«È finita la storia dell’aeroporto privato di Tortolì. Occorre che il pubblico intervenga anche nella Gearto (società di gestione). Nella prossima riunione di giovedì 13, verrà posta in liquidazione». A parlare è il nuovo presidente del cda della Gearto, Giorgio Mazzella. La Gearto srl è al 100 per cento della Arbatax spa, società che fa capo al Gruppo Mazzella. Il presidente di Banca Cis, da poche settimane subentrato a Giorgio Ladu come presidente della suddetta srl, ieri mattina ha dichiarato, al termine di una riunione del cda — del quale fanno parte, fra gli altri, il sindaco di Tortolì, Marcella Lepori e il presidente della Provincia, Piero Carta — che Arbatax spa non ha alcuna intenzione di ripianare, per l’ennesimo anno, le perdite della Gearto. Per cui verrà posta in liquidazione al termine della riunione dell’assemblea dei soci, fissata per giovedì 13 a Cagliari. Nello stesso giorno, a Tortolì, in base alla riforma regionale, il Consorzio industriale di Tortolì-Arbatax — proprietario al 100 per cento della struttura aeroportuale, che venne acquisita dall’AliArbatax del Gruppo Mazzella — terrà l’ultima riunione del proprio consiglio generale e del cda e si passerà alla “triade”. In tale occasione, Piero Carta — alla Provincia passeranno le prerogative del Consorzio — potrebbe annunciare che la Regione (tramite la Sarind o la Sfirs) ha deliberato di acquisire, per intero, la proprietà dell’aeroporto. Giorgio Mazzella, ieri mattina, nell’annunciare la messa in liquidazione della Gearto, con la speranza che gli enti pubblici — Regione, Sfirs, Provincia, Comune — e anche i privati decidano di rilevarne delle quote dal liquidatore, in modo da avere una maggioranza pubblica dei tale srl, è stato chiaro. «Anche quest’anno — ha precisato — stiamo chiudendo con una perdita di poco meno di 425mila euro. I costi sono stati di un milione e 230mila euro e i ricavi di appena 805mila euro. I passeggeri sono stati appena 17.270, Lo scorso anno furono 26mila, poco meno di 34 mila nel 2006 e nel 2005 ben 51.511. Così non si può andare avanti. Noi non abbiamo avuto niente da nessuno (gli ex soci publbici, ovvero il Consorzio industriale e la Regione, oltre al Cot, non parteciparono all’aumento di capitale). Mentre le società di gestione degli altri scali aerei sardi (e non), pur essendo private, ricevono continuamente aiuti dagli enti. Anche Fenosu, che è ancora chiuso». Carta ha assicurato che insieme al Comune, dopo l’acquisizione della proprietà dello scalo dalla Regione — che la girerà alla Provincia — si entrerà nella Gearto.(La Nuova Sardegna)