4 giugno: 12 scioperi proclamati nel settore aereo, addio al ponte del 2 giugno


Stefanopv

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Il fine dello sciopero oltre a “danneggiare” l’azienda ha com fine portare agli onori della cronaca le rivendicazioni.
Concordo che alcuni scioperi siano no sense, tipo quelli dell’8 marzo per i diritti delle donne.
Il discorso del venerdì lo trovo abbastanza qualunquista anche perché il settore dei trasporti notoriamente lavora 7/24 o quasi.
Per quanto riguarda il preavviso se non erro è 7 giorni.
 
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pello

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BGY
Quello che voglio dire e che magari chi ha prenotato per il ponte è un dipendente mezzo poveraccio come me. Adesso sacrosanto il diritto di scioperare però non aspettare due settimane prima, perchè così ho perso i soldi del volo e dell'hotel. Magari a saperlo a inizio maggio qualcosa la recuperavo. Io personalmente poi viaggio a Londra per lavoro a spese mie e nessuno mi rimborsa nulla. Alla fine voglio dire non tutti siamo cesare che perde il weekend in Spagna, ci stanno i poveraccio che perdono giornate di lavoro e soldi. Da qui la poca empatia immagino.
Lo sciopero dell'ENAV è stato proclamato lo scorso 6 aprile se non sbaglio, si sapeva già che sarebbe stato un ponte difficile
 

OneShot

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Paris
6 euro.
Questa la cifra che l’agente di rampa (Turn Coordinator) a Fco mi ha confessato guadagnare per ogni ora di lavoro.
Era distrutta, affranta dall’interminabile giornata, fradicia dalla pioggia, ancora in servizio nonostante il suo turno fosse terminato da un bel pezzo. Roba da invidiare il lavoro della cassiera del Carrefour, al calduccio, la cui responsabilità è quella di far fare bip ai prodotti acquistati.
Quindi leggere certi commenti sul ponte saltato mi fa veramente incazzare.
 

Dancrane

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10 Febbraio 2008
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Io ho sempre simpatizzato con loro e scritto in passato alcune cose a loro favore.

Lavorano sotto la pioggia, neve, caldo .... per pochi soldi. E i dirigenti loro si che lavorano, li m.l.
Ma che cavolo c’entra? Ma tu hai le competenze per fare il dirigente? Sai cosa diavolo voglia dire? O parli solo per invidia degli stipendi altrui? E ti lamenti pure dei costi dei biglietti, per giunta!
 

Qantaslink

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Io non ho invidia degli stipendi altrui, mi accontento di quel poco che ho mi basta e avanza per cose extra
Si ho detto qualche cosa circa dei prezzi dei biglietti, ma forse non corretto.
Mi sono lamentato solo che il prezzo era doppio, e che prima delle varie alleanze le varie compagnie erano in concorrenza e che davano anche molti più servizi.
 

Paolo_61

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Io non ho invidia degli stipendi altrui, mi accontento di quel poco che ho mi basta e avanza per cose extra
Si ho detto qualche cosa circa dei prezzi dei biglietti, ma forse non corretto.
Mi sono lamentato solo che il prezzo era doppio, e che prima delle varie alleanze le varie compagnie erano in concorrenza e che davano anche molti più servizi.
A dir la verità era esattamente il contrario. Prima delle alleanze c’erano i bilaterali, con la spartizione del traffico fra le ”compagnie di bandiera” e prezzi stratosferici.
il trasporto aereo è una commodity e di conseguenza il prezzo è un fattore determinante. Ma se fosse il “vecchio” trasporto aereo i passeggeri (e quindi i dipendenti che ci lavorano) sarebbero molti meno. Sicuri che sua meglio essere disoccupati?
 
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13900

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Il fatto e' che si potrebbe - anzi si dovrebbe - pagare in maniera decente chi lavora in rampa e in aeroporto. In America, post Covid, la paga media oraria per chi lavora in aeroporto s'e' innalzata tantissimo; nel 2019, per dirne una a ORD in media si facevano $11-$15/h, ora sotto i $18-$20 proprio non trovi nessuno, piu' assicurazione medica. Per il passeggero medio l'incremento sul biglietto non e' enorme, anzi, e questo permette alla gente di poter lavorare senza crepare di fame.
 

Qantaslink

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@Paolo_61 sono un tuo coetaneo, he ho fatto molti viaggi intercontinentali era nata da poco la prima alleanza StarAlliance

molti servizi non erano a pagamento se arrivavi prima ed era disponibile, prendevi anche il posto uscite di emergenza.
E poi come a detto 13900 se viene incrementato il biglietto per queste persone, non è la fine del mondo (la tassa imbarco dovrebbe essere riggirata a loro)
 

Paolo_61

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Il fatto e' che si potrebbe - anzi si dovrebbe - pagare in maniera decente chi lavora in rampa e in aeroporto. In America, post Covid, la paga media oraria per chi lavora in aeroporto s'e' innalzata tantissimo; nel 2019, per dirne una a ORD in media si facevano $11-$15/h, ora sotto i $18-$20 proprio non trovi nessuno, piu' assicurazione medica. Per il passeggero medio l'incremento sul biglietto non e' enorme, anzi, e questo permette alla gente di poter lavorare senza crepare di fame.
Come ben sai i due mercati del lavoro non sono nemmeno lontanamente paragonabili. Perché anche io vorrei vivere in un paese con basse tasse, previdenza privata e assistenza medica incentrata sulle assicurazioni private, e invece mi becco INPS e SSN.
Inoltre, come diceva un mio cliente, “sono le lire a fare i milioni”. L’aumento di stipendio del singolo dipendente pesa (relativamente) poco, ma ci sono anche tutti gli altri; e alla fine i conti non tornano più. Anche qui sul forum hai gente che frigna per due euro di addizionale comunale. Botte piena e moglie ubriaca non si possono avere.
Oggi come oggi un aeroporto come Malpensa è, fra diretti e indotti, il maggior datore di lavoro di due o tre provincie, non credo che molti vogliano tornare ai "bei tempi andati" con 2 voli per gli NYC, uno per Tokyo e uno per Mosca.
 

Paolo_61

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@Paolo_61 sono un tuo coetaneo, he ho fatto molti viaggi intercontinentali era nata da poco la prima alleanza StarAlliance

molti servizi non erano a pagamento se arrivavi prima ed era disponibile, prendevi anche il posto uscite di emergenza.
E poi come a detto 13900 se viene incrementato il biglietto per queste persone, non è la fine del mondo (la tassa imbarco dovrebbe essere riggirata a loro)
E c'erano 3 voli al giorno sul NA da FCO o da MXP. Oggi, a memoria ma c'è la citazione corretta nel thread dedicato agli aeroporti di Roma, da FCO ci sono qualcosa come 38 voli al giorno nella summer.
 

13900

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Come ben sai i due mercati del lavoro non sono nemmeno lontanamente paragonabili. Perché anche io vorrei vivere in un paese con basse tasse, previdenza privata e assistenza medica incentrata sulle assicurazioni private, e invece mi becco INPS e SSN.
Inoltre, come diceva un mio cliente, “sono le lire a fare i milioni”. L’aumento di stipendio del singolo dipendente pesa (relativamente) poco, ma ci sono anche tutti gli altri; e alla fine i conti non tornano più. Anche qui sul forum hai gente che frigna per due euro di addizionale comunale. Botte piena e moglie ubriaca non si possono avere.
Oggi come oggi un aeroporto come Malpensa è, fra diretti e indotti, il maggior datore di lavoro di due o tre provincie, non credo che molti vogliano tornare ai "bei tempi andati" con 2 voli per gli NYC, uno per Tokyo e uno per Mosca.
Perdonami, ma questo e' il classico discorso che sento fare dai conservatori su queste sponde e non regge. Pagare la gente il giusto non vuol dire automaticamente finire fuori mercato, e' tempo di finirla con questo spauracchio.

Un esempio a caso: Menzies, qui a Londra, ha aumentato gli stipendi del suo personale di terra a LHR del 15%. Stranamente sono ancora tutti li, non hanno perso un cliente che sia uno, e hanno i migliori tassi di puntualita' dell'aeroporto e incidentalmente sono anche quelli che hanno meno problemi a reclutare.

United, sempre qui a Londra, sta offrendo ottimi stipendi per gli Engineers dal suo nuovo hangar (l'ex BMI che, stupidamente, Alex Cruz ha fatto chiudere a BA) col risultato che stanno rubando i migliori addetti a BA, a Boeing, a Virgin e, stando a quanto sento dire nel campus, hanno una Technical Dispatch Reliability e interni in condizioni da urlo malgrado usino dei 767 che si son fatti le dodici battaglie dell'Isonzo e i 777 hanno invaso Panama.

Ci sono industrie dove la concorrenza e' a tali livelli, e dove i margini sono cosi' risicati, che pagare quel mezzo punto percentuale in piu' fa la differenza tra esistere e non esistere piu'. Il trasporto aereo NON e' una di queste, specialmente nelle mansioni di terra. Torno a ripeterlo, non sto parlando di avere addetti allo smistamento valigie retribuiti come neurochirurghi; sto parlando di avere stipendi decenti.

I due esempi di cui sopra sono emblematici: paghi il giusto, invece che strizzare il personale -> ti trovi con piu' persone che vogliono lavorare per te -> puoi permetterti di scegliere il meglio -> hai una forza lavoro piu' motivata e (si spererebbe) ben gestita -> puntualita', reliability e customer satisfaction migliorano -> spendi meno nel medio e lungo termine.

Ma vallo a spiegare a quelli che "eh ma ground handling e' un centro di costo". Peccato che il costo di una cancellazione o dei ritardi non esca dal loro budget...
 

Paolo_61

Socio AIAC
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Perdonami, ma questo e' il classico discorso che sento fare dai conservatori su queste sponde e non regge. Pagare la gente il giusto non vuol dire automaticamente finire fuori mercato, e' tempo di finirla con questo spauracchio.

Un esempio a caso: Menzies, qui a Londra, ha aumentato gli stipendi del suo personale di terra a LHR del 15%. Stranamente sono ancora tutti li, non hanno perso un cliente che sia uno, e hanno i migliori tassi di puntualita' dell'aeroporto e incidentalmente sono anche quelli che hanno meno problemi a reclutare.

United, sempre qui a Londra, sta offrendo ottimi stipendi per gli Engineers dal suo nuovo hangar (l'ex BMI che, stupidamente, Alex Cruz ha fatto chiudere a BA) col risultato che stanno rubando i migliori addetti a BA, a Boeing, a Virgin e, stando a quanto sento dire nel campus, hanno una Technical Dispatch Reliability e interni in condizioni da urlo malgrado usino dei 767 che si son fatti le dodici battaglie dell'Isonzo e i 777 hanno invaso Panama.

Ci sono industrie dove la concorrenza e' a tali livelli, e dove i margini sono cosi' risicati, che pagare quel mezzo punto percentuale in piu' fa la differenza tra esistere e non esistere piu'. Il trasporto aereo NON e' una di queste, specialmente nelle mansioni di terra. Torno a ripeterlo, non sto parlando di avere addetti allo smistamento valigie retribuiti come neurochirurghi; sto parlando di avere stipendi decenti.

I due esempi di cui sopra sono emblematici: paghi il giusto, invece che strizzare il personale -> ti trovi con piu' persone che vogliono lavorare per te -> puoi permetterti di scegliere il meglio -> hai una forza lavoro piu' motivata e (si spererebbe) ben gestita -> puntualita', reliability e customer satisfaction migliorano -> spendi meno nel medio e lungo termine.

Ma vallo a spiegare a quelli che "eh ma ground handling e' un centro di costo". Peccato che il costo di una cancellazione o dei ritardi non esca dal loro budget...
Il discorso è molto più complesso, e su questo siamo d'accordo.
E, tanto per cambiare, deve partire dal cliente, che è quello che paga tutti gli stipendi (salvo nel caso di compagnie perennemente in perdita - ma questo è un altro paio di maniche).
Oggi, per n e una ragione, che non penso sia il caso di cercare di sviscerare in questa sede, la maggior parte dei clienti è arrivata alla conclusione che il traporto aereo è una commodity. Questo vuol dire che puoi avere a bordo trombette e gratta e vinci, puoi avere degli aeroporti che sembrano stazioni dell'autobus di Accra, puoi avere aeroporti a 100 chilometri dal centro abitato più vicino, l'importante è che il biglietto costi 1 euro in meno. E lo svilimento dei servizi si sta trasferendo man mano verso l'alto, ormai abbiamo tariffe business che non comprendono più il bagaglio in stiva.
Ora, quando l'euro fa la differenza, devi dare al cliente quello che lui percepisce come importante. Lavoro nel mondo dei servizi da quasi 40 anni, e l'unica certezza che ho è che il cliente ha una percezione della realtà completamente diversa rispetto agli addetti ai lavori - e questo vale nel b2b, figurati come è il mondo del b2c.
Personalmente sono un fautore della qualità, negli anni mi sono ricavato una nicchia di mercato piccola ma abbastanza remunerativa proprio puntando sulla qualità, sapendo però di perdere una marea di possibilità di business dove la variabile chiave è il prezzo. Discorso molto bello quando sei one man band quasi senza costi fissi, complicato quando a inizio mese ti arrivano le rate di 150 leasing aeronautici.
 

londonfog

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Londra
@13900
Doveroso OT
Io sono un grande ammiratore del tuo stile. Frasi come "...usino dei 767 che si son fatti le dodici battaglie dell'Isonzo e i 777 hanno invaso Panama." mi fanno cadere dalla sedia dal ridere, ma rendono l'idea. Non farti sentire da East End Avenue pero'! 😇 :cool:
Fine OT con tante scuse
 
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londonfog

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Londra
Il discorso è molto più complesso, e su questo siamo d'accordo.
E, tanto per cambiare, deve partire dal cliente, che è quello che paga tutti gli stipendi (salvo nel caso di compagnie perennemente in perdita - ma questo è un altro paio di maniche).
Oggi, per n e una ragione, che non penso sia il caso di cercare di sviscerare in questa sede, la maggior parte dei clienti è arrivata alla conclusione che il traporto aereo è una commodity. Questo vuol dire che puoi avere a bordo trombette e gratta e vinci, puoi avere degli aeroporti che sembrano stazioni dell'autobus di Accra, puoi avere aeroporti a 100 chilometri dal centro abitato più vicino, l'importante è che il biglietto costi 1 euro in meno. E lo svilimento dei servizi si sta trasferendo man mano verso l'alto, ormai abbiamo tariffe business che non comprendono più il bagaglio in stiva.
Ora, quando l'euro fa la differenza, devi dare al cliente quello che lui percepisce come importante. Lavoro nel mondo dei servizi da quasi 40 anni, e l'unica certezza che ho è che il cliente ha una percezione della realtà completamente diversa rispetto agli addetti ai lavori - e questo vale nel b2b, figurati come è il mondo del b2c.
Personalmente sono un fautore della qualità, negli anni mi sono ricavato una nicchia di mercato piccola ma abbastanza remunerativa proprio puntando sulla qualità, sapendo però di perdere una marea di possibilità di business dove la variabile chiave è il prezzo. Discorso molto bello quando sei one man band quasi senza costi fissi, complicato quando a inizio mese ti arrivano le rate di 150 leasing aeronautici.
Pero' non puoi sempre tirare in basso con le paghe. Si applica il concetto "if you pay peanuts you get monkeys". Se paghi poco il personale di qualita' se ne va appena trova di meglio, e possono trovare di meglio. Ti rimangono quelli che restano per ragioni personali o perche' non riescono a passare le selezioni di quelli che pagano di piu'. In questo modo la qualita' del servizio a lungo andare ne risente. Dal punto di vista di Londra, mi viene da citare come esempi corrieri come DPD o Evri, o la famigerata assistenza di Heathrow che e' perennemente a corto di personale e da sempre, anche da prima di COVID, ha un servizio che e' almeno dodici galassie lontano da avere una qualita' minimamente accettabile.
 
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Il discorso è molto più complesso, e su questo siamo d'accordo.
E, tanto per cambiare, deve partire dal cliente, che è quello che paga tutti gli stipendi (salvo nel caso di compagnie perennemente in perdita - ma questo è un altro paio di maniche).
Oggi, per n e una ragione, che non penso sia il caso di cercare di sviscerare in questa sede, la maggior parte dei clienti è arrivata alla conclusione che il traporto aereo è una commodity. Questo vuol dire che puoi avere a bordo trombette e gratta e vinci, puoi avere degli aeroporti che sembrano stazioni dell'autobus di Accra, puoi avere aeroporti a 100 chilometri dal centro abitato più vicino, l'importante è che il biglietto costi 1 euro in meno. E lo svilimento dei servizi si sta trasferendo man mano verso l'alto, ormai abbiamo tariffe business che non comprendono più il bagaglio in stiva.
Ora, quando l'euro fa la differenza, devi dare al cliente quello che lui percepisce come importante. Lavoro nel mondo dei servizi da quasi 40 anni, e l'unica certezza che ho è che il cliente ha una percezione della realtà completamente diversa rispetto agli addetti ai lavori - e questo vale nel b2b, figurati come è il mondo del b2c.
Personalmente sono un fautore della qualità, negli anni mi sono ricavato una nicchia di mercato piccola ma abbastanza remunerativa proprio puntando sulla qualità, sapendo però di perdere una marea di possibilità di business dove la variabile chiave è il prezzo. Discorso molto bello quando sei one man band quasi senza costi fissi, complicato quando a inizio mese ti arrivano le rate di 150 leasing aeronautici.
Sono anche io d'accordo sul fatto che il trasporto aereo sia una commodity, ma allo stesso tempo le compagnie aeree messe 'bene' stanno facendo un 10, 15%, a volte anche 20% di ROIC. Inclusa, anzi soprattutto, quella che della commodisation ha fatto la sua bandiera, Ryanair.

Il problema secondo me e' duplice: da un lato le compagnie aeree sembrano incapaci di considerare i costi nella loro interezza. Vedo fin troppi casi del reparto Operations/Engineering che taglia il proprio budget e quindi riceve un 'pat-pat' sulla testa e un ben fatto da Finance, mentre Customer Relations si trova un +20% di costi per compensazioni, e RevMan/Commercial bestemmia perche' gli triplicano i posti inop che non possono vendere.

Il secondo problema e' l'atteggiamento degli investitori. Ora, ammetto di non essermi ascoltato le ultime conference calls per il Q1 '23 (o il FY '22) ma di solito le domande degli analisti sono solo "perche' il non-fuel CASK e' aumentato?" e "quanto pagate di dividendo?". Quest'atteggiamento deve finire, e mi piace il modo di comportarsi di Delta che giustificava i bonus ai dipendenti come parte integrante per un'operazione decente.

In tutto questo, la clientela la vedo come un terzo incomodo, o quasi. Al momento ci sono yields da paura, nel mondo, ossia i passeggeri stanno pagando cifre che, nel 2018/19, ce le si sognava.