Non sono d'accordo che RUH, JED e KWI non siano un mercato premium. Sono mercati in cui c'e', comunque, una buona dose di traffico di affari - anche di aziende italiane - e anche di traffico in transito.
Non sono nemmeno d'accordo che un NB sia giocoforza meno confortevole di un widebody (e ancor meno che il viaggiatore medio sappia). Gli esempi che hai citato sono compagnie che o hanno un sedile tipo 'vecchia Magnifica', quindi una poltrona come le First nazionali americane, o comunque un 2-2 strettino anche se lie-flat per QR. Gia' solo la Thomson aero che usa Aer Lingus e' un'altra cosa.
In piu', come spiegava secondo me bene quell'articolo di Air Insight, i costi/sedile di un A321LR sono molto interessanti:
How the A321 is changing trans-Atlantic economics » AirInsight
Non sappiamo ancora come ITA configurera' quegli aerei, ma in linea di principio non e' un'idea peregrina. Il problema, secondo me, e' quello annoso e mai risolto da parte di ITA/AZ: riuscire a vendere a prezzi decenti.
In merito alla strategia, avevo avuto il mio momento "armchair CEO" qualche tempo fa; all'interno delle operazioni in un hub si possono inseguire diversi obiettivi: i ptp quando e dove servono (il volo per le isole d'estate lo riempi sempre, e a prezzi utili), le connessioni sia 'business' che VFR, e quelle rotte "test", sottili, per cui serve un aereo che voli lungo e costi poco, come l'A321LR. Il problema, pero', e' saper vendere e l'annoso problema-Linate.