L'aspetto che più ti frega, in Marocco, è che tutti quanti sono ben disposti ad aiutarti, a consigliarti, a suggerirti cosa fare, dove andare e a come non farti fregare. Il problema è che tu, in perfetta buona fede, ti fidi dei saggi consigli di chi, alla fine, si preoccupa solo di non farsi fregare da altri la provvigione che chiunque riconosce a chi gli ha portato il pollo da spennare prestigioso cliente. La plastica dimostrazione del concetto trova una prima applicazione nella cena di questa prima sera: in sostanza, chiediamo al proprietario dei ryad dove potere andare a mangiare, ed uno di noi, dalla buona forchetta ma dalla inesistente esperienza africana, si lancia in un "dove andresti a mangiare tu?", che fa sì che il nostro procacciatore d'affari disinteressato padrone di casa suggerisca il migliore ristorante cittadino, quello elegantissimo, sempre pieno di gente di un certo livello,dove si mangia benissimo, hanno ottimi vini e si spende poco: avete già capito dove si andrà a parare. Per dimostarre tutto il suo impegno, ci dice che è sempre pieno perchè va prenotato con molto anticipo, ma che lui (e solo lui!) conosce il proprietario e ci farà accomodare ugualmente, piuttosto fa alzare altre persone ma per lui il tavolo salta sempre fuori. Ora, chiunque sarebbe stato soffocato dal vento della puzza di immensa fregatura che si stava prospettando, ma noi impavidi assolutamente NO. Ci dirigiamo fiduciosi al seguito del farabutto onestissimo amico, che ci porta qua
Nulla da dire sulla lochescion, ma posteriormente si comincia ad avvertire quel sottile fastidio di introduzione di supposta. Ad ogni arrivo di gruppo di polli da spennare, partiva il comitato di accoglienza, con tamburi, corni e quant'altro di assordante che faceva ridere e coinvolgeva nelle danze i crocieristi, ed elargire al sottoscritto (che queste pagliacciate già le detesta a casa propria, figuriamoci fuori) una smisurata serie di vaffa indirizzata più o meno a tutto e tutti (quel che segue è un breve video della festosa accoglienza)
Una volta entrati, non si può che ammirare estasiati la bellezza del posto
Giunge l'assegnazione del tavolo: siamo tra una tavolata di crocieristi tedeschi ed una di pensionati americani.
La risalita della supposta comincia a farsi sentire. Poi accade l'imponderabile: preso da un afflato di indicibile altruismo, il nostro cicerone ci costruisce il menù su misura! In sostanza, ci chiede, bontà sua, cosa vogliamo provare, ci illustra le specialità della casa e lascia a noi la sola scelta delle birre e del vino. Quanto altruismo!
Per intrattenere gli ospiti, gentili signorine abbigliate da unregista pornografico stilista di chiara fama si prodigano in danze di un certo livello, acclamate a spellarsi le mani dalla tavolata dei pensionati
Per quanto gradevoli gli antipasti, va detto che le portate principali non è che fossero chissà che, avevamo mangiato meglio nel deserto (dove, per inciso, avevamo speso circa 15 euro a testa!), ed anche il vino era di un legnoso imbarazzante
Già sento che la supposta iniziale si è ormai trasformata della scopa per ramazzare la casa dei Servi della gleba (cit.), e l'arrivo del conto ci fa chiudere in bellezza la madre di tutte le fregature (odierne): 65 euro a testa, un furto colossale da queste parti!
Prendiamo un gastroprotettore ed una crema lenitiva per i dolori anali
e dopo un giro a vedere che succede in piazza grande
torniamo desolatamente in albergo
...continua...
Nulla da dire sulla lochescion, ma posteriormente si comincia ad avvertire quel sottile fastidio di introduzione di supposta. Ad ogni arrivo di gruppo di polli da spennare, partiva il comitato di accoglienza, con tamburi, corni e quant'altro di assordante che faceva ridere e coinvolgeva nelle danze i crocieristi, ed elargire al sottoscritto (che queste pagliacciate già le detesta a casa propria, figuriamoci fuori) una smisurata serie di vaffa indirizzata più o meno a tutto e tutti (quel che segue è un breve video della festosa accoglienza)
Una volta entrati, non si può che ammirare estasiati la bellezza del posto
Giunge l'assegnazione del tavolo: siamo tra una tavolata di crocieristi tedeschi ed una di pensionati americani.
La risalita della supposta comincia a farsi sentire. Poi accade l'imponderabile: preso da un afflato di indicibile altruismo, il nostro cicerone ci costruisce il menù su misura! In sostanza, ci chiede, bontà sua, cosa vogliamo provare, ci illustra le specialità della casa e lascia a noi la sola scelta delle birre e del vino. Quanto altruismo!
Per intrattenere gli ospiti, gentili signorine abbigliate da un
Per quanto gradevoli gli antipasti, va detto che le portate principali non è che fossero chissà che, avevamo mangiato meglio nel deserto (dove, per inciso, avevamo speso circa 15 euro a testa!), ed anche il vino era di un legnoso imbarazzante
Già sento che la supposta iniziale si è ormai trasformata della scopa per ramazzare la casa dei Servi della gleba (cit.), e l'arrivo del conto ci fa chiudere in bellezza la madre di tutte le fregature (odierne): 65 euro a testa, un furto colossale da queste parti!
Prendiamo un gastroprotettore ed una crema lenitiva per i dolori anali
e dopo un giro a vedere che succede in piazza grande
torniamo desolatamente in albergo
...continua...