BRINDISI - I due emendamenti approvati nelle scorse ore nella commissione Bilancio della Camera sul riconoscimento della continuità territoriale per l’Aeroporto del Salento (con annessa dotazione di 5 milioni di euro in tre anni) e sulla previsione di un commissario straordinario per la decarbonizzazione rischiano di creare un cortocircuito. Sul fronte dei voli, serpeggia negli uffici di Aeroporti di Puglia il timore che la misura introdotta possa addirittura rivelarsi controproducente. Posto che lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per il 2025 è insufficiente e andrà integrato da ulteriori, ingenti risorse pubbliche (in Sardegna la Regione ha messo sul piatto 12 milioni di euro solo per il 2024 dopo che il primo bando per le compagnie è andato deserto), il timore è che, non potendo partecipare Ita Airways al bando in quanto copre già le tratte con Roma e Milano, possa inserirsi un’altra compagnia che, offrendo tariffe più competitive grazie al finanziamento pubblico, indispettisca la compagnia di proprietà del Mef e di Lufthansa, con ripercussioni sulla sua presenza nello scalo brindisino. Ma oltre a riserve sull’opportunità dell’operazione, ve ne sono altre di natura tecnica. A Trieste e Foggia, così come in Calabria, gli incentivi sarebbero legati ai fondi per garantire i Servizi di interesse economico generale (Sieg). L’applicazione della continuità territoriale, infatti, secondo alcuni orientamenti sarebbe appannaggio delle località insulari e degli aeroporti che fanno registrare traffici inferiori ai 300mila passeggeri.
Ad ogni modo, l’iniziativa parlamentare dei deputati Mauro D’Attis e Andrea Caroppo trova il plauso del presidente della Camera di commercio di Lecce, Mario Vadrucci, che pur riservandosi approfondimenti tecnici, ne apprezza lo spirito. «Accolgo positivamente l’emendamento che riconosce la continuità territoriale per l’Aeroporto del Salento - dice Vadrucci - perché, con il dovuto sostegno di Aeroporti di Puglia, può rappresentare una base di partenza per superare il problema dei collegamenti con Roma e Milano. Tornare da Roma, oggi, costa 420 euro. Si pensi che il Bari-New York costa 620 euro andata e ritorno. Qualcosa andava fatto, non so se la soluzione individuata possa essere risolutiva o se si rivelerà una bolla di sapone, ma è un inizio su cui lavorare. Adesso serve la volontà politica da parte di tutti di trovare le soluzioni più adatte».
Aeroporti di Puglia teme che con la continuità territoriale Ita Airways possa ridurre il proprio impegno in presenza di altri vettori che coprono le tratte a prezzi più competitivi
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