Uiltrasporti e Filt Cgil Forlì-Cesena sul progetto aeroporto di Forlì: “Necessario mantenere i livelli occupazionali”
Marinelli Stefano del Dipartimento Nazionale Uiltrasporti e Luigi Montesano Filt CGIL Forlì Cesena, in riferimento alle affermazioni fatte dal Presidente della Regione Emilia Romagna, De Pascale, dichiarano di considerare in maniera favorevole la volontà di affrontare direttamente e in modo risolutivo la questione riguardante
l’aeroporto di Forlì.
Nel comunicato diffuso da Uiltrasporti e Filt Cgil Forlì-Cesena si legge: “È ormai evidente e non può essere messo in discussione che il piano industriale elaborato dagli investitori del Forli Airport, specie nella creazione della società Go to fly, non ha prodotto i risultati attesi, causando nel tempo diversi problemi sia di natura tecnica che operativa.
Come rappresentanti delle parti sociali, abbiamo sollecitato più volte sia l’azienda che le autorità comunali e provinciali a unire tutte le strategie possibili per aumentare il volume dei voli in partenza e in arrivo nello scalo di Forlì. È fondamentale intervenire su accessibilità,
intermodalità e marketing per rendere l’aeroporto più fruibile e attraente per le comunità romagnole e per le aree circostanti.
È cruciale non perdere professionalità e mantenere i livelli occupazionali del Forli Airport, considerando anche lo sviluppo della filiera di manutenzione che si sta attuando all’interno della zona aeroportuale”.
Regione socia dell’aeroporto Ridolfi? L’idea divide politici e mondo economico
Forlì, Pompignoli (FdI) frena, Cgil e Uil: “GoToFly non ha dato risultati”. Il governatore de Pascale, mercoledì, non ha escluso l’ingresso in F.A. Scettico il consigliere comunale: “Formula già vista, fu una lunga agonia”. I sindacati: “Il piano industriale dei privati non porta abbastanza passeggeri”
“Ci vuole molta prudenza quando si parla di
partecipazione della Regione nella
società di gestione dell’
aeroporto ‘Ridolfi’. L’esperienza ci insegna che il fallimento è dietro l’angolo”.
Massimiliano Pompignoli, ora consigliere comunale di Fratelli d’Italia, dell’opposizione è la memoria storica sugli scali emiliano-romagnoli, avendole seguite nel corso degli anni (anche quando sedeva sui banchi del consiglio regionale).
Il presidente della Regione,
Michele de Pascale, non ha escluso che l’ente possa contribuire, economicamente, alla gestione dello scalo. L’obiettivo dell’amministratore è però creare una rete tra i quattro scali regionali. Detto questo, Pompignoli ricorda che sia il Ridolfi di Forlì che il Fellini di Rimini “hanno già sperimentato il
crac di società a partecipazione pubblica di trasporto aereo passeggeri. Non sono troppo lontani i tempi dei rispettivi gestori,
Seaf e Aeradria, falliti nel 2013 dopo una lunga agonia, caratterizzate dalla partecipazione della Regione tra i soci fondatori”.
C’è poi l’elemento del
peso economico che potrebbe avere la Regione. “Non credo serva a molto un’interferenza millesimale della Regione nell’attuale società di gestione dello scalo. Per Forlì ci vogliono risorse importanti e
un’alleanza con Bologna che costringa il Marconi a cedere alcune tratte, definendone nero su bianco i limiti di sviluppo. Forlì ha tutte le carte in regola, in termini di spazi e infrastrutture, per farsi carico di quel surplus di passeggeri che abbiamo già visto essere un problema piuttosto che un’opportunità per il Marconi. Bisogna vedere se questo approccio, a una società come quella bolognese che è quotata in borsa, piaccia e convenga”. De Pascale, sul
Carlino di mercoledì, ha detto che
“vogliamo aumentare il numero complessivo dei passeggeri, non spostare quelli di Bologna altrove. La Romagna, e lo dico da romagnolo, non chiede pietà per i suoi aeroporti”. Anche se ha riconosciuto che “Bologna è già di fatto arrivata al limite” e “contesto che possa da sola far crescere tutto il sistema aeroportuale”.
Stefano Marinelli del dipartimento nazionale
Uiltrasporti e Luigi Montesano Filt-Cgil Forlì-Cesena considerano “in maniera favorevole la volontà di affrontare direttamente e in modo risolutivo la questione riguardante l’aeroporto di Forlì. È ormai evidente e non può essere messo in discussione che il piano industriale elaborato dagli investitori del
Forli Airport, specie nella creazione della società
GoToFly, non ha prodotto i risultati attesi. Abbiamo sollecitato più volte sia l’azienda che le autorità comunali e provinciali a unire tutte le strategie possibili per aumentare il volume dei voli in partenza e in arrivo nello scalo. È fondamentale intervenire su accessibilità, intermodalità e marketing per rendere l’aeroporto più fruibile”. Vanno poi mantenuti gli attuali livelli occupazionali.
Parere positivo alle parole del presidente della Regione da parte di
Ascom-Confcommercio, attraverso il suo direttore,
Alberto Zattini. “Da de Pascale arrivano delle parole incoraggianti e tranquillizzanti per il futuro del Ridolfi e di tutto il sistema aeroportuale dell’Emilia-Romagna. Un altro segnale di interesse lo rileviamo nella celerità promessa, visto che il presidente e l’assessore Priolo intendono incontrare i rappresentanti delle quattro società di gestione degli aeroporti di Forlì, Rimini, Bologna e Parma entro la fine del mese. Il governatore ha ben compreso che il futuro del traffico aereo sarà in grandissima crescita e ha ben compreso l’importanza di tutelare tutti e quattro gli aeroporti, dal più grande al più piccolo, in una forma di cooperazione strutturale che non possiamo che apprezzare. Abbandoniamo le logiche campanilistiche, così da ottenere risultati”.
Forlì, Pompignoli (FdI) frena, Cgil e Uil: “GoToFly non ha dato risultati”. Il governatore de Pascale, mercoledì, non ha escluso l’ingresso in F.A. Scettico il consigliere comunale: “Formula già vista, fu una lunga agonia”. I sindacati: “Il piano industriale dei privati non porta abbastanza...
www.ilrestodelcarlino.it
Gli ambientalisti: «Aeroporto di Forlì, perdite che pesano sui cittadini». Ecco i conti
FORLI’. Troppi perdite: l’aeroporto deve cambiare rotta. Questo in sintesi il pensiero di Ornella Mordenti, coordinatrice del Tavolo delle associazioni ambientaliste di Forlì (TAAF) nella nota diffusa oggi.
«L’aeroporto Ridolfi di Forlì», scrive. «si trova in una fase critica: in meno di 4 anni di attività, ha accumulato perdite per 12,4 milioni di euro. Queste perdite pesano sul bilancio non solo della società di gestione ma anche sui cittadini. Il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì e il Comitato Sorvolati ricordano che per oltre 20 anni l’aeroporto ha sprecato soldi pubblici. Negli anni 2000 perdeva circa 6 milioni di euro all’anno fino a quando nel 2013 l’attività dell’aeroporto Ridolfi e della SEAF, società partecipata dagli Enti Pubblici (Regione, Comune e Provincia di Forlì, Camera di Commercio), cessò. Per ripianare il debito la collettività forlivese vide deviare dalle casse pubbliche circa 3 milioni di euro che furono sottratti ai servizi, al welfare, alla sanità. Allora si era convinti che solo affidando ai privati la gestione dell’infrastruttura sarebbe stato possibile uno sviluppo positivo dell’aeroporto. I privati sono arrivati, la Regione Emilia Romagna ad oggi li ha sovvenzionati: circa 1,5 milioni di soldi pubblici dal 2022 al 2024 (oltre alle spese per il servizi dei Vigili del Fuoco e del personale addetto alla sorveglianza aeroportuale), ma la situazione non solo non risulta migliorata ma pare addirittura peggiorata».
«I bilanci della SEAF erano pubblicati a chiare lettere», continua Mordenti, «oggi nel sito di FA non sono consultabili, né è chiaro se tutti siano stati depositati, così come previsto dalla legge. E la legge prevede anche che dopo 3 anni consecutivi di conti in rosso non possano essere erogati fondi dagli enti pubblici. C’è di più. A fronte dei bilanci negativi non esiste tuttora un piano di sviluppo industriale: quello presentato in dicembre 2023 non è stato recepito da ENAC. Allora chiediamo: invece di continuare a ripetere gli stessi errori, non è forse arrivato il momento di fare un onesto esame della realtà sull’effettiva potenzialità dell’aeroporto Ridolfi, sulle sue caratteristiche, sui suoi limiti, sui vantaggi reali che porta alla collettività e sui costi che fa ricadere su di essa? FA non può non dimostrare di essere in grado di fare impresa, di saper creare benefici e sviluppo per il territorio, non può pensare di continuare a sottrarre ai cittadini parte delle tanto risicate risorse per servizi, sanità, tanto cara al Presidente della Regione e ancora di più ai cittadini. FA, o è in grado di dimostrarsi un’impresa capace di sostenibilità economica e ambientale, capace di compatibilità con il territorio dal punto di vista della sicurezza, dell’integrazione con la città, oppure diventa necessario cambiare rotta, individuare nuove strade. Possibile che non ci siano ipotesi alternative e migliorative all’uso dell’infrastruttura?».
FORLI’. Troppi perdite: l’aeroporto deve cambiare rotta. Questo in sintesi il pensiero di Ornella Mordenti, coordinatrice del Tavolo delle associazion...
www.corriereromagna.it