Vorrei sempre ricordare che quando a scioperare sono i dipendenti delle compagnie aeree quest'ultime si fanno carico della riprotezione e delle spese in piu' sostenute dai passeggeri. Si sobbarcano gli oneri degli hotel, dei rimborsi, dei pasti e di tutto cio' che afferisce al volo non effettuato.
Quando a scioperare sono gli enti che forniscono i servizi alle societa' aeree tutto cio' non accade.
Non e' ENAV a rimborsare a sue spese i passeggeri o a pagarne le spese di pernottamento per una mancata coincidenza per un volo di un viaggatore che magari e' partito il giorno prima dall'altra parte del mondo.
Non e' SEA o Swissport o SAGAT a rimborsare colui o colei che non possono piu' partire per quella specifica data.
Troppo facile cosi'. Nessuno si assume gli oneri del mancato servizio a favore delle compagnie aeree per permettere ad esse di operare i collegamenti aerei annullati.
Vediamo se ENAV o le societa' di gestione aeroportuale dovessero sobbarcarsi suddetti oneri quanti scioperi verrebbero programmati e quanti invece revocati.
Si parla di qualche milioncino di euro nel caso di scioperi di 24 ore. E tutti sempre in capo alle compagnie aeree.
Sarei curioso di vedere i cellulari degli addetti alle relazioni sindacali di queste societa' se squillerebbero o resterebbero muti....
CVD - Come Volevasi Dimostrare. Compagnie aeree e passeggeri pagheranno due volte....
Il rinvio in extremis dello sciopero nei cieli e negli aeroporti italiani — data l’alluvione in Emilia Romagna — non è servito a molto. Il 19 maggio sono stati oltre 400 i collegamenti annullati nel nostro Paese, più di uno su dieci di quelli programmati. È quanto emerge dall’analisi che il Corriere ha effettuato sui numeri forniti dal sito specializzato FlightAware. Il paradosso a questo punto è che il 4 giugno, quando è stata spostata l’agitazione, i passeggeri affronteranno di fatto un secondo sciopero.
Poco tempo
Dopo la richiesta del ministero dei Trasporti le principali sigle sindacali hanno deciso, nel pomeriggio del 18 maggio, di spostare a domenica 4 giugno gran parte degli scioperi, a partire da quello dell’handling di quattro ore, dalle 12 alle 16. Rinviata lo stesso giorno anche l’agitazione del personale di Air Dolomiti. Ma la mossa è arrivata un po’ troppo tardi per i vettori che non hanno fatto in tempo a ripristinare tutti i voli nel nostro Paese.
Le aviolinee
Il risultato finale mostra almeno 403 voli — in partenza e in arrivo — annullati, pari all’11% del totale di quelli previsti. Ryanair, prima compagnia d’Italia, secondo i dati della piattaforma specializzata ha annullato 80 collegamenti, seguita da easyJet (74). Quindi Ita Airways con 54, che è riuscita a dimezzare (erano 109) le cancellazioni di venerdì 19 maggio. Seguono Lufthansa e la sua sussidiaria regional Air Dolomiti (29 per ciascuna aviolinea), Wizz Air (20), Air France (19), e così via. Saltati anche alcuni collegamenti intercontinentali con gli Stati Uniti.
Negli aeroporti
Milano Malpensa è stato l’aeroporto maggiormente colpito dallo sciopero con 55 voli annullati in partenza e altri 39 in arrivo. Poi Venezia (55 collegamenti in tutto), Milano Linate (55), Roma Fiumicino (42), Napoli (37), Bergamo (33), Catania (27). Se si considera il quadro globale circa un quarto dei voli non decollati nella giornata del 19 maggio hanno riguardato l’Italia.
lberberi@corriere.it
Sciopero aerei in Italia: il rinvio non basta, cancellati oltre 400 voli
L’analisi del «Corriere» sui dati forniti da FlightAware dopo la decisione dei sindacati di spostare l’agitazione. Le compagnie non hanno potuto ripristinare i collegamenti in poco tempo
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