Meno voli pochi dipendenti doppio schiaffo di Alitalia
MASSIMO MINELLA
Tredici dipendenti riassunti, ma solo fino a luglio. Poi, sulla sede genovese di Alitalia, potrebbe calare il sipario. Di fronte a una prospettiva che ferisce il lavoro e umilia la città, le istituzioni aprono ufficialmente un fronte con i nuovi vertici di Alitalia, quella Cai che diventerà operativa dal 13 gennaio, unendo e razionalizzando le forze della vecchia compagnia di bandiera e di Air One. Ieri, a incontrare i trenta dipendenti della sede di Sestri Ponente, è arrivata il sindaco Marta Vincenzi. Nei giorni scorsi, il presidente della Regione Claudio Burlando aveva fatto la stessa cosa. Entrambi si stanno muovendo in queste ore chiedendo al governo di aprire rapidamente un confronto sul caso-Genova. Questa mattina alle 11, inoltre, i dipendenti saranno a palazzo San Giorgio, sede dell´authority, e una delegazione potrà intervenire durante i lavori del comitato portuale. La tensione, insomma, sta rapidamente salendo, proprio a causa dell´uno-due che sta mettendo alle corde Genova, con i tagli all´occupazione e ai voli. Da mesi, infatti, Alitalia ha ridotto i suoi voli dal "Colombo" alla capitale, costringendo i vertici della società aeroportuale ad aprire rapidamente trattative con vettori in grado di integrare i tagli. Nel ventaglio delle ipotesi, quella più interessante sembra essere l´opportunità offerta dalla compagnia privata Blue Panorama, attraverso la controllata "low cost" Blue Express. Ma anche in caso di buon esito della trattativa, bisognerà attendere settimane, se non mesi, prima che l´Enac si pronunci sugli spazi da concedere alla compagnia sulla tratta Genova-Roma (gli slot). Nel frattempo, va tamponata l´emergenza occupazionale. Cai, nei giorni scorsi, aveva confermato l´assunzione solo a 4 dipendenti. Ieri, per lettera, ne ha aggiunti altri 13, ma solo per 6 mesi. E poi?
In una lunga lettera inviata ai ministri Matteoli e Scajola, al sottosegretatrio alla presidenza del Consiglio Letta e al presidente dell´Enac Riggio, la Vincenzi parla di una «grave situazione di disservizio» conseguente alla riduzione dei voli tra Genova e Roma, rilevando nel contempo come la presenza a terra di Alitalia venga «sostanzialmente azzerata, mantenendo un solo dipendente, mentre sarebbe del tutto cancellata la rappresentanza commerciale in città. E di certo l´assunzione a tempo determinato di 12 dipendenti fino al prossimo luglio 2009 non risolve il problema di un adeguato servizio a terra». Riflessioni che spingono il sindaco ad ampliare il ragionamento al danno più complessivo che la città subisce di fronte a questi tagli. Quella che si subisce è infatti un «grave pregiudizio per l´economia della città di Genova nel suo complesso, frustrando molte delle scelte sia in campo turistico (con particolare riguardo all´attività croceristica) sia in campo economico ed industriale. La grave carenza del servizio aereo su Genova - prosegue - è ingigantita dalle scelte sull´alta velocità ferroviaria. Nel momento in cui le scelte sull´alta velocità privilegiano la direttrice Torino-Milano-Bologna, Firenze-Roma-Napoli, un´ampia parte del Nord Ovest resta sostanzialmente priva di adeguati collegamenti, dovendo addirittura gravitare sulla stazione centrale di Milano». Critica anche la posizione del presidente della Regione Claudio Burlando. «La situazione è grave per almeno quattro punti - spiega - L´assunzione a tempo determinato dei dipendenti crea una forte incertezza sul futuro. Il provvedimento di cassa integrazione non consente a cinque dipendenti di arrivare fino all´età della pensione. Inoltre quattro precari vengono sbattuti fuori senza alcuna tutela e non c´è alcuna tutela nei confronti della dipendente in maternità».
La Repubblica - Genova
CIAO
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