AirFleet
Utente Registrato
- 16 Giugno 2009
- 784
- 84
Ita Airways: Il presidente Antonio Turicchi cerca di nascondere la verità dei fatti?
Ita in crisi, i vertici nella prossima semestrale come dimostreranno le perdite?
Quanto successo due giorni fa circa la querelle tra ITA ed Aeroitalia ha provocato l’ilarità di molti. ITA nel bel mezzo dei suoi tanti problemi e a sua volta vero problema irrisolto del governo italiano, trova persino il tempo di contestare ad Aeroitalia il proprio marchio e persino il proprio nome ed infine per non farsi mancare nulla anche un dominio non suo confondendo aeroitalia.com (dominio di Aeroitalia) con aeroitalia.it.
A prima vista il reclamo potrebbe sembrare del tutto inopportuno, fuori tempo massimo (Aeroitalia è ormai operativa da quasi due anni) e persino gigionesco tanto da provocare numerosi commenti ironici sui social. L’opinione di molti è che ITA non potendo competere con l’efficienza di Aeroitalia cerchi escamotage e pretesti per rendere la vita difficile alla giovane aerolinea italiana. Ci può stare! Ma per quanto risulta in esclusiva ad AVIONEWS non è questa l’unica motivazione che ha spinto la compagnia di bandiera ad intraprendere questa azione verso la giovane rivale.
In realtà ci sono due strane coincidenze che possono avere a che fare con questa presa di posizione di ITA. La prima riguarda la necessità da parte di ITA, su richiesta del collegio sindacale, di rideterminare il valore del marchio Alitalia, acquisito due anni fa dall’amministrazione straordinaria e appostato per un valore di 90 milioni tra le immobilizzazioni immateriali del bilancio di ITA. E’ evidente che non si può non ottemperare ad un cospicua svalutazione a bilancio di un marchio ormai da due anni messo in un cassetto e non più utilizzato dal compratore anche per accentuare la discontinuità con Alitalia in ottemperanza a quanto richiesto dalla Commissione Trasporti della Comunità Europea. Probabilmente il voler in qualche modo accostare Aeroitalia ad Alitalia, serve al CdA di ITA per poter affermare ancora oggi la validità del marchio Alitalia, che quindi sarebbe ancora oggi un brand altisonante tale da aver permesso ad Aeroitalia di conquistare una notevole fetta di mercato.
Le premesse della lettera inviata da ITA ad Aeroitalia e resa pubblica da quest’ultima, in realtà sembrano più rivolte al collegio sindacale di ITA che alla destinataria della missiva. Del resto, considerando le copiose perdite a cui la compagnia di bandiera è andata incontro sin dalla sua nascita, una svalutazione di una posta all’attivo dello stato patrimoniale per diverse decine di milioni potrebbe determinare una riduzione del capitale tale da portare ITA nelle condizioni previste dall’art. 2447 c.c., ovvero constatazione da parte del CdA e del collegio di sindacale della perdita di oltre i 2/3 del capitale sociale. A quel punto il CdA di ITA, per come previsto dalla legge, al fine di garantire la continuità aziendale dovrebbe convocare senza indugio l’assemblea dei soci per reintegrare con immediatezza il capitale perduto. A sua volta questo creerebbe non pochi problemi al Governo italiano che dopo la recente donazione di 250 milioni di euro nelle casse di ITA, ha raggiunto l’importo massimo della capitalizzazione autorizzato per ITA dalla Comunità europea, pari a 1 miliardo e trecentocinquanta milioni di euro.
Oltre questo importo ulteriori dazioni sarebbero aiuti di Stato e creerebbero non pochi problemi al Governo che di fatto si troverebbe a compiere una infrazione rispetto a quanto stabilito dalla Commissione Europea nell’atto autorizzativo della commissione alla nascita di ITA in discontinuità con Alitalia. Va da sé quindi che questa azione nei confronti di Aeroitalia possa servire ad ITA nel non svalutare l’immobilizzazione del marchio Alitalia al di sotto della soglia che ridurrebbe il capitale sotto i limiti previsto dall’art 2447 del codice civile. Il sospetto è che ITA, con questa inusuale iniziativa stia usando Aeroitalia per salvarsi dal rischio di dover constatare l’assenza della propria continuità aziendale.
La seconda coincidenza di cui AVIONEWS è venuta a conoscenza è quella invece legata ad uno degli argomenti più “nascosti e misteriosi” che riguardano la compagnia di bandiera italiana, ovvero i contratti di leasing ed in special modo i contratti di leasing relativi al rinnovo della flotta per una cifra pare assai vicina ai 2 miliardi di dollari. Una cifra monstre che ITA si è impegnata a corrispondere al lessor Air Lease Corporation (ALC) nei prossimi anni a pagamento dei leasing operativi relativi a circa una trentina dei suoi nuovi Airbus. CI risulta che la scorsa settimana il presidente di ALC Steve Hazy, sia stato a Roma per incontrare i vertici di ITA, ma soprattutto pare che nella stessa visita a Roma ci sia stato un incontro riservatissimo presso il ministero dei Trasporti con il ministro e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. All’incontro in questione pare che il potentissimo Hazy abbia voluto la presenza dell’amministratore delegato di Aeroitalia Gaetano Intrieri. Non sono noti ad AVIONEWS, tutti i temi trattati durante la riunione, ma secondo fonti del ministero dell’Economia e delle Finanze il ministro Salvini a margine della stessa pare abbia avuto una lunga interlocuzione con il collega di governo e di partito ministro Giorgietti riferendo a quest’ultimo che Hazy abbia chiesto precise garanzie al Governo italiano circa la continuità aziendale di ITA.
AVIONEWS ha sentito Gaetano Intrieri aL riguardo, che però non ha voluto rilasciare alcun commento e si è trincerato dietro un secco no comment. Evidentemente ci viene da pensare che Hazy creda molto poco alla possibilità che Lufthansa entri in ITA altrimenti non si comprenderebbero le preoccupazioni espresse al vicepresidente del Consiglio italiano e soprattutto non si spiegherebbe il confronto immediato che a margine dell’incontro il ministro Salvini abbia avuto con il suo collega ministro Giorgietti. Quello che invece appare certo è che il MEF abbia immediatamente avvisato il presidente di ITA Antonio Turicchi notoriamente molto legato ai vertici del ministero delle Finanze. Il dott. Turicchi, dopo aver di fatto defenestrato Fabio Lazzarini ed aver messo all’angolo con un escamotage quasi grottesco il promesso sostituto Joerg Heberhart, manager Lufthansa che ormai da tempo immemorabile segue il dossier Alitalia/ITA per conto dei tedeschi, ha di fatto il totale controllo di ITA che continua a perdere molti soldi e il cui futuro ormai nessuno è più in grado di comprendere. A voler pensare male l’atto di ITA verso Aeroitalia si può anche leggere come un atto di ritorsione di Turicchi verso Intrieri per non si sa quali motivi, e del resto è difficile credere che la vicinanza temporale dei due episodi sia solo una coincidenza.
Di certo appare davvero strano che all’interno di ITA in un momento così delicato e difficile per la compagnia si possa pensare ad iniziare una disputa legale con Aeroitalia per meri fini di brand; le coincidenze sono troppe ed a pensare male, come diceva qualcuno, spesso ci si prende...
Fonte: AVIONEWS
Ita in crisi, i vertici nella prossima semestrale come dimostreranno le perdite?
Quanto successo due giorni fa circa la querelle tra ITA ed Aeroitalia ha provocato l’ilarità di molti. ITA nel bel mezzo dei suoi tanti problemi e a sua volta vero problema irrisolto del governo italiano, trova persino il tempo di contestare ad Aeroitalia il proprio marchio e persino il proprio nome ed infine per non farsi mancare nulla anche un dominio non suo confondendo aeroitalia.com (dominio di Aeroitalia) con aeroitalia.it.
A prima vista il reclamo potrebbe sembrare del tutto inopportuno, fuori tempo massimo (Aeroitalia è ormai operativa da quasi due anni) e persino gigionesco tanto da provocare numerosi commenti ironici sui social. L’opinione di molti è che ITA non potendo competere con l’efficienza di Aeroitalia cerchi escamotage e pretesti per rendere la vita difficile alla giovane aerolinea italiana. Ci può stare! Ma per quanto risulta in esclusiva ad AVIONEWS non è questa l’unica motivazione che ha spinto la compagnia di bandiera ad intraprendere questa azione verso la giovane rivale.
In realtà ci sono due strane coincidenze che possono avere a che fare con questa presa di posizione di ITA. La prima riguarda la necessità da parte di ITA, su richiesta del collegio sindacale, di rideterminare il valore del marchio Alitalia, acquisito due anni fa dall’amministrazione straordinaria e appostato per un valore di 90 milioni tra le immobilizzazioni immateriali del bilancio di ITA. E’ evidente che non si può non ottemperare ad un cospicua svalutazione a bilancio di un marchio ormai da due anni messo in un cassetto e non più utilizzato dal compratore anche per accentuare la discontinuità con Alitalia in ottemperanza a quanto richiesto dalla Commissione Trasporti della Comunità Europea. Probabilmente il voler in qualche modo accostare Aeroitalia ad Alitalia, serve al CdA di ITA per poter affermare ancora oggi la validità del marchio Alitalia, che quindi sarebbe ancora oggi un brand altisonante tale da aver permesso ad Aeroitalia di conquistare una notevole fetta di mercato.
Le premesse della lettera inviata da ITA ad Aeroitalia e resa pubblica da quest’ultima, in realtà sembrano più rivolte al collegio sindacale di ITA che alla destinataria della missiva. Del resto, considerando le copiose perdite a cui la compagnia di bandiera è andata incontro sin dalla sua nascita, una svalutazione di una posta all’attivo dello stato patrimoniale per diverse decine di milioni potrebbe determinare una riduzione del capitale tale da portare ITA nelle condizioni previste dall’art. 2447 c.c., ovvero constatazione da parte del CdA e del collegio di sindacale della perdita di oltre i 2/3 del capitale sociale. A quel punto il CdA di ITA, per come previsto dalla legge, al fine di garantire la continuità aziendale dovrebbe convocare senza indugio l’assemblea dei soci per reintegrare con immediatezza il capitale perduto. A sua volta questo creerebbe non pochi problemi al Governo italiano che dopo la recente donazione di 250 milioni di euro nelle casse di ITA, ha raggiunto l’importo massimo della capitalizzazione autorizzato per ITA dalla Comunità europea, pari a 1 miliardo e trecentocinquanta milioni di euro.
Oltre questo importo ulteriori dazioni sarebbero aiuti di Stato e creerebbero non pochi problemi al Governo che di fatto si troverebbe a compiere una infrazione rispetto a quanto stabilito dalla Commissione Europea nell’atto autorizzativo della commissione alla nascita di ITA in discontinuità con Alitalia. Va da sé quindi che questa azione nei confronti di Aeroitalia possa servire ad ITA nel non svalutare l’immobilizzazione del marchio Alitalia al di sotto della soglia che ridurrebbe il capitale sotto i limiti previsto dall’art 2447 del codice civile. Il sospetto è che ITA, con questa inusuale iniziativa stia usando Aeroitalia per salvarsi dal rischio di dover constatare l’assenza della propria continuità aziendale.
La seconda coincidenza di cui AVIONEWS è venuta a conoscenza è quella invece legata ad uno degli argomenti più “nascosti e misteriosi” che riguardano la compagnia di bandiera italiana, ovvero i contratti di leasing ed in special modo i contratti di leasing relativi al rinnovo della flotta per una cifra pare assai vicina ai 2 miliardi di dollari. Una cifra monstre che ITA si è impegnata a corrispondere al lessor Air Lease Corporation (ALC) nei prossimi anni a pagamento dei leasing operativi relativi a circa una trentina dei suoi nuovi Airbus. CI risulta che la scorsa settimana il presidente di ALC Steve Hazy, sia stato a Roma per incontrare i vertici di ITA, ma soprattutto pare che nella stessa visita a Roma ci sia stato un incontro riservatissimo presso il ministero dei Trasporti con il ministro e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. All’incontro in questione pare che il potentissimo Hazy abbia voluto la presenza dell’amministratore delegato di Aeroitalia Gaetano Intrieri. Non sono noti ad AVIONEWS, tutti i temi trattati durante la riunione, ma secondo fonti del ministero dell’Economia e delle Finanze il ministro Salvini a margine della stessa pare abbia avuto una lunga interlocuzione con il collega di governo e di partito ministro Giorgietti riferendo a quest’ultimo che Hazy abbia chiesto precise garanzie al Governo italiano circa la continuità aziendale di ITA.
AVIONEWS ha sentito Gaetano Intrieri aL riguardo, che però non ha voluto rilasciare alcun commento e si è trincerato dietro un secco no comment. Evidentemente ci viene da pensare che Hazy creda molto poco alla possibilità che Lufthansa entri in ITA altrimenti non si comprenderebbero le preoccupazioni espresse al vicepresidente del Consiglio italiano e soprattutto non si spiegherebbe il confronto immediato che a margine dell’incontro il ministro Salvini abbia avuto con il suo collega ministro Giorgietti. Quello che invece appare certo è che il MEF abbia immediatamente avvisato il presidente di ITA Antonio Turicchi notoriamente molto legato ai vertici del ministero delle Finanze. Il dott. Turicchi, dopo aver di fatto defenestrato Fabio Lazzarini ed aver messo all’angolo con un escamotage quasi grottesco il promesso sostituto Joerg Heberhart, manager Lufthansa che ormai da tempo immemorabile segue il dossier Alitalia/ITA per conto dei tedeschi, ha di fatto il totale controllo di ITA che continua a perdere molti soldi e il cui futuro ormai nessuno è più in grado di comprendere. A voler pensare male l’atto di ITA verso Aeroitalia si può anche leggere come un atto di ritorsione di Turicchi verso Intrieri per non si sa quali motivi, e del resto è difficile credere che la vicinanza temporale dei due episodi sia solo una coincidenza.
Di certo appare davvero strano che all’interno di ITA in un momento così delicato e difficile per la compagnia si possa pensare ad iniziare una disputa legale con Aeroitalia per meri fini di brand; le coincidenze sono troppe ed a pensare male, come diceva qualcuno, spesso ci si prende...
Fonte: AVIONEWS