Un passaggio che sarebbe già previsto nella bozza di proposta di Msc-Lufthansa. La mossa eviterebbe allo Stato di sborsare complessivamente 650 milioni di euro tra quest’anno e quello prossimo dopo averne dati già 720 milioni.
La data room
In parallelo il 3 maggio si è aperta la data room di Ita ai soggetti interessati alla privatizzazione. Hanno già effettuato l’accesso — spiegano fonti ministeriali — Msc e Lufthansa, che mettono sul piatto un accordo da 1,2-1,4 miliardi di euro, e il fondo statunitense Certares (con la collaborazione commerciale di Air France-Klm e Delta Air Lines) che per ora propone di rilevare Ita con non più di 650-700 milioni di euro. Secondo fonti industriali Certares si starebbe facendo aiutare da emissari del fondo Elliott per rafforzare la sua proposta. Non è ancora entrata Indigo Partners, il fondo Usa che investe nelle compagnie low cost (tra le quali Wizz Air) perché, si apprende, non avrebbe ancora firmato i documenti sulla riservatezza.
L’offerta vincolante
A questo punto —
come anticipato dal Corriere — nei prossimi giorni dovrebbe arrivare una prima offerta vincolante anche se viene concesso tempo fino al termine di maggio per inviare la propria offerta. Secondo gli addetti ai lavori la prima mossa dovrebbe essere della cordata Msc-Lufthansa ritenuta da settimane la candidata più solida per rilevare Ita Airways. I due colossi del resto lavorano da gennaio a una trattativa diretta con il governo italiano. Resta da capire come farà soprattutto Certares a insidiare l’offerta dal momento che — almeno ad oggi — Air France, Klm e Delta non si spingono oltre la partnership commerciale.
La posizione di Lufthansa
«Monitoriamo attentamente il nuovo consolidamento nel settore aereo», dirà all’assemblea degli azionisti il prossimo 10 maggio Carsten Spohr, amministratore delegato del gruppo Lufthansa. «Con la ripresa del trasporto aereo europeo la pressione sul consolidamento sta aumentando in modo significativo — si legge nella nota anticipata per la stampa —. Dal momento che siamo il gruppo di compagnie più grande d’Europa continuiamo a svolgere un ruolo attivo in questo processo». «Per noi vale però una regola ferrea e allo stesso tempo semplice — commenta Spohr —: ogni transazione deve creare valore. Inoltre, parliamo di fusioni e acquisizioni solo quando è il momento di farlo, piuttosto che speculare su cosa potrebbe o non potrebbe accadere».
di Leonard Berberi
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