Da "L'Alto Adige":
«Air Alps via, siamo pronti a cambiare»
Durnwalder duro sull’abbandono ma la società presenterà un’offerta
Alto Adige, 03 AGOSTO 2008
di Franz Giordano
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BOLZANO. «Ci sarà una gara d’appalto e valuteremo l’offerta migliore. Nessuna agevolazione per Air Alps». Durnwalder risponde così alla compagnia controllata dalla Alpen Air, che da ottobre abbandonerà lo scalo bolzanino. «Faremo un’offerta - risponde Krapf, membro del cda - ma servono miglioramenti strutturali all’aeroporto». Scettico Baumgartner, ex presidente Abd: «Un finale prevedibile». Critici i Verdi: «La Provincia deve lasciare le azioni Air Alps».
«Vogliamo disdire il contratto per permettere lo svolgimento della gara d’appalto per l’assegnazione della tratta Bolzano - Roma». Questa la motivazione di Air Alps, che abbandona l’aeroporto altoatesino. «Ci ripresenteremo con un’offerta - dice Johann Krapf, membro del cda di Alpen Air, società che controlla la compagnia - ma vogliamo alcune garanzie. Servono gli hangar per la manutenzione e bisogna allungare la pista». Futuro incerto per i voli dal capoluogo, dunque. Air Alps se ne va. Altra rivoluzione sul fronte Abd. La società che gestisce l’aeroporto bolzanino ha modificato lo statuto: i soci si impegnano a trasferire le proprie quote alla Sta, holding provinciale dei trasporti. Tradotto: i privati lasciano Abd e la Sta - che ne possedeva già il 98 % - prende il controllo. Due eventi ravvicinati sui quali piovono critiche. «Poteva solo finire in questo modo - dice Thomas Baumgartner, ex presidente di Abd - Mancano gli investimenti per aumentare il numero di passeggeri, ma i politici bloccano lo sviluppo. Il nodo è sempre la pista, perché solo con una struttura più lunga si attireranno altre compagnie potenziando anche l’aeroporto. Invece c’è solo un deficit pagato dai cittadini». I bilanci dell’Abd, infatti, sono sempre stati in rosso: fino al 2001 perdite di 4,7 milioni, poi 1,8 milioni nel 2002, 1,99 milioni nel 2003, 2 milioni nel 2006 e 1,8 milioni del 2007. «Non ci preoccupano le perdite - dice Durnwalder - a noi interessa garantire un servizio ai cittadini». C’è il rischio, però, che il servizio salti, perché anche le logiche su cui si basa la decisione di Air Alps evidenziano i problemi strutturali dello scalo: una pista più lunga permetterebbe l’atterraggio di aeroplani con una capienza maggiore (attualmente i mezzi Air Alps trasportano circa 30 passeggeri); gli hangar, invece, eviterebbero alla compagnia i costi dei viaggi fino allo scalo di Innsbruck, sede delle officine. «Nell’ultimo anno i voli in Austria ci sono costati un milione di euro», dice Krapf. «La pista non si tocca», replica il presidente Luis Durnwalder. La posizione della Provincia non cambia. Negli ultimi mesi, infatti, la giunta provinciale aveva già fatto marcia indietro sulla decisione di allungare la pista. I tempi di realizzazione degli hangar si sono allungati. «Stiamo agevolando i progetti» spiega Durnwalder. Krapf, però, parla di «un problema da risolvere tra Enac e Abd per un terreno».
Air Alps ha disdetto il contratto e a fine ottobre, con la conclusione dei voli estivi, abbandonerà Bolzano. Il futuro dello scalo ruota intorno alla gara di appalto, ma i tempi stringono. Durnwalder smorza le polemiche: «E’ tutto sotto controllo. Nella prossima riunione di giunta fisseremo una data e in inverno ci saranno anche altri voli per Vienna o Francoforte». «Tratte che abbiamo intenzione di coprire - dice Krapf - Siamo fiduciosi, perché solo poche compagnie hanno aerei in grado di atterrare qui». Durnwalder, però, non la pensa così: «La gara è aperta a tutti e noi accetteremo l’offerta migliore. Nessuna garanzia per Air Alps». Seeber, invece, ironizza: «Air Alps potrebbe anche vincere. Se non si presenteranno altri concorrenti, però, vuol dire che non vale la pena investire capitali a Bolzano».
I conti in rosso di Abd
BOLZANO. Passeggeri in aumento, conti in rosso. Nonostante negli ultimi anni il numero di viaggiatori sia costantemente salito, i bilanci Abd sono sempre stati in rosso. Il 2006 si è chiuso con una perdita di 2 milioni di euro, ridotta a 1,8 nel 2007. Negli anni precedenti non era andata meglio. Dal 2002 a oggi sono state necessarie tre ricapitalizzazioni per coprire i buchi di bilancio: 4,7 milioni di perdite fino al 2001, 1,8 milioni nel 2002, 1,99 milioni nel 2003, ancora 1,8 nel 2004 e 2,9 nel 2005. A pagare per la ricapitalizzazioni sono sempre stati i membri della società, in particolare la Sta, ora unnica azionista. Attualmente i passeggeri sono circa ottantamila, ma il masterplan proposto dall’ex presidente Baumgartner puntava a portare la quota di viaggiatori a 300mila. Un piano di sviluppo azzerato per il mancato allungamento della pista.
L’ex di Abd: così non va
«Era un finale prevedibile - dice Thomas Baumgartner, ex presidente Abd - La crescita dell’aeroporto è bloccata dalle scelte politiche. Manca un vero piano di sviluppo e senza una pista più lunga non ci sarà mai un servizio all’altezza di altri scali. E’ un peccato, perché le potenzialità ci sono. In Alto Adige arrivano molti turisti, ma atterrano a Verona o Innsbruck»
Seeber: problemi noti
«Air Alps continua a fare perdite - dice Michael Seeber, ex membro del cda di Alpen Air, società che controlla la compagnia - e difficilmente troverà aumenti di capitali in Alto Adige. A Bolzano i problemi sono sempre due: pista e hangar». E la gara di appalto? «Se non ci saranno altri concorrenti vuol dire che non vale la pena investire capitali per i voli da Bolzano».
I Verdi: via da Air Alps
I Verdi criticano Air Alps e Abd. «La modifica dello statuto di Abd - attacca il consigliere provinciale Cristina Kury - è solo un escamotage per annullare i controlli e permettere alla Provincia di assegnare liberamente i contributi. Un’altra questione riguarda Air Alps: «Se lascia Bolzano non vedo perché la Provincia dovrebbe tenersi il 27% delle azioni che non valgono più nulla».
Klotz: un fallimento
LA COMPAGNIA
Krapf: lo scalo senza hangar ci ha fatto perdere un milione
BOLZANO. «Presenteremo la nostra offerta e puntiamo ad aprire anche una tratta tra Bolzano e Vienna o Milano». Johann Krapf, membro del cda di Alpen Air, compagnia che controlla Air Alps, cerca di smorzare le tensioni createsi dopo l’annuncio del ritiro dallo scalo altoatesino. «E’ stata una decisione presa un mese fa. Abbiamo disdetto il contratto per fare le gare d’appalto secondo le direttive Ue. Servono, però, alcune garanzie sul futuro delle strutture. Abbiamo bisogno degli hangar, perché ogni notte siamo costretti a far volare i veivoli fino a Innsbruck per la manutenzione. In un anno abbiamo perso così un milione di euro». I voli di andata e ritorno dal Tirolo causano anche problemi di immagine: «Quando in Austria c’è maltempo siamo costretti ad annullare i voli o a deviarli a Verona, creando così molti disagi ai nostri clienti». I problemi di Air Alps, però, riguardano anche altri aspetti: «Una pista più lunga garantirebbe un numero maggiore di passeggeri». Poi c’è la crisi di Alitalia, alla quale Air Alps è affiliata: «Abbiamo subìto le ripercussioni dei problemi di Malpensa». Krapf non risparmia una critica alla Provincia: «Ci serve un contributo per aprire una tratta con Milano. Negli altri aeroporti italiani riceviamo aiuti, mentre in Alto Adige dobbiamo sobbarcarci tutti i costi».
Ciao