[TR] Le due Afriche


ilverococco

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BLQ - DXB
La nostra prossima destinazione

Per lavoro viaggio spesso in diversi Paesi africani gironzolando per zone industriali. Nelle infinite ore passate in macchina in mezzo al traffico mi sono chiesto innumerevoli volte se sarei capace di prendere un bus collettivo. La risposta è un inequivocabile NO. Complimenti a voi che lo fate, sul serio!!

approfitto per integrare qualche fotina della gradevole Conakry...

Conakry 1.jpg

il centro città

Conakry 2.jpg


che stride leggermente al confronto dei (pochissimi) posti "da occidentali"

Conakry 5.jpg


conakry 3.jpg
 

Dancrane

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Come ogni mattina (o quasi), il cielo è plumbeo, per poi aprirsi col passare delle ore. Al parcheggio dei collettivi, i soliti traffici, anche se questo, con qualche "bar" e venditori assortiti, ambulanti e stanziali, di roba da mangiare e mercanzia varia, è più trafficato dei precedenti



Chiedo al ragazzo che ha appena acquistato una sorta di riso con spezzatino da mangiare se posso fotografare il piatto: mi fa un cenno di assenso e mi chiede se voglio favorire. La gentilezza della gente incontrata stride fortemente con gli "sconsigli" di girare il paese per la pericolosità



L'indicazione che avevamo è che, pur andando presto, il bus non parte sino a quando non si riempie. Convinco Sokol a investire del denaro per usare una macchina e pagare 4 dei 6 biglietti, viaggiando "alla europea", cioè rispettando i carichi massimi di 4 persone + l'autista. Obtorto collo (di Sokol) per l'improvviso aumento della spesa, alla fine la mossa risulta vincente: individuata la vettura e definita la trattativa, si partirà abbastanza celermente, dopo solo un'ora di attesa. I km da percorrere sono circa 300, più o meno equamente suddivisi tra i due paesi, e la nosta vettura fortunatamente non è questa



In partenza le strade sono le solite sgarrupate, ma subito dopo miglireranno decisamente e saranno percorribili ad andatura più veloce.



La media oraria, però, sarà inesorabilmente la solita (25/30 km/h) perchè dovremo fermarci per la bellezza di 17 (diciassette!) volte a mostrare documenti, copie dei documenti, green pass a poliziotti, esercito, immigrazione, guardie forestali, vigili urbani ed ausiliari del traffico e, sopratutto, a scucire denaro a ciascuno di loro, e non sempre quattro spiccioli. Sokol fa il brillante, sempre a sorridere e fare finta di parlare francese. All'ennesima volta che ripete dodici al posto di due gli faccio pacatamente capire che se la smettesse di usare lo pseudo francese e si esprimesse a gesti forse risparmieremmo tempo e denaro, e lui la smetterebbe di dirmi che costa due quando invece gliene scuciono 12. E così sarà.



Arriviamo, con fatica, all'ultimo paese prima del confine: si fa una sosta piuttosto lunga, si fermano un po' tutti e, per ragioni ancora avvolte nel mistero, tutti vanno a lavare i mezzi... ne approfittiamo per prendere dell'acqua, opto per quella ghiacciata in buste, visto il caldo, e fare qualche scatto panoramico, in attesa di ripartire verso il posto di frontiera. Non vado, però, dal barbiere





Il passaggio della frontiera, causa nostra, è lungo per le procedure burocratiche di registrazione e visto, ma tutto sommato fila via liscio, con sorrisi e pacche sulle spalle e, a partire da questo momento, con la fine della richiesta di mance e contributi vari, ed un numero di controlli decisamente inferiore a quelli in territorio guineiano.

Subito dopo il posto di frontiera, le strade diventano perfette, e non sembra di essere nel paese, dei tre, decisamente più povero (le classifiche lo danno talvolta tra i primi dieci più poveri al mondo, altre volte tra i primi quindici, dipende da chi le stila)



Anche i paesi sembreranno più ordinati, e certamente il parco macchine il migliore di quelli osservati, e più eterogeneo



Come si fa a non innamorarsi di questi paesaggi?







Le auto dei guineiani le riconosci lontano un miglio, sia che tu le guardi da vicino



sia da lontano (con buona pace della sicurezza stradale)







Proseguendo nell'itinerario, l'attraversamento di qualche paese non fa nemmeno sembrare di essere in Africa



e alla fine, prendiamo pure l'autostrada!





In avvicinamento alla capitale, la situazione, inspiegabilmente, torna a presentare scene già viste





Entriamo finalmente nei sobborghi di Freetown







Giusto il tempo di passare questi furgoni



e ci fermiamo qui,



a consegnare alla famiglia la prima passeggera. Dalla partenza avremo passato almeno una ventina di checkpoint, saremo stati interrogati ed avremo mostrato documenti a non so quanta gente e nessuno (NESSUNO!) che ci abbia chiesto conto dei compagni di viaggio. Nemmeno io e Sokol abbiamo avuto il coraggio di rifletterci insieme, entrambi abbiamo pensato la stessa cosa ma siamo stati in silenzio, sino al termine della tappa: per oltre 300 km, in macchina con l'autista, le altre due passeggere erano due ragazzine, una delle quali certamente minorenne e la seconda, più grande ma comunque probabilmente minorenne pure lei, e senza documenti validi per espatriare. E nessuno che abbia avuto nulla da obiettare! Squilibrati noi, certamente, a viaggiare in quel modo senza porci il problema dei potenziali controlli, ma anche altre e ben diverse riflessioni si dovrebbero fare...

Riconsegnata anche la seconda passeggera, il nostro autista ci lascia in città: abbiamo l'indirizzo dell'albergo ma se non siete mai stati a Freetown non potete sapere che è inutile dare l'indirizzo al tassista, tuk-tukkista, centauro di turno con la vostra destinazione: non sanno dove si trovi!



Miracolosamente, troviamo un tassista con già una passeggera (abbondantemente maggiorenne!) che ha presente dove sia il nostro albergo: saliamo a bordo della Micra prima serie e, dopo avere girovagato un po', esserci fermati a fare benzina, e affrontato il traffico di punta (l'ora di punta inizia alle 7 del mattino e termina intorno alle due di notte...), arriviamo nel nostro splendido albergo



Non che fosse malvagio, intendiamoci, ma, come al solito, l'igiene non è propriamente curata



ed il cesso presenta la piccola pecca di avere lo scarico del lavandino che non scarica!



Affamati, usciamo e ci facciamo due passi a piedi, fino a raggiungere il Lovetta's



dove ci 'imbriacheremo di birra e ceneremo sontuosamente





...continua...
 

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Due, dodici, stessa rumenta. Un po’ come il mio amico a lezione di francese che continuava a dire “dix, onze, dudes, tredes, quatordes”.
 

Azeta

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Certo che visti i bar/restaurant/ostelli/postriboli frequentati se non avete passato una settimana incollati al cesso avete degli anticorpi che il covid gli fa una s…. Comunque TR bellissimo, molto più coinvolgente delle migliori serie su Netflix
 

Dancrane

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Mattina presto, esco sul balconcino della stanza a guardare il desolante panorama che propone il convento: Freetown è una città che si sviluppa su colli e colline, il che permette di vedere "dall'alto" quello che non sempre vedi dal basso. A sinistra la vista è questa



l'impercettibile puntino giallo che vedete sotto la palma è la biancheria di un bambino che si è appena lavato nella baracca immediatamente dietro

Sulla destra, invece, quest'altro panorama



Sotto di noi c'è una scuola elementare (a giudicare dall'età degli allievi) e, nello specifico, esattamente sotto il nostro balcone c'è il cesso di suddetta scuola, presidiato da un'attenta fanciulla che, rotolo di carta igienica alla mano, lo dispensa ai ragazzini che, disciplinatamente ma con una continua coda, si recano ad espletare le normali funzioni fisiologiche. Il tutto, sommato a decine di altri servizi più o meno igienici, scarica nel fiume rigagnolo d'acqua che passa lì vicino



Si fanno due passi per andare a cambiare quattrini e girare il mercato. Dopo avere visto la fauna delle immagini precedenti, veniamo assaliti dal dubbio se mangiare pesce o carne





Alla fine, non so perchè, sorvoleremo sul pranzo e, depositati i bagagli nell'albergo (che non sarà lo stesso di stasera), cerchiamo qualcuno che sappia dove è la nostra mèta della giornata. Impiegheremo ore a trovare l'autista giusto e, dopo decine di richieste di informazioni, individueremo finalmente uno che asserisce di sapere dove si trovi la nostra destinazione, e che ci porterà qua



a trovare gli antenati. Non sto a tediarvi con l'intero reportage delle foto e degli alberi genealogici di ogni singolo esemplare, mi limito a dirvi che lo spettacolo è decisamente affascinante ed interessante, l'impegno e la cura di scienziati, biologi e personale che gestisce il centro certamente encomiabile, che l'intera struttura è gestita brillantemente... insomma, dopo mezz'ora i gioielli di famiglia sono belli che sfrantumati









Torniamo da Lovetta's a pranzare, dimentichi dell'origine del caciucco che ci viene servito



Il fido autista ci porta alla nuova dimora, che individueremo dopo solo 2 ore e mezza di centrifughe in zona



Davanti, abbiamo il centro polifunzionale



Non siamo distanti dalla spiaggia e dalla zona più "prestigiosa" della città. Andiamo a fare una passeggiata, vorremmo berci una birra e poi cenare da qualche parte, nei limiti del possibile nemmeno ci dispiacerebbe mangiare anche qualcosa di vagamente più commestibile







Da Gigibontà, però ci torneremo l'indomani, per il sacro rito dell'"ultima cena"



Il sole tramonta sull'oceano (nel quale Sokol dice che farebbe volentieri un tuffo, incurante del relitto della nave a poche centinaia di metri e della presenza in rada di decine di mercantili vari)





Siamo in un baracchino sul mare, che però serve cibo di ogni dove, spaziando dalla cucina asiatica a quella cinese, dal giapponese al filippino, dal libanese all'italiano al tex-mex. Le immagini precedenti sono state fatte dalla finestra sul mare del nostro romantico tavolo.

Ultimo giorno pieno a Freetown. Sokol vuole andare a tutti i costi a visitare un museo, che, come sempre, nessuno sa dove sia. Si propone un tuktukkista che garantisce di sapere dove andare, ma che, alla fine, abbandoneremo dopo che, chiedendo a destra e a manca dove fosse il posto, ci farà fare per 3 volte lo stesso giro senza venirne a capo. Peccato, il mezzo, per la prima ed unica volta in tutto il giro, era nuovo di pacca



Abbandonato l'incapace il bravo tassista, proseguiamo a piedi, chiedendo qua e là dove sia il museo NAZIONALE che nessuno dice di conoscere. Nonostante i lancinanti dolori alla schiena ed il raffreddore che sta arrivando al suo apice, decido di non avvalermi delle cure dello specialista



e, finalmente, dopo avere girata l'intera area industriale di Freetown, e respirato interi serbatoi di carburante bruciato dai camion, giungiamo all'agognato museo



all'ingresso del quale, 3/4 loschi figuri che si riveleranno essere dei lestofanti che si qualificano come guardiani/bigliettai/responsabili dell'accoglienza ci faranno pagare l'obolo per l'ingresso (senza rilasciare alcun pezzo di carta che attesti l'avvenuto acquisto del biglietto) e ci faranno girare liberamente all'interno. All'uscita, li vedremo spartirsi il bottino dividersi i soldi dei "biglietti"...







Vabbè, il museo contiene vetture (meglio dire ricostruzione delle vetture) e motrici varie in dotazione ed utilizzate durante il colonialismo inglese (il vagone bianco era quello della Regina Elisabetta). Per carità, posso mostrarvi un numero imprecisato di mezzi, ma credo che, enrico a parte, anche a voi, come al sottoscritto, non interessino più del minimo sindacale.

Rientriamo in albergo e ci affidiamo alla sapiente conoscenza della città di Suleiman, che coopteremo l'indomani per portare me all'imbarcadero per l'aeroporto e Sokol non saprei dove. Ci fermiamo al supermarket a prendere acqua, e subito ci viene voglia di... ah, no, non è Campari...



S'è fatta l'ora dell'aperitivo: andiamo al nostro bar di fiducia (ci eravamo stati anche il giorno prima), a bere una birra prima di andare a cena



poi ci facciamo il lungomare, alla ricerca del posto migliore per la cena



Sokol vuole a tutti i costi la foto davanti alla scritta I 💕 Sierra Leone



Non ditegli che c'è scritto Salone, per cortesia... Mi limito a fargli notare che è controluce, e che si dovrebbe passare al mattino: non mi fosse mai venuto in mente di farlo...

Dopo avere osservato attentamente tutti i "ristoranti", alla fine decidiamo che, forse, quello più figo (tanto, come sempre, l'ultima cena è a carico mio. "E le altre?", mi chiederete: le altre senza che l'offerta parta da me), è Gigibontà, indubbiamente il più elegante ed organizzato di tutti, con tavolini su ampio prato e all'interno, e clientela fatta da expats di ogni nazione



Il titolare lo ha dedicato al figlio (Gigi) deceduto in un incidente, e di locali ne ha diversi. Questo è sotto una nuova gestione, seguita da Federico che, in ambito ristorativo, ha gestito ristoranti un po' ovunque. E' qui da un mesetto circa



Il forno è Pavesi, non esattamente una seconda scelta (anzi!) e la pizza (che ci scofaneremo come antipasto) eccezionale. Per chi mi conosce, la parte con le cipolle era quella di Sokol...









Alla fine, le bottiglie di vino saranno due, finiremo la cena ad amari e, barcollando per la strada, faremo ritorno in albergo.

E' arrivata l'ora del rientro per me, dispiaciuto di non seguire Sokol nella sua tappa in Liberia (e chiedetegli di scriverlo, almeno un pezzo di TR: non posso fare sempre tutto io!). Passa davanti all'albergo Suleiman, che si ferma a salutarci e conferma che sarà puntuale alle 15 a prenderci per l'aeroporto: se vi serve un autista fidato a Freetown, ho il suo numero di telefono!



Abbiamo la mattinata libera, e possiamo tornare al prestigioso bar per l'ultima birra e riprendere l'ospite sul tronco dell'albero all'ombra del quale la beviamo



Torniamo a rifare la foto del giorno prima, questa volta con la luce a favore. Ancora è convinto che sia scritto Sierra Leone...



Andiamo all'imbarcadero per l'aeroporto (che è raggiungibile con un catamarano a motore, trovandosi dall'altra parte dell'oceano rispetto alla città)







Si sbarca al terminal, dove una serie di pulmini ci condurranno a destinazione







Passerò 3 lunghe ore all'esterno, perchè il check in deve ancora aprire poi, una volta avuta la carta di imbarco, dovrò andare a pagare la tassa di uscita (introdotta meno di un mese prima) e, ricevuta alla mano, potrò passare i radiogeni. Prima del mio volo, imbarca AF, pieno all'inverosimile: in coda, ho perso il conto dei passaporti con copertina nera che ho visto.

Dentro la situazione è questa



Il viaggio della speranza volo di rientro è con Air Senegal (e poi AF), sulla tratta Freetown/Banjul/Dakar/Parigi. Primi due step su A319, poi A339 nuovo. Il 319 è piuttosto vecchiotto, ma con C dedicata



La pulizia, però, è latitante





I due voli sono molto brevi, ma sul primo (un'ora di durata) è prevista la "cena", pure discreta e commestibile





Si caricano i Gambiani, il volo si riempie a tappo, e si riparte per i successivi 30 minuti di volo



A Dakar ne approfitto per cercare di sopportare il fortissimo raffreddore e tentare di combattere la tosse prendendo un the bollente prima dell'imbarco. A339 NEO di un anno circa di vita, primo (ed unico, al momento) volo per me sulla macchina.

Business class



Premium Economy



La barbon class





L'intera offerta dell'intrattenimento, e sottolineo intera!



La cena, anche questa tutto sommato edibile



Il volo è breve (5 ore), quindi la colazione arriva dopo nemmeno 3 ore dal termine della cena



Prego, è stato un piacere



A CDG, complice il cambio di terminal, ne approfitto per prendere finalmente un caffè che possa in qualche modo definirsi tale, e poi vado ad imbarcarmi sull'A220-300 (anche qui, primo volo sulla macchina)



per tornare al grigio panorama di tutti i giorni. Forse l'Africa non è così male...



Il viaggio è stato intenso, ma bellissimo. Contrariamente alla preoccupazione del compare, nulla è stato più piacevole e affascinante dei viaggi sui collettivi, fianco a fianco con i passeggeri "abituali" di quei mezzi. I panorami sono bellissimi, e le riflessioni sulle esperienze che vivi e su quel che vedi moltissime, dalle colazioni improbabili con le formiche che condividono le zollette di zucchero, ai manifesti, in Sierra Leone (dove tutti sconsigliano di mettere lontanamente piede, ma che si è rivelato essere un paese estremamente ospitale), per contrastare la pratica infame dell'infibulazione, che ancora oggi martoria ampie zone del paese, alla mancanza, quasi ovunque, di persone anziane (l'aspettativa di vita, in tutti i 3 paesi visitati, non arriva ai 60 anni!). Ma ne riparleremo, perchè il TR parla di 2 Afriche, e nonostante abbiate già letto il rientro, il TR...

... continua ...
 

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Grazie GP, splendido. L'Africa e' un continente che da un lato mi affascina, dall'altro so che richiede una fortezza gonadica che dubito di possedere.
 

Dancrane

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Jambock

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Ottimo racconto di un viaggio molto bello e che porta a molti pensieri e riflessioni.
Grazie per la condivisione e complimenti per l'avventura!

Grande piacere rivedere anche Sokol, che speriamo ci possa regalare il racconto della continuazione del suo viaggio.
 

Dancrane

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Anzitutto, grazie e tutti per l'apprezzamento. Poi, andando con ordine

Sono riuscito a pagare uno di quei 767 12k/bh, e non aveva nemmeno i trolley e gli oven racks a bordo.
“Figlio mio, nella merda in AOG ci sei tu…”.

Li possino… :p
Aspettiamo il resto ;)
Il resto nel frattempo è arrivato... Circa il mezzo, al momento è stored, dovesse servirti!

Interessante. Capisco come ci si sente ad andare in Africa (e in altri posti) per la prima volta dopo COVID
Pre o post non importa, questo "tipo" di Africa è quello che più mi affascina.

Ma va, dài!

Finalmente! Vedi di finirlo prima delle prossime nomine del Politburo cinese, m'aracumandi.

Condivido in toto le riflessioni sull'Africa, le stesse auto (magari nella versione più nuova) vanno a demolire gli alveoli di kirghizi e tajiki.

Eh, non tutti posson dare le emozioni del Buxoro PFC!
Finire questa parte è finita. Sulla partita, non confondiamo gli scontri al vertice col derby dell'interregionale! Per le auto, forse sarebbe meglio smetterla con la presa per i fondelli della "rottamazione", almeno da noi!

Bellissimo è interessantissimo, di quei TR che più ce n’è meglio è.
PS. Per le auto che fino ad ora gettavano in altri continenti, da ora in poi beccheranno ben poco, perché dopo le ultime illuminate decisioni ecologiste de noantri prese ad caxxum, ce le terreno ben strette
Grazie, troppo buono

Vabbè, a Roma le strade so' peggio, ed è la capitale ;)
Stavo appunto per commentare che le strade in provincia di Biella non sono messe poi meglio! Per non parlar di Londra, dove ho trovato le stesse buche intorno a LHR che ricordavo nel 2017!
Manco da Roma da troppo tempo per potere fare paragoni: diciamo, però, che "mi fido"!

Meraviglia. Te lo dicevo al pub temporibus illis, che giro della Madonna... ma che non farei. Trentadue cristiani e un materasso su un pulmino! Geniali.
Invece dovresti provarci secondo me.

Ragazzi che inizio...
Prendo i popcorn e mi metto comodo in attesa del resto.

Ciao
Marco
Grazie anche a te.

E poi davano del pazzo a me quando usavo i dala-dala in Tanzania.
Aspetto con ansia il resto e vi leggo con un pizzico di invidia. Quella zona dell'Africa (facendola via terra) e' da molto tempo nel mirino.
La zona merita, se poi sai che certe comodità non ci sono merita ancora di più.

È un paese particolare, ciabattine in strada ed anfibi in doccia..
L'infradito è la calzatura continentale, da quanto ho potuto vedere.

Per la mia mente siete completamente pazzi senza neanche ricorrere all'opinione di uno specialista, ma per il mio cuore ben vengano folli come voi. Meraviglia questo racconto e queste immagini.
Onestamente, non mi sento nè un eroe, nè un pazzo, nè tantomeno un avventuriero: sono curioso, e la mia vera fortuna è stato avere incontrato Sokol ed essere rientrato nella schiera di quelli che chiama ogni volta per fargli compagnia nei suoi viaggi. L'unico rammarico è non essere ancora riusciti ad incastrare un nuovo viaggio con la truppa iniziale al completo (noi due, falkux e kenadams, che pure avrebbe dovuto raggiungerci a Conakry, prima che saltasse tutto), ma, presto o tardi, ci riusciremo.

Ottimo allenamento per gli anticorpi.
A parte il raffreddore, che mi ha creato non pochi grattacapi e problemi, non abbiamo avuto nessun effetto collaterale determinato da quel che abbiamo mangiato.

Mi avete fatto venire la voglia di fare il mio TR Africano, e' leggermente diverso (ho poche foto).
Fallo, che aspetti? I tuoi TR sono più belli per le parole, peraltro...

Io non centro niente. Fosse per me sarei con i pie sotto la toa a Cioghia. Prossima volta uno di voi va in viaggio con occi due lame
Ma smettila!

Spettacolo, che avventura!
Ma no, nulla di avventuroso.

Basta, ho deciso.
Prendo due quad e vado ad aprire un servizio di jungle taxi.
Controlla prima i freni, per favore!

Tutte unte? E' proprio invecchiato.. d'altronde è inevitabile, speriamo siano i figli a raccoglierne il testimone.
Areo Hellenico! Davano anca i locali. 30centesimi o 1000CFA che davo mi che ero più barbone di tutti. Gho fatto più volte il piagnone e me son butta par terra per non pagar
Ora ti riconosco! 🫡
Purtroppo l’ho visto che pagano anche i locali.. non sono posti facili per nessuno..😩
Vogliamo raccontare del libretto con la vaccinazione della febbre gialla amabilmente contraffatto che hai esibito? E del fatto che il funzionario l'estorsore di turno abbia lasciato in pace me e ti abbia rotto le palle, e che tu cercassi di spiegare in un inverosimile francese che no, l'OMS aveva riconosciuto la validità perenne proprio l'anno prima, eccetera eccetera.... no, dai, sorvoliamo...

C'è voluto un viaggio da folli, per rileggere i post in veneto/aramaico dopo 5 anni. Questo genere di TR mancavano...
Continuano a mancare, visto che l'ingrato compito di scrivere mi è stato ormai affibiato in pianta stabile. Ma rompetegli le balle, che scriva la parte sulla Liberia!

Si sentiva la mancanza di TR cosí! Vediamo se pareggiate o superate quello sul Somaliland!
Quello rimane inarrivabile, secondo me.

Bellissimo ! Complimenti ad entrambi !
Grazie per questo fantastico TR!
Grazie ad entrambi, anche a nome del parassita

Per lavoro viaggio spesso in diversi Paesi africani gironzolando per zone industriali. Nelle infinite ore passate in macchina in mezzo al traffico mi sono chiesto innumerevoli volte se sarei capace di prendere un bus collettivo. La risposta è un inequivocabile NO. Complimenti a voi che lo fate, sul serio!!
Io mi sono divertito, alla fine (e grazie per le foto accessorie di Conakry)

Due, dodici, stessa rumenta. Un po’ come il mio amico a lezione di francese che continuava a dire “dix, onze, dudes, tredes, quatordes”.
Quando si tratta di dovere pagare, le sberle che prendeva dopo avere realizzato che era stato lui a proporre dodici erano epiche. Io facevo finta di nulla, ma all'ennesima volta gli ho spiegato, serenamente e pacatamente (urlando a squarciagola DU, non DOS!) dove continuava a sbagliare.

Certo che visti i bar/restaurant/ostelli/postriboli frequentati se non avete passato una settimana incollati al cesso avete degli anticorpi che il covid gli fa una s…. Comunque TR bellissimo, molto più coinvolgente delle migliori serie su Netflix
Grazie. Sì, credo che i nostri anticorpi abbiano fatta una buona palestra e reso un ottimo servizio a questo giro.

A me preoccupa tanto che i tappetini di quella macchina siano più puliti dei miei...dopo averli puliti. :cautious:
Era stata appena lustrata, tranquillo. E voglio sperare che, pur coi tappetini sporchi, almeno la tua leva del cambio abbia il pomello...

Che è franco-piemontese?

Comunque la vera perla di questo TR è sapere che siete tornati vivi e tutto sommato integri.
Se non provi non puoi renderti conto di quanto sia più semplice di quel che credi. Certo, sino a quando preferisci le piscine dei resort...

Grazie GP, splendido. L'Africa e' un continente che da un lato mi affascina, dall'altro so che richiede una fortezza gonadica che dubito di possedere.
Richiede pazienza, tanta pazienza, e adattamento ai ritmi loro, non distanti dalla flemma romana. Ma ti garantisco che per un milanese (molto) imbruttito, che quando ordina il caffè al bar ha già aperta la bustina di zucchero per non perdere tempo, sforzarsi di accettare quei ritmi è una benedizione!

TR Fantastico
Grazie!
 
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Greco

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8 Marzo 2010
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Proprio bello questo secondo TR di AC sulla Sierra Leone, non sparkling quanto il primo, ma bello! È davvero apprezzabile che due anzianotti abbiano ancora tanta energia per viaggi così “sportivi”, io che sono anagraficamente (molto) più giovane, non ne avrei più la voglia.
 

Dancrane

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Ottimo racconto di un viaggio molto bello e che porta a molti pensieri e riflessioni.
Grazie per la condivisione e complimenti per l'avventura!

Grande piacere rivedere anche Sokol, che speriamo ci possa regalare il racconto della continuazione del suo viaggio.
Grazie Jambock, felice ti sia piaciuto

Grande GP
TR bellissimo; peccato per la compagnia (non quella aerea).
E anche belle le foto. :D
Alla compagnia ho fatto l’abitudine, per lui invece credo sia una maledizione! Per le foto, ci pensa il telefonino.

Spettacolare GP, sarebbe un sogno per me poterlo fare
Non mettere limiti alla provvidenza!

Proprio bello questo secondo TR di AC sulla Sierra Leone, non sparkling quanto il primo, ma bello! È davvero apprezzabile che due anzianotti abbiano ancora tanta energia per viaggi così “sportivi”, io che sono anagraficamente (molto) più giovane, non ne avrei più la voglia.
Di anzianotto ci sono solo io, Sokol è un bocciuolo di rosa. E tu un sedentario molto più di me 😁
 

enrico

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30 Gennaio 2008
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Rapallo, Liguria.
TR spettacolare, a livelli assoluti!
Il museo ferroviario pare una chiavica, quasi quanto la pizza di Gigi.
Hotel sparkling il giusto.

Adesso però prima della seconda Africa di Gian esigiamo tutti il pezzo sulla Liberia di Sokol. Se no lo prendiamo a pacche quando lo vediamo.
 
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