Il sindaco vuole entrare nel "Colombo"
La Vincenzi "Datemi le azioni e vi trovo un socio"
«FATEMI mettere il naso dentro la spa dell´Aeroporto, e vi trovo una compagnia aerea» dice Marta Vincenzi. «Insieme con la Regione, chiaro: in ogni caso il Comune non ci metterà soldi, ma cercherà partner privati, di mestiere. E non mi fermo qui: perché se è vero che da tempo ripeto la necessità che gli enti locali siano nella compagine azionaria per poter contare politicamente sulle scelte, la situazione attuale ci penalizza in maniera assurda, dopo i tagli dei voli decisi da Cai. Sto pensando a un´azione clamorosa, contro il governo che, di fatto, ha creato le condizioni per una sospensione di pubblico servizio, in una città che non ha il treno veloce». E il sindaco di Genova ha deciso che d´ora in poi tutti i viaggi a Roma li farà in treno. «Non solo sono stati tagliati i voli, ma sia Alitalia che AirOne hanno tariffe altissime. Non ci sto a spendere 500 euro in una giornata per andare su e giù dalla capitale, con quei soldi si va a New York».
Ma per poter lavorare ad alternative reali di rilancio dell´aeroporto genovese, il Comune ha bisogno di poterne essere azionista. «E´ una scelta anomala che non esiste in nessun´altra città italiana, per non parlare di quelle europee - si scalda la Vincenzi - Guardate la Moratti o Alemanno se difendono i loro scali: per forza, i comuni fanno parte delle società proprietarie di Fiumicino come di Malpensa. Io l´ho detto da tempo: vogliamo entrarci, ci dicano quando verranno messe in vendita le quote. Anche perché non mi sembra che l´Autorità Portuale e la Camera di Commercio si stiano scaldando troppo.... «.
(d. al.)
La doppia veste del manager Marco Arato. Una contraddizione imbarazzante nei giorni in cui si decidono le sorti dello scalo
Aeroporto, giallo al vertice
Presidente al Colombo e socio dello studio consulente di Cai. Che taglia i voli
Presidente, ma anche avvocato, Marco Arato. A capo dell´aeroporto di Genova, ma anche socio dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo, consulente di Cai nei rapporti con Air France e per l´acquisto di beni. La notizia per gli addetti ai lavori è nota. Ma Cai è al centro dell´operazione che all´aeroporto di Genova sta costando la cancellazione di voli, un deficit di bilancio di due milioni di euro, un ridimensionamento della sede Alitalia che quasi scompare passando da 37 a cinque. Imbarazzi per questa doppia veste? «No, sono piani distinti - risponde Arato - io sto bene attento a salvaguardare l´interesse dell´aeroporto di Genova».
Il presidente dell´aeroporto di Genova, il professor Marco Arato, è uno dei soci dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo che è consulente di Cai, la nuova Alitalia, nei rapporti con Air France e per l´acquisto di beni come ad esempio gli aerei. La notizia per gli addetti ai lavori è nota. Cai è al centro dell´operazione che all´aeroporto di Genova sta costando la cancellazione di voli, un deficit di bilancio di due milioni di euro, un ridimensionamento della sede Alitalia che quasi scompare passando da 37 a cinque. Chiediamo ad Arato se non provi imbarazzi in questa doppia veste, da una parte amministratore pubblico che dovrebbe fare gli interessi dell´aeroporto di Genova, e dall´altra socio di uno studio privato che rappresenta una società, Cai, che sta prendendo decisioni così penalizzanti nei confronti dello scalo. Lui, il professore, risponde: «No, sono piani distinti; io sto bene attento a salvaguardare l´interesse dell´aeroporto di Genova». Arato spiega anche che, proprio nella vicenda Cai, «i miei colleghi hanno chiesto anche a me di lavorare su alcune cose, ivi compresi gli acquisti di beni, ma si tratta di attività che non confliggono con il mio ruolo in aeroporto».
Ma in questi giorni, mentre a Genova si levavano le proteste delle istituzioni - dal sindaco al presidente della Regione � per i problemi creati da Cai, a livello nazionale gli incontri tra gli esponenti di Cai e Air France si svolgevano nella sede dello studio milanese Bonelli Erede Pappalardo. Arato spiega: «In studio siamo trecento, e e ci occupiamo ovviamente tante cose. È vero che a Milano si sono svolte riunioni tra i miei colleghi sulle attività di Cai. Ma non posso certo impedire loro di fare riunioni».
Certo, il lavoro è sacro. Ma ci si chiede se possa esistere una incompatibilità tra le due attività - una svolta nell´interesse pubblico, l´altra in quello privato � tale da spingere Arato a riconsiderare il doppio incarico. L´avvocato nega una simile eventualità, affermando che mancano i presupposti per una simile decisione. E spiega: «La parte operativa delle scelte di Cai, la decisione se aprire o meno le rotte, se fare licenziamenti o assunzioni, non la fa lo studio legale. Sono scelte di business». Quelle scelte le fanno i manager di Cai che hanno scelto lo studio come consulente in questa delicata vicenda: «Alla domanda se a Genova assumono o non assumono, io rispondo che non lo so: chiedetelo a Cai. Non solo noi non veniamo consultati su queste scelte, ma se ce lo chiedessero diremmo che non è nostra competenza».
La tesi del presidente dell´aeroporto di Genova è che non esistano conflitti, né questioni di scarsa opportunità perché, dice, né lo studio legale da un lato, né lui come presidente dell´aeroporto dall´altro, fanno scelte operative: «Cai è cliente dello studio, ma un conto è fare consulenze legali per l´acquisto di beni e nei rapporti con Air France, un altro sono le scelte operative». Arato dice che non le fa neppure lui come presidente dell´aeroporto: «Io sono il presidente che ha la rappresentanza legale e mi occupo di questioni strategiche: per esempio la concessione, su cui mi sono impegnato e che ho condotto in porto. Le decisioni, ossia le "competenze operative", sono del direttore generale e per le scelte più importanti del consiglio di amministrazione come organo collegiale». Arato assicura di non occuparsi neppure dei rapporti con le compagnie aeree per cercare di aumentare il numero di voli in arrivo e in partenza dall´aeroporto: «Tutte questioni di cui si occupa il direttore generale che in questi giorni sta conducendo le trattative per la ricerca di una seconda compagnia su Roma, che potrebbe essere Blue Panorama». Resta il fatto che, nelle trattative in corso, Arato è presidente della società danneggiata e consulente (seppur indirettamente, attraverso il suo studio) della società avversa.
Affondo del Pd su una Cai monopolista su tratte redditizie, fra cui la Genova-Roma.
Dario Balotta, membro della consulta nazionale del Pd ed ex segretario della Fit Cisl accusa il nuovo soggetto nato dalle ceneri della vecchia Alitalia e integrato da Air One. «La concorrenza non esiste già oggi sulle più redditizie tratte nazionali - spiega Balotta - come la Fiumicino-Genova, Venezia Bari, Lamezia, Trieste, Brindisi e Torino. Esiste invece un cartello (Alitalia Air One) che penalizza i consumatori oramai da molti anni e che dal 13 gennaio verrà legalizzato».
La Repubblica - Genova
CIAO
_goa