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Taglio alle emissioni degli aerei, secondo easyJet bisogna modernizzare la flotta

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Viaggi aerei e sostenibilià difficilmente vanno a braccetto, ma le cose potrebbe presto cambiare; compagnia low cost easyJet, una delle più famose al mondo, ha trovato un modo per tagliare sensibilmente la mole di emissioni legate ai viaggi in aereo.

L’aviazione è uno dei settori Hard to Abate, ovvero in cui è molto difficile ridurre la propria impronta carbonica, pertanto l'annuncio dell'azienda britannica è stato accolto con un certo entusiasmo.


A rendere difficoltosa la transizione di questa mobilità verso una maggiore sostenibilità concorrono diversi fattori, che spaziano dai costi scaricati sui passeggeri tramite il costo del biglietto
alla mancanza di una filiera industriale che sostenga e promuova il percorso verso tecnologie più sostenibili la diffusione del SAF, per estensione, la tecnologia legata all’idrogeno

In questo scenario, lo studio firmato da easyJet potrebbe portare una boccata d’aria, mostrando una strategia facilmente e velocemente attuabile, che porterebbe a immediati benefici ambientali.
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Il parco aereo ha gli stessi problemi del parco auto, e pertanto potrebbe beneficiare delle medesime soluzioni; fra queste, l’abbandono di velivoli inefficienti a favore di apparecchi più moderni, in grado di volare utilizzando meno carburante.

A conti fatti, non è un ragionamento molto diverso da quello che, negli anni, ha portato sulle nostre strade auto con motori più performanti, come gli Euro 5 ed Euro 6.

Secondo la compagnia low cost, però, la chiave di volta non è solo nel cambio dei velivoli, ma in una più virtuosa gestione dello spazio aereo che, da sola, potrebbe far risparmiare 18 milioni di tonnellate annuali di CO₂ all'aviazione europea.
L’analisi è stata elaborata da un programma di intelligenza artificiale, che ha elaborato i dati relativi alle emissioni di anidride carbonica degli ultimi 12 mesi (giugno 2023 - luglio 2024) legate al traffico aereo europeo.

Il report non ha solo messo in cifre il potenziale di sostenibilità dei viaggi in aereo, che per easyJet si può quantificare in oltre il 10% in meno di emissioni, ma anche le tratte e i Paesi europei che potrebbero beneficiare maggiormente dalla modernizzazione dello spazio aereo: Regno Unito, Italia, Francia, Spagna e Svizzera.
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Se fino a qui, tutto sommato, l’analisi non ha rivelato grandi novità, il lavoro portato avanti dall’Intelligenza artificiale ha svelato che le emissioni di CO₂ sono significative in ogni fase del volo, ma in particolare durante le fasi di decollo e di atterraggio.

Pensando all'energia necessario per lo stacco da terra è normale che i motori debbano consumare di più, e quindi il margine di miglioramento non è molto ampio, ma per l’atterraggio a giocare un ruolo importante è lo spazio disponibile sulle piste, che, secondo easyJet è “inefficiente e mal progettato”.

Lo studio ha infatti rivelato che le inefficienze dello spazio aereo comportanto direttamente l’aumento (e, conseguentemente, nell’abbattimento) delle emissioni di CO₂ "inutili" , che si attestano a un 10,62% in più (o in meno), convertibile in circa 663.710 tonnellate di anidride carbonica immessa in atmosfera.

Secondo easyJet se tutta l’aviazione europea adottasse nuove procedure, studiando uno spazio aereo ad hoc per atterraggio e decollo, si potrebbero eliminare almeno 18 milioni di tonnellate di CO₂ ogni anno, a un costo estremamente contenuto.

Ma in cosa consisterebbe questa "modernizzazione dello spazio aereo"?
Gli esperti del team Flight Efficiencies di easyJet hanno identificato i nodi centrali del problema, ovvero gli spazi aerei del terminal di alcuni fra i principali aeroporti europei: Londra Gatwick, Milano Malpensa, Ginevra, Napoli e Parigi Charles de Gaulle.

In particolare, la rotta Londra Gatwick e Milano Malpensa contribuisce da sola al 19% delle emissioni in eccesso che finiscono in atmosfera. Come abbiamo accennato, ogni fase del volo può essere resa maggiormente efficiente e sostenibile, lavorando su aspetti diversi:

Decollo: l'analisi identifica Londra Gatwick, Milano Malpensa, Ginevra, Napoli e Parigi Charles de Gaulle come gli aeroporti con le partenze più inefficienti e che necessitano una riprogettazione degli spazi adibiti al decollo, in modo da rendere attuabili le Continuous Climb Operations (CCO), ovvero le fasi di stacco da terra che permettono ai velivoli di raggiungere velocemente la quota di crociera.

Volo: gli spazi aerei sopra Italia, Regno Unito, Francia e Spagna sono stati identificati come alcune delle regioni più problematiche in Europa, a causa (sostiene easyJet) di procedure obsolete, routing complesso e flessibilità limitata dello spazio aereo. La soluzione presentata dalla compagnia riguarda l’espansione dello spazio aereo transfrontaliero (FRA, Free Route Airspace) per consentire un routing più diretto e ridurre il consumo di carburante.

Atterraggio: parallelamente al decollo, anche durante l’atterraggio lo spazio aereo attorno ai terminal comporta la necessità di attuare in volo diverse manovre, prolungando il tempo necessario alla discesa e aumentando il consumo di carburante.


Paradossalmente, gli aeroporti più problematici (Londra Luton, LTN, e Milano Malpensa, MXP) hanno recentemente messo mano alla gestione dello spazio aereo ma, secondo easyJet, il rimedio è stato peggiore del problema, e le nuove procedure sono più inefficienti delle precedenti.
Per migliorare le inefficienze di discesa, ha dichiarato la compagnia in una nota, è "essenziale riprogettare le procedure di arrivo concentrandosi sulla riduzione delle miglia di pista", implementando gli avvicinamenti di discesa continua (CDA) e riducendo al minimo i livellamenti.
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Johan Lundgren, CEO di easyJet, ha affermato:

La modernizzazione dello spazio aereo è il modo più rapido ed economico per ridurre le emissioni di carbonio, ma il processo è ostacolato da una burocrazia inutile... I nostri dati dimostrano che i corridoi dello spazio aereo che utilizziamo oggi, costruiti negli anni '50, non sono più adatti allo scopo.La loro modernizzazione non può essere rinviata ulteriormente, se intendiamo seriamente raggiungere l'obiettivo net zero. Politica ed enti regolatori devono unirsi per trovare una strada per sbloccare questi significativi guadagni in termini di taglio alle emissioni, e devono farlo ora.
Il ministro dell'Aviazione Mike Kane, che ha preso parte all'incontro per la presentazione del report, ha dichiarato:
L'industria aeronautica è destinata a subire una rivoluzione verde, con la riforma dello spazio aereo che svolge un ruolo cruciale. La modellazione di "easyJet" mostra come un sistema di spazio aereo modernizzato contribuirà ad alleviare i ritardi, supportare la decarbonizzazione e ridurre il rumore, il tutto a supporto del piano di questo governo per stimolare la crescita economica.
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Taglio alle emissioni degli aerei, secondo easyJet bisogna modernizzare la flotta

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Viaggi aerei e sostenibilià difficilmente vanno a braccetto, ma le cose potrebbe presto cambiare; compagnia low cost easyJet, una delle più famose al mondo, ha trovato un modo per tagliare sensibilmente la mole di emissioni legate ai viaggi in aereo.

L’aviazione è uno dei settori Hard to Abate, ovvero in cui è molto difficile ridurre la propria impronta carbonica, pertanto l'annuncio dell'azienda britannica è stato accolto con un certo entusiasmo.


A rendere difficoltosa la transizione di questa mobilità verso una maggiore sostenibilità concorrono diversi fattori, che spaziano dai costi scaricati sui passeggeri tramite il costo del biglietto
alla mancanza di una filiera industriale che sostenga e promuova il percorso verso tecnologie più sostenibili la diffusione del SAF, per estensione, la tecnologia legata all’idrogeno

In questo scenario, lo studio firmato da easyJet potrebbe portare una boccata d’aria, mostrando una strategia facilmente e velocemente attuabile, che porterebbe a immediati benefici ambientali.
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Il parco aereo ha gli stessi problemi del parco auto, e pertanto potrebbe beneficiare delle medesime soluzioni; fra queste, l’abbandono di velivoli inefficienti a favore di apparecchi più moderni, in grado di volare utilizzando meno carburante.

A conti fatti, non è un ragionamento molto diverso da quello che, negli anni, ha portato sulle nostre strade auto con motori più performanti, come gli Euro 5 ed Euro 6.

Secondo la compagnia low cost, però, la chiave di volta non è solo nel cambio dei velivoli, ma in una più virtuosa gestione dello spazio aereo che, da sola, potrebbe far risparmiare 18 milioni di tonnellate annuali di CO₂ all'aviazione europea.
L’analisi è stata elaborata da un programma di intelligenza artificiale, che ha elaborato i dati relativi alle emissioni di anidride carbonica degli ultimi 12 mesi (giugno 2023 - luglio 2024) legate al traffico aereo europeo.

Il report non ha solo messo in cifre il potenziale di sostenibilità dei viaggi in aereo, che per easyJet si può quantificare in oltre il 10% in meno di emissioni, ma anche le tratte e i Paesi europei che potrebbero beneficiare maggiormente dalla modernizzazione dello spazio aereo: Regno Unito, Italia, Francia, Spagna e Svizzera.
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Se fino a qui, tutto sommato, l’analisi non ha rivelato grandi novità, il lavoro portato avanti dall’Intelligenza artificiale ha svelato che le emissioni di CO₂ sono significative in ogni fase del volo, ma in particolare durante le fasi di decollo e di atterraggio.

Pensando all'energia necessario per lo stacco da terra è normale che i motori debbano consumare di più, e quindi il margine di miglioramento non è molto ampio, ma per l’atterraggio a giocare un ruolo importante è lo spazio disponibile sulle piste, che, secondo easyJet è “inefficiente e mal progettato”.

Lo studio ha infatti rivelato che le inefficienze dello spazio aereo comportanto direttamente l’aumento (e, conseguentemente, nell’abbattimento) delle emissioni di CO₂ "inutili" , che si attestano a un 10,62% in più (o in meno), convertibile in circa 663.710 tonnellate di anidride carbonica immessa in atmosfera.

Secondo easyJet se tutta l’aviazione europea adottasse nuove procedure, studiando uno spazio aereo ad hoc per atterraggio e decollo, si potrebbero eliminare almeno 18 milioni di tonnellate di CO₂ ogni anno, a un costo estremamente contenuto.

Ma in cosa consisterebbe questa "modernizzazione dello spazio aereo"?
Gli esperti del team Flight Efficiencies di easyJet hanno identificato i nodi centrali del problema, ovvero gli spazi aerei del terminal di alcuni fra i principali aeroporti europei: Londra Gatwick, Milano Malpensa, Ginevra, Napoli e Parigi Charles de Gaulle.

In particolare, la rotta Londra Gatwick e Milano Malpensa contribuisce da sola al 19% delle emissioni in eccesso che finiscono in atmosfera. Come abbiamo accennato, ogni fase del volo può essere resa maggiormente efficiente e sostenibile, lavorando su aspetti diversi:

Decollo: l'analisi identifica Londra Gatwick, Milano Malpensa, Ginevra, Napoli e Parigi Charles de Gaulle come gli aeroporti con le partenze più inefficienti e che necessitano una riprogettazione degli spazi adibiti al decollo, in modo da rendere attuabili le Continuous Climb Operations (CCO), ovvero le fasi di stacco da terra che permettono ai velivoli di raggiungere velocemente la quota di crociera.

Volo: gli spazi aerei sopra Italia, Regno Unito, Francia e Spagna sono stati identificati come alcune delle regioni più problematiche in Europa, a causa (sostiene easyJet) di procedure obsolete, routing complesso e flessibilità limitata dello spazio aereo. La soluzione presentata dalla compagnia riguarda l’espansione dello spazio aereo transfrontaliero (FRA, Free Route Airspace) per consentire un routing più diretto e ridurre il consumo di carburante.

Atterraggio: parallelamente al decollo, anche durante l’atterraggio lo spazio aereo attorno ai terminal comporta la necessità di attuare in volo diverse manovre, prolungando il tempo necessario alla discesa e aumentando il consumo di carburante.


Paradossalmente, gli aeroporti più problematici (Londra Luton, LTN, e Milano Malpensa, MXP) hanno recentemente messo mano alla gestione dello spazio aereo ma, secondo easyJet, il rimedio è stato peggiore del problema, e le nuove procedure sono più inefficienti delle precedenti.
Per migliorare le inefficienze di discesa, ha dichiarato la compagnia in una nota, è "essenziale riprogettare le procedure di arrivo concentrandosi sulla riduzione delle miglia di pista", implementando gli avvicinamenti di discesa continua (CDA) e riducendo al minimo i livellamenti.
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Johan Lundgren, CEO di easyJet, ha affermato:

Il ministro dell'Aviazione Mike Kane, che ha preso parte all'incontro per la presentazione del report, ha dichiarato:



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Come è tradotto male questo articolo.
 
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