ITA chiede ad Aeroitalia la rinuncia al suo marchio: eccessiva somiglianza ad Alitalia


Paolì

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Il marchio registrato Alitalia è stato acquistato da ITA - non è questione di discontinuità ma di proprietà del marchio
Non è messa in dubbio questa cosa, ma mettere i bastoni tra le ruote ad aeroitalia sostenendo che Alitalia sono loro e che c'è un qualche furto di identità rimane comunque ridicolo o come hanno detto altri "grottesco". Non vedo come il marchio aeroitalia possa danneggiare ITA Airways...
 

Paolì

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Comunque a dovere di cronaca, anche French Bee si chiamava French Blue prima di iniziare a volare in USA, poi Jetblue ha fatto storie e li ha costretti a cambiare marchio.
 

SierraEcho

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il caso della prima Air Italy è molto più palese nei confronti di Air France (sembra una sussidiaria a tutti gli effetti) rispetto a Aeroitalia che, davvero, con l’ultima livrea AZ non c’entra davvero nulla.

anche le tonalità di verde e rosso sono diverse, nonché la cheatline e il logo che, appunto, ricorda più Autogrill che Alitalia.

mi sembra davvero un atteggiamento un po’ mafioso quello di ITA dove, anziché competere per merito si cerca di mettere il bastone tra i carrelli altrove per azzoppare l’altro.

oltretutto, se no vado errato, Alitalia ancora esisteva quando nacque Aeroitalia e fu presentata la livrea, non sarebbe dovuta essere più premura di Alitalia stessa difendere la propria identità?
 

belumosi

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L'unica prospettiva che sembra avere una logica con questa timeline, è che ITA (insieme a LH) abbia recentemente deciso di riutilizzare il marchio AZ.
 

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Il panettiere può usare il termine "Panini", un produttore di figurine - ma probabilmente un editore in generale - non può. Il rischio di generare confusione esiste per prodotti merceologici simili.
Altra cosa è usare il logo Panini - in quel caso suggeriresti una proprietà aziendale diversa da quella effettiva.
Questo è chiaro, il mio esempio in effetti prendeva due categorie diverse.


Nel 2005 Air Italy iniziò le operazioni con questa livrea
A seguito delle rimostranze di Air France venne cambiata con questa
Non so se ai tempi Alitalia avesse storto il naso
Questo potrebbe essere un caso un po' borderline.
Cosí d'impatto sembrerebbero molto similir, poi prendendola livrea Air France si notano alcune differenze.
OT: erano molto avanti in Air Italy, già all'epoca avevano esteso il motivo sulla coda anche sulla fusoliera.

Comunque a dovere di cronaca, anche French Bee si chiamava French Blue prima di iniziare a volare in USA, poi Jetblue ha fatto storie e li ha costretti a cambiare marchio.
Era proprio a queste situazioni che mi riferivo.

French Blue: perchè?
French blue, compagnia francese, con una particolare livrea.
JetBlue, compagnia stelle e strisce, con livrea e logo (brand identity) totalmente diversi.

Come nell'ultimo caso, Golia contro Davide, EasyGroup contro EZAir, solo perchè in alcuni idiomi EZ potrebbe suonare come "easy", ma niente di più, livree, mercati, target e servizi totalmente diversi.
Sembra quasi un, io posso, allora...
 

Farfallina

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Non è messa in dubbio questa cosa, ma mettere i bastoni tra le ruote ad aeroitalia sostenendo che Alitalia sono loro e che c'è un qualche furto di identità rimane comunque ridicolo o come hanno detto altri "grottesco". Non vedo come il marchio aeroitalia possa danneggiare ITA Airways...
A livello di marchio Alitalia sono loro, hanno acquistato il marchio dopo gara pubblica come chiesto dalla UE. Anche non lo volessero usare (invece nelle idea di LH c'è di usarlo) è un loro diritto muoversi che Aeroitalia non possa usare un marchio ecc che ritengono porti ad una assonanza e non raccontiamoci che il nome lo hanno scelto perché bello...
Poi si registrano i marchi apposta e esistono i tribunali apposta.
Comunque mi meraviglia di più che lo faccia questo management e non chi c'era prima.
 

Farfallina

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il caso della prima Air Italy è molto più palese nei confronti di Air France (sembra una sussidiaria a tutti gli effetti) rispetto a Aeroitalia che, davvero, con l’ultima livrea AZ non c’entra davvero nulla.

anche le tonalità di verde e rosso sono diverse, nonché la cheatline e il logo che, appunto, ricorda più Autogrill che Alitalia.

mi sembra davvero un atteggiamento un po’ mafioso quello di ITA dove, anziché competere per merito si cerca di mettere il bastone tra i carrelli altrove per azzoppare l’altro.

oltretutto, se no vado errato, Alitalia ancora esisteva quando nacque Aeroitalia e fu presentata la livrea, non sarebbe dovuta essere più premura di Alitalia stessa difendere la propria identità?
Infatti la cosa che contestano è l'uso della A tricolore e l'assonanza del nome che abbiamo visto nel famoso video che qualche confusione la fa...
Comunque la difesa del proprio marchio (seppur non utilizzato) è fare bene il proprio lavoro. Se risulterà che altri hanno usato un marchio che non potevano usare non è azzoppare un concorrente, è che questo non stava giocando secondo le regole.

Oh, poi visto che piace il logo, il nome, i dipendenti ecc...ecc... ad Aeroitalia gli diamo la continuità con i dipendenti e debiti di Alitalia... secondo me ITA e il Governo gli scontano tranquillamente i 90 milioni... :ROFLMAO:
 

bande

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Sono certo che una società che vanta una sfolgorante storia di grandi successi come la loro ha altro di cui preoccuparsi che non sia bullizzare una micro compagnia irrilevante a livello internazionale.
 
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Farfallina

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Sono certo che una società che vanta una sfolgorante storia di grandi successi come la loro ha altro di cui preoccuparsi che non sia bullizzare una micro compagnia irrilevante a livello internazionale.
Stanno facendo il loro lavoro, non è bullizzare è difendere un marchio che hanno pagato 90 milioni di euro proprio perché altri non potessero utilizzarlo o provare a richiamarlo.
 

Paolo_61

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Sono certo che una società che vanta una sfolgorante storia di grandi successi come la loro ha altro di cui preoccuparsi che non sia bullizzare una micro compagnia irrilevante a livello internazionale.
In realtà vi sarebbe una responsabilità degli amministratori di ITA se NON tutelassero un asset aziendale (per altro pure pagato cash).
 
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belumosi

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Ita Airways e l’accusa ad Aeroitalia: «Quel marchio è identico ad Alitalia, cambiatelo»
di Leonard Berberi
Ita Airways e l'accusa ad Aeroitalia: «Quel marchio è identico ad Alitalia, cambiatelo»

Le due livree a confronto: sopra Aeroitalia, sotto Alitalia (fotomontaggio Corriere)

Il marchio Alitalia fa litigare due compagnie italiane con tanto di accuse di «plagio» del brand e richieste non solo di risarcimento, ma anche del cambio di nome e ovviamente del logo. Al centro della disputa si trovano da un lato Italia Trasporto Aereo — la società del ministero dell’Economia nata nel 2020 che gestisce Ita Airways e ha acquistato la denominazione Alitalia per 90 milioni di euro — e dall’altro Aeroitalia, vettore privato decollato nella primavera 2022.

A confronto
Il marchio dell’ex aviolinea di bandiera, com’è noto, è verde-bianco-rosso, ricalcando la bandiera italiana. Sul timone di coda, inoltre, c’è una «A» stilizzata che riprende il logo. Ita per ora lo tiene nel cassetto. Anche Aeroitalia riprende il tricolore e ripete la sua «A» nella coda e ha registrato il tutto presso l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale che il 26 settembre 2022 lo ha pubblicato nel Bollettino dei marchi.

La lettera
Poco più di un anno dopo, il 19 ottobre 2023 la Società italiana brevetti — che tutela la proprietà intellettuale di Ita Airways — scrive una «contestazione» di tre pagine ad Aeroitalia sul suo brand. «Ita è l’attuale titolare del pacchetto marchi Alitalia», si legge nella comunicazione. «Tra le numerose registrazioni che proteggono i suddetti segni in relazione a diversi prodotti e servizi nel mondo citiamo, in particolare, il “disegno di timone”».

Le contestazioni
Ita, c’è scritto ancora, «ha appreso con stupore e comprensibile preoccupazione dell’uso e della registrazione, da parte della vostra società, dei marchi e in relazione ai servizi della classe 39 (servizi di trasporto aereo, ndr)». «Tali marchi, simili a quelli di Alitalia e “disegno di timone”, si pongono in contrasto con i diritti anteriori di Ita non soltanto per le evidenti somiglianze fonetiche e/o grafiche e/o concettuali, ma anche per l’utilizzo che di essi viene fatto sulle livree e sui timoni degli aerei, che richiamano in maniera evidente quegli degli aeromobili Alitalia».

Le richieste
«I vostri marchi rappresentano una chiara violazione dei diritti esclusivi di Ita e traggono un ingiustificato vantaggio dalla reputazione dei marchi della stessa», accusa la Società italiana brevetti. Per questo motivo chiede: l’«immediata rinuncia alle registrazioni italiane e dell’Unione Europea» del marchio Aeroitalia, «nonché il ritiro e la rinuncia di ogni altra domanda o registrazione di cui siate titolari per i marchi in questione, o per segni uguali o simili ai marchi Alitalia e “disegno di timone”».

Dieci giorni di tempo
E ancora: Ita chiede «di cessare immediatamente ogni utilizzo dei marchi in questione», «di modificare la vostra denominazione sociale eliminando da essa il termine Aeroitalia», «di rinunciare al nome a dominio aeroitalia.it» (che però risulta inaccessibile e non attribuibile al vettore privato che ha come sito aeroitalia.com), «di prendere contatto con il nostro studio al fine di concordare una congrua somma a titolo di risarcimento danni e spese legali». Ita concede 10 giorni per il «componimento amichevole della vertenza», superati i quali «intraprendere ogni ulteriore azione».

La replica
La risposta di Aeroitalia non si fa attendere. L’amministratore delegato Gaetano Intrieri bolla il contenuto della lettera come «pretestuoso, infondato e tardivo». «Appare singolare che Ita si renda conto a distanza di quasi due anni dalla sua regolare registrazione, dell’esistenza del marchio e del pittogramma Aeroitalia, studiato e disegnato da società di gestione marchi altamente qualificata e nel totale rispetto dei criteri di caratterizzazione e differenziazione».

«Violenza privata»
«Il marchio e il pittogramma utilizzato da Aeroitalia sono completamente differenti rispetto al “vecchio” disegno di timone della ormai non più operativa compagnia di bandiera “Alitalia”», scrive ancora Intrieri. «L’attuale livrea di Ita, nonché lo stesso marchio utilizzato da questa società, è difforme in tutto e per tutto da quello Aeroitalia». Quindi l’affondo: «Si anticipa che, qualora non ritiriate immediatamente tale pretestuosa richiesta dandocene comunicazione, ogni valutazione circa la rilevanza di tali affermazioni sotto il profilo della violenza privata sarà lasciata alle competenti autorità giudiziarie».

Le reazioni
Da Ita, contattati, preferiscono non andare oltre a quanto contenuto nella lettera inviata alla Società italiana brevetti. Come ha raccontato il Corriere una delle intenzioni — quando arriverà Lufthansa ad avviare il rilancio — dovrebbe essere quello di rimettere il brand Alitalia probabilmente nel segmento dei voli intercontinentali. Dall’altra parte al telefono il ceo di Aeroitalia Intrieri non nasconde la sua irritazione. «Lo stanno facendo solo perché la nostra compagnia sta crescendo velocemente — dice —, in particolare sulle rotte verso la Sicilia Ita perde clienti che scelgono sempre più i nostri servizi: ormai dopo Ryanair, che domina, ci siamo noi che abbiamo scalzato Ita».

I numeri
Secondo l’analisi del Corriere sui dati forniti dalla piattaforma specializzata Cirium Diio per l’intero 2023 sui voli nazionali domina Ryanair con oltre 19 milioni di sedili in vendita, quindi Ita Airways con più di 12 milioni. Al quinto posto c’è Aeroitalia con circa 1,6 milioni su 1,7 milioni totali offerti dal vettore, includendo anche le rotte internazionali. Nel 2022, secondo l’Ente nazionale per l’aviazione civile, Aeroitalia contava appena 66 mila passeggeri trasportati.

 
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bande

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In realtà vi sarebbe una responsabilità degli amministratori di ITA se NON tutelassero un asset aziendale (per altro pure pagato cash).
È una somiglianza soggettiva a dire poco, si preoccupino di trovare il modo di non perdere soldi piuttosto, invece di fare i bulli del quartiere con una compagnia che non conosce nessuno neanche in Italia.
 

m.ridoni

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Stanno facendo il loro lavoro, non è bullizzare è difendere un marchio che hanno pagato 90 milioni di euro proprio perché altri non potessero utilizzarlo o provare a richiamarlo.
C'è una questione fondamentale che riguarda i marchi registrati: a differenza del copyright e dei brevetti, i marchi registrati non hanno scadenza però vanno attivamente "difesi" dai tentativi di imitazione e uso indebito: la mancata difesa del marchio, anche in casi un po' limite come questo, da quello che ne so può essere un valido elemento per la sua decadenza. Questo, ovviamente, a prescindere da considerazioni di tipo commerciale ed economico.
 

magick

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5 Maggio 2016
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Il panettiere può usare il termine "Panini", un produttore di figurine - ma probabilmente un editore in generale - non può. Il rischio di generare confusione esiste per prodotti merceologici simili.
Altra cosa è usare il logo Panini - in quel caso suggeriresti una proprietà aziendale diversa da quella effettiva.
Però in questo caso mi sembra che la A di Aero Italia sia molto diversa dalla A di Alitalia. Poi non conosco effettivamente i presupposti legali per dirimere la cosa, sicuramente tu sei competente in materia per cui ti chiedo quando un logo può essere considerato diverso o simile?