4 giugno: 12 scioperi proclamati nel settore aereo, addio al ponte del 2 giugno


leerit

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Vorrei sempre ricordare che quando a scioperare sono i dipendenti delle compagnie aeree quest'ultime si fanno carico della riprotezione e delle spese in piu' sostenute dai passeggeri. Si sobbarcano gli oneri degli hotel, dei rimborsi, dei pasti e di tutto cio' che afferisce al volo non effettuato.

Quando a scioperare sono gli enti che forniscono i servizi alle societa' aeree tutto cio' non accade.

Non e' ENAV a rimborsare a sue spese i passeggeri o a pagarne le spese di pernottamento per una mancata coincidenza per un volo di un viaggatore che magari e' partito il giorno prima dall'altra parte del mondo.

Non e' SEA o Swissport o SAGAT a rimborsare colui o colei che non possono piu' partire per quella specifica data.

Troppo facile cosi'. Nessuno si assume gli oneri del mancato servizio a favore delle compagnie aeree per permettere ad esse di operare i collegamenti aerei annullati.

Vediamo se ENAV o le societa' di gestione aeroportuale dovessero sobbarcarsi suddetti oneri quanti scioperi verrebbero programmati e quanti invece revocati.

Si parla di qualche milioncino di euro nel caso di scioperi di 24 ore. E tutti sempre in capo alle compagnie aeree.

Sarei curioso di vedere i cellulari degli addetti alle relazioni sindacali di queste societa' se squillerebbero o resterebbero muti....


CVD - Come Volevasi Dimostrare. Compagnie aeree e passeggeri pagheranno due volte....



Il rinvio in extremis dello sciopero nei cieli e negli aeroporti italiani — data l’alluvione in Emilia Romagna — non è servito a molto. Il 19 maggio sono stati oltre 400 i collegamenti annullati nel nostro Paese, più di uno su dieci di quelli programmati. È quanto emerge dall’analisi che il Corriere ha effettuato sui numeri forniti dal sito specializzato FlightAware. Il paradosso a questo punto è che il 4 giugno, quando è stata spostata l’agitazione, i passeggeri affronteranno di fatto un secondo sciopero.


Poco tempo
Dopo la richiesta del ministero dei Trasporti le principali sigle sindacali hanno deciso, nel pomeriggio del 18 maggio, di spostare a domenica 4 giugno gran parte degli scioperi, a partire da quello dell’handling di quattro ore, dalle 12 alle 16. Rinviata lo stesso giorno anche l’agitazione del personale di Air Dolomiti. Ma la mossa è arrivata un po’ troppo tardi per i vettori che non hanno fatto in tempo a ripristinare tutti i voli nel nostro Paese.




Sciopero aerei in Italia, il rinvio non basta: cancellati oltre 400 voli



Le aviolinee
Il risultato finale mostra almeno 403 voli — in partenza e in arrivo — annullati, pari all’11% del totale di quelli previsti. Ryanair, prima compagnia d’Italia, secondo i dati della piattaforma specializzata ha annullato 80 collegamenti, seguita da easyJet (74). Quindi Ita Airways con 54, che è riuscita a dimezzare (erano 109) le cancellazioni di venerdì 19 maggio. Seguono Lufthansa e la sua sussidiaria regional Air Dolomiti (29 per ciascuna aviolinea), Wizz Air (20), Air France (19), e così via. Saltati anche alcuni collegamenti intercontinentali con gli Stati Uniti.

Negli aeroporti
Milano Malpensa è stato l’aeroporto maggiormente colpito dallo sciopero con 55 voli annullati in partenza e altri 39 in arrivo. Poi Venezia (55 collegamenti in tutto), Milano Linate (55), Roma Fiumicino (42), Napoli (37), Bergamo (33), Catania (27). Se si considera il quadro globale circa un quarto dei voli non decollati nella giornata del 19 maggio hanno riguardato l’Italia.
lberberi@corriere.it

 

pello

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Vorrei sempre ricordare che quando a scioperare sono i dipendenti delle compagnie aeree quest'ultime si fanno carico della riprotezione e delle spese in piu' sostenute dai passeggeri. Si sobbarcano gli oneri degli hotel, dei rimborsi, dei pasti e di tutto cio' che afferisce al volo non effettuato.

Quando a scioperare sono gli enti che forniscono i servizi alle societa' aeree tutto cio' non accade.
nel primo caso il cliente è il passeggero, che subisce direttamente il servizio.

nel secondo caso il cliente sono le compagnie aeree, non i passeggeri; in questo caso difatti non è dovuta neanche la compensazione, in caso di cancellazioni; oltretutto in questo caso, i voli vengono anche riprogrammati.
 

flori2

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Vorrei sempre ricordare che quando a scioperare sono i dipendenti delle compagnie aeree quest'ultime si fanno carico della riprotezione e delle spese in piu' sostenute dai passeggeri. Si sobbarcano gli oneri degli hotel, dei rimborsi, dei pasti e di tutto cio' che afferisce al volo non effettuato.

Quando a scioperare sono gli enti che forniscono i servizi alle societa' aeree tutto cio' non accade.

Non e' ENAV a rimborsare a sue spese i passeggeri o a pagarne le spese di pernottamento per una mancata coincidenza per un volo di un viaggatore che magari e' partito il giorno prima dall'altra parte del mondo.

Non e' SEA o Swissport o SAGAT a rimborsare colui o colei che non possono piu' partire per quella specifica data.

Troppo facile cosi'. Nessuno si assume gli oneri del mancato servizio a favore delle compagnie aeree per permettere ad esse di operare i collegamenti aerei annullati.

Vediamo se ENAV o le societa' di gestione aeroportuale dovessero sobbarcarsi suddetti oneri quanti scioperi verrebbero programmati e quanti invece revocati.

Si parla di qualche milioncino di euro nel caso di scioperi di 24 ore. E tutti sempre in capo alle compagnie aeree.

Sarei curioso di vedere i cellulari degli addetti alle relazioni sindacali di queste societa' se squillerebbero o resterebbero muti....
La carta dei diritti dei passeggeri non specifica chi sciopera, ma di cancellazione del volo. In caso di cancellazione serve dare assistenza ai passeggeri, pasti e alloggio se necessario
 

ex-dox74

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tutto questo sarcasmo nei confronti dei post di cesare caldi non lo capisco, sta di fatto che il 4 giugno è un giorno di rientro dal ponte del 2 giugno. Se il trasporto aereo ignorasse il traffico turistico o comunque lo considerasse una sorta di bambinata come fate tutti con caldi, il giro d’affari dell’aviazione civil sarebbe ben più limitato, e di conseguenza la ricchezza che questo comporta. Detto ciò, ammetto di essere parte in causa, sarò di ritorno da una stupida settimana di vacanza a Pantelleria e rischio di buttare nel cesso i soldi della coinidenza self service per Parigi, senza sapere di preciso a causa di chi e perché, se non per l’esistenza in vita dei sondacati.
 
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pello

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tutto questo sarcasmo nei confronti dei post di cesare caldi non lo capisco, sta di fatto che il 4 giugno è un giorno di rientro dal ponte del 2 giugno. Se il trasporto aereo ignorasse il traffico turistico o comunque lo considerasse una sorta di bambinata come fate tutti con caldi, il giro d’affari dell’aviazione civil sarebbe ben più limitato, e di conseguenza la ricchezza che questo comporta. Detto ciò, ammetto di essere parte in causa, sarò di ritorno da una stupida settimana di vacanza a Pantelleria e rischio di buttare nel cesso i soldi della coinidenza self service per Parigi, senza sapere di preciso a causa di chi e perché, se non per l’esistenza in vita dei sondacati.
perchè il giro d'affari di cui parli avviene a discapito di chi sta dietro le quinte.

la causa? il mio (ma sempre di tantissimi) CCNL fermo a 7 anni fa....nessun sarcasmo verso nessuno da parte mia, troppo facile lamentarsi quando si è attaccati direttamente e grattarsi il pancino le altre volte....
 

flori2

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Ma uno sciopero ad oltranza che almeno porti a qualcosa, no? Gli scioperi a caso portano risultati concreti oltre alla rabbia dei passeggeri?
 
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Dancrane

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Ma uno sciopero ad oltranza che almeno porti a qualcosa, no? Gli scioperi a caso portano risultati concreti oltre alla rabbia dei passeggeri?
Il meccanismo è banale: quando scioperi, crei un “danno” alla tua azienda, e lo fai per quel motivo, perchè è l’unica leva contrattuale che hai. Da parte sua, l’azienda (che sa perfettamente l’impatto economico sulle proprie casse quanto è) valuta se è più conveniente la giornata o le giornate di sciopero rispetto alle richieste della forza lavoro, ovvero della produttività e dell’utile (oltre che della propria immagine). Quindi, lo sciopero è contro le aziende dell’handling in via diretta, nella speranza che a catena faccia riflettere le aziende che dell’handling hanno bisogno (le compagnie aeree) e, a scendere, dei passeggeri di queste ultime.
Sono concetti semplici.
 

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tutto questo sarcasmo nei confronti dei post di cesare caldi non lo capisco, sta di fatto che il 4 giugno è un giorno di rientro dal ponte del 2 giugno. Se il trasporto aereo ignorasse il traffico turistico o comunque lo considerasse una sorta di bambinata come fate tutti con caldi, il giro d’affari dell’aviazione civil sarebbe ben più limitato, e di conseguenza la ricchezza che questo comporta. Detto ciò, ammetto di essere parte in causa, sarò di ritorno da una stupida settimana di vacanza a Pantelleria e rischio di buttare nel cesso i soldi della coinidenza self service per Parigi, senza sapere di preciso a causa di chi e perché, se non per l’esistenza in vita dei sondacati.
Nessuno nega che ci siano disagi, ma ciò a cui io rimprovero a Cesare è la sua mancanza di empatia. Il personale di terra sciopera perchè, come hanno scritto in tanti, il contratto è scaduto 7 anni fa e, mi correggeranno gli addetti su questo forum, da 7 anni non ci sono adeguamenti o revisioni. Il lavoro a terra è, con l'esclusioni di quelli che fanno le pulizie a bordo, il lato più spaccaschiena, meno 'glamour', e soprattutto meno pagato nell'industria. Sono spremuti come limoni, trattati come pezze da piedi e, nel migliore dei casi, visti come un costo aggiunto e non un valore. Hanno tutto il diritto, IMHO, a cercare di migliorare le loro condizioni lavorative; anche perché, senza di loro, non parte mezzo aereo.

Vivo a Londra, come alcuni sanno, e da queste parti stanno scioperando praticamente tutti. Dottori, infermieri, insegnanti, autisti dei bus, personale di stazione dei treni, personale a bordo treno, ufficio immigrazione, volevano scioperare pure i vigili del fuoco e hanno scioperato persino gli avvocati. Per la stragrande maggioranza di queste persone, il motivo dell'agitazione è condivisibilissimo. Alcuni di questi scioperi (infermieri, dottori, treni, bus) mi hanno impattato direttamente ma, sinceramente, non gliene voglio. È un loro diritto, e spero vincano.
 

pello

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Nessuno nega che ci siano disagi, ma ciò a cui io rimprovero a Cesare è la sua mancanza di empatia. Il personale di terra sciopera perchè, come hanno scritto in tanti, il contratto è scaduto 7 anni fa e, mi correggeranno gli addetti su questo forum, da 7 anni non ci sono adeguamenti o revisioni. Il lavoro a terra è, con l'esclusioni di quelli che fanno le pulizie a bordo, il lato più spaccaschiena, meno 'glamour', e soprattutto meno pagato nell'industria. Sono spremuti come limoni, trattati come pezze da piedi e, nel migliore dei casi, visti come un costo aggiunto e non un valore. Hanno tutto il diritto, IMHO, a cercare di migliorare le loro condizioni lavorative; anche perché, senza di loro, non parte mezzo aereo.

Vivo a Londra, come alcuni sanno, e da queste parti stanno scioperando praticamente tutti. Dottori, infermieri, insegnanti, autisti dei bus, personale di stazione dei treni, personale a bordo treno, ufficio immigrazione, volevano scioperare pure i vigili del fuoco e hanno scioperato persino gli avvocati. Per la stragrande maggioranza di queste persone, il motivo dell'agitazione è condivisibilissimo. Alcuni di questi scioperi (infermieri, dottori, treni, bus) mi hanno impattato direttamente ma, sinceramente, non gliene voglio. È un loro diritto, e spero vincano.
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Nessuno nega che ci siano disagi, ma ciò a cui io rimprovero a Cesare è la sua mancanza di empatia. Il personale di terra sciopera perchè, come hanno scritto in tanti, il contratto è scaduto 7 anni fa e, mi correggeranno gli addetti su questo forum, da 7 anni non ci sono adeguamenti o revisioni. Il lavoro a terra è, con l'esclusioni di quelli che fanno le pulizie a bordo, il lato più spaccaschiena, meno 'glamour', e soprattutto meno pagato nell'industria. Sono spremuti come limoni, trattati come pezze da piedi e, nel migliore dei casi, visti come un costo aggiunto e non un valore. Hanno tutto il diritto, IMHO, a cercare di migliorare le loro condizioni lavorative; anche perché, senza di loro, non parte mezzo aereo.

Vivo a Londra, come alcuni sanno, e da queste parti stanno scioperando praticamente tutti. Dottori, infermieri, insegnanti, autisti dei bus, personale di stazione dei treni, personale a bordo treno, ufficio immigrazione, volevano scioperare pure i vigili del fuoco e hanno scioperato persino gli avvocati. Per la stragrande maggioranza di queste persone, il motivo dell'agitazione è condivisibilissimo. Alcuni di questi scioperi (infermieri, dottori, treni, bus) mi hanno impattato direttamente ma, sinceramente, non gliene voglio. È un loro diritto, e spero vincano.
Tutto d'accordo, ma perchè lo sciopero non viene annunciato con largo anticipo e non due settimane prima di un ponte di 3 giorni quando le persone hanno ormai programmato tutto? Sopratutto visto che i rimborsi spesso sono un miraggio! Non e è che solo i dipendemti del settore se la passino male eh!
 
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Tutto d'accordo, ma perchè lo sciopero non viene annunciato con largo anticipo e non due settimane prima di un ponte di 3 giorni quando le persone hanno ormai programmato tutto? Sopratutto visto che i rimborsi spesso sono un miraggio! Non e è che solo i dipendemti del settore se la passino male eh!
Sulla prima parte del post non ti so rispondere; di sicuro lo sciopero è stato annunciato nei tempi previsti dalla legge.

Sulla seconda parte, perdonami ma che vuol dire? Ovviamente c’è chi sta peggio di un addetto di rampa a Malpensa; ma non é che l’addetto non può far valere il suo diritto a scioperare perché ci sono bambini in miniera in Bolivia.

Lo sciopero è di sicuro un qualcosa che divide; ci sono agitazioni che capisco e condivido (questa) e altre (tipo quella dei piloti LH di qualche anno fa, o quelle settimanali dell’ATC francese) con cui non concordo; però, alla fine, è un diritto.
 
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Il meccanismo è banale: quando scioperi, crei un “danno” alla tua azienda, e lo fai per quel motivo, perchè è l’unica leva contrattuale che hai. Da parte sua, l’azienda (che sa perfettamente l’impatto economico sulle proprie casse quanto è) valuta se è più conveniente la giornata o le giornate di sciopero rispetto alle richieste della forza lavoro, ovvero della produttività e dell’utile (oltre che della propria immagine). Quindi, lo sciopero è contro le aziende dell’handling in via diretta, nella speranza che a catena faccia riflettere le aziende che dell’handling hanno bisogno (le compagnie aeree) e, a scendere, dei passeggeri di queste ultime.
Sono concetti semplici.
Non sono contro lo sciopero, ma deve arrivare a qualcosa. Non il lento dissanguamento. Vi posso garantire che la maggioranza dei passeggeri dopo anni di scioperi del trasporto 1 volta al mese non è per niente solidale, anzi.
Rifaccio la domanda. Questo modello di sciopero porta a risultati concreti per i lavoratori? Sciopero ad oltranza se non ci sono risultati.
 
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salva86

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Sulla prima parte del post non ti so rispondere; di sicuro lo sciopero è stato annunciato nei tempi previsti dalla legge.

Sulla seconda parte, perdonami ma che vuol dire? Ovviamente c’è chi sta peggio di un addetto di rampa a Malpensa; ma non é che l’addetto non può far valere il suo diritto a scioperare perché ci sono bambini in miniera in Bolivia.

Lo sciopero è di sicuro un qualcosa che divide; ci sono agitazioni che capisco e condivido (questa) e altre (tipo quella dei piloti LH di qualche anno fa, o quelle settimanali dell’ATC francese) con cui non concordo; però, alla fine, è un diritto.
Quello che voglio dire e che magari chi ha prenotato per il ponte è un dipendente mezzo poveraccio come me. Adesso sacrosanto il diritto di scioperare però non aspettare due settimane prima, perchè così ho perso i soldi del volo e dell'hotel. Magari a saperlo a inizio maggio qualcosa la recuperavo. Io personalmente poi viaggio a Londra per lavoro a spese mie e nessuno mi rimborsa nulla. Alla fine voglio dire non tutti siamo cesare che perde il weekend in Spagna, ci stanno i poveraccio che perdono giornate di lavoro e soldi. Da qui la poca empatia immagino.
 

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Quello che voglio dire e che magari chi ha prenotato per il ponte è un dipendente mezzo poveraccio come me. Adesso sacrosanto il diritto di scioperare però non aspettare due settimane prima, perchè così ho perso i soldi del volo e dell'hotel. Magari a saperlo a inizio maggio qualcosa la recuperavo. Io personalmente poi viaggio a Londra per lavoro a spese mie e nessuno mi rimborsa nulla. Alla fine voglio dire non tutti siamo cesare che perde il weekend in Spagna, ci stanno i poveraccio che perdono giornate di lavoro e soldi. Da qui la poca empatia immagino.
Torno a dire, a me spiace. Ma la colpa di chi è, di chi sciopera o di chi non sta rinnovando il contratto da sette anni?
 

Cesare.Caldi

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Torno a dire, a me spiace. Ma la colpa di chi è, di chi sciopera o di chi non sta rinnovando il contratto da sette anni?
Sicuramente non è colpa del passeggero, lo sciopero è legittimo per migliorare le condizioni di lavoro però dovrebbe andare a danneggiare unicamente le aziende verso cui si sciopera invece in qualunque sciopero nel settore dell' aviazione alla fine chi ci rimette è sempre la parte piu' debole ovvero il passeggero:

Scioperano i dipendenti delle compagnie aeree: voli cancellati e il pax subisce il danno
Sciopera Enav, Enac o altri enti: voli cancellati e il pax subisce il danno
Scioperano le società di handling, catering o altro: voli cancellati e il pax subisce il danno.

Se tutti questi soggetti fossero obbligati a risarcire interamente i danni subiti dai pax, i lavoratori in sciopero avrebbero un arma di ricatto molto piu' potente perchè le loro aziende dovrebbero pagare un costo molto piu' alto nel subire uno sciopero e probabilmente accetterebbero piu' volentieri una trattativa sulle rivendivazioni dei dipendenti pur di evitare lo sciopero che gli costerebbe molto piu' caro da subire.
 
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Viking

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Sicuramente non è colpa del passeggero, lo sciopero è legittimo per migliorare le condizioni di lavoro però dovrebbe andare a danneggiare unicamente le aziende verso cui si sciopera invece in qualunque sciopero nel settore dell' aviazione alla fine chi ci rimette è sempre la parte piu' debole ovvero il passeggero:

Scioperano i dipendenti delle compagnie aeree: voli cancellati e il pax subisce il danno
Sciopera Enav, Enac o altri enti: voli cancellati e il pax subisce il danno
Scioperano le società di handling, catering o altro: voli cancellati e il pax subisce il danno.

Se tutti questi soggetti fossero obbligati a risarcire interamente i danni subiti dai pax, i lavoratori in sciopero avrebbero un arma di ricatto molto piu' potente perchè le loro aziende dovrebbero pagare un costo molto piu' alto nel subire uno sciopero e probabilmente accetterebbero piu' volentieri una trattativa sulle rivendivazioni dei dipendenti pur di evitare lo sciopero che gli costerebbe molto piu' caro da subire.
Quasi tutto condivisibile Cesare, fermo restando che così facendo daresti carta bianca ai sindacalari fannulloni politicizzati: guarda ATM su Milano (per dirne una) e trovami i motivi più stupidi, inutili ed incoerenti che vengono addotti per scioperare e che non c’entrano una beata fava con il lavoro che svolgono. Tipo: casa per tutti, no allo sfruttamento dei rider, no all’inquinamento, migliori dentiere per gli anziani. Quindi anche in questo caso l’azienda dovrebbe pagare per colpa di questi fannulloni?
 

Cesare.Caldi

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Gli scioperi di ATM a Milano sono ormai diventati una barzelletta, da due anni a questa parte ogni due massimo tre settimane fanno sciopero sempre di venerdi per i motivi piu' disparati ma che non c'entrano nulla con l'attività lavorativa, spesso questi scioperi hanno una bassa adesione e buona parte dei servizi rimangono attivi. Comunque i passeggeri hanno imparato ad evitarli, chi può il venerdì lavora da remoto e gli altri si organizzano in altro modo, quindi il reale disagio per l'utenza è limitato. Secondo me il diritto di sciopero dovrebbe essere limitato alle sole rivendicazioni di carattere lavorativo. Vuoi protestare per qualsiasi altro motivo non lavorativo, benissimo organizzi una manifestazione ma senza fare uno sciopero che danneggia l'utenza.
 
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londonfog

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Completamente OT
@Cesare.Caldi per curiosita' tu hai citato un post di 13900 ed e' uscito fuori come se lo avessi scritto io. A parte che sono d'accordo con tutto quello che ha scritto 13900 (fra l'altro anch'io abito a Londra) e, come si dice, mi ha rubato la parola di bocca (o meglio dalla tastiera). Sono solo curioso di sapere come e' avvenuta questa "appropriazione indebita".
Fine OT