[TR] Le due Afriche


londonfog

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Mi avete fatto venire la voglia di fare il mio TR Africano, e' leggermente diverso (ho poche foto).
 

Dancrane

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O gli hanno zanzato l’account, il Sokol di cui si leggeva sui giornali non si sarebbe certo abbassato a pagare mazzette alla prima guardia di confine guineana che incontrava
La guardia di confine era già la terza. E, limitatamente alla Guinea, ne sono seguite altre 13.
 

dreamliner

Il Gascoigne dei Tripreportisti
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Tutte unte? E' proprio invecchiato.. d'altronde è inevitabile, speriamo siano i figli a raccoglierne il testimone.
Areo Hellenico! Davano anca i locali. 30centesimi o 1000CFA che davo mi che ero più barbone di tutti. Gho fatto più volte il piagnone e me son butta par terra per non pagar
 
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Greco

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Areo Hellenico! Davano anca i locali. 30centesimi o 1000CFA che davo mi che ero più barbone di tutti. Gho fatto più volte il piagnone e me son butta par terra per non pagar
Ora ti riconosco! 🫡

Purtroppo l’ho visto che pagano anche i locali.. non sono posti facili per nessuno..😩
 

Dancrane

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All'esterno, l'albergo non sarebbe nemmeno bruttissimo, e le dimensioni sembrano più quelle di un resort. Forse, in epoca coloniale (nel caso della Guinea, francese) lo era anche







E' anche dotato di patio esterno (che affaccia sul panorama della foto precedente che, a sua volta, salvo errori della bussola, rappresenta il boschetto che abbiamo attraversato in moto)



e non mancano nemmeno le attrezzature di svago





In ogni caso, forse qualche intervento di ordinaria manutenzione qua e là non sarebbe malaccio farlo



Anche sui mezzi



La colonizzazione, dicevo, è francese, quindi il parco vetture parla l'idiòma Macroniano: Renault o Peugeot, tertium non datur. Andiamo al nuovo parcheggio dei collettivi, solito offertorio di posti e mezzi, ma a questo giro giochiamo la carta della business class, e ci accaparreremo la prima fila. Nella sua infinita magnanimità, Sokol lascerà a me il lato finestrino ("così fai le foto per il TR!"). Il mezzo, decisamente più affidabile di quello precedente, è questo, sul quale ci accomoderemo solo in una ventina





Il parco macchine è in larga parte composto da giovanissime Renault Laguna, omologate per almeno 7/8 posti, oltre al belly. Le sospensioni sono state adeguatamente sostituite con altre di derivazione camionistica (o, più probabilmente, completamente meccaniche a molle lunghe), per fare sì che l'altezza da terra una volta carico il mezzo fosse tale da evitare che il paraurti posteriore potesse graffiarsi grattando accidentalmente il terreno (ovviamente dopo il distacco della marmitta, che ad avercela integra è già una benedizione)



Giusto per rendere bene il concetto



La nostra prossima destinazione



Come sempre, l'affidabilità dei controlli meccanici fa viaggiare sereni e senza pensieri



Tuttavia, per puro scrupolo, noi abbiamo anche l'unicorno portafortuna



Prenderemo l'autista più sgamato di tutta la Guinea: pronto con una risma di banconote da elargire ad ognuno dei 700 checkpoint attraversati, presidiato ognuno da un amico compiacente che saluta dando la mano, per poi tirare dritto ma con una banconota in meno nel mazzo. In ogni caso, partiamo



attraversando verdi praterie



ponti



ferrovie





Le strade sono apparentemente migliori... apparentemente





Ogni tanto si passa qualche villaggio







Dopo circa 3 ore, siamo quasi a metà strada



Le bottiglie che vedete non contengono bibite: benzina e diesel, la vendita per la strada è una costante. Per quanto non manchino i distributori di carburante nei centri più grandi, la vendita al dettaglio si fa così, sopratutto per quelli che si muovono con i motorini, e che risentono delle limitate capacità dei serbatoi, ed i venditori sulla strada sono numerosissimi



...continua...
 

BGW

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CMN
Si sentiva la mancanza di TR cosí! Vediamo se pareggiate o superate quello sul Somaliland!
 
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Dancrane

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West Africa gode di ampie zone rigogliose, un'immagine spesso distante dalla concezione del continente assetato. Lungo il tragitto ho perso il conto dei fiumi e dei ponti attraversati, ma lo spettacolo delle distese verdi è inebriante







Sulla strada c'è un pullulare di camion e mezzi pesanti che se sono nuovi sono cinesi, mentre di vecchio si vede qualunque cosa, ivi compresi vecchi Iveco ed addirittura OM. Superarli non è facile col nostro furgone stracarico e la strada in salita, e le nuvole nere dei gas di scarico appestano l'aria pesantemente, il che, non avendo aria condizionata a bordo e dovendo quindi viaggiare coi finestrini aperti, rende il viaggio un bagno di salute. Pari al bagno che, non ripreso, stava facendo un locale nel fiume, suscitando le mie profonde riflessioni, ed una malcelatissima invidia, sulle dotazioni dell'apparato riproduttivo degli autoctoni







Arriviamo a Doubreka, poco a nord di Conakry: impiegheremo, per arrivare a destinazione, praticamente lo stesso tempo impiegato per arrivare sino a qua



All'ingresso, sembra di essere tra i mobilieri della Brianza



Del camion, come del maiale, non si butta via niente



Arrivati a Conakry, veniamo scaricati dal pulmino e prendiamo un taxi per raggiungere l'albergo, dalla parte opposta della città (in sostanza, andremo sulla punta meridionale della penisola di Conakry). Ogni tassista ha il proprio santino





Sotto quelle lastre di cemento scorrono le fogne, ovviamente non intubate.





Dopo le giornate trascorse nei migliori alberghi Guineiani, decidiamo di prenderci una camera in un quattro stelle. La sensazione di pulito dopo la doccia in un vero bagno, e pure con l'acqua calda, ridona serenità ad entrambi. Ne approfitterò per mandare in lavanderia i pantaloni ancora intrisi del fango della jungla e lavare le magliette che, per quanto portate in abbondanza, al ritmo di 2/3 cambi giornalieri, cominciano a scarseggiare. Fuori, ci facciamo suggerire un posto dove potere gustare una buona birra





Il prestigio del bar (e dei suoi avventori)





Ci mettiamo di nuovo in cerca delle magliette per i figli di Sokol, scorgendo un concessionario sulla strada



Al mercato, pieno di gente all'inverosimile, faccio un'unica fotografia alle venditrici di peperoncini



L'indomani, giro turistico per la città: comincia a farsi largo un fortissimo raffreddore, figlio delle grandi sudate in giro alternate all'aria condizionata a temperature polari dell'albergo. Mi perseguiterà, peggiorando di giorno in giorno, per almeno una decina di giorni, unito a dolori di schiena causati dai colpi in moto









La vista di primo mattino dalla camera d'albergo



Fatta, finalmente, una ottima ed abbondante colazione, è giunta l'ora di salutare la Guinea, e raggiungere il consueto parcheggio dei collettivi per la prossima (e, almeno per me, purtroppo ultima) tappa del giro





...continua...