Thread ITA Airways Estate 2022


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Matteoexfrequentflyer

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Giusto per capire i parametri di voi tifosi. Malpensa è il secondo aeroporto italiano per numero di passeggeri ed è in utile ma è per voi un cadavere. Alitalia-Ita che non guadagna un euro dagli Anni novanta (e comunque ne ha guadagnati davvero pochi e persi a vagonate) cosa è? Il gioiellino di bandiera? Per voi è Alitalia-Ita contro resto del mondo? O Roma contro Milano? Ripeto, è per capire. Io non sono di Milano, quindi sono super partes.
 
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belumosi

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Msc stringe su Ita Airways. Trattativa esclusiva con il Mef
di Aldo Fontanarosa

Schiarita tra Aponte e il Tesoro sul prezzo. Una formula condivisa assegnerà un valore al 20% che resterà nelle mani del ministero. Lo Stato darà il suo gradimento sui futuri manager del vettore

09 LUGLIO 2022 AGGIORNATO ALLE 00:45

ROMA - A quasi sei mesi dalla sua prima manifestazione d’interesse, il gruppo Msc della famiglia Aponte torna a chiedere una corsia preferenziale per Ita. Primo al mondo per il trasporto merci via mare e competitivo anche nelle crociere, Msc punta a una trattativa esclusiva con il ministero dell’Economia, che vende la compagnia aerea.
E le possibilità di strappare una trattativa esclusiva e riservata - per una settimana - sono elevate. Anche se l’altro aspirante compratore di Ita (il fondo Certares) resta in pista, il gruppo Msc - alleato di Lufthansa in questa partita - ha rafforzato la posizione con l’ultima offerta del 5 luglio.
Da allora, il dialogo tra il gruppo Msc e il ministero va meglio su tre punti chiave. Parliamo del prezzo che Msc è disposto a pagare per l’80% della compagnia (Ita); ma anche del valore della quota che resterà allo Stato (il 20%); e infine dei poteri che il ministero manterrà pur conservando una fetta così piccola nel vettore.
A gennaio, Msc ha prospettato al ministero dell’Economia un assegno fino a 806,4 milioni per l’80% di Ita. La cifra oggi sul tavolo è più bassa; ma non così tanto da deludere ministero. E in ogni caso l’importo di Msc supera quello del concorrente Certares.

C’è poi il problema del 20% che resterà in capo allo Stato. Se l’Italia decidesse di vendere questa ultima porzione della compagnia (tra un anno, supponiamo), rischierebbe di fare un buco nell’acqua. Difficilmente un fondo o una società privata comprerebbe il 20% di Ita senza ricavare in cambio una qualche voce in capitolo nella gestione del vettore.
Per questo l’Economia ed Msc lavorano a una formula che assegni a questo 20% un valore (collegato alla performance economica di Ita). Non solo. Il ministero avrà il diritto di vendere l’ultimo 20% di Ita proprio ad Msc, al prezzo che la formula determinerà.
Il gruppo Msc, infine, accetta che l’Economia - finché resterà socio di Ita - dica la sua sulle scelte strategiche della compagnia. In particolare sulla valorizzazione dei maggiori aeroporti nazionali (gli hub di Fiumicino e Malpensa); sullo sviluppo dei collegamenti di lungo raggio, i più redditizi; infine sulle prospettive occupazionali.

La tutela di questi obiettivi è scritta dentro la legge che il governo ha approvato per poi avviare la vendita di Ita. È il decreto dell’11 febbraio 2022. Impossibile far finta di niente. Infine Msc sembra disposto a concedere all’Economia un potere chiave. E cioè esprimere un gradimento sulle figure manageriali chiave, il futuro presidente e l’ad della Ita privatizzata.
Decisa anche la società veicolo che il gruppo Msc (di passaporto svizzero) metterà in campo per comprare l’80% di Ita. Userà una sua società francese, dunque comunitaria: si tratta della SAS Shipping Agencies Services Sàrl.
Resta da capire invece se anche Lufthansa - alleata di Msc - acquisterà una parte delle azioni di Ita; se al contrario si limiterà ad esserne partner commerciale. L’ultima parola spetterà al nuovo primo azionista di Lufthansa. È Klaus-Michael Kühne, presidente onorario e proprietario del gigante dei trasporti Kühne+Nagel. Da mercoledì, Kühne - l’uomo più ricco della Germania - ha il 15,1% di Lufthansa (contro il 14,1% del fondo statale Wsf). Decide lui.

 

romaneeconti

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Ma cosa c'e' di nuovo in questo ennesimo articolo? adesso entra in scena anche il magnate tetesco ad allungare il brodo della telenovela e ci passeremo l'estate con altre puntate della story e ovviamente altri articoli...Che bel passatempo appassionante...
 

Marco Clemente

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Ma cosa c'e' di nuovo in questo ennesimo articolo? adesso entra in scena anche il magnate tetesco ad allungare il brodo della telenovela e ci passeremo l'estate con altre puntate della story e ovviamente altri articoli...Che bel passatempo appassionante...
Sono un po’ come i tuoi commenti su ITA 😂🤣😂 servono solo a passare il tempo 🤪
 

romaneeconti

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Sono un po’ come i tuoi commenti su ITA 😂🤣😂 servono solo a passare il tempo 🤪
hai ragione...un passatempo entusiasmante...specie in un forum che a detta degli addetti e anche dei lettori dovrebbe osservare le vicende di ITA con occhio critico. Non mi pare di leggere molti commenti ormai sul gioiello nazionale inerenti alla vendita...forse sta stufando la questione? O piu' corretto sarebbe dire che i commenti latitano perche' le notizie che escono sulla stampa sono veramente puntate della telenovela e non aggiungono nulla di nuovo e di sostanziale? Suvvia...chiedo anche a Dancrane...dico davvero scemenze a battere sempre su questo chiodo delle veline ripetitive che continuiamo ( e ahime'..continueremo) a leggere sulla stampa? Chiedo...
 
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belumosi

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Ma cosa c'e' di nuovo in questo ennesimo articolo? adesso entra in scena anche il magnate tetesco ad allungare il brodo della telenovela e ci passeremo l'estate con altre puntate della story e ovviamente altri articoli...Che bel passatempo appassionante...
Non mi trovi d'accordo. Le veline erano quelle che leggevamo due anni fa, con i vari politici che giuravano sulle loro madri che c'era la coda per comprare quel gioiellino che era AZ in AS.
Da allora tanta strada è stata fatta. Lo spezzatino, il nuovo brand e la messa in vendita della maggioranza delle azioni, sono tutti indici concordi che vanno nella direzione della privatizzazione di ITA. Ci sono due offerte vincolanti da parte di grandi gruppi, con alle spalle l'appoggio dei rispettivi stati. E i leader di questi gruppi, hanno palesato da mesi il loro interesse per la compagnia italiana.
Il livello di dettaglio dell'articolo, che individua persino la società veicolo da utilizzare per l'acquisto di ITA, lascia intendere che il progetto c'è, ed è ben definito. E l'avvicinamento che sembra esserci da entrambe le parti (la quota di ITA che non sale oltre il 20%, compensata da un certo peso nella governance), di norma indica che entrambi gli attori stanno cercando di chiudere la partita.
Detto ciò, può ancora saltare tutto, questo è evidente. Tanto più che la maggioranza di governo è in piena fibrillazione.
Ma al netto di una crisi, credo che Draghi e compagnia proseguiranno rapidamente verso la vendita. Anche perchè se non avessero voluto privatizzare ITA (nessuno li obbligava a farlo), non avrebbero dovuto fare semplicemente nulla.
 

romaneeconti

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Non mi trovi d'accordo. Le veline erano quelle che leggevamo due anni fa, con i vari politici che giuravano sulle loro madri che c'era la coda per comprare quel gioiellino che era AZ in AS.
Da allora tanta strada è stata fatta. Lo spezzatino, il nuovo brand e la messa in vendita della maggioranza delle azioni, sono tutti indici concordi che vanno nella direzione della privatizzazione di ITA. Ci sono due offerte vincolanti da parte di grandi gruppi, con alle spalle l'appoggio dei rispettivi stati. E i leader di questi gruppi, hanno palesato da mesi il loro interesse per la compagnia italiana.
Il livello di dettaglio dell'articolo, che individua persino la società veicolo da utilizzare per l'acquisto di ITA, lascia intendere che il progetto c'è, ed è ben definito. E l'avvicinamento che sembra esserci da entrambe le parti (la quota di ITA che non sale oltre il 20%, compensata da un certo peso nella governance), di norma indica che entrambi gli attori stanno cercando di chiudere la partita.
Detto ciò, può ancora saltare tutto, questo è evidente. Tanto più che la maggioranza di governo è in piena fibrillazione.
Ma al netto di una crisi, credo che Draghi e compagnia proseguiranno rapidamente verso la vendita. Anche perchè se non avessero voluto privatizzare ITA (nessuno li obbligava a farlo), non avrebbero dovuto fare semplicemente nulla.
Sara' belumosi...hai certamente piu' competenza del sottoscritto in tema di aviazione...ma io, in modo molto spartano, continuo a pensare che i tuoi ragionamenti logici e anche solidi, non trovino poi l'attuazione in quei soggetti al governo ove la vendita di ITA rappresenta per la politica solo un pessimo spot sotto tutti i profili. A mia opinione e' la solita manfrina che con una mano danno e con l'altra tolgono...fan finta di arrivare al dunque e poi retromarcia. Quando e se ci saranno dei quattrini sul conto ITA dei pretendenti allora diro' di "...aver visto cammello...".
 

Dancrane

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hai ragione...un passatempo entusiasmante...specie in un forum che a detta degli addetti e anche dei lettori dovrebbe osservare le vicende di ITA con occhio critico. Non mi pare di leggere molti commenti ormai sul gioiello nazionale inerenti alla vendita...forse sta stufando la questione? O piu' corretto sarebbe dire che i commenti latitano perche' le notizie che escono sulla stampa sono veramente puntate della telenovela e non aggiungono nulla di nuovo e di sostanziale? Suvvia...chiedo anche a Dancrane...dico davvero scemenze a battere sempre su questo chiodo delle veline ripetitive che continuiamo ( e ahime'..continueremo) a leggere sulla stampa? Chiedo...
Ti ha risposto fin troppo dettagliatamente Belumosi. È dall’inizio che personalmente ripeto che si stava ritagliando il vestito sulle indicazioni di LH, e che certamente l’accoppiata Draghi/Franco non ha colorazioni politiche ma bada al sodo e al soldo. E vuole finalmente togliere la politica dalla gestione e dalle ingerenze declinate sempre e solo sul mantenere i tassi occupazionali, senza sapere cosa si voglia fare della compagnia. Tutto si puó dire e pensare, ma chiudere gli occhi sulle numerose novità rispetto al passato suggerisce, quanto meno, di provare a chiudere lo stomaco e attivare le sinapsi.
 

romaneeconti

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Ti ha risposto fin troppo dettagliatamente Belumosi. È dall’inizio che personalmente ripeto che si stava ritagliando il vestito sulle indicazioni di LH, e che certamente l’accoppiata Draghi/Franco non ha colorazioni politiche ma bada al sodo e al soldo. E vuole finalmente togliere la politica dalla gestione e dalle ingerenze declinate sempre e solo sul mantenere i tassi occupazionali, senza sapere cosa si voglia fare della compagnia. Tutto si puó dire e pensare, ma chiudere gli occhi sulle numerose novità rispetto al passato suggerisce, quanto meno, di provare a chiudere lo stomaco e attivare le sinapsi.
....e allora provero' a non farmi venire il mal di pancia (...n.b. l'assonanza col mio cognome...ahahh) e con la pazienza di Giobbe aspettare di "vedere cammello"! Io saro' duro piu' del muro ma ci credo poco alla vendita... probabilmente sono uno dei pochi a pensarlo e a insistere nel mio pensiero.
 

giorgiogds

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....e allora provero' a non farmi venire il mal di pancia (...n.b. l'assonanza col mio cognome...ahahh) e con la pazienza di Giobbe aspettare di "vedere cammello"! Io saro' duro piu' del muro ma ci credo poco alla vendita... probabilmente sono uno dei pochi a pensarlo e a insistere nel mio pensiero.
Concordo. Non la venderanno sooratutto dopo la summer 22 e dopo la ripresa del traffico. Con buona pace dei gufi

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Matteoexfrequentflyer

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Il tuo ragionamento è perfetto ma hai dimenticato la cosa fondamentale, con i soldi di noi contribuenti a ripianare le continue perdite…una strategia molto lungimirante
Sai, per chi ci lavora, per chi ci viaggia (soprattutto se è il datore di lavoro a pagare), per chi tifa senza distinguere tra sport e economia e per chi se ne frega delle tasse da pagare, non è un problema!
 

Flyfan

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Chiedo perdono ai guru del marketing del terzo millennio, ma non conveniva togliere quel logo di un’altra è defunta compagnia da quelle coperture per la testa, al limite anche ricorrendo eccezionalmente a fotosciop?
So di essere banale eh…ma è un mio problema quello. 🤣
 
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aa/vv??

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Chiedo perdono ai guru del marketing del terzo millennio, ma non conveniva togliere quel logo di un’altra è defunta compagnia da quelle coperture per la testa, al limite anche ricorrendo eccezionalmente a fotosciop?
So di essere banale eh…ma è un mio problema quello. 🤣
Pubblicità ITA con un A320 allestito con i poggiatesta ALITALIA e poi il volo in questione è operato da un E190 di GERMAN AIRWAYS. Interessante.
 

Viking

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Pubblicità ITA con un A320 allestito con i poggiatesta ALITALIA e poi il volo in questione è operato da un E190 di GERMAN AIRWAYS. Interessante.
Aggiungo che essendo appunto un E190 già -a mio modo di pensare- viaggi in semi biz. La differenza con la J? Sei avanti e avrai qualcosa da mangiare rispetto (spero) al misero caffè mattutino. Il fully English breakfast (spesato) me lo faccio sotto l’ufficio. No, non vale la pena.
 
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magick

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Ci sono anche "esperti" che non vogliono la vendita di ITA.

ITA AIRWAYS/ La fusione con altre compagnie per evitare la (s)vendita

Pubblicazione: 10.07.2022 - Alessandro Giustolisi

Da mesi spero che attraverso gli articoli miei e di altri esperti, più le mie mail al Mef e al Mise, possano far ricredere al nostro Governo sull’idea di vendere ITA, che essendo detentrice del marchio Alitalia sancirebbe la fine del nostro trasporto aereo. Più passano i giorni, più il nostro mercato è totalmente in mano straniera e riprenderlo non sarà possibile se non si fanno dei cambi di rotta e investimenti solo possibili per lo Stato italiano, perché è l’unico che può avere l’interesse visto che ci rappresenta (forse è ormai un’utopia).


Credo sia necessario sospendere qualsiasi trattativa di vendita a un grosso gruppo che non farà altro che spostare il traffico verso i propri hub. Di fatto, i nostri investimenti recenti su ITA e passati in Alitalia andranno in fumo e beneficio di stranieri. MSC, se veramente vuole aiutare e fare il suo business, dovrebbe proporre un piano senza Lufthansa o un’altra compagnia appartenente a un grosso gruppo e proporre di usare sia ITA e Alitalia di nuovo, creando nuove rotte e nuovi tipi di prodotto, come sviluppare il cargo e i voli di appoggio alle crociere nel mondo. Nel momento che a MSC si associasse Lufthansa, ITA verrebbe declassata a compagnia di serie B o C. Inoltre, lo Stato deve rimanere predominante fino a quando la compagnia ha una proiezione positiva, quindi, in qualsiasi trattativa lo Stato deve rimanere e con quote e golden share adeguate.


Una linea aerea che potrebbe comprare ITA con un potenziale che potrebbe farci crescere senza ridurci a serie B o C potrebbe solo essere del Nord America o dell’Asia, purché non abbia un rapporto privilegiato con una compagnia appartenente a uno dei 3 gruppi esistenti in Europa (IAG, Air France-KLM, Lufthansa Group).

Guardando gli ultimi eventi internazionali, dove ormai tutte le compagnie aeree avranno grossi problemi, ho pensato a un’ulteriore possibilità per ITA, cioè quella di fondersi sempre rimanendo con il brand indipendente con altre due o tre al massimo compagnie aeree europee inizialmente che non appartengano a nessun gruppo importante e sviluppare con loro la suddivisione delle rotte attraverso i propri hub. Si potrebbe poi quindi creare una grande linea aerea al posto dei tre gruppi attuali in Europa, creando il quarto gruppo continentale, dove ITA si prenderebbe in una certa esclusiva delle rotte, appoggiandosi alle compagnie socie su altre. Dove ci sarà un potenziale per rotte dirette dall’Italia, anche coperte dalle altre due compagnie, ci si andrà con ITA e le altre due compagnie faranno lo stesso (un po’ come fanno la suddivisione del mercato Air France e KLM).

Con questo nuovo gruppo credo che ITA in pochi anni potrebbe essere la compagnia con più passeggeri e cargo trasportati visto che apparterebbe al Paese più popoloso e più grosso economicamente in relazione alle altre del gruppo. L’adesione a questa fusione avrebbe dei grandissimi vantaggi, a partire dal negoziare alla pari con tutti, specialmente nell’acquisizione o leasing di aerei e slot nei vari aeroporti. In questo modo si ridurrebbero i costi grazie all’utilizzo di strutture e servizi in comune.

Un grande vantaggio credo importante sarebbe quello di unificare le parti direzionali e amministrative dove noi italiani per cultura e costume abbiamo dimostrato di non sapere condurre in modo adeguato e austero, ma potremmo avvalerci dell’esperienza del personale di altre compagnie più sane delle nostre Alitalia e ITA e forse creare un team operativo, amministrativo ed esecutivo più efficiente.

I gruppi attuali IAG (Aer Lingus, British Airways, Iberia, Vueling e prossimamente Air Europa), Air France-KLM e Lufthansa (Air Dolomiti, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Lufthansa e Swiss) inglobano tutte quelle compagnie che non ci farebbero mai crescere. Chiaramente ITA, a differenza delle eventuali compagnie con cui si fonderebbe, avrebbe il compito arduo di riusare il marchio Alitalia e di creare un network nuovo e nuovi hub, perché lasciare solo Fiumicino come hub intercontinentale e Linate come hub europeo rappresenterebbe un regalo alle compagnie europee e mondiali sia tradizionali che low cost.

Oggi nessuna compagnia aerea mondiale, specialmente europea, può stare tranquilla, i colossi tremano, quindi chi ha una struttura più snella potrebbe farcela più facilmente. Una buona notizia per ITA è che secondo la mia opinione le low cost non potranno più reggere il network attuale perché dovranno adeguarsi a dei costi più alti, quindi il divario prezzi potrebbe scendere e in ogni caso non fanno e non faranno voli a lungo raggio, almeno a prezzi low cost.

Oggi in Europa ci sono 4 compagnie aeree con un network intercontinentale molto ben articolato con destinazioni valide e non appartenenti a gruppi, molto ben presenti in Nord America ma non tutte hanno una presenza in America Latina, Caraibi, Nord Africa, Africa, Medio Oriente, Estremo Oriente, Australia, dove noi con buona posizione geografica potremmo ricoprire il mercato per loro e per noi.

Ho già in mente quali linee aeree potrebbero avere questo interesse e credo che l’opportunità attuale che si ha dove tutti per ora vanno male, bisogna prenderla al volo. L’Italia è la terza potenza economica dentro l’Ue e il nostro mercato aereo è ambito da molti. È vero che le low cost e altre linee tradizionali si sono presi molto ma non tutto: rimane il mercato intercontinentale diretto senza passare altri hub stranieri, voli nazionali ed europei business, il cargo, il leisure e voli di appoggio a crociere che messi insieme valgono più di quello che è attualmente volato. Per capire cosa dobbiamo fare, basta guardare Paesi come Gran Bretagna, Paesi Bassi, Germania, Francia, Portogallo, gli Scandinavi, Polonia e Spagna: i vettori nazionali hanno il dominio sul loro territorio e hanno uno due vettori tradizionali a scala intercontinentale, vettori low cost a scala europea, Mediterraneo, vettori cargo propri, vettori lesisure e appoggio crociere propri.

 

speedbird100

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Ci sono anche "esperti" che non vogliono la vendita di ITA.

ITA AIRWAYS/ La fusione con altre compagnie per evitare la (s)vendita

Pubblicazione: 10.07.2022 - Alessandro Giustolisi

Da mesi spero che attraverso gli articoli miei e di altri esperti, più le mie mail al Mef e al Mise, possano far ricredere al nostro Governo sull’idea di vendere ITA, che essendo detentrice del marchio Alitalia sancirebbe la fine del nostro trasporto aereo. Più passano i giorni, più il nostro mercato è totalmente in mano straniera e riprenderlo non sarà possibile se non si fanno dei cambi di rotta e investimenti solo possibili per lo Stato italiano, perché è l’unico che può avere l’interesse visto che ci rappresenta (forse è ormai un’utopia).


Credo sia necessario sospendere qualsiasi trattativa di vendita a un grosso gruppo che non farà altro che spostare il traffico verso i propri hub. Di fatto, i nostri investimenti recenti su ITA e passati in Alitalia andranno in fumo e beneficio di stranieri. MSC, se veramente vuole aiutare e fare il suo business, dovrebbe proporre un piano senza Lufthansa o un’altra compagnia appartenente a un grosso gruppo e proporre di usare sia ITA e Alitalia di nuovo, creando nuove rotte e nuovi tipi di prodotto, come sviluppare il cargo e i voli di appoggio alle crociere nel mondo. Nel momento che a MSC si associasse Lufthansa, ITA verrebbe declassata a compagnia di serie B o C. Inoltre, lo Stato deve rimanere predominante fino a quando la compagnia ha una proiezione positiva, quindi, in qualsiasi trattativa lo Stato deve rimanere e con quote e golden share adeguate.


Una linea aerea che potrebbe comprare ITA con un potenziale che potrebbe farci crescere senza ridurci a serie B o C potrebbe solo essere del Nord America o dell’Asia, purché non abbia un rapporto privilegiato con una compagnia appartenente a uno dei 3 gruppi esistenti in Europa (IAG, Air France-KLM, Lufthansa Group).

Guardando gli ultimi eventi internazionali, dove ormai tutte le compagnie aeree avranno grossi problemi, ho pensato a un’ulteriore possibilità per ITA, cioè quella di fondersi sempre rimanendo con il brand indipendente con altre due o tre al massimo compagnie aeree europee inizialmente che non appartengano a nessun gruppo importante e sviluppare con loro la suddivisione delle rotte attraverso i propri hub. Si potrebbe poi quindi creare una grande linea aerea al posto dei tre gruppi attuali in Europa, creando il quarto gruppo continentale, dove ITA si prenderebbe in una certa esclusiva delle rotte, appoggiandosi alle compagnie socie su altre. Dove ci sarà un potenziale per rotte dirette dall’Italia, anche coperte dalle altre due compagnie, ci si andrà con ITA e le altre due compagnie faranno lo stesso (un po’ come fanno la suddivisione del mercato Air France e KLM).

Con questo nuovo gruppo credo che ITA in pochi anni potrebbe essere la compagnia con più passeggeri e cargo trasportati visto che apparterebbe al Paese più popoloso e più grosso economicamente in relazione alle altre del gruppo. L’adesione a questa fusione avrebbe dei grandissimi vantaggi, a partire dal negoziare alla pari con tutti, specialmente nell’acquisizione o leasing di aerei e slot nei vari aeroporti. In questo modo si ridurrebbero i costi grazie all’utilizzo di strutture e servizi in comune.

Un grande vantaggio credo importante sarebbe quello di unificare le parti direzionali e amministrative dove noi italiani per cultura e costume abbiamo dimostrato di non sapere condurre in modo adeguato e austero, ma potremmo avvalerci dell’esperienza del personale di altre compagnie più sane delle nostre Alitalia e ITA e forse creare un team operativo, amministrativo ed esecutivo più efficiente.

I gruppi attuali IAG (Aer Lingus, British Airways, Iberia, Vueling e prossimamente Air Europa), Air France-KLM e Lufthansa (Air Dolomiti, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Lufthansa e Swiss) inglobano tutte quelle compagnie che non ci farebbero mai crescere. Chiaramente ITA, a differenza delle eventuali compagnie con cui si fonderebbe, avrebbe il compito arduo di riusare il marchio Alitalia e di creare un network nuovo e nuovi hub, perché lasciare solo Fiumicino come hub intercontinentale e Linate come hub europeo rappresenterebbe un regalo alle compagnie europee e mondiali sia tradizionali che low cost.

Oggi nessuna compagnia aerea mondiale, specialmente europea, può stare tranquilla, i colossi tremano, quindi chi ha una struttura più snella potrebbe farcela più facilmente. Una buona notizia per ITA è che secondo la mia opinione le low cost non potranno più reggere il network attuale perché dovranno adeguarsi a dei costi più alti, quindi il divario prezzi potrebbe scendere e in ogni caso non fanno e non faranno voli a lungo raggio, almeno a prezzi low cost.

Oggi in Europa ci sono 4 compagnie aeree con un network intercontinentale molto ben articolato con destinazioni valide e non appartenenti a gruppi, molto ben presenti in Nord America ma non tutte hanno una presenza in America Latina, Caraibi, Nord Africa, Africa, Medio Oriente, Estremo Oriente, Australia, dove noi con buona posizione geografica potremmo ricoprire il mercato per loro e per noi.

Ho già in mente quali linee aeree potrebbero avere questo interesse e credo che l’opportunità attuale che si ha dove tutti per ora vanno male, bisogna prenderla al volo. L’Italia è la terza potenza economica dentro l’Ue e il nostro mercato aereo è ambito da molti. È vero che le low cost e altre linee tradizionali si sono presi molto ma non tutto: rimane il mercato intercontinentale diretto senza passare altri hub stranieri, voli nazionali ed europei business, il cargo, il leisure e voli di appoggio a crociere che messi insieme valgono più di quello che è attualmente volato. Per capire cosa dobbiamo fare, basta guardare Paesi come Gran Bretagna, Paesi Bassi, Germania, Francia, Portogallo, gli Scandinavi, Polonia e Spagna: i vettori nazionali hanno il dominio sul loro territorio e hanno uno due vettori tradizionali a scala intercontinentale, vettori low cost a scala europea, Mediterraneo, vettori cargo propri, vettori lesisure e appoggio crociere propri.

Io me lo immagino questo che ogni mattina si sveglia e invia una email a urp@mef.gov.it con oggetto "non vendete alitaliaaaaaa" più una serie di sproloqui e vaneggiamenti vari nel testo
 
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