Dal LinkedIn del capt. Antonio Chialastri
Forse devo aver capito male, ma la Lufthansa ha fatto una proposta al governo italiano per l'acquisizione di ITA Airways che mi ha fatto fare un salto sulla sedia.
In pratica, una compagnia che era stata capitalizzata per 1,3 miliardi nel 2021 oggi varrebbe a malapena 600 milioni. I tedeschi pare che vogliano entrare con il 40% del capitale, gestire per un anno e se le cose non dovessero andare bene avrebbero chiesto di riprendersi i soldi investiti. Prenditori, più che imprenditori.
Quindi, questa non è un'offerta, ma un'offesa.
Non tanto ai manager di ITA che sono riusciti a perdere l'inverosimile, in un mercato che è ripartito, con gli stipendi più bassi d'Europa e con un cambio di marchio che è stato definito il peggiore dell'anno passato.
No, l'offerta dei tedeschi è un insulto all'Italia come Paese. Mi ricorda la storia di Brenno che venne a Roma, conquistandola e pretendendo di farsi pagare in oro. Poi, di fronte a qualcuno che protestò perché la bilancia era truccata, mise la sua spada sulla bilancia e pronunciò il fatidico "Vae victis", cioè guai ai vinti.
L'atteggiamento di Lufthansa non mi pare molto differente. Stanno dicendo tra le righe: "Avete fatto casino? Non avete chi è disposto a pagarvi per farvi uscire dalla crisi? Allora o accetti quello che ti propongo o chiudi".
Ho assistito a quattro fallimenti di Alitalia, ma sebbene avessi fatto già un anno fa delle analisi sul problematico futuro di ITA non avrei mai immaginato che i suoi manager avessero potuto inanellare una serie così assurda di errori strategici, finanziari e commerciali in così poco tempo.
Tuttavia la soluzione non si trova nell'assetto proprietario, ma nella capacità di assumere manager competenti del settore. Paro strano a dirsi, ma in Italia ce ne sono. Basta guardare le realtà che stanno nascendo.