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nicolap

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Vado contro corrente e credo che l'articolo di Giustolisi sia molto pertinente e ben strutturato nella sostanza.
Secondo me, con una dozzina di DC-6, che oggi hanno bassi canoni di leasing, il progetto potrebbe funzionare.
 

13900

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Al netto dell'ironia e di alcune frasi farneticanti (il picco secondo me lo raggiunge quando dice che una sua opinione è una buona notizia per ITA), sta in pratica proponendo di replicare il modello IAG. Non conosco il settore, quindi mi piacerebbe capire, dati alla mano, perché questo modello già utilizzato in altri contesti per ITA diventa fantaviazione.
Perchè serve che qualcun altro voglia creare una IAG con ITA, e al momento non ci sono pretendenti.
 

giorgiogds

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Few NM inbound OST VOR
Ci sono anche "esperti" che non vogliono la vendita di ITA.

ITA AIRWAYS/ La fusione con altre compagnie per evitare la (s)vendita

Pubblicazione: 10.07.2022 - Alessandro Giustolisi

Da mesi spero che attraverso gli articoli miei e di altri esperti, più le mie mail al Mef e al Mise, possano far ricredere al nostro Governo sull’idea di vendere ITA, che essendo detentrice del marchio Alitalia sancirebbe la fine del nostro trasporto aereo. Più passano i giorni, più il nostro mercato è totalmente in mano straniera e riprenderlo non sarà possibile se non si fanno dei cambi di rotta e investimenti solo possibili per lo Stato italiano, perché è l’unico che può avere l’interesse visto che ci rappresenta (forse è ormai un’utopia).


Credo sia necessario sospendere qualsiasi trattativa di vendita a un grosso gruppo che non farà altro che spostare il traffico verso i propri hub. Di fatto, i nostri investimenti recenti su ITA e passati in Alitalia andranno in fumo e beneficio di stranieri. MSC, se veramente vuole aiutare e fare il suo business, dovrebbe proporre un piano senza Lufthansa o un’altra compagnia appartenente a un grosso gruppo e proporre di usare sia ITA e Alitalia di nuovo, creando nuove rotte e nuovi tipi di prodotto, come sviluppare il cargo e i voli di appoggio alle crociere nel mondo. Nel momento che a MSC si associasse Lufthansa, ITA verrebbe declassata a compagnia di serie B o C. Inoltre, lo Stato deve rimanere predominante fino a quando la compagnia ha una proiezione positiva, quindi, in qualsiasi trattativa lo Stato deve rimanere e con quote e golden share adeguate.


Una linea aerea che potrebbe comprare ITA con un potenziale che potrebbe farci crescere senza ridurci a serie B o C potrebbe solo essere del Nord America o dell’Asia, purché non abbia un rapporto privilegiato con una compagnia appartenente a uno dei 3 gruppi esistenti in Europa (IAG, Air France-KLM, Lufthansa Group).

Guardando gli ultimi eventi internazionali, dove ormai tutte le compagnie aeree avranno grossi problemi, ho pensato a un’ulteriore possibilità per ITA, cioè quella di fondersi sempre rimanendo con il brand indipendente con altre due o tre al massimo compagnie aeree europee inizialmente che non appartengano a nessun gruppo importante e sviluppare con loro la suddivisione delle rotte attraverso i propri hub. Si potrebbe poi quindi creare una grande linea aerea al posto dei tre gruppi attuali in Europa, creando il quarto gruppo continentale, dove ITA si prenderebbe in una certa esclusiva delle rotte, appoggiandosi alle compagnie socie su altre. Dove ci sarà un potenziale per rotte dirette dall’Italia, anche coperte dalle altre due compagnie, ci si andrà con ITA e le altre due compagnie faranno lo stesso (un po’ come fanno la suddivisione del mercato Air France e KLM).

Con questo nuovo gruppo credo che ITA in pochi anni potrebbe essere la compagnia con più passeggeri e cargo trasportati visto che apparterebbe al Paese più popoloso e più grosso economicamente in relazione alle altre del gruppo. L’adesione a questa fusione avrebbe dei grandissimi vantaggi, a partire dal negoziare alla pari con tutti, specialmente nell’acquisizione o leasing di aerei e slot nei vari aeroporti. In questo modo si ridurrebbero i costi grazie all’utilizzo di strutture e servizi in comune.

Un grande vantaggio credo importante sarebbe quello di unificare le parti direzionali e amministrative dove noi italiani per cultura e costume abbiamo dimostrato di non sapere condurre in modo adeguato e austero, ma potremmo avvalerci dell’esperienza del personale di altre compagnie più sane delle nostre Alitalia e ITA e forse creare un team operativo, amministrativo ed esecutivo più efficiente.

I gruppi attuali IAG (Aer Lingus, British Airways, Iberia, Vueling e prossimamente Air Europa), Air France-KLM e Lufthansa (Air Dolomiti, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Lufthansa e Swiss) inglobano tutte quelle compagnie che non ci farebbero mai crescere. Chiaramente ITA, a differenza delle eventuali compagnie con cui si fonderebbe, avrebbe il compito arduo di riusare il marchio Alitalia e di creare un network nuovo e nuovi hub, perché lasciare solo Fiumicino come hub intercontinentale e Linate come hub europeo rappresenterebbe un regalo alle compagnie europee e mondiali sia tradizionali che low cost.

Oggi nessuna compagnia aerea mondiale, specialmente europea, può stare tranquilla, i colossi tremano, quindi chi ha una struttura più snella potrebbe farcela più facilmente. Una buona notizia per ITA è che secondo la mia opinione le low cost non potranno più reggere il network attuale perché dovranno adeguarsi a dei costi più alti, quindi il divario prezzi potrebbe scendere e in ogni caso non fanno e non faranno voli a lungo raggio, almeno a prezzi low cost.

Oggi in Europa ci sono 4 compagnie aeree con un network intercontinentale molto ben articolato con destinazioni valide e non appartenenti a gruppi, molto ben presenti in Nord America ma non tutte hanno una presenza in America Latina, Caraibi, Nord Africa, Africa, Medio Oriente, Estremo Oriente, Australia, dove noi con buona posizione geografica potremmo ricoprire il mercato per loro e per noi.

Ho già in mente quali linee aeree potrebbero avere questo interesse e credo che l’opportunità attuale che si ha dove tutti per ora vanno male, bisogna prenderla al volo. L’Italia è la terza potenza economica dentro l’Ue e il nostro mercato aereo è ambito da molti. È vero che le low cost e altre linee tradizionali si sono presi molto ma non tutto: rimane il mercato intercontinentale diretto senza passare altri hub stranieri, voli nazionali ed europei business, il cargo, il leisure e voli di appoggio a crociere che messi insieme valgono più di quello che è attualmente volato. Per capire cosa dobbiamo fare, basta guardare Paesi come Gran Bretagna, Paesi Bassi, Germania, Francia, Portogallo, gli Scandinavi, Polonia e Spagna: i vettori nazionali hanno il dominio sul loro territorio e hanno uno due vettori tradizionali a scala intercontinentale, vettori low cost a scala europea, Mediterraneo, vettori cargo propri, vettori lesisure e appoggio crociere propri.

Temo che per la letterina a Babbo Natale siamo in ritardo.

Tutto giusto e tutto bello ma non siamo agli inizi del 2000.

Uno che ti rispetti non ci sta.
Per fare la capofila tocca stampa moneta a raffica.

Una tenera (e per certi versi condivisibile) utopia..

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Paolo_61

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Al netto dell'ironia e di alcune frasi farneticanti (il picco secondo me lo raggiunge quando dice che una sua opinione è una buona notizia per ITA), sta in pratica proponendo di replicare il modello IAG. Non conosco il settore, quindi mi piacerebbe capire, dati alla mano, perché questo modello già utilizzato in altri contesti per ITA diventa fantaviazione.
Perché le dimensioni di BA e IB prima della fusione erano un filo diverse da quelle dell’attuale AZ
 

13900

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Era così semplice la questione?
Quindi Giustolisi quando dice di avere già in mente le compagnie giuste fa i conti senza l'oste?
Ma ovviamente fa i conti senza l'oste. Alex Cruz l'aveva detta bene ai tempi del primo giro di valzer post-Etihad: in una riunione plenaria nel teatro di Waterside aveva detto che IAG era entrata nella data room, e poi e' uscita in fretta. Con tanto di occhi al cielo e mani giunte tipo preghierina alla Madonna. Spinetta, pure lui, aveva detto "Per Alitalia ci vuole un esorcista".

Il buon Giorgiodgs dice bene che non siamo piu' negli anni 2000 (io azzarderei anche i 2010 ma sono disquisizioni di lana caprina). C'e' stato un breve periodo in cui le compagnie aeree europee "legacy" si stavano organizzando. Da un lato il Konzern Lufthansa, con dentro LH a comandare (sia mai che i tedeschi non siano in testa) e tutti gli altri sotto; poi il matrimonio disfunzionale AF-KL; e infine IAG, con BA che si sveglia tardi e va a prendere l'ultima rimasta, IB, e pur essendo tutto tranne che un "love marriage" direi che forse e' l'unione che ha funzionato di piu'. Quel periodo e' passato oramai e, a meno di non essere 13900 senior al quarto grappino, e' irrealistico pensare che si possa creare un "quarto polo". Ora o si entra in un gruppo o si e' una Finnair tra le tante.

Cosi' vanno le cose, diceva il buon Ferretti dei CSI, ma non dovevano per forza andare cosi. Ai tempi belli in cui a LIN si dovevano piantar patate e AZ doveva portare il mondo a Malpensa, Alitalia era sulla cresta dell'onda dell'innovazione aero-strategica. L'unione con KLM anticipava di un buon 5-6 anni tutto il valzer di cui sopra. Ma sappiamo com'e' andata. Chissa' come sarebbero le cose ora se a Milano non si fossero rivelati il paesone che, dopotutto, un po' rimangono e a Roma non avessero sofferto di invidia e "Romacapoccite".
 

Seaking

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Io mi auguro che questa volta al MEF non facciano troppo gli gnégné, perché questo è davvero l'ultimo giro di giostra, l'ultima concreta opportunità per ITA di entrare in un gruppo prima che sparisca tra i flutti di un mare in tempesta (leggasi, zero piano strategico, irrilevanza sul mercato NAZ, INZ e INC, brand del quale oramai non fotte più niente a nessuno, ecc.).

E se per caso - che Iddio onnipotente non voglia! - ci si mette di mezzo una crisi di governo con l'inevitabile discontinuità che questa genererebbe, allora si che la vedrei male, anzi malissimo!

Ricapitolando per il MEF, quindi:

- Darsi una mossa
- Non pretendere condizioni irrealistiche
- Ringraziare per l'opportunità concessa
- Non provare a fare i furbi dopo con decreti e decretini che aumentino il potere della golden share
 

13900

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Io mi auguro che questa volta al MEF non facciano troppo gli gnégné, perché questo è davvero l'ultimo giro di giostra, l'ultima concreta opportunità per ITA di entrare in un gruppo prima che sparisca tra i flutti di un mare in tempesta (leggasi, zero piano strategico, irrilevanza sul mercato NAZ, INZ e INC, brand del quale oramai non fotte più niente a nessuno, ecc.).

E se per caso - che Iddio onnipotente non voglia! - ci si mette di mezzo una crisi di governo con l'inevitabile discontinuità che questa genererebbe, allora si che la vedrei male, anzi malissimo!

Ricapitolando per il MEF, quindi:

- Darsi una mossa
- Non pretendere condizioni irrealistiche
- Ringraziare per l'opportunità concessa
- Non provare a fare i furbi dopo con decreti e decretini che aumentino il potere della golden share
110% d'accordo. Questa e' L'ULTIMA occasione per rifilare il pacco fregatura pozzo senza fondo gioiello a qualcun altro. Vendere subito, prima del primo di agosto, ed emendamento in Costituzione a proibire qualsivoglia futuro investimento.
 

Paolo_61

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Io mi auguro che questa volta al MEF non facciano troppo gli gnégné, perché questo è davvero l'ultimo giro di giostra, l'ultima concreta opportunità per ITA di entrare in un gruppo prima che sparisca tra i flutti di un mare in tempesta (leggasi, zero piano strategico, irrilevanza sul mercato NAZ, INZ e INC, brand del quale oramai non fotte più niente a nessuno, ecc.).

E se per caso - che Iddio onnipotente non voglia! - ci si mette di mezzo una crisi di governo con l'inevitabile discontinuità che questa genererebbe, allora si che la vedrei male, anzi malissimo!

Ricapitolando per il MEF, quindi:

- Darsi una mossa
- Non pretendere condizioni irrealistiche
- Ringraziare per l'opportunità concessa
- Non provare a fare i furbi dopo con decreti e decretini che aumentino il potere della golden share
L'ultimo punto è quello che mi fa veramente paura. Entro un anno, al massimo, avremo quasi sicuramente una nuova compagine di governo e questo vuol dire finire nelle mani di qualcuno che probabilmente cercherà di giocare a Penelope, disfando di notte quello di buono che questo governo ha fatto fino ad ora.
 
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In tutto questo, mi sono perso riguardo ai tempi: entro quando ci si aspetta una decisione definitiva, che qui ogni giorno che passa vedo Draghi sempre più vicino ad andare dal PdR con le palle fracassate e le dimissioni in mano?
 

ploncito

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L'ultimo punto è quello che mi fa veramente paura. Entro un anno, al massimo, avremo quasi sicuramente una nuova compagine di governo e questo vuol dire finire nelle mani di qualcuno che probabilmente cercherà di giocare a Penelope, disfando di notte quello di buono che questo governo ha fatto fino ad ora.
Ma il golden power/golden share vale per tutte le aziende o solo quelle strategiche?
 

Paolo_61

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In tutto questo, mi sono perso riguardo ai tempi: entro quando ci si aspetta una decisione definitiva, che qui ogni giorno che passa vedo Draghi sempre più vicino ad andare dal PdR con le palle fracassate e le dimissioni in mano?
In teoria in questi giorni dovrebbe arrivare la scelta del MEF - confermata da Draghi, che però giustamente ha anche altri caxxi di cui occuparsi - dopodiché i tempi tecnici per la redazione di contratti e patti parasociali. In teoria si potrebbe arrivare a una prima firma entro il 20 luglio con closing entro fine agosto. In teoria
 

Paolo_61

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Ma il golden power/golden share vale per tutte le aziende o solo quelle strategiche?
In Italia c'è chi ha avuto il coraggio di definire strategici i panettoni di stato, e più volte non si è riusciti (a fine secolo scorso/inizio millennio) a cedere un'impresa della grande distribuzione che pesava il 2 o il 3 percento del comportato FMGC
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
In teoria in questi giorni dovrebbe arrivare la scelta del MEF - confermata da Draghi, che però giustamente ha anche altri caxxi di cui occuparsi - dopodiché i tempi tecnici per la redazione di contratti e patti parasociali. In teoria si potrebbe arrivare a una prima firma entro il 20 luglio con closing entro fine agosto. In teoria
beh, che i -furono- pentastellati abbiano ampiamente pescato nell'elettorato nel bacino e' cosa nota; che ancora si abbia la faccia come il cuxo di riprovarci, ammiccando a chi rema contro questa e altre privatizzazioni o iniziative e' stucchevole. Ma vista la media del suddetto elettorato no ne' una missione impossibile...e magari Conte tira allo strappo e si ferma anche -ancora- questa storia. Con immediato dietrofront dei potenziali compratori, naturalmente dopo re-painting e uniformi, ovvio.
Spero di sbagliarmi.
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
In tutto questo, mi sono perso riguardo ai tempi: entro quando ci si aspetta una decisione definitiva, che qui ogni giorno che passa vedo Draghi sempre più vicino ad andare dal PdR con le palle fracassate e le dimissioni in mano?
a Radio24 hanno previsto che SE anche le cose andassero bene (decisione oggi e aggiudicazione domani) la procedura chiederebbe tempi tecnico-burocratici con chiusura non prima di NOV DEC...ahivoglia...
 

Seaking

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a Radio24 hanno previsto che SE anche le cose andassero bene (decisione oggi e aggiudicazione domani) la procedura chiederebbe tempi tecnico-burocratici con chiusura non prima di NOV DEC...ahivoglia...
Ma quello andrebbe anche bene, i tempi tecnici ci stanno.
Quello che serve subito è una decisione definitiva e vincolante.
 

Viking

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Credo che serva ora, piu' che mai, un momento di riflessione: fare le cose cosi di fretta potrebbe rivelarsi un errore.
Meglio ancora aspettare la crisi di governo (ma te pensa, a voler pensare male capita proprio a fagiuolo).
 
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magick

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Ma quello andrebbe anche bene, i tempi tecnici ci stanno.
Quello che serve subito è una decisione definitiva e vincolante.
Basta far firmare col sangue - stile affiliazione a cosa nostra - a MSC/Lufthansa un pezzo di carta in cui si impegnano solennemente a pigliarsi ITA alle condizioni previste, qualunque cosa dovesse succedere nella politica italiana.
 
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