Alitalia, il "Cristoforo Colombo" e il collegamento Genova-Roma Fiumicino


boagoa

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6 Novembre 2008
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Genova
Sono d'accordo. Alitalia non poteva far altro che cancellare alcune frequenze "doppione" in seguito all'integrazione di AP e AZ in CAI. Che senso avrebbe avuto ad esempio due voli a distanza di una ventina di minuti alle 15 quando entrambi i voli erano mezzi vuoti???

Ovviamente l'aeroporto nel complesso ci rimette (meno voli=meno pax, diritti atterraggio, ecc..) ma l'offerta che offre CAI risulta rafforzata rispetto a quella precendente proposta singolarmente da AZ e AP: la prima offriva 5 voli al giorno e la seconda 4. La nuova CAI offrirà invece un ventaglio di 7 voli su Roma distribuiti nell'arco della giornata. A questa offerta si aggiungerà un vettore lowcost che non farà altro che integrare e ampliare l'offerta da Genova.

CIAO
_goa
Grazie Goafan per le informazioni precise ed equilibrate che offri al forum, in particolare sul "nostro" tanto discusso, discutibile, vituperato e soprattutto amato C. Colombo genovese...
L'augurio è che il 2009 porti veramente nuove opportunità per GOA e per quelle persone che al momento sono in cassa integrazione o in attesa di riassunzione. Spero di cuore che la loro condizione sia davvero un momento transitorio. Penso sia importante sospendere il giudizio e immaginare, tutti insieme, scenari più positivi e forieri di benessere... Auguri a tutti.
 

euge1893

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27 Aprile 2007
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Genova, Liguria.
www.metrogenova.com
perfetto....e allora che parla a fare il sindaco?
Purtroppo l'attuale sindaco di Genova, da buona populista quale è, ha l'abitudine di parlare in continuazione, preferibilmente di cose che non conosce, al solo fine di finire quotidianamente sul giornale e far dimenticare ai Genovesi che, in concreto, dal suo insediamento in città non si è mosso nulla.
 

goafan

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Sede azzerata voli tagliati Alitalia scarica l´aeroporto

MASSIMO MINELLA
SEDE quasi azzerata, voli tagliati, tre milioni di euro mai restituiti. E ancora, biglietti alle stelle e spazi occupati che impediscono l´arrivo di nuove compagnie. Claudio Burlando, presidente della Regione, elenca quasi incredulo i colpi inferti dalla nuova Alitalia all´aeroporto e, più in generale, alla città di Genova. Ieri, riprendendo il filo di un discorso interrotto solo per pochi giorni, Burlando ha chiesto nuovamente ai vertici della compagnia di rivedere i propri "piani al ribasso" sul "Colombo". Incassando un altro "no". «Sarà pure un aeroporto piccolo, ma proprio ora che sta ricominciando ad alzare la testa, ad aumentare i passeggeri e a fare utili arrivano queste mazzate» commenta. In effetti, trovare una congiuntura tanto negativa pare difficile. Dei 37 dipendenti Alitalia si scenderà a 5, per quanto riguarda gli occupati a tempo indeterminato. Per altri 13, invece, scatterà un impiego a termine, sei mesi, scaduti i quali nulla ancora si sa. «La nuova Alitalia spera che sia direttamente l´aeroporto di Genova a prenderli - aggiunge il presidente della Regione - ma come può accadere una cosa simile visti i tagli dei voli?» E proprio quello dei voli è l´altra nota dolente. Nell´operativo che scatterà da lunedì prossimo, le tratte giornaliere cancellate dalla nuova Alitalia (che assorbe le ceneri della vecchia compagnia di bandiera e associa Air One) saranno cinque, per un totale di dieci voli fra andata e ritorno.
Le tratte per Roma passeranno da dieci a sette, quelle per Napoli da tre a due, mentre sparirà il collegamento per Catania. Finito? Niente affatto. L´aeroporto si prepara a perdere, e a mettere a bilancio, tre milioni di euro, vale a dire il credito della vecchia Alitalia nei confronti della società aeroportuale genovese. Quel debito si poteva saldare a una sola condizione, ormai tramontata: la prima proposta di acquisto firmata da Air France, disponibile ad assorbire e onorare debiti e crediti. Come è andata a finire, si sa. I debiti sono finiti nella "bad company", la nuova società è nata pulita e ora Air France si prepara a rilevarne il 25% per cento con la prospettiva di arrivare alla gestione in tempi brevi. Ma nessuno pagherà più quei debiti e il milione di utile stimato per il 2008, con il buco dei tre milioni, diventerà una perdita di due. Come se non bastasse, poi, il taglio dei voli di Alitalia non comporta ancora una liberalizzazione delle tratte e l´arrivo della concorrenza. Perché i tre voli in meno non liberano automaticamente gli spazi ("gli slot") per altri soggetti. Motivo? Quegli spazi, se a Genova non danno problemi, possono rivelarsi ancora utili a Fiumicino. Genova si troverà così con sette voli per Roma contro dieci, a prezzi stellari, fino a seicento euro per tratta, non essendoci più concorrenza fra compagnie. «Prodi aveva convinto Air France ad accettare il buono e il cattivo di Alitalia - commenta Burlando - Ora viene data ad Air France una compagnia pulita e quattro miliardi di euro ricadranno sulle spalle degli italiani, mentre i creditori potranno andarsene a spasso. Se a questo si aggiunge lo scontro in atto al governo fra Bossi e Berlusconi, con il primo che voleva Lufthansa e il secondo Air France, viene proprio da chiedersi quale sia il motivo di tutto questo caos. La situazione, da lunedì, rischia di farsi drammatica e tutti, a cominciare da Genova, ne pagheranno le conseguenze».

La Repubblica - Genova

CIAO
_goa
 

goaT2

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15 Ottobre 2007
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Genova, Liguria.
Ed ecco che arriva la fine dei conti e l'aeroporto di Genova si ritrova a pagare le conseguenze di anni di politica sbagliata e di scelte effettuate non proprio secondo criteri di marketing e profitto ma secondo, diciamo, criteri di altro tipo. Premesso che la vicenda Alitalia, come detto e ridetto anche dai muri rappresenta il non plus ultra della porcheria italiana. Stupisce ora più che mai come siano stati solo i dipendenti AZ a dimostrarsi in grado di manifestare il proprio sgomento arrivando fino a protestare davanti a palazzo chigi, mentre tutti gli altr soggetti coinvolti e penalizzati direttamente da AZ (fornitori, creditori, e perchè no, gli italiani tutti visto che i debiti li pagheremo tutti noi) se ne siano stati buoni buoni e ben in silenzio a guardare lo spettacolo.
Tuttavia Genova in tutti questi anni ha dormito allegramente sugli allori. Certo, nessuno poteva prevedere una carneficina di tale portata, anche se i segnali ci sono stati da diversi anni a questa parte. Tutti gli aeroporti di Italia ne pagheranno le conseguenze, questo è un fatto certo. Quegli scali però che hanno saputo inseguire politiche alternative alla compagnia di bandiera oggi si trovano a piangere con un occhio. Sarà pur vero che teoricamente un volo ryanair non porta direttamente allo scalo tanti soldi quanti ne porta alitalia. Ora però che alitalia non pagherà più una lira del debito maturato ho l'impressione che al confronto quel volo ryanair sia una gallina dalle uova d'oro. Dico ryanair solo per fare un esempio, compagnie ce ne sono tante. Aeroporto di Genova da poco tempo ha il volo per madrid, e negli ultimi anni il collegamento per londra ha subito pesanti variazioni. Il network internazionale di Goa non è mai stato il punto di forza anche se ripeto, negli ultimi due anni, si sono consolidate certe realtà. Era però l'ambito nazionale quello da pianficare strategicamente e non affidandosi ad una sola compagnia. Certo, prima la concorrenza la garantiva Airone, ma è da un bel pò di tempo mi pare che si parla di una fusione tra le due o addirittura si è sentito parlar del fallimento di Airone. Forse se si fossero trovate, ai tempi, alternative a queste due compagnie, anche low cost eventualmente, oggi non sentiremmo questa pesante mazzata sulla testa.
Ma, come ho scritto all'inizio, è arrivata l'ora per Goa di pagare tutte le politiche inseguite più per "far piacere a qualcuno" che non per far soldi. Genova, lo dico a malincuore perchè amo la mia città, è sempre stata una città "vecchia", che si muove a rilento, che cambia piano piano, che fatica a stare al passo con i tempi, e l'aeroporto ne rispecchia fedelmente l'essenza. Che piaccia o meno in questi anni l'Italia è cambiata, l'economia mondiale è cambiata, la società stessa è cambiata, che sia questa la volta buona per cambiare anche noi, per lasciarsi alle spalle i vecchi vincoli massonici e decidere, una volta tanto, per noi stessi.
 

boagoa

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6 Novembre 2008
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Genova
Ma, come ho scritto all'inizio, è arrivata l'ora per Goa di pagare tutte le politiche inseguite più per "far piacere a qualcuno" che non per far soldi. Genova, lo dico a malincuore perchè amo la mia città, è sempre stata una città "vecchia", che si muove a rilento, che cambia piano piano, che fatica a stare al passo con i tempi, e l'aeroporto ne rispecchia fedelmente l'essenza. Che piaccia o meno in questi anni l'Italia è cambiata, l'economia mondiale è cambiata, la società stessa è cambiata, che sia questa la volta buona per cambiare anche noi, per lasciarsi alle spalle i vecchi vincoli massonici e decidere, una volta tanto, per noi stessi.
Belin se ti quoto caro concittadino. Il finale del tuo post è il fotogramma che meglio racchiude il senso della vecchia politica conservatrice genovese. Non c'è da aggiungere altro se non confermare un pizzico di ottimismo per il futuro. In fondo ragioni per far decollare qualche volo in più dal nostro aeroporto adesso ce ne sarebbero. Vediamo se, un pò con i soldi della regione, un pò con eventuali cambiamenti nel management dell'Aeroporto, riusciremo almeno ad attirare qualche vettore alternativo un pò più robusto rispetto, per esempio, ad Air Vallee.... :eek:
 

goafan

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Vediamo se, un pò con i soldi della regione, un pò con eventuali cambiamenti nel management dell'Aeroporto, riusciremo almeno ad attirare qualche vettore alternativo un pò più robusto rispetto, per esempio, ad Air Vallee.... :eek:
Il management attuale è molto valido, quello che è sempre mancato è una strategia condivisa da tutti gli enti locali e un sostegno di tipo finanziario.
Finchè non ci saranno questi elementi tutte le NUMEROSE iniziative intrapese dall'aeroporto sono destinate a naufragare (vedi Transavia, HLX, Condor, ecc.).

CIAO
_goa
 

goafan

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Il sindaco vuole entrare nel "Colombo"
La Vincenzi "Datemi le azioni e vi trovo un socio"


«FATEMI mettere il naso dentro la spa dell´Aeroporto, e vi trovo una compagnia aerea» dice Marta Vincenzi. «Insieme con la Regione, chiaro: in ogni caso il Comune non ci metterà soldi, ma cercherà partner privati, di mestiere. E non mi fermo qui: perché se è vero che da tempo ripeto la necessità che gli enti locali siano nella compagine azionaria per poter contare politicamente sulle scelte, la situazione attuale ci penalizza in maniera assurda, dopo i tagli dei voli decisi da Cai. Sto pensando a un´azione clamorosa, contro il governo che, di fatto, ha creato le condizioni per una sospensione di pubblico servizio, in una città che non ha il treno veloce». E il sindaco di Genova ha deciso che d´ora in poi tutti i viaggi a Roma li farà in treno. «Non solo sono stati tagliati i voli, ma sia Alitalia che AirOne hanno tariffe altissime. Non ci sto a spendere 500 euro in una giornata per andare su e giù dalla capitale, con quei soldi si va a New York».
Ma per poter lavorare ad alternative reali di rilancio dell´aeroporto genovese, il Comune ha bisogno di poterne essere azionista. «E´ una scelta anomala che non esiste in nessun´altra città italiana, per non parlare di quelle europee - si scalda la Vincenzi - Guardate la Moratti o Alemanno se difendono i loro scali: per forza, i comuni fanno parte delle società proprietarie di Fiumicino come di Malpensa. Io l´ho detto da tempo: vogliamo entrarci, ci dicano quando verranno messe in vendita le quote. Anche perché non mi sembra che l´Autorità Portuale e la Camera di Commercio si stiano scaldando troppo.... «.
(d. al.)


La doppia veste del manager Marco Arato. Una contraddizione imbarazzante nei giorni in cui si decidono le sorti dello scalo

Aeroporto, giallo al vertice
Presidente al Colombo e socio dello studio consulente di Cai. Che taglia i voli


Presidente, ma anche avvocato, Marco Arato. A capo dell´aeroporto di Genova, ma anche socio dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo, consulente di Cai nei rapporti con Air France e per l´acquisto di beni. La notizia per gli addetti ai lavori è nota. Ma Cai è al centro dell´operazione che all´aeroporto di Genova sta costando la cancellazione di voli, un deficit di bilancio di due milioni di euro, un ridimensionamento della sede Alitalia che quasi scompare passando da 37 a cinque. Imbarazzi per questa doppia veste? «No, sono piani distinti - risponde Arato - io sto bene attento a salvaguardare l´interesse dell´aeroporto di Genova».
Il presidente dell´aeroporto di Genova, il professor Marco Arato, è uno dei soci dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo che è consulente di Cai, la nuova Alitalia, nei rapporti con Air France e per l´acquisto di beni come ad esempio gli aerei. La notizia per gli addetti ai lavori è nota. Cai è al centro dell´operazione che all´aeroporto di Genova sta costando la cancellazione di voli, un deficit di bilancio di due milioni di euro, un ridimensionamento della sede Alitalia che quasi scompare passando da 37 a cinque. Chiediamo ad Arato se non provi imbarazzi in questa doppia veste, da una parte amministratore pubblico che dovrebbe fare gli interessi dell´aeroporto di Genova, e dall´altra socio di uno studio privato che rappresenta una società, Cai, che sta prendendo decisioni così penalizzanti nei confronti dello scalo. Lui, il professore, risponde: «No, sono piani distinti; io sto bene attento a salvaguardare l´interesse dell´aeroporto di Genova». Arato spiega anche che, proprio nella vicenda Cai, «i miei colleghi hanno chiesto anche a me di lavorare su alcune cose, ivi compresi gli acquisti di beni, ma si tratta di attività che non confliggono con il mio ruolo in aeroporto».
Ma in questi giorni, mentre a Genova si levavano le proteste delle istituzioni - dal sindaco al presidente della Regione � per i problemi creati da Cai, a livello nazionale gli incontri tra gli esponenti di Cai e Air France si svolgevano nella sede dello studio milanese Bonelli Erede Pappalardo. Arato spiega: «In studio siamo trecento, e e ci occupiamo ovviamente tante cose. È vero che a Milano si sono svolte riunioni tra i miei colleghi sulle attività di Cai. Ma non posso certo impedire loro di fare riunioni».
Certo, il lavoro è sacro. Ma ci si chiede se possa esistere una incompatibilità tra le due attività - una svolta nell´interesse pubblico, l´altra in quello privato � tale da spingere Arato a riconsiderare il doppio incarico. L´avvocato nega una simile eventualità, affermando che mancano i presupposti per una simile decisione. E spiega: «La parte operativa delle scelte di Cai, la decisione se aprire o meno le rotte, se fare licenziamenti o assunzioni, non la fa lo studio legale. Sono scelte di business». Quelle scelte le fanno i manager di Cai che hanno scelto lo studio come consulente in questa delicata vicenda: «Alla domanda se a Genova assumono o non assumono, io rispondo che non lo so: chiedetelo a Cai. Non solo noi non veniamo consultati su queste scelte, ma se ce lo chiedessero diremmo che non è nostra competenza».
La tesi del presidente dell´aeroporto di Genova è che non esistano conflitti, né questioni di scarsa opportunità perché, dice, né lo studio legale da un lato, né lui come presidente dell´aeroporto dall´altro, fanno scelte operative: «Cai è cliente dello studio, ma un conto è fare consulenze legali per l´acquisto di beni e nei rapporti con Air France, un altro sono le scelte operative». Arato dice che non le fa neppure lui come presidente dell´aeroporto: «Io sono il presidente che ha la rappresentanza legale e mi occupo di questioni strategiche: per esempio la concessione, su cui mi sono impegnato e che ho condotto in porto. Le decisioni, ossia le "competenze operative", sono del direttore generale e per le scelte più importanti del consiglio di amministrazione come organo collegiale». Arato assicura di non occuparsi neppure dei rapporti con le compagnie aeree per cercare di aumentare il numero di voli in arrivo e in partenza dall´aeroporto: «Tutte questioni di cui si occupa il direttore generale che in questi giorni sta conducendo le trattative per la ricerca di una seconda compagnia su Roma, che potrebbe essere Blue Panorama». Resta il fatto che, nelle trattative in corso, Arato è presidente della società danneggiata e consulente (seppur indirettamente, attraverso il suo studio) della società avversa.


Affondo del Pd su una Cai monopolista su tratte redditizie, fra cui la Genova-Roma.

Dario Balotta, membro della consulta nazionale del Pd ed ex segretario della Fit Cisl accusa il nuovo soggetto nato dalle ceneri della vecchia Alitalia e integrato da Air One. «La concorrenza non esiste già oggi sulle più redditizie tratte nazionali - spiega Balotta - come la Fiumicino-Genova, Venezia Bari, Lamezia, Trieste, Brindisi e Torino. Esiste invece un cartello (Alitalia Air One) che penalizza i consumatori oramai da molti anni e che dal 13 gennaio verrà legalizzato».

La Repubblica - Genova

CIAO
_goa
 
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Michele-TRN

Bannato
7 Novembre 2005
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Torino
La concorrenza non esiste già oggi sulle più redditizie tratte nazionali - spiega Balotta - come la Fiumicino-Genova, Venezia Bari, Lamezia, Trieste, Brindisi e Torino.

Il monopolio rimane su GOA, VCE, SUF e TRS, sulle altre tratte esistono alternative low cost, non mi pare molto informato.
 

goafan

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Aeroporto, l´ultimo smacco la pubblicità Cai silura Genova
Martedì parte la nuova Alitalia, ma il "Colombo" non c´è


Bosco (Cgil): "Perdiamo lavoratori e voli, la situazione è insostenibile"

AVA ZUNINO
Se qualcuno avesse avuto bisogno di conferme del disimpegno di Cai dall´aeroporto di Genova, le ha trovate sui quotidiani di ieri. Alitalia ha acquistato pagine pubblicitarie per dare informazioni ai potenziali clienti, avvertendoli che comunque nei principali aeroporti italiani per quattro settimane sarà a disposizione un team di persone «impegnato a fornirvi informazione ed assistenza». Segue l´elenco degli aeroporti e incredibilmente manca Genova, anche perché Cai-Alitalia ha deciso di chiudere la sede del capoluogo ligure. «Siamo l´unico aeroporto italiano in cui la nuova compagnia ha fatto solo assunzioni a tempo determinato (fino a luglio), mentre altrove i contratti a tempo determinato sono in numero residuale rispetto a quelli a tempo indeterminato: il disinteresse di Cai sull´aeroporto genovese è palese», dice Ivano Bosco, segretario regionale della Filt-Cgil.
Di questo disimpegno chi vola si accorgerà a partire da domani, perché entra in vigore il nuovo assetto e a Genova ci saranno cinque voli al giorno in meno: tre su Roma, uno su Napoli e uno su Catania. Domani si apre una settimana cruciale. Le istituzioni cittadine e regionali stanno cercando di evitare che Genova e la Liguria siano declassate dai tagli all´aeroporto e sono in attesa di risposte sia dal governo che dalla stessa compagnia aerea Cai. Sperano in un dialogo. Roberto Cassinelli, deputato del Pdl che fa parte della maggioranza di governo, dice: «Noi lavoriamo, ma siamo realisti e sappiamo che è difficile ottenere qualcosa. Purtroppo la crisi dell´aeroporto è solo un sintomo di una situazione di difficoltà oggettiva della città».
Oggi pomeriggio dovrebbe andare in aeroporto Luigi Grillo, Pdl anche lui, presidente della Commissione trasporti del Senato, per incontrare i lavoratori. Domani e dopodomani sarà molto difficile volare, sia a Genova sia negli altri aeroporti. Al Cristoforo Colombo, dove sono state cooptate le persone necessarie a garantire i servizi minimi, domani i lavoratori si riuniscono in assemblea a partire dalle dieci alle tredici. Martedì si replica. Ivano Bosco, segretario della Filt-Cgil, non nasconde la sua preoccupazione: «Non vediamo prospettive, manca un´azienda di riferimento. Se la compagnia mantenesse a Genova una sede, potremmo discutere dei numeri degli occupati. Ma i nuovi manager di Cai hanno detto: non ci interessa la città».
Intanto nel mondo politico cominciano a volare gli stracci. I parlamentari del Pdl dicono di non aver ricevuto la lettera del presidente della Provincia, Alessandro Repetto, Pd, che ha chiamato tutti a raccolta. «Ma non è con queste iniziative - dice Cassinelli - che si risolvono i problemi: l´aeroporto deve fare ogni sforzo per attirare traffico, anche recuperando le linee che se ne sono andate, come il volo per Bruxelles. E poi la città deve rilanciare la sua economia».

La Repubblica - Genova

CIAO
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boagoa

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6 Novembre 2008
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Genova
Aeroporto, l´ultimo smacco la pubblicità Cai silura Genova
Martedì parte la nuova Alitalia, ma il "Colombo" non c´è


Bosco (Cgil): "Perdiamo lavoratori e voli, la situazione è insostenibile"

AVA ZUNINO
Se qualcuno avesse avuto bisogno di conferme del disimpegno di Cai dall´aeroporto di Genova, le ha trovate sui quotidiani di ieri. Alitalia ha acquistato pagine pubblicitarie per dare informazioni ai potenziali clienti, avvertendoli che comunque nei principali aeroporti italiani per quattro settimane sarà a disposizione un team di persone «impegnato a fornirvi informazione ed assistenza». Segue l´elenco degli aeroporti e incredibilmente manca Genova, anche perché Cai-Alitalia ha deciso di chiudere la sede del capoluogo ligure. «Siamo l´unico aeroporto italiano in cui la nuova compagnia ha fatto solo assunzioni a tempo determinato (fino a luglio), mentre altrove i contratti a tempo determinato sono in numero residuale rispetto a quelli a tempo indeterminato: il disinteresse di Cai sull´aeroporto genovese è palese», dice Ivano Bosco, segretario regionale della Filt-Cgil.
Di questo disimpegno chi vola si accorgerà a partire da domani, perché entra in vigore il nuovo assetto e a Genova ci saranno cinque voli al giorno in meno: tre su Roma, uno su Napoli e uno su Catania. Domani si apre una settimana cruciale. Le istituzioni cittadine e regionali stanno cercando di evitare che Genova e la Liguria siano declassate dai tagli all´aeroporto e sono in attesa di risposte sia dal governo che dalla stessa compagnia aerea Cai. Sperano in un dialogo. Roberto Cassinelli, deputato del Pdl che fa parte della maggioranza di governo, dice: «Noi lavoriamo, ma siamo realisti e sappiamo che è difficile ottenere qualcosa. Purtroppo la crisi dell´aeroporto è solo un sintomo di una situazione di difficoltà oggettiva della città».

La Repubblica - Genova

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Che tristezza... :(
 

goafan

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Crisi Alitalia, due giorni di agitazione all'aeroporto Colombo

Agitazione di 48 ore l'aeroporto “Cristoforo Colombo”. Possibili disagi e ritardi dei voli in partenza e diretti verso Genova. Sempre oggi e domani prevista anche una doppia assemblea del personale in questi due giorni, dalle 10 alle 13. I sindacati, sostenuti dagli enti locali, parlano di “disinteresse” della Cai nei confronti della città. “Su 37 lavoratori della sede genovese, solo 5 vengono riassunti a tempo indeterminato – dice Ivano Bosco, segretario ligure della Filt Cgil – per 13 c’è solo un contratto di sei mesi. A luglio, insomma, sarà tutto da ridiscutere”. Anche perché basta guardare le pubblicità della Cai, per capire il destino di Genova. “Nella loro offerta, non parlano neppure del “Colombo” – aggiunge Bosco – dobbiamo prendere atto che vogliono tagliare Genova”. (Primocanale)

CIAO
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goafan

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Cai investe nel Sud Italia mentre declassa Genova
Voli carissimi, calo dei passeggeri, protesta dei lavoratori


Gli ex dipendenti sono ancora sotto choc, si aggirano come fantasmi nell´aerostazione

La crisi è servita. All´aeroporto Cristoforo Colombo di Genova l´era della Cai, la nuova compagnia nata da Alitalia e Air One, decolla con il volo Genova-Roma delle undici del mattino: ieri i passeggeri prenotati erano 27. «È un declino cominciato a fine novembre, quando i voli per Roma hanno iniziato a diminuire: prima erano tutti sui 100 passeggeri ciascuno. E da domani sarà sempre peggio, perché cala ancora il numero dei voli, la gente non si fida più», raccontano gli ex addetti Alitalia dello scalo e della direzione commerciale, che la Cai, la nuova compagnia aerea, ha trasformato in fantasmi del mondo del lavoro. Erano 33, solo 13 hanno ancora un´occupazione ma con un contratto che scade a luglio. Tra sei mesi chissà. Gli altri sono tutti in cassa integrazione.
«Eravamo tranquilli perché nei piani di Cai a Genova era previsto un organico di 25 persone: gli altri erano in età tale che la cassa integrazione avrebbe potuto accompagnarli alla pensione. Invece niente. Tutti fuori e siamo l´unico scalo in Italia ad avere avuto solo assunzioni semestrali. In compenso, a Palermo avevano previsto 60 assunzioni, ne hanno fatte 127 e a Bari dovevano essere 35 e ne hanno assunti 78, tutti a tempo indeterminato: è il Nord che paga il prezzo per il sud», dice Antonio Polverino, della rappresentanza aziendale della Filt Cgil, che anche lui è in cassa integrazione. Ieri gli ex dipendenti Alitalia si sono riuniti in assemblea dalle 10 del mattino fino al primo pomeriggio e oggi faranno altrettanto, nella sala delle partenze dove per contro si aggirano sparutissimi drappelli di viaggiatori. Gli ex dipendenti sono ancora sotto choc, li vedi mentre si aggirano come fantasmi smarriti nelle sale dell´aerostazione che fino a giovedì della scorsa settimana era il loro "ufficio". «Sono andata a lavorare giovedì scorso - racconta Monica, 41 anni, due figli - e alle dieci e mezza mi hanno detto di non ripresentarmi il giorno dopo, perché la rappresentanza Alitalia è chiusa». Psicologicamente, dice, è un colpo durissimo. L´aspetto finanziario colpisce ma non è il cuore della vicenda che invece "declassa" Genova come città da cui partire e dove arrivare. I dipendenti hanno diritto a quattro anni di cassa integrazione con l´80 per cento dello stipendio (60 per cento a carico dell´Inps, 20 per cento a carico degli italiani che già da luglio pagano un sovrapprezzo di un euro a biglietto per costituire un fondo speciale) e altri tre anni in "mobilità". Sette anni di tempo per guardarsi attorno sono un´opportunità che ad altre categorie non è stata data. «Ma non sarà facile trovare altri impieghi, perché le nostre sono professionalità specifiche: non siamo sarti o imbianchini che possono andare altrove», dicono. In ogni caso la grande compagnia Cai che sostituisce Alitalia e Air One ha deciso che Genova non è strategica e lo ha già dimostrato. «Noi adesso chiamiamo in causa Camera di Commercio e Assindustria _ dice Ivano Bosco, segretario di Filt-Cgil _ perché il declassamento di aeroporto e della città lo fanno gli industriali privati, che delle categorie camerali e industriali sono stretti parenti».
Le istituzioni hanno cercato di mettersi in contatto con i vertici di Cai e con il governo ma nessuno ha ancora ricevuto un qualsivoglia cenno. Non ne ha avuti il presidente della Provincia, Alessandro Repetto, che ha anche scritto ai parlamentari liguri chiamandoli a raccolta, né il presidente della Regione Claudio Burlando che ha tentato la carta del rapporto diretto coi vertici di Cai. Gli ex dipendenti intanto si aggirano in un aeroporto, dove si muovono solo sparuti drappelli di passeggeri. Decimati delle incertezze. Dal taglio dei voli che da domani vedrà calare la scure su altri cinque collegamenti quotidiani (tre per Roma, uno per Catania e uno per Napoli) e dalla diretta conseguenza di tutto questo: l´impennata del costo del biglietto. Fino a novembre, nella "concorrenza" tra Alitalia e Air One che dovevano riempire i voli, si potevano strappare prezzi di 230 euro andata e ritorno. Adesso basta, si viaggia a prezzo pieno, il che vuol dire spendere 450 e anche 500 euro per un andata e ritorno Genova-Roma-Genova. In questi giorni di assemblee e agitazioni coi voli vuoti si possono anche strappare viaggi a 300 euro. Il sindaco Marta Vincenzi ha già protestato: «Non prendo più l´aereo perché 500 euro in un giorno non li spendo». Furio Truzzi di Assoutenti ricorda che i consumatori hanno già presentato un esposto nazionale contro il monopolio «che farà salire i prezzi». Un anziano taxista fa osservare che ormai i passeggeri del Colombo sono ridotti al lumicino: «Bisognerebbe fare come in Francia e bloccare tutti i trasporti: loro si che sanno il fatto loro. Genova dovrebbe bloccarsi». Lo sanno bene i taxisti che (20 euro a corsa dal centro allo scalo) sono praticamente l´unico modo per raggiungere l´aeroporto. Il volabus dell´Amt, 4 euro il biglietto, fa una corsa ogni ora dall´aeroporto a Principe e viceversa. Il problema è far coincidere i tempi dei propri spostamenti con quelli del volabus. E trovare il modo di arrivare a Principe dove non ci sono parcheggi, magari con la valigia al seguito.
(a. zun.)

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Le ragioni di un declino annunciato: e le prospettive per il futuro restano difficili
Linate e Torino ci lasciano poche speranze


OLIVIERO BACCELLI*
Il 13 gennaio la nuova Alitalia diventa operativa, portando a termine un doveroso percorso di privatizzazione durato oltre due anni. Periodo durante il quale sono emerse una lunga serie di difficoltà e di colpi di scena legati all´intromissione della politica che ha utilizzato criteri di intervento ben lontani da ogni logica di buon senso nella gestione di crisi d´impresa. Fra gli effetti del ridisegno del network di Alitalia, che inizialmente opererà circa il 36% di voli in meno rispetto a quelli operati dalla somma della vecchia Alitalia ed Air One di un anno fa, vi è lo stravolgimento dell´assetto degli aeroporti nel Nord Ovest d´Italia. I tagli più drastici sono avvenuti su Malpensa, che ha visto i traffici calare di quasi un terzo, ma anche sullo scalo genovese si sono registrate riduzioni: un paio di voli su Roma (7 anziché 9) ed uno su Napoli (2 voli anziché 3), con la brutta sorpresa in quest´ultimo caso di aver difficoltà nell´effettuare l´andata e ritorno in giornata. Genova, in realtà, si era abituata da tempo a contare poco su Alitalia ed in fin dei conti la riduzione è da definirsi quasi fisiologica tra riorganizzazione e crescita economica negativa. Il peggio è, quindi, passato e non se ne è usciti poi con le ossa rotte? La risposta è no. Purtroppo lo scenario dei traffici aerei su Genova non è per niente semplice e lineare per due motivi: gli scali concorrenti saranno ancora più agguerriti e la riduzione del numero di vettori sulle principali rotte nazionali contribuirà ad innalzare i prezzi e a ridurre i passeggeri. La sovrapposizione del mercato di riferimento con altri scali con un´offerta molto più ampia e articolata, come quelli di Nizza, Torino, Malpensa, Linate e Pisa, con l´effetto che solo i passeggeri delle province di Genova e di Savona trovano naturale rivolgersi al Colombo, non nasce certo con la crisi di Alitalia, ma sicuramente si acuisce. Il motivo è facile da intuire: Linate e Torino con la nuova Alitalia diventano basi operative e vedranno rafforzata l´offerta di tipo business anche sui mercati internazionali. Mentre per Malpensa è in corso una campagna di marketing con l´obiettivo di recuperare traffici anche nelle due direzioni su cui le prospettive per Genova potevano definirsi interessanti: charter outgoing (Mar Rosso, Baleari, etc) e low cost internazionali. Anche Bergamo Orio al Serio ha dovuto soccombere nei confronti di Malpensa, quando Air Berlin ha trasferito i propri voli nell´ex-hub. Non c´e´ da aspettarsi niente di nuovo in Liguria? In realtà Ryanair ha già comunicato l´attivazione di voli bisettimanali verso Alghero e Cagliari, e le compagnie crocieristiche (MSC e Costa) prevedono un forte sviluppo cui agganciare voli charter e il mercato dalla Germania potrebbe riservare qualche positiva sorpresa. In sintesi, le prospettive non sono certo rosee e di questi tempi è meglio non farsi illusioni.
*Direttore Master in economia dei trasporti dell´università Bocconi

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Tagli dei voli Alitalia, la Vincenzi minaccia ricorso contro il Governo

Il sindaco di Genova Marta Vincenza prepara un ricorso d'urgenza contro il Governo, ualora non fossero garantiti i collegamenti aerei fra Genova e Roma con la nuova compagnia aerea Alitalia. "L'ipotesi di tagliare il numero dei voli su Genova impone a noi, in quanto Comune, di attivarci per la tutela dei cittadini - ha detto il sindaco in consiglio comunale - Se ci saranno tagli, si prospetta un ricorso d'urgenza per violazione del diritto comunitario". In pratica Genova, città europea, denuncerebbe il proprio paese per averle impedito di avere contatti con il resto del mondo. "Ho scritto due volte al Governo - ha spiegato il sindaco - per segnalare la preoccupazione per il taglio dei voli all'aeroporto di Genova e oggi ho ricevuto la risposta del ministro Scajola. Emerge la volontà di mantenere i collegamenti sia pure con la cancellazione delle sovrapposizioni di voli tra diverse compagnie, garantendo la possibilità di effettuare viaggi di andata e ritorno entro la giornata con Roma". (Primocanale)

CIAO
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FlyIce

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6 Novembre 2005
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Italy
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Il sindaco di Genova Marta Vincenza prepara un ricorso d'urgenza contro il Governo, ualora non fossero garantiti i collegamenti aerei fra Genova e Roma con la nuova compagnia aerea Alitalia. "L'ipotesi di tagliare il numero dei voli su Genova impone a noi, in quanto Comune, di attivarci per la tutela dei cittadini - ha detto il sindaco in consiglio comunale - Se ci saranno tagli, si prospetta un ricorso d'urgenza per violazione del diritto comunitario". ...
Non ho capito perché nessuno si scaglia contro queste dichiarazioni deliranti: ci sono quanto voli al giorno ? 6, 7 ? Piú un IC ogni due ore ed un comodissimo ES* !!!

Invoco la par-condicio Moratti-Vincenzi !!! :D:D:D
 

goafan

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Il sindaco pronto a un ricorso d´urgenza per violazione del diritto comunitario se non saranno garantiti i collegamenti con Roma

Alitalia, Vincenzi contro il governo: "Pronta a denunciarvi"
Replica di Scajola "La compagnia è fallita anche per le pressioni politiche. Pensate a turismo e famiglie"


DONATELLA ALFONSO
AVA ZUNINO

SE GENOVA resta senza voli, in pratica "blindata" rispetto al resto del mondo, sarà il governo a pagare i danni. Infatti, mentre il ministro Claudio Scajola scrive a Marta Vincenzi e assicura che Genova riavrà i suoi collegamenti Alitalia, anche se diversamente modulati, la sindaco, che aveva già minacciato "un´azione forte", in Sala Rossa spiega di essere pronta ad pronta ad un ricorso d´urgenza ex articolo 700 del codice di procedura civile contro il governo italiano per violazione del diritto comunitario: Genova, città europea, sarebbe infatti tagliata fuori dai contatti internazionali.
«Ho scritto due volte al governo - dice al consiglio comunale - per segnalare la preoccupazione per il taglio dei voli all´aeroporto di Genova e oggi ho ricevuto la risposta del ministro Scajola. Emerge la volontà di mantenere i collegamenti sia pure con la cancellazione delle sovrapposizioni di voli tra diverse compagnie, garantendo la possibilità di effettuare viaggi di andata e ritorno entro la giornata con Roma». nella lettera Scajola conferma che i voli con Roma saranno "riscadenziati", che ci saranno due voli per Napoli e, dalla prossima estate, per Catania, a vecchie tariffe. ma avverte: «Ricordo che la vecchia Alitalia è arrivata al fallimento anche perché vi sono state in passato troppe intromissioni politiche e sindacali nella gestione della società» e, più avanti, ricorda alla Vincenzi che, «oltre che spronare il governo» le autorità locali «si impegnino di più anche loro a sostenere l´attività economica, a rilanciare il turismo, ad aiutare le famiglie». Insomma, non disturbate più di tanto il manovratore. la Vincenzi, che in aula glissa sull´ultima parte della lettera, insiste: «Chiedo una riunione con i ministri e la Regione per vedere come si risolverà davvero la questione». E, in ogni caso, prepara il ricorso.
Una delegazione degli ex dipendenti Alitalia dello scalo e della direzione commerciale genovesi, insieme al segretario della Filt Cgil Ivano Bosco, ieri mattina sono intanto andati in consiglio regionale, per incontrare i capigruppo e l´assessore ai problemi del lavoro, Enrico Vesco. Alla fine dell´incontro, in aula è stato votato all´unanimità un documento che chiede al governo di far rispettare il piano occupazionale che Cai aveva presentato nell´ottobre scorso: è il piano in cui a Genova dovevano restare a tempo indeterminato 25 dipendenti, e gli altri essere accompagnati alla pensione con la cassa integrazione. Piano che poi è saltato completamente (ora nessuna assunzione a tempo indeterminato è stata fatta, solo tredici contratti per sei mesi), mentre sono raddoppiate le assunzioni previste in scali del Sud, come ad esempio Palermo. Nell´incontro con i capigruppo di è parlato anche del finanziamento per l´aeroporto che la Regione aveva assegnato a dicembre 2007 e poi cancellato. L´assessore ha confermato l´intenzione di mettere a disposizione un milione di euro. Ma sarà necessario fare una "leggina" specifica. Il presidente Claudio Burlando, che ieri era a La Spezia per la crisi della San Giorgio, aveva comunque già fatto sapere che: «se esistono le condizioni, siamo pronti ad arrivare anche ad un milione e mezzo».
Sulla lettera del ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola interviene anche il presidente della Camera di commercio Paolo Odone: «È un primo segnale di attenzione dopo le nostre sollecitazioni, anche se è chiaro che bisogna continuare a tenere la guardia altissima. E come aeroporto stiamo lavorando per attivare un nuovo collegamento per Roma a partire da febbraio».

La Repubblica - Genova

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goafan

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Genova fa causa al governo
Il sindaco: «I tagli dei voli isolano la città col resto del mondo. Violato il diritto comunitario»


Genova. Le lettere di fuoco sul Colombo e i voli per Roma tagliati, l'invito del ministro al sindaco di pensare piuttosto a «rilanciare il turismo e ad aiutare le famiglie in difficoltà», la risposta del primo cittadino che ci va giù pesante: «Se le risposte rimarranno quelle ricevute fino ad ora, ricorreremo all'articolo 700 del codice di procedura civile contro il governo italiano. Per violazione del diritto comunitario. Non stiamo parlando di argomenti ininfluenti: Genova rischia di perdere la sua presenza nel mondo». È scontro vero tra il ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola e il sindaco di Genova Marta Vincenzi. La nuova Alitalia e il mancato inserimento dello scalo genovese all'interno dello scacchiere dei più importanti aeroporti italiani ha provocato un immediato innalzarsi della tensione su un argomento già messo a dura prova sul fronte occupazione e su quello dei collegamenti con Roma che verrebbero a mancare.
Il ministro Scajola risponde con una lettera alle richieste avanzategli, sempre in forma scritta (il 29 dicembre scorso), dalla Vincenzi. «Da informazioni assunte presso la nuova Alitalia risulta che con l'entrata in servizio del nuovo operatore da Genova ci saranno tre voli in meno, di cui due per Roma, rispetto alla situazione precedente - scrive il ministro - Questa riduzione è dovuta alla cancellazione delle sovrapposizioni di voli della vecchia Alitalia e di AirOne che partivano o arrivavano alla stessa ora. I voli saranno poi ricadenzati, in modo da offrire maggiori opportunità di orari per i clienti genovesi». Nella lettera si conferma la presenza, anche nei piani della nuova Alitalia, di due voli diretti da Genova verso Napoli e, «dalla prossima estate», di un nuovo collegamento giornaliero con Catania. Continua il ministro: «Non entro nel merito dell'organizzazione della presenza commerciale della nuova Alitalia su Genova perché non tocca ai pubblici amministratori sindacare le scelte gestionali delle società. Ricordo che la vecchia Alitalia è arrivata al fallimento anche perché vi sono state in passato troppe intromissioni politiche e sindacali nella gestione della società». «Caro sindaco - conclude il ministro nella lettera - spero di aver contribuito a fugare le sue preoccupazioni. Siamo tutti impegnati nello sviluppo della nostra Liguria e mi auguro che le autorità locali, oltre a spronare giustamente il governo nazionale, si impegnino ancora di più anche loro a sostenere l'attività economica, a rilanciare il turismo, ad aiutare le famiglie in questo momento di difficoltà».
La Vincenzi sceglie il Consiglio comunale per dare la sua risposta politica. E annuncia, a sorpresa, un ricorso d'urgenza ex articolo 700 del codice di procedura civile contro il governo italiano «per violazione del diritto comunitario» qualora non fossero garantiti i collegamenti aerei fra Genova e Roma. In pratica Genova, città europea, denuncerebbe il proprio paese per averle impedito di avere contatti con il resto del mondo. «Emerge la volontà di mantenere i collegamenti sia pure con la cancellazione delle sovrapposizioni di voli tra diverse compagnie, garantendo la possibilità di effettuare viaggi di andata e ritorno entro la giornata con Roma», riferisce il sindaco. Ma non sembra fidarsi: «Chiedo una riunione con i ministri e la Regione per vedere come si risolverà davvero la questione».
Sull'argomento intervengono, smorzando i toni, anche Paolo Odone, presidente della Camera di commercio e membro del consiglio di amministrazione del Colombo, e Giovanni Calvini, presidente di Confindustria Genova. Calvini esprime «apprezzamento per lo sforzo del sindaco e del ministro e per le rassicurazioni fornite». «Sapere garantiti i voli per Catania e Napoli è un ottimo punto di partenza - continua il presidente degli industriali - se ci mettiamo d'impegno e ci diamo da fare, Aeroporto e Camera di Commercio insieme, possiamo riuscire ad ottenere qualcosa di più, o con Cai o con qualche altra compagnia». Odone loda l'iniziativa di «ricadenzare i voli, prima in parte sovrapposti». E poi rivela: «Siamo in trattativa per uno slot in prime time (uno spazio dove far volare un aereo in una fascia oraria di primo interesse, ndr) con una compagnia. Si tratterebbe di un volo su Roma nella primissima mattinata e di un ritorno a sera in una fascia non coperta. Stiamo lavorando anche su altre tratte, e credo che si possa dire ai lavoratori a rischio occupazione che ci sono concrete speranze di riassorbimento».
daniele grillo

grillo@ilsecoloxix.it
Il Secolo XIX

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Tutto ok, ma passeggerie voli sono dimezzati
il primo genova-roma


marco menduni
dal nostro inviato
Roma. Lascia la pista del Colombo con cinque minuti di ritardo, ma non c'è problema. Il primo Genova-Roma del nuovo corso dovrebbe arrivare nella capitale alle 8,50. Invece a quell'ora siamo già fuori dall'aeroporto di Fiumicino insieme ai tabagisti che riassaporano il gusto della sigaretta dopo un'ora di attesa. Chiamatelo AZ1384, chiamatelo KL3500, oppure ancora DL8182. E' sempre lo stesso volo, stessa rotta e identica destinazione, in questo giorno di debutto in cui le sigle si confondono, si sovrappongono, si scambiano e non si sa quale sia più il confine tra Alitalia e Airone. Ma non c'è dubbio: alle 7,45 parte il primo aereo per Roma ufficialmente targato Cai-Nuova Alitalia. «Quello con i colori italiani», esclamano con un po' di orgoglio i dipendenti di Alitalia. Ai comandi Massimo Sandri, comandante con 18 anni di carriera. All'arrivo è soddisfatto: «E' stato un ottimo volo, siamo arrivati addirittura con qualche minuto di anticipo, ma per noi operativamente cambia poco o nulla». Cambia, cambia eccome, per il personale di terra. Accanto alle biglietterie genovesi c'è un grande striscione bianco, con i disegni degli omini cancellati, falcidiati dalle drastiche riduzioni di dipendenti imposte dal nuovo management. Poi arriva tra le mani un volantino che annuncia l'assemblea dei lavoratori e si preoccupa «per la situazione di totale precarietà in cui versa lo scalo genovese e per la grave mancanza di informazioni da parte di Cai». E non è solo questione di strategie aziendali, ma anche di piccoli dettagli quotidiani.
Al bancone dei biglietti c'è Enza («solo Enza, per favore») e racconta: «Non sono solo i passeggeri ad essere disorientati, anche noi non abbiamo ben chiara la situazione con Airone. Possiamo vendere i loro biglietti? Lo deve fare il personale dell'aeroporto? E se un volo contempla una tratta Alitalia e l'altra Airone?». Domande alle quali non devono essere ben chiare, finora, le risposte. «L'unica cosa diversa ma chiara - prosegue Enza con un sospiro -è il contratto, purtroppo. Per ora l'hanno rinnovato per i prossimi sei mesi. Insomma: dopo venticinque anni di Alitalia mi ritrovo a fare la stagionale». Poi l'appello: «Noi vorremo poterci confrontare direttamente con il ministro Claudio Scajola. E' ligure, ha gestito la partita di Cai, non può certo sfuggirgli l'importanza del nostro scalo. Ecco, vorremmo poter parlare con lui per esporgli la situazione». A bordo del volo c'è il deputato del Pdl Roberto Cassinelli: «Ho sentito tutto, oggi devo andare al ministero, cercherò di illustrare a Scajola questa situazione».
Genova aeroporto di serie B? Prendiamo in mano il volantino in distribuzione in altri aeroporti. S'intitola: "Nasce per voi la nuova Alitalia". E spiega che nei principali scali sarà presente "personale dedicato" per aiutare i viaggiatori a superare i problemi dei primi giorni. Quali sono gli aeroporti interessati da questa operazione? Torino, Venezia, Linate, Malpensa, Fiumicino, Napoli, Bari, Catania e Palermo. No, il nostro non è uno scalo di serie A. Tanto che ieri sera Paolo Sirigu, direttore generale del Colombo, ha preso la calcolatrice e si è messo a tirar giù i conti. Nella fascia di prima mattina, fino a oggi, c'erano tre voli per Roma e uno per Napoli. Ora ce ne sono due. Il risultato? «Il risultato - spiega Sirigu -è che l'anno scorso, nella fascia di orario del martedì corrispondente, fino alle 11 hanno viaggiato 445 viaggiatori. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) sono stati 266. Un crollo verticale che corrisponde direttamente al calo dell'offerta. E infatti se vediamo la fascia dopo le undici, nei due voli per Roma le presenze dell'anno scorso erano state 144. Ora i voli sono gli stessi e il risultato fa 140, cioè lo stesso». Sirigu si scalda: «Io devo ringraziare il personale di Alitalia, perché nelle condizioni in cui si trova, cioè nella città più penalizzata, ha dato davvero il massimo, con responsabilità. Ma questa situazione ci penalizza gravemente, i voli del mattino sono troppo pochi, bisogna cercare di fare un'azione tutti insieme perché Cai riveda i suoi programmi su Genova».
Invece a Roma tutto funziona, persino con un po' di spolvero. Ci sono tanti ragazzi con la maglietta grigia, i simboli di Alitalia e Airone l'uno accanto all'altro e la "i" stilizzata di informazioni. Ci sono molti banchetti piazzati vicino alle biglietterie e alle postazioni del check, «ma non si appoggi, perché sono instabili come noi». Ci sono grandi tabelloni che spiegano come comportarsi e non è difficile. Per i voli Alitalia, sigla AZ, rivolgersi al banco Alitalia. Per i voli Airone, sigla AP, rivolgersi al bancone di Airone. Non è oggettivamente molto difficile. E se il volo è diviso in tratte coperte da vettori diversi? Il primo vettore potrà fare il check in anche per il successivo. E, se sarà necessario anticipare e ritardare il volo, si potranno utilizzare tutti gli aerei, anche quelli dell'altra compagnia. Ma chi sono questi ragazzi che rispondono alle domande? E i passeggeri sono così trasecolati? «A dire il vero no - risponde Michela Pagnoni - chi vola è, di solito, un cliente che segue anche le vicende dell'economia, di questa fusione sa già tutto. Direi che è arrivato qui già informato, magari aveva solo bisogno di chiarire qualche dettaglio». Sono tutti inquadrati con contratto a termine per seguire il debutto. Michela Pagnoni racconta la sua storia: «Io sono stata per quattro anni nel call center di Alitalia. Poi ci hanno chiamato per questo compito». Lo stipendio? Milleduecento lordi al mese, che poi diventano novecento. «L'orario di lavoro è di otto ore al giorno per cinque giorni. Il servizio parte alle 5,30 del mattino e si conclude alle 22, ma le ultime due ore ce le pagano come notturno. Però non possiamo fare straordinario».
A Genova atterra in ritardo alle 18,29 (era atteso alle 17,40) il volo da Roma, che porta su di sé l'eredità del caos mattutino a Malpena e Linate. Un sussulto di una giornata tranquilla, al Colombo. Come dice Sirigu, «anche troppo tranquilla».

menduni@ilsecoloxix.it
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