Ita Airways, dagli acquisti congiunti allo sviluppo di Fiumicino: ecco la «cura» Lufthansa
di Leonard Berberi05 gen 2023
Ita Airways, dagli acquisti congiunti allo sviluppo di Fiumicino: ecco la «cura» Lufthansa
Lo chiamano il «metodo Lufthansa», è stato utilizzato tre volte, dovrebbe essere applicato anche a Ita Airways e prevede due parti. Nella prima il colosso tedesco entra con una quota minoritaria in azienda, sfrutta le sinergie industriali e la porta al pareggio. Nella seconda parte i «risanatori» arrivano al 100%, procedono con l’espansione e a far registrare i primi profitti.
I primi nove mesi
Il suo «metodo» Lufthansa l’ha sperimentato in Svizzera, Austria e Belgio. Nel 2005 il gruppo è entrato in Swiss (nata sulle ceneri di Swissair) con l’11%, per poi arrivare al take over due anni dopo. Nel 2008 ha preso il 45% di Brussels Airlines (ex Sabena) e dall’altro il 41,6% di Austrian Airlines, salendo poi al 95-100%. Questi vettori sono tornati a fare profitti e oggi — tenendo conto del Covid e della guerra in Ucraina — vanno persino meglio dell’aviolinea principale e della low cost Eurowings. Brussels da gennaio a settembre 2022 ha perso «solo» 37 milioni di euro, Austrian Airlines è in attivo per 4 milioni, Swiss ha chiuso con 278 milioni di Ebit positivo.
L’ingresso
Sul dossier Ita si ipotizza per Lufthansa un ingresso con aumento di capitale fino al 40%, opzionando l’altro 60% e lasciando il quartier generale a Roma. Il tutto — spiegano al Corriere fonti governative — seguendo gli obiettivi fissati dal gruppo e le linee strategiche del dpcm: lo sviluppo delle rotte, il potenziamento degli hub italiani e i livelli occupazionali, come le 1.200 persone da assumere quest’anno.
Le iniziative
Lufthansa vuole mettere a disposizione di Ita la sua centrale acquisti per avere sconti sul carburante (50-100 milioni di risparmi all’anno), sulla manutenzione, sull’handling all’estero. E, in parallelo, prevede di inserire i voli della compagnia italiana nell’interfaccia del gruppo: una mossa che da sola può aumentare i ricavi di Ita di 150-200 milioni grazie alla rete di commercializzazione e a un algoritmo di revenue management sviluppato in casa.
Il network
I tedeschi puntano a rendere Roma Fiumicino il quinto hub del gruppo, come confermato dall’ad Carsten Spohr alCorriere. È la «porta» migliore per arrivare in Sudamerica, Africa, una parte dell’Asia, e ha margini di crescita, a differenza di Francoforte e Monaco che sono intasati. L’obiettivo è aprire con Ita nuovi mercati e attrarre ulteriori clienti sulle rotte già consolidate. Con il vantaggio che l’Italia ha anche un grande mercato interno.
Air France e Delta
Le fonti governative sottolineano l’ok dei sindacati di fronte all’opzione Lufthansa, ma non nascondono le loro preoccupazioni per i tentativi di «depistaggio» della trattativa. Sul fronte opposto ai tedeschi da Air France arriva un no comment sull’iter di privatizzazione, mentre una portavoce di Delta Air Lines dice al Corriere che il vettore «monitora attentamente il dossier» anche alla luce dei recenti sviluppi.
Il metodo del gruppo tedesco e i precedenti di Swiss, Brussels Airlines e Austrian Airlines. Le due tappe: il pareggio operativo e poi i profitti. E l’espansione nel sud del mondo
www.corriere.it
Inviato dal mio M2007J20CG utilizzando Tapatalk