[TR] Tra gli americani dell'Arizona. In bici. Vestito da ciclista.


13900

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Capitolo quinto.

Il lunedì senza bici è un lunedì triste, ma mi ricordo che sono in ferie, e quindi tanto vale. Prendo la mia zarrissima autovettura e decido di fare una giornata quantomeno culturale, e già che ci sono mi riprometto di andare a fare la spesa in un supermercato che non costi un occhio della testa.

Di conseguenza, vado a Nogales.

Nogales, città di frontiera col Messico (dall'altro lato si chiama Heroica Nogales, è un luogo di rara bruttezza, e in giro ci sono certi brutti ceffi che parlassero con accento di Torino Nord penserei di essere a Venaria. Paradossalmente, i meno maranza sembrano essere quelli alla guida di auto con targhe messicane.

Comunque sia, faccio una spesa in un supermercato locale, l'unico al di fuori del Kyrgyzstan ad avere il pavimento in cemento levigato (e crepato), e comunque mi partono una sessantina di dollari per frutta e verdura. Mio fratello - chiamiamolo Bieverly Hills perchè abita in collina - vuole del chili in polvere che sia potente, e allora mi faccio raccomandare da una signora. Mi rifila un pacco di chili fatto a Jalisco. Quando le chiedo se fammmale, questa mi fa "matagringos" con il sorriso di una che se ne intende. Andata.

Uscendo da Nogales vengo quasi travolto da un corteo di SUV del dipartimento dello sceriffo che stanno andando a 90mph in una zona con limite a 35. Tra l'altro sono così grossi che, a fare una curva, a momenti se ne ribalta uno. Forse è per questo che, in questo paese, non ci sono rotonde.

Ma dicevo che mi sarei dato alla cultura, e infatti - su consiglio del cowboy conosciuto il sabato sera al baretto - vado a vedere il Tumacacori National Historical Park. Trattasi di ciò che resta di una missione - anzi, tre - create dai francescani per evangelizzare le comunità indigene della zona, soprattutto O'odham. La missione venne fondata nel 1691, abbandonata dopo una rivolta, e poi ripresa nel 1752 e venne abbandonata nel 1844. Ora è un monumento nazionale, e viene gestita da una serie di volontari che, a naso, penso abbiano potuto vedere la fine dei Merovingi in Francia. Ad ogni modo, persone splendide. Mi lasciano una corposa guida in laminato e sono libero di andare in giro.

Seguo un trio di professoresse in pensione, anch'esse probabilmente coetanee della Montessori, e una legge a voce alta la guida, così mi limito a sentirla; seppure la soglia degli -anta si stia appropinquando pure per me, devo ammettere di aver ridotto l'età media nel museo in maniera non indifferente.

Ad ogni modo, ecco il chiostro della chiesa. Il pensiero corre all'originale spagnolo, e mi domando se i preti, qui, non sentissero un po' di nostalgia di casa.


La chiesa in sè. Intorno c'erano laboratori di artigianato, capanne in adobe, un frutteto (ora ripiantato), granai, il cimitero. Ora rimane ben poco.


L'altare. L'intera navata era stata aperta a picconate da Cossiga da cacciatori di tesori che si aspettavano di trovare chissà cosa. Ma siccome qui c'erano i francescani e non, chessò, i domenicani, non c'erano ori e materiali preziosi.


Al momento dell'abbandono della missione, i locali erano intenti a costruire la volta di questo edificio a pianta tonda, che doveva fungere da cappella mortuaria.


Il cimitero. Ultima sepoltura avvenuta nel 1918, una bambina morta di Spagnola.


Il complesso visto di lato.


Sistemata la missione decido di andar a mangiare qualcosa di messicano e, soddisfatto quel bisogno, torno a Patagonia. Poco dopo mi arriva un messaggio sul telefono: è Noa, la bici è pronta.
 

13900

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L'ultima frase di questo capitolo è una cosa che ha colpito tanto anche me... allontanandosi da east o west coast le persone sono veramente gentili.

Sono stato lo scorso anno per la prima volta in Arizona, noi siamo andati a nord di Phoenix, a Sedona ed è un posto che, magari in futuro, ti consiglierei :)
Grazie per leggere! Alla fin fine, tutto il mondo è paese, ci sono brave persone ovunque. E se smettessimo un secondo di scannarci sui social media magari ce ne accorgeremmo.


@13900 , abbiamo incrociato qualche info su questo viaggio, sono felice tu sia andato alla Coronado NF perche' e' posto unico e meraviglioso!
Felice anche tu possa aver toccato con mano la semplice e genuina bonta' dello yankee medio; si dice che sia il colore della pelle o la linea degli occhi a far la differenza, ma non e' cosi', se non nelle risacche pseudo-culturali di alcune sacche suprematiste.

La tua narrazione e' catalizzante e briosa, grazie e complimenti!
Grazie. Ecco, non so se - fossi stato di un altro colore - le cose sarebbero andate ugualmente. Come ti dicevo, un amico di origine dominicana ha avuto altre esperienze, e non - come, per esempio in Asia centrale - nate da completa ignoranza e curiosità. Ad ogni modo, dall'Iran all'America la gente di solito è brava. Tranne a Biella, ça va sans dire.
 

aky76

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Comunque, ecco la potente camera per la notte:

La stanza, anzi il letto dello Stage Stop Inn, mi ha ricordato il copriletto e le lenzuola in 'iper'acrilico di un motel sulla Route 66 a Holbrock, sempre in Arizona. Deve esserci un rifornitore di biancheria per la casa di dubbia qualità a Tucson :)


Per quanto riguarda Venaria.......negli anni '90 mi raccontavano di un tipo 'famoso', che passava le serate in discoteca a Torino, e per tornare a casa, rubava un'auto ogni volta che poi lasciava a Venaria a disposizione di nuovo del proprietario.....il 'CarSharing l'ha inventato lui !


Nei viaggi si ritrova il piacere di credere nel genere umano.......negli Stati Uniti sono un pò più veraci.....in Montana vicino all'Hebgen lake (quasi Yellowstone) un tizio voleva lasciarmi la sua Beretta perchè andavamo a fare un trail nei boschi, e visto che non avevano lo Spray urticante contro gli Orsi, almeno potevamo sparargli. Chiaramente avrei poi potuto comodamente restituirgliela al pub la sera. Gentile ma anche no.
 

13900

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Capitolo sesto.

Di nuovo in sella. Martedi riprendo possesso del velocipede, e mi butto subito verso Harshaw. Aggiungo una miniera d'oro (penso) alla lista di posti in cui sono entrato per sbaglio. Faccio due giri di un percorso lungo una cinquantina di km e incoccio la stessa coppia di ciclisti di mezza eta' almeno tre volte. La signora, all'ultimo incontro, mi fa, "You're a stud!". Mai sentiti complimenti in UK, mai.


Il giorno dopo, fortificato da una colazione epica da Gathering Grounds - dove l'adesivo del Big Lebowski sul casco viene finalmente riconosciuto come tale - faccio un lungo giro su strada: Patagonia > Sonoita > Elgin > Canelo e ritorno.




Cortesia anche qui a manetta: tutti sorpassano lasciando ampio spazio, inclusi gli 18-wheelers. Passo un punto in cui ci sono omoni ispanici e non al lavoro per rifare le cunette. Tutti mi fanno i complimenti, mi dicono 'enjoy your ride'. Il capocantiere, una specie di bisonte con mani tipo pale, mi chiede se non ho freddo. Per me e' una giornata primaverile, e gli dico di no. Lui mi risponde "You're a better man than I am!". Torno a dire, omone col pickup, baffo a U capovolta, e io sono vestito in Lycra.

A Sonoita c'e' il rodeo, ma non oggi. Mi fermo allo spaccio per prendere due cose, tra cui - erroraccio - le M&M's al caramello. Anche qui, gente molto gentile e tutti genuinamente sorpresi che qualcuno venga dalla lontana Londra per pedalare da loro.


E poi via, verso i temibili rollers delle strade americane. Drittoni lunghi come righelli, sei salite in 3 km, e il vento passa dall'essere a favore a essere "di taglio". A Londra e' per lo piu' da est o ovest, per cui per me e' o in faccia o in schiena. Beccarsi una raffica laterale che ti sposta trenta cm dentro la strada, o verso il fosso, e' abbastanza problematico.

Metto su un altro capo di vestiario, infilo un podcast sulla politica inglese (Kier Starmer sembra sempre piu' un Giuliano Amato) e vado avanti tra i ranch e le bandiere a stelle e strisce.


Ad Elgin ci sono due case vinicole, ma essendo le 11 di mattina non c'e' nessuno.




Non sarebbe un mio giro senza una gravellata, per cui infilo questa meraviglia di strada per il ritorno. Mi fermo un secondo per risistemare gli auricolari, e un pickup di passaggio - con a rimorchio una specie di trailer per bovini grosso come l'intero porta-animali di Moira Orfei - si ferma a chiedermi se va tutto bene.


Ritorno a Patagonia, mi lavo e, siccome e ' giovedi', torno al baretto a bere Radler e a parlare con un po' tutti. Una coppia della Louisiana in pensione che viaggia in camper, un maestro della scuola media, un paio di ragazzi che vanno a fare la 24h Old Pueblo (una gara in cui si fa lo stesso percorso MTB per 24h di fila e chi ha fatto piu' giri vince). Alle otto e mezza ci buttano fuori e andiamo a mangiare al Saloon - serio. L'indomani, purtroppo, parto.

Un ultimo saluto a questo paesello splendido. La Gravel House, dove sono stato:



Baretto, negozio di bici e riparazione velocipedi, commercialista. Tutto cio' che serve.



La mattina del venerdi vado a Tucson, dove ho preso un AirBnb nella zona ovest. Tucson, dicevo, non e' proprio 'sto granche'. Tre quarti della citta' non sembra avere marciapiedi, e sono solo stradoni che vanno su e giu' sulle colline. Il mio AirBnb e' in un ranch nel mezzo dello sprawl, in zone abbastanza Trumpiane.


Ma ha un sacco di carattere, anche se la piscina e' un po' freddina.




Ho un giorno e mezzo, e decido di dedicarlo al Saguaro National Park. La strada - ancora una volta, ottimi automobilisti - e' da acido lattico, rollers e un paio di passi con un 200 metri di scalata. Bello pero' vedere i pro - triatleti, per lo piu' in allenamento. Ovviamente mi danno le paste come se non ci fosse un domani.


Pero' si entra a Saguaro, si paga l'obolo e... maraviglia.










Il primo giorno si conclude con una breve escursione in citta'. Mi rendo conto di non avere piu' birra, per cui trovo su google un negozio in cui possa entrare senza troppi patemi, al mercato, metto la rotta sul Garmin e vado. Da casa mia al negozio e ritorno sono 18km. E il negozio non era in centro.


Per l'ultimo giro, decido di addentrarmi per bene nel Saguaro NP. C'e' un tratto di strada di 6km, il Golden Gate trail, che non e' aperto alle auto. Un tizio mi ha detto che aveva fatto fatica a percorrerlo, e infatti sono 6km di sabbia o rocce. Per cui... portage, portage, tantissimo portage.

Ma il silenzio e' perfetto, la vista epica.

https://live.staticflickr.com/65535/54341653825_eedbbf2205_k.jpg[/img

[img]https://live.staticflickr.com/65535/54341450399_5fb5b5f168_k.jpg


Finche' in cima non passano due F-16... Il che mi ricorda della penultima parte, finalmente IT di questo report. Ma quella arrivera' a seguito.
 

marksimon

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Cameri (NO)
"Finche' in cima non passano due F-16... Il che mi ricorda della penultima parte, finalmente IT di questo report"...ho aumentato la dose di popcorn nella spasmodica attesa...

Ciao
Marco
 

aamilan

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Spettacolo. Sei andato in uno di quei posti, dove solitamente il camionista pazzo rapisce i ciclisti e non si trovano piu'. Ma non era un film e ti sei divertito. Molto bene. Ho in mente un girettino , sai dove, da suggerirti.
 
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Seaking

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Epico, davvero epico!
Sarà che in questo periodo sto guardando 1883, ma trovo questo racconto di scoperta del selvaggio west, in egual misura folle ed affascinante!
 

13900

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Capitolo settimo.

A Tucson, si sa, complice il clima mite ci sono boneyards a dismisura. Purtroppo la visita a Davis Monthan e' oramai proibita, e anche di Marana puoi vedere, al piu', qualcosa alla lontana. Percio' mi limito a condividere un po' di foto dell'ottimo Pima Air & Space museum, prezzo $20 ma ben meritati.

Ingresso. Ovviamente si pregano lorsignori avventori di depositare le armi da fuoco in auto.


Appena entrati, le Red Arrows col BAe Hawk.




Alle sue spalle, un F-4 Phantom veramente sgargiante.


L'hangar e' ingombro di mezzi di ogni tipo, c'e' fin troppa roba secondo me. Infatti una delle meraviglie che volevo vedere, l'SR71, e' quasi schiacciato in mezzo ad aerei meno, IMHO ovviamente, meritevoli.

Comunque eccolo qui. Un mezzo supremo, epico, inenarrabile, che sudava JP7. Gli han lanciato contro almeno un migliaio di missili e mai l'hanno colpito. Fossi in quell'asino di Musk, invece di fare il pirla, ricostruirei l'SR71 per il giorno d'oggi. Cosi', per sport.






Negli anni '60 gli ingegneri progettavano meraviglie che andavano a Mach 3, oggi abbiamo i finestrini oscurabili elettrocromicamente e Instagram. Che involuzione.

Ma andiamo oltre. Un Tomcat leggermente arrabbiato. Tra l'altro posso vantarmi di aver visto gli F-14 a Isfahan, parcheggiati, e di averne sentito uno volare. Ma a differenza di Jambock non ne ho le prove fotografiche.


OH-58 Kiowa Warrior in modalita' siddiata. Notare la decal sul musetto.


Il Pima continua all'aperto e in una serie di altri hangar. Fuori c'e' una platea abbastanza variegata di mezzi piu' o meno noti, e piu' o meno rovinati dalle intemperie.

Mi limito ad alcuni. F-15, introdotto nel '72 e ancora in produzione perche', alla fin fine, costruire aerei nuovi chiede impegno.


F-111 Aardvark. Mai mi ero reso conto di quanto grosso fosse 'sto coso, e soprattutto quanto strano fosse. Dopotutto se si chiama ornitorinco un motivo ci sara'.


Negli anni '60, a differenza di oggi, l'USAF buttava in servizio nuovi aerei ogni mercoledi'. Convair, successivamente passata sotto General Dynamics e ora dedita solo e soltanto a costruire l'F-16C Block sessantamilatrecentodue EVO Plus, costrui' un filotto di aerei basati sulla filosofia del "e se usassimo solo triangoli?". L'F-102, l'F-105, il B-58, e per l'appunto l'F-106 qui rappresentato in tutta la sua triangolarita'.




C'e' anche spazio per roba non made in iuessei, e non fatta di triangoli. Eccovi il derriere del MiG-23, da cui si puo' evincere che i designers sovietici hanno sostanzialmente preso un motore, attaccato un paio di ali, il cockpit e sono andati al bar. Chissà se avrebbero mai immaginato che, di lì a un trenta-quarant'anni, un renitente alla leva ("speroni ossei") e un tizio con una strana passione per i divani e il mascara avrebbero venduto gli Stati Uniti al loro futuro capo.


C'è anche un Mi-24 Hind marchiato DDR; ad avvicinarsi mi spuntano i baffi e cresce un mullet, ma sono stupito dalle scritte che dita sacrileghe hanno lasciato sulla fusoliera di questo mezzo. Tra queste, il criptico messaggio "Baguette oui oui".


Ma torniamo agli hangar. Ce ne sono un paio dedicati al periodo in cui gli americani non facevano saluti hitleriani, ma ne bombardavano gli autori. Nel primo ecco il B-17, protagonista indiscusso di Masters of the Air. Da quella serie ho scoperto che morirono più aviatori nella campagna di bombardamento dell'Europa che Marines nell'intero teatro del Pacifico.


La sorpresa è quanto fosse piccolo.


In un altro hangar, assieme a un Corsair, un PBY Catalina ed altri, ecco l'Il-2 Shturmovik. La risposta russa allo Stuka, solo ancor più robusto. Pare che, in caso qualche pilota andasse a piegare una delle pale (chessò, usandola come apribottiglie per la vodka) bastassero solo due martellate accompagnate da un blyat ben intonato a riparare il mezzo. Un aereo che immagino si pilotasse soltanto a schiaffi a mano aperta.


Il pilota di questo P-51, Louis Edward Curdes, abbattè un MC202 italiano. Lo presero prigionieri, fuggì, tornò in servizio, e abbattè una una sfilza di aerei tedeschi. Lo trasferirono nel teatro del Pacifico, dove abbattè un aereo da ricognizione giapponese. Poi, siccome gli mancava più solo una bandierina, fece che sparare a un C-46 che s'era perso, per sbaglio eh. Io penso che fosse per completare la collezione.


Ecco anche il B-29. Ho da poco letto Bomber Mafia, di Malcolm Gladwell. Un libro sicuramente interessante, sulla figura di Le May. Il B-29 è famoso per il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, ma secondo me ciò che lo rende più sinistro sono i bombardamenti incendiari sulle città giapponesi. Le May ordinò attacchi a quote così basse, sganciando napalm, che i B-29 tornavano indietro con gli equipaggi traumatizzati dall'esperienza e con gli aerei che, letteralmente, puzzavano di fumo e dell'odore della carne - umana - che veniva cotta da questi incendi.




Torno fuori, dove vedo un bellissimo RA-5 Vigilante.


E poi iniziano le cosebbrutte.

B-36 Peacemaker. Ciò che succede quando lasci da soli un B-52 e un B-29. Sei motori ad elica, 4 motori a getto, tutto lo charme e l'eleganza di un incendio in un petrolchimico.


B-50. Ossia prendi il B-29, aggiungici due J-47 a getto, e via che andiamo.


A seguire, un filotto di aerei così brutti, ma così brutti, che sembra di essere finiti in quei musei dove mettevano i casi umani sotto formaldeide. Forme sgraziate, musi da volpe tibetana, design che in confronto la Multipla è da Compasso d'oro. Eccoli tutti insieme, ma vediamone alcuni nel dettaglio.


C-97 Stratofreighter. Un B-29 che è andato nella Locride ed è finito sopralzato (tanto poi c'è il condono edilizio).


Douglas C-124. Se il 380 ha due ponti ed è bruttino, il C-124 ne ha tre ed è francamente urendo.


Douglas C-133, uno dei pochi aerei progettato per sembrare già in punto di rompersi, con quell'ala applicata alla fusoliera con l'Algasiv. Pare che durò in servizio poco più di una quindicina d'anni a causa di problemi di affaticamento della struttura. Chi l'avrebbe mai detto.


Finiamo col botto col Fairchild C-82A. Progettato in un tempo in cui l'aerodinamica era una scienza sconosciuta, e il buongusto ancora al di là dal venire, il C-82A si pregia di una fusoliera tozza come il corpo di una cimice, un piano di coda evidentemente costruito con le impalcature usate per mantenere il timone di un aereo pensato come Cristo comanda e, per finire, un retro che è sostanzialmente osceno. Altri aerei da trasporto sono chiamati Stratofreighter, Globemaster, Skytrain, Starlifter, Hercules, Spartan. Lui... Packet. Questo scarrafone non è bello nemmeno a mamma sua.




Avevo detto finiamola... ma anzi no. Dietro ad un innocente P-3 vedo qualcosa di brutto. Ma di brutto brutto.


Aero Spacelines 377 Super Guppy. Il summenzionato C-97, tornato dalla Locride col suo bravo sopralzo, finisce nelle mani della NASA che dice "bello, ma ho ancora un po' di cubature da condonare" ed eccoci qui col Guppy. Usato per portare pezzi per l'Apollo, finì finalmente di offendere i cieli con le sue forme nel 1991.


Sciacquiamoci la bocca, dai. Lockheed Constellation usato da Eisenhower.


E poi B-52A con X-15. Un mezzo minuscolo, in pratica solo un razzo con un cockpit per nani. Ti credo che Armstrong fosse così tranquillo su Apollo 11; a confronto, scendere sulla Luna doveva essere facilissimo.




La gita termina qua. Si fa ora di pranzo, e devo tornare a PHX.
 

marksimon

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Cameri (NO)
"...tutto lo charme e l'eleganza di un incendio in un petrolchimico."
"Un B-29 che è andato nella Locride ed è finito sopralzato (tanto poi c'è il condono edilizio)."

Sono alle lacrime dal ridere da 5 minuti ed in casa non capiscono e mi guardano brutto...
Sapevo che aumentare la dose di popcorn ne sarebbe valsa la pena.
Grazie è semplicemente poco.

ciao
Marco
 

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La stanza, anzi il letto dello Stage Stop Inn, mi ha ricordato il copriletto e le lenzuola in 'iper'acrilico di un motel sulla Route 66 a Holbrock, sempre in Arizona. Deve esserci un rifornitore di biancheria per la casa di dubbia qualità a Tucson :)


Per quanto riguarda Venaria.......negli anni '90 mi raccontavano di un tipo 'famoso', che passava le serate in discoteca a Torino, e per tornare a casa, rubava un'auto ogni volta che poi lasciava a Venaria a disposizione di nuovo del proprietario.....il 'CarSharing l'ha inventato lui !


Nei viaggi si ritrova il piacere di credere nel genere umano.......negli Stati Uniti sono un pò più veraci.....in Montana vicino all'Hebgen lake (quasi Yellowstone) un tizio voleva lasciarmi la sua Beretta perchè andavamo a fare un trail nei boschi, e visto che non avevano lo Spray urticante contro gli Orsi, almeno potevamo sparargli. Chiaramente avrei poi potuto comodamente restituirgliela al pub la sera. Gentile ma anche no.
Lo Stage Stop Inn era veramente tutto ciò che si poteva desiderare quanto a newranza.

Parlando di personaggi epici di Torino, anche a te risulta di Paolo Montero che, di ritorno dalle seratacce più ignoranti, parcheggiava la Fiat Uno alla Pellerina per giocare a calcetto con i maranza locali?

Bellissimo TR, come sempre.
Grazie perla voglia di scrivere (di condividere credo ce l’abbiamo in molti di più ma siamo pigri)
Grazie a te! condividete gente, condividete!


Guardavo le ultile foto e avevo in mente la colonna sonora di "C'era una volta il West". Grazie.
Appropriatissima!

Maraviglia. Questo è uno screenshot da Fallout!



DaV
Si, faceva molto 'fine del mondo'. Io a Fallout non ho mai giocato, ma mi ricordava parecchio le scene di Half Life / Black Mesa.

Spettacolo. Sei andato in uno di quei posti, dove solitamente il camionista pazzo rapisce i ciclisti e non si trovano piu'. Ma non era un film e ti sei divertito. Molto bene. Ho in mente un girettino , sai dove, da suggerirti.
E ce lo so ma li ci sono i grizzly. Sarebbe bella la Dalton in bikepacking!

Ma nemmeno uno scorpione, un serpente a sonagli, un avvoltoio, Rango che gira sconsolato in cerca di acqua? ...niente?
Ho visto un coyote se va bene?

Epico, davvero epico!
Sarà che in questo periodo sto guardando 1883, ma trovo questo racconto di scoperta del selvaggio west, in egual misura folle ed affascinante!
Grazie!

Però ti piace vincere facile:D
Ottimo TR naturalmente
Grazie!

"...tutto lo charme e l'eleganza di un incendio in un petrolchimico."
"Un B-29 che è andato nella Locride ed è finito sopralzato (tanto poi c'è il condono edilizio)."

Sono alle lacrime dal ridere da 5 minuti ed in casa non capiscono e mi guardano brutto...
Sapevo che aumentare la dose di popcorn ne sarebbe valsa la pena.
Grazie è semplicemente poco.

ciao
Marco
Guarda, sarà stato il fuso - mai adattato, non so perchè - o il sole, ma in quello spiazzo sabbioso mi sono veramente sentito tipo Lina Sotis e la sua celeberrima colonna "cara, ma come ti vesti?" nel criticare questi attrezzi volanti.
 

londonfog

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Londra
Grandi commenti a foto interessanti. Fra tutti

Negli anni '60 gli ingegneri progettavano meraviglie che andavano a Mach 3, oggi abbiamo i finestrini oscurabili elettrocromicamente e Instagram. Che involuzione.
e

"...tutto lo charme e l'eleganza di un incendio in un petrolchimico."

"Un B-29 che è andato nella Locride ed è finito sopralzato (tanto poi c'è il condono edilizio)."
 
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Azeta

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Pensa che figurone presentarsi a Trofarello con un B-36 Peacemaker 😂

Nb: TR apprezzatissimo, sia per la parte in bici (sport che condivido) sia per quella aeronautica (museo un po sgangherato ma in ogni caso bello ricco di spunti)
 

I-DAVE

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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Il PIMA mi è sempre sembrato un parcheggio abusivo. La maggior parte dei TR che ho visto da lì, non essendoci mai stato, parlano di aerei scrostati e ridotti maluccio. Però che collezione! Mitico il Vigilante. Il Guppy/SuperGuppy chiaramente è il nonno dei Beluga!

DaV
 
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Jambock

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Sempre bello leggere i tuoi racconti!

La collezione del PIMA è così enorme che capisco le difficoltà logistiche, di manutenzione ed esibizione degli aerei.

Hai visto se il 747 SOFIA della NASA / DLR è già in esposizione?
Se non mi sbaglio l'F-117 è ancora in fase di restauro, e sarà un'altra grande aggiunta al museo.

Non parliamo di Tomcat... anno scorso hanno volato ancora a Kish. Chissà se ci sarà un'altra occasione per vederli in volo