Alitalia: tra Atlantia, Delta, CdP e FS, siamo alla resa dei conti


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dario abbece

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milano
Re: Thread Alitalia luglio 2019

Alitalia deve vergognarsi di quello spot e scusarsi: non perche' sia razzista (ovviamente non lo e') o perche' prenda in giro chicchessia (sfotte piu' che altro l'ignoranza degli italiani che hanno pescato), quanto perche' e' stato fatto in modo affrettato e approssimativo. '.
affrettato approssimativo.......uno spot che riflette in modo perfetto Alitalia.
 

ripps

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

“Degradata” a partner secondario sul mercato aereo più ricco del mondo, cioè quello nordamericano, dove le compagnie guadagnano in media 16,80 dollari a passeggero contro i 6,40 dollari in Europa e i 6,15 dell’Estremo Oriente. Studiando le ultime modifiche volute da Delta al piano industriale per rilanciare Alitalia, i dirigenti che al Mef, al Mise e in Ferrovie si occupano del dossier si sono trovati di fronte a una brutta e inaspettata sorpresa: nello schema previsto dal vettore americano l’ex compagnia di bandiera italiana perde nella alleanza aerea di Skyteam lo status di attore primario per diventare partner secondario sotto il cappello della stessa Delta, equiparata così alla controllata Aeromexico.




A RISCHIO ALCUNE TRATTE IMPORTANTI

In quest’ottica il ruolo e il peso di Alitalia (per non parlare delle possibilità di rilancio) cambiano in maniera assoluta: oggi la compagnia italiana collega direttamente Roma o Milano a sette città del Nord America, ma perdendo il suo status nella branca atlantica di Skyteam rischia di dover rinunciare ad alcune tratte importanti. Per compensare la cosa Delta avrebbe garantito al Mef, al Mise e a Ferrovie di lasciare agli italiani, utilizzando come base d’armamento Fiumicino, tutta la gestione del traffico aereo dai Balcani verso gli Usa. Un’ipotesi che ha fatto innervosire non poco le controparti.


IL MISE HA SMENTITO UNA PROROGA

Delta si sarebbe giustificata con la necessità di tutelare il suo investimento – non superiore ai 100 milioni – vista la difficoltà a trovare un partner finanziario che metta almeno 350 milioni nell’ex vettore di bandiera. Ma nel piano appena presentato ci sarebbero tre macchine di lungo raggio e 15 di medio oltre, soprattutto, a un migliaio di esuberi, smentiti dal ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio in più occasioni. Tutto questo avviene a pochi giorni – la dead line è il 15 luglio – dal termine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti per entrare in Alitalia. Il Mise ha smentito un’ulteriore proroga – sarebbe la quinta – e continua a trattare con i soggetti che finora si sono detti disponibili a partecipare all’operazione.

RESTA IL NODO DI ATLANTIA

Al momento il governo italiano può contare sui 100 milioni di euro di Delta, che dovrebbe prendere una quota tra il 10 e il 15%, sui 100 che il Tesoro inietterebbe in cambio degli interessi che gli sarebbero dovuti per il prestito ponte da 900 milioni, mentre altri 350 sarà costretta a metterli Ferrovie. Ma manca ancora chi dovrà impiegare la cifra rimanente per rilanciare la compagnia: non meno di 350 milioni di euro. In testa ai desiderata del governo resta Atlantia, ma la guerra portata avanti dai cinque stelle per togliere la concessione autostradale ha quasi allontanato dal deal i Benetton. I quali, in ottimi rapporti con la Lega, nei mesi scorsi avrebbero messo sul piatto la proroga per le concessioni sui tratti autostradali quanto per quelle aeroportuali. Ma va da sé che se Delta confermerà di limitare l’operatività della futura Alitalia, la famiglia di Ponzano – visti gli interessi a Fiumicino – considererà sempre meno appetibile tutta l’operazione.


TORNA IN CAMPO L’IPOTESI LUFTHANSA

In questo caos la cassa del vettore langue, mentre il Mise e Ferrovie avrebbero iniziato a vedere le imprese – la famiglia Toto, il colombiano Germàn Efromovich, azionista di maggioranza di Avianca, il patron della Lazio Claudio Lotito – che si sono dette interessate e i loro consulenti. Tutti nomi che non piacciono a Delta e sui quali il governo nutre dubbi. Così, dietro le quinte, si rafforza l’ipotesi che alla fine torni in campo Lufthansa.
I tedeschi sono usciti dalle trattative dopo che lo scorso autunno furono di fatto messi alla porta da Luigi Di Maio. Da Colonia hanno fatto sapere che finché non cambia l’inquilino del Mise non riprenderanno in mano il dossier. In realtà, complici le pressioni di Palazzo Chigi e della Lega, Lufthansa starebbe rimodulando il suo piano: Roma, come annunciato, diventerebbe il quinto hub con voli non soltanto verso gli Stati Uniti ma anche verso il Sudamerica e l’Africa, e dalla Germania si sarebbero detti pronti a limitare sia gli esuberi sia il numero di macchine da mettere a terra. Nella prima versione si parlava di 5 mila licenziamenti (riassorbibili in base alla crescita di Alitalia), di cinque aerei a lungo raggio e di 60 a medio raggio da dismettere.

LETTERA 43
 

ripps

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

La gestione commissariale di Alitalia celebra oggi il suo 799esimo giorno senza una soluzione. Solo per dare un’idea dei tempi biblici di questa procedura, basterà ricordare che quella guidata nel 2008 da Augusto Fantozzi approdò alla creazione della new companydei «capitani coraggiosi» nel giro di poco più di 100 giorni (la liquidazione della bad company invece è ancora in corso). Si dirà che quell’operazione non fu un successo. Certo è che oggi, come allora, non spetta certo ai commissari trovare una soluzione ma alla politica. Cosa dobbiamo dunque aspettarci dalla politica lunedì, quando scadrà l’ennesima proroga per la presentazione delle offerte vincolanti? Dal ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, che cura il dossier, ieri è giunta la smentita di ulteriori rinvii. Una precisazione che suona come l’ennesimo ultimatum rivolto a Atlantia: «Se non fate un’offerta ora, siete fuori».


In realtà la società guidata da Giovanni Castellucci non ha intenzione di venire allo scoperto fino a quando non sarà qualcun altro a rivolgerle l’invito. Atlantia si fa forte del fatto che i tre attuali pretendenti, Claudio Lotito, i Toto e German Efromovich, azionista di Avianca, non sarebbero graditi né al ministero dell’Economia (che nell’operazione dovrà investire) né all’advisor Mediobanca. Se dunque il 15 luglio passerà invano senza un’offerta considerata attendibile, un altro rinvio potrebbe esserci, magari «mascherato» da qualcos’altro. Ad esempio, Ferrovie potrebbe dire di aver identificato alcuni soggetti disponibili e chiedere del tempo per esaminarne i dossier. Oppure Di Maio potrebbe rompere gli indugi e puntare su una delle tre offerte, cercando di forzare la mano. Cosa farà a quel punto il Tesoro? Sono in molti a scommettere che si opporrà, chiedendo l’intervento del premier Conte. E quindi, per suo tramite, di Atlantia.


https://www.corriere.it/opinioni/19...ni-4b60b7e6-a1a6-11e9-acbd-9b1ee12e8baf.shtml
 

ripps

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Ora i tempi sono agli sgoccioli: dopo vari spostamenti dei termini, la scadenza è fissata per il 15 luglio, lunedì prossimo. Ce la faranno in meno di una settimana i vari protagonisti a trovare una soluzione accettabile?

Ne è fermamente convinto il ministro dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio, il quale ieri ha ribadito attraverso il suo ministero che non ci sarà slittamento. A parte la sicurezza del ministro, negli ambienti politici coinvolti in questa vicenda non si esclude un'ulteriore proroga: serpeggia, con una certa sicurezza, la data del 31 luglio, aggiornabile poi al 31 agosto, con un autunno di messa a punto e la nuova Alitalia pronta per il 1 gennaio 2020. Lo stesso ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha affermato che è possibile uno slittamento. La vicenda è ancora in alto mare, e tutti, Tria compreso, si ostinano dopo 26 mesi di nulla di fatto a parlare di rilancio per Alitalia e non di salvataggio.

L'incertezza è ampia. Di sicuro c'è la posizione di regia delle Fs, che stanno studiando sinergie cielo-terra per giustificare in termini industriali un'operazione che non ha precedenti nel mondo. Le Fs dovrebbero detenere il 40%, altri soci dovrebbero essere il Mef, con il 10-15%. Un altro 10-15% andrà a Delta, per ora l'unico operatore aereo coinvolto, con il quale Alitalia è già alleata a più livelli e partner di lunga data.

Da osservare che il Mef convertirebbe in azioni parte del prestito ponte di 900 milioni e quindi si tratterebbe di una partita di giro e non di nuovo capitale: di soldi invece Alitalia ha urgente bisogno perchè continua a perdere più di un milione al giorno e in cassa restano 435 milioni dopo aver già incassato i biglietti dell'estate. Per completare la squadra manca un quarto socio che entri con la quota mancante, o più soci in proporzione. I nomi dei possibili salvatori si conoscono: Claudio Lotito, presidente della Lazio, Carlo Toto con il figlio Riccardo, con alle spalle l'esperienza di Air One e dell'Alitalia dei Capitani coraggiosi. Infine, c'è German Efromovich, 69 anni, nato in Bolivia, origini europee, che vanta di aver compiuto il salvataggio della colombiana Avianca, e che vuole ripetere il miracolo con Alitalia.

Sullo sfondo resta Atlantia, la società della famiglia Benetton che è maggior azionista sia di Autostrade per l'Italia, sia di Aeroporti di Roma. Quest'ultima ha molte affinità con Alitalia, che è il suo principale cliente a Fiumicino, ma Autostrade è il gruppo più inviso alla componente grillina del governo, dopo il crollo del ponte Morandi. Nel negare strenuamente qualunque coinvolgimento di Atlantia in Alitalia, il vicepremier Di Maio nei giorni scorsi non ha esitato a usare per Atlantia la parola decotta, uno dei termini più delicati da usare nel mondo delle imprese, quando decotta casomai è Alitalia che in dieci anni ha succhiato 9 miliardi di euro dei contribuenti.

Lo scontro Di Maio- Toninelli da una parte e Benetton- Atlantia dall'altro è a tinte forti. Ma dietro il palco della politica, in sordina e con molta discrezione sta lavorando Conte. Con lo scopo di ottenere, a condizioni accettabili da tutti, il coinvolgimento in Alitalia di una società credibile e di grande liquidità.

Il Giornale
 

Blos

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Da ilsole24ore.com:

Alitalia: fonti Mise, si chiude il 15, verso newco con maggioranza assoluta Fs-Mef
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 09 lug - "Si conferma la chiusura lunedi' 15 senza rinvii" per le offerte su Alitalia, "si va verso la newco con la maggioranza assoluta di Fs e Mef confermata". Lo riferiscono fonti del ministero dello Sviluppo.
 

ripps

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

MILANO - Nel motore dell'Alitalia ci sarà una maggioranza assoluta pubblica: è questa la strada che porta a una nuova compagnia, che vedrà in cabina di comando l'asse formato dal Tesoro e dalle Ferrovie dello Stato.

E' quanto prende forma a pochi giorni dalla scadenza del 15 luglio, termine ultimo per mettere insieme la cordata che rilanci la compagnia, secondo quanto filtra dalle fonti del Ministero dello sviluppo economico e viene riportato dall'Ansa. Lo stesso Luigi Di Maio ha detto ai sindacati che lo hanno incontrato insieme al premier Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi, che "siamo vicini alla soluzione" e "probabilmente prossima settimana si chiude".





Soltanto pochi giorni fa, dopo l'ennesimo incontro al Mise con i commissari e i sindacati, il dicastero aveva fatto sapere che il consorzio dal quale è attesa l'offerta vincolante per acquistare gli asset di Alitalia sarebbe stato composto "per il 35% circa da Ferrovie dello Stato, per una quota tra il 10 e il 15% dall`americana Delta e per una quota approssimativamente intorno al 15% dal Mef".

Per chiudere la cordata è da tempo partita la caccia al quarto socio, quello che dovrebbe metter sul piatto 300 milioni per il 40% del capitale. In queste ore le agende si sono riempite di incontri e appuntamenti tra i pretendenti, a partire dal gruppo Toto che, secondo fonti vicine al dossier, avrebbe visto sia Fs che Delta. Oggi sarebbe la volta dell'imprenditore colombiano, German Efromovich, azionista di maggioranza di Avianca, atterrato in Italia per un primo faccia a faccia con gli advisor di Fs, la capo cordata in campo per rilanciare la ex compagnia di bandiera. In partita ci sarebbe ancora anche il patron della Lazio, Claudio Lotito, al quale Di Maio ha chiesto "garanzie di solidità finanziaria".

La compagnia americana ha sempre spiegato che punta a diventare un'azionista di minoranza nella nuova Alitalia e qualsiasi investimento sarà soggetto all'approvazione del suo board. E proprio Delta potrebbe opporsi ad un eventuale ingresso di Efromovich in Alitalia. Infatti Avianca fa parte dell'alleanza Star Alliance, concorrente di Sky Team di cui fa parte il vettore a stelle e strisce.

La Repubblica
 

Simme71

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Da ilsole24ore.com:

Alitalia: fonti Mise, si chiude il 15, verso newco con maggioranza assoluta Fs-Mef
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 09 lug - "Si conferma la chiusura lunedi' 15 senza rinvii" per le offerte su Alitalia, "si va verso la newco con la maggioranza assoluta di Fs e Mef confermata". Lo riferiscono fonti del ministero dello Sviluppo.
Se così fosse, sarebbe confermato il peggiore scenario, ovvero l'inizio della fine anche per le Ferrovie.
C'è da augurarsi che sia semplicemente un patetico tentativo di stimolare Atlantia.....
 

Paolo_61

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Ok, possiamo già aprire il thread del prossimo fallimento, tanto non è lontano.
 

aiabuma

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Ancora sperpero di soldi pubblici? Non chiuderà mai questo bidone mangiasoldi che si chiama Alitalia!
 

ploncito

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Non giungiamo a conclusioni affrettate, direi di aspettare fino al 15 per vedere cosa succede.

Magari la situazione diventerà ancora più tragicomica.
 

filippo.c

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Scusate, domanda da ignorante quale sono. In UE non è vietata la maggioranza pubblica?
 

carloz

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Tutto 'sto tempo, file infinite di entità interessate, soldi bruciati ecc. per poi ritornare in mani pubbliche? Vomitevole.

G
Pienamente d'accordo. Ma dai connotati che ha assunto questa "vicenda" non avrebbe potuto esserci un epilogo differente.

Scusate, domanda da ignorante quale sono. In UE non è vietata la maggioranza pubblica?
Sono abbastanza ignorante in materia anch'io e dovrei lasciare la parola a chi è più competente (a spanne il 90% del forum), ma non credo che il problema stia nel fatto che un soggetto sia pubblico o privato, ma che si comporti secondo "logiche di mercato" (niente aiuti di stato, quindi, ma non è certo questo il caso...).
 

filippo.c

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Pienamente d'accordo. Ma dai connotati che ha assunto questa "vicenda" non avrebbe potuto esserci un epilogo differente.



Sono abbastanza ignorante in materia anch'io e dovrei lasciare la parola a chi è più competente (a spanne il 90% del forum), ma non credo che il problema stia nel fatto che un soggetto sia pubblico o privato, ma che si comporti secondo "logiche di mercato" (niente aiuti di stato, quindi, ma non è certo questo il caso...).
Grazie mille. Se così fosse, FS sarebbe ok ma il MEF?
 

Blitz

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Certo che tribolare 20 anni per risanare Ferrovie, per poi appioppargli Alitalia e tirarle sotto di nuovo...
pulirsi il c*lo coi coriandoli è dire poco!
 

Farfallina

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Alitalia, aut aut di Delta Airlines: dentro Atlantia oppure lasciamo.

Per il ministro Luigi Di Maio si stanno restringendo gli spazi per garantire un rilancio di Alitalia senza una compagine che al fianco di Fs, Delta e Tesoro non comprenda Atlantia. Gli altri possibili partner come il gruppoToto ma soprattutto Gérman Efromovich, fondatore e socio della compagnia colombiana Avianca, non sono compatibili con il business plan e la governance già concordati e condivisi informalmente tra Fs, Delta Airlines e Autostrade, ancora fuori (per poco) dalla partita per le polemiche sulla revoca delle concessioni. E’ questo il risultato della giornata di ieri di incontri fra le varie parti e gli advisor. Di Claudio Lotito da giorni non ci sono più tracce.

Fonte: https://www.ilmessaggero.it/economia/news/alitalia_news_delta_airlines_atlantia-4608971.html
 

AZ209

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

E bravo il bibbitaro nostro.
Honesto, capace e sopratutto con una visione strategica per lo “sviluppo economico” italiano fuori dal comune.
 

DusCgn

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Re: Thread Alitalia luglio 2019

Alitalia, ultima chiamata ad Atlantia: il dossier approda giovedì al CdaSettimana di incontri tra tutti i soggetti interessati. Vertice tra Germán Efromovich e la delegazione di Delta. Ma gli americani guardano ad Atlantia (e al gruppo Toto)

di*Leonard Berberi


Il futuro di Alitalia approda a sorpresa al consiglio di amministrazione di Atlantia. Il gruppo che controlla Aeroporti di Roma e Autostrade per l’Italia ha ricevuto da Mediobanca una sollecitazione a prendere una decisione sul dossier che riguarda la compagnia aerea — in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017 — e il Cda di giovedì convocato per altre ragioni potrebbe essere chiamato a questo punto a studiare anche questo dossier a soli quattro giorni dalla scadenza per la presentazione della compagine azionaria. Questo però non vuol dire che il colosso si prepara all’invio di una manifestazione d’interesse. È quanto apprende il*Corriere*da tre fonti che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a discuterne con la stampa. Ufficialmente Atlantia continua a considerarsi soggetto esterno alle discussioni sulla compagnia aerea.

Le due «partite»


Il dossier Alitalia, a dire il vero, s’ingarbuglia sia a livello politico che industriale. Dal ministero dello Sviluppo economico — guidato dal vicepremier pentastellato Luigi Di Maio — fanno filtrare che «al 99% si chiude entro questa settimana» con una nazionalizzazione del vettore (cioè la maggioranza a Ferrovie dello Stato e al ministero dell’Economia e delle finanze) che include pure Delta Air Lines e con ogni probabilità Toto. La mossa di Mediobanca però suona come l’ultimo tentativo di coinvolgere nel futuro di Alitalia un’Atlantia vista come la partner più solida per il consorzio che si va formando. Ma è anche lo stesso gruppo nel mirino del Movimento 5 Stelle dopo il crollo del ponte Morandi.


La proposta di Efromovich



Alle complicazioni politiche si aggiungono quelle industriali. A Roma in queste ore si trovano tutti i soggetti interessati ad avere voce in capito nella «nuova Alitalia». Martedì Germán Efromovich, azionista di maggioranza della compagnia latinoamericana Avianca (ma fatto fuori dal ruolo di presidente), ha incontrato la delegazione di Delta Air Lines. Un faccia a faccia interlocutorio e a tratti teso — sintetizzano le fonti — nel quale i manager americani non avrebbero nascosto le loro perplessità sul ruolo di Efromovich. L’imprenditore sudamericano non avrebbe a sua volta gradito che nel piano di rilancio di Alitalia sia prevista l’apertura di quattro nuove rotte di Air France per ogni collegamento nuovo del vettore tricolore. Mercoledì l’ex presidente di Avianca — che non è coinvolta nella «partita» — incontrerà i vertici di Ferrovie dello Stato per ribadire la sua intenzione a investire fino a 400 milioni di euro.

Il ruolo di Delta


In questi continui scambi chi sembra fuori dal futuro assetto di Alitalia è Claudio Lotito. Lo confermano anche in Delta Air Lines dove una fonte coinvolta nelle trattative spiega che non c’è stato alcun incontro tra gli americani e l’imprenditore. La fonte conferma che in questo momento l’assetto preferito da Delta prevede operatori solidi e forti dal punto di vista industriale e finanziario, meglio se già coinvolti nel trasporto aereo o aeroportuale. Gli statunitensi non fanno nomi nei continui ma di fatto descrivono il profilo di Atlantia che con Adr gestisce i due scali di Roma (Fiumicino e Ciampino).

Dagli Usa «nessun veto»


Non solo. Perché Delta oltre a ribadire l’interesse per Alitalia ci tiene a far sapere che non ha nessuna fretta. Allo stesso tempo però auspica una conclusione rapida di questa fase perché quella più complicata riguarderà l’assetto organizzativo del consorzio che dovrà rilevare il vettore tricolore. Dal quartier generale di Atlanta sottolineano di non aver posto veti di alcun tipo e se escludono Lotito, sembrano comunque tenere in «gara» Toto. A questo punto un altro scenario potrebbe prevedere la compresenza di Atlantia e del gruppo abruzzese.

lberberi@corriere.it

https://www.corriere.it/19_luglio_0...da-1b922388-a282-11e9-b043-a64edc12ba66.shtml




Alitalia sarà a maggioranza statale, ma servono soci privati entro settembre

I numeri in mano ai commissari: in autunno cassa ridotta a 150 milioni, gli aerei rischiano di restare a terra.*Interessati Delta, Toto, Efromovich. Per il rilancio essenziale Atlantia, che aspetta un segnale da Palazzo Chigi


ALESSANDRO BARBERA
09 Luglio 2019

ROMA.*Come prima, più di prima: da qualche settimana Alitalia perde più di un milione di euro al giorno. Senza una rapida ricapitalizzazione, a fine settembre - escludendo le somme vincolate per garanzie e royalties - la ex compagnia di bandiera avrà una disponibilità di cassa di 150 milioni. Quanto basta per costringere l’ente per l’aviazione civile a disporre la messa a terra degli aerei per ragioni di sicurezza. Non si tratta di previsioni menagrame, ma dei numeri in mano ai commissari che da due anni si avvicendano alla guida della società e ai quali La Stampa ha avuto accesso.

La compagnia ieri si è affrettata a ricordare che a giugno sono aumentati traffico e passeggeri, ma qualunque sforzo non regge di fronte a un’azienda che dopo il fallimento dell’alleanza araba resta troppo piccola per competere con i grandi vettori e troppo grande per competere con le low cost. È per questo che Luigi Di Maio, sempre più preoccupato, ieri ha rilanciato l’unica soluzione al momento disponibile per il salvataggio: la rinazionalizzazione. Ecco cosa facevano trapelare ieri fonti del ministero dello Sviluppo: «Si conferma la chiusura lunedì prossimo senza rinvii». Ci sarà una nuova società «con la maggioranza assoluta di Ferrovie e ministero del Tesoro». Le stesse fonti omettono però di dire tutta la verità sulla vicenda: le probabilità che Alitalia diventi completamente pubblica al momento sono vicine allo zero. Vediamo perché.

Il ministero del Tesoro, al quale i fondi non mancano, può investire al massimo 145 milioni di euro: lo dice esplicitamente una norma del decreto crescita. Ipotizzando un aumento di capitale non inferiore al miliardo, si tratta di circa il 15 per cento. L’impegno di Ferrovie, spinta di forza al tavolo dal governo, non è comunque disponibile ad investire più del 35 per cento delle quote. Il resto dovrà venire dai privati, e non solo perché mancano i fondi: difficile immaginare che l’Antitrust europeo dica sì a una completa nazionalizzazione.

L’americana Delta, partner di Alitalia in Sky Team, è disposta a mettere fra il 10 e il 15 per cento delle quote, ed evitare così l’uscita dall’alleanza. Sul tavolo Di Maio ha altre tre carte, anche se poco credibili. Il primo è l’azionista di maggioranza della compagnia colombiana Avianca, Germán Efromovich, appena estromesso dalla presidenza con un blitz di United Airlines e Kingsland. Sono interessati Carlo e Riccardo Toto, ma anche loro non godono di grande credibilità presso la compagnia: su di loro pende un’azione di responsabilità per aver dato in leasing aerei a prezzi superiori a quelli di mercato. L’ultimo pretendente è il patron della Lazio Claudio Lotito, il quale però non avrebbe le garanzie necessarie a un investimento significativo: per dare una speranza all’ennesimo rilancio occorrono soldi ed esperienza nel settore. Il convitato di pietra sono la famiglia Benetton e Atlantia, azionisti di maggioranza di Aeroporti di Roma e con le spalle abbastanza larghe per un investimento di quel tipo. Il problema in questo caso sono i pessimi rapporti con il governo, e in particolare i Cinque Stelle dopo la vicenda di Ponte Morandi. Le battute recenti di Di Maio - «un’azienda decotta» - e le minacce del ministro dei Trasporti Toninelli di revoca della concessione non hanno contribuito a migliorare il clima. Ferrovie, il suo advisor Mediobanca e Delta spingono perché si siedano al tavolo, Atlantia aspetta un segnale distensivo da parte del premier, che ha promesso di prendere in mano il dossier. È probabile che ciò avvenga rapidamente. Alitalia dà ancora lavoro a più di undicimila persone, senza contare le aziende minori che le ruotano attorno negli hangar e negli aeroporti di tutta Italia.

Twitter@alexbarbera
https://www.lastampa.it/economia/20...rvono-soci-privati-entro-settembre-1.36863079




Alitalia, Di Maio gioca l’ultima carta Atlantia e Toto alla pari tra i soci

09 LUGLIO 2019

Il leader grillino vuole concludere entro lunedì e intende evitare ogni apertura ai Benetton sul fronte Autostrade. Nei suoi piani ai due azionisti italiani il 12% ciascuno, mentre Fs e Tesoro avranno la maggioranza della compagnia

DI CLAUDIO TITO
ROMA - Un oblò è rimasto aperto. Ma da quell’unico finestrino lasciato socchiuso nella trattativa per salvare Alitalia potrebbe risalire sugli aerei della compagnia di bandiera un partner fino ad ora tenuto in attesa sulla scaletta: ossia Atlantia, la società che controlla la società Autostrade per l’Italia. Quella in mano alla famiglia Benetton e che da agosto scorso - da quando è crollato il ponte Morandi - è entrata nel mirino del Movimento 5Stelle.

Nelle ultime ore, infatti, sta emergendo un piano per chiudere davvero il dossier sulla compagnia di bandiera. Un’ipotesi che possa accontentare sia i partner industriali nella “Newco” che assumerà il controllo di Alitalia, sia gli interlocutori del governo che hanno seguito la vicenda. Un’opzione su cui il ministro dello Sviluppo economico Di Maio ha iniziato a svolgere più di un sondaggio. E che prevederebbe, appunto, il coinvolgimento di Atlantia ma non come principale partner privato. In sostanza con una quota di azioni paritaria rispetto all’altro gruppo privato italiano: quello della famiglia Toto.

L’intenzione, dunque, è proprio di non chiedere una ulteriore proroga. Il titolare dello Sviluppo economico vuole chiudere il pacchetto entro lunedì prossimo. Preferibilmente già per dopodomani, venerdì. E per rispettare i tempi non ci sono margini troppo ampi per scovare, selezionare e accettare altri soci. Le proposte fin qui arrivate, da Lotito ad Avianca, non hanno certo entusiasmato l’esecutivo.

Il presupposto è che la nuova società sarà di fatto tenuta sotto il controllo pubblico attraverso le Ferrovie dello Stato con una percentuale che supererà di poco il 35% e il Ministero dell’Economia che deterrà il 15 per cento. Va dunque assegnato il restante 49 per cento. Il partner industriale su cui si basa l’operazione resta l’americana Delta. Alla quale il governo ha fatto pervenire nei giorni scorsi la richiesta di accrescere il suo sforzo.

La compagnia Usa - membro di Skyteam come Alitalia - potrebbe allora far salire la sua partecipazione vicino al 20 per cento. Gli americani, però, hanno posto due condizioni: basta proroghe e alleati forti. Basta proroghe perché i tempi di realizzazione del piano hanno iniziato ad assumere un carattere troppo lungo per le abitudini statunitensi. Alleati forti, invece, equivale ad una preferenza per Atlantia e quindi per i rappresentanti di Autostrade-Benetton. Una preferenza, peraltro, espressa con decisione anche dalla Lega.

Da questa piattaforma è ritornata in campo l’idea di coinvolgere la società guidata da Giovanni Castellucci. Sulla quale, però, il Movimento 5Stelle non ha mai nascosto le sue critiche. Di Maio, però, ha iniziato a valutare questa soluzione ponendo a sua volta altre due condizioni. La prima riguarda l’assoluta e totale separazione tra questa vicenda e quella che riguarda la revoca delle concessioni autostradali. Nella sostanza il capo grillino non intende accettare un baratto tra il “salvataggio” di Alitalia - che pure per la reputazione e la credibilità elettorale del M5S è diventato vitale - e la rinuncia a proseguire l’iter della revoca. Almeno formalmente i pentastellati non recederanno dalle loro intenzioni.

La seconda condizione consiste nell’affiancare ad Atlantia, in una posizione paritaria, il Gruppo Toto. Non è un caso che ieri i vertici dell’azienda abruzzese siano stati ricevuti dai vertici delle Fs proprio per illustrare i loro progetti su Alitalia. E non è un caso che gli stessi Toto siano stati convocati ieri sera da Di Maio al ministero dello Sviluppo economico. Atlantia e Toto, dunque, se questa soluzione incontrerà i favori di tutti i partecipanti, avrebbero una quota vicina al 12 per cento ciascuno. Le azioni rimanenti, infine, andrebbero ad un fondo italiano, il QuattroR.

Si tratta, però, di una manovra complicata. E dai contorni piuttosto fragili. Sia dal punto di vista politico, sia da quello economico-finanziario. Il primo profilo, infatti, è ancora condizionato dai dubbi che molti grillini - in particolare la base del Movimento e il fronte anti-Di Maio che si sta coagulando intorno a Alessandro Di Battista - tuttora coltivano nei confronti di Autostrade.

La paura è che il salvataggio di Alitalia, sebbene dettato da una forma di realpolitik governativa, si trasformi in un boomerang esattamente come le soluzioni adottate per il Tap, Ilva e Tav. Dal punto di vista economico, invece, tutti i partner privati - a partire dall’americana Delta - stanno inserendo una serie di clausole in grado di mettere in difficoltà il governo, la capacità di investimento di Fs e la forza inizialmente solo neutrale del Ministero del Tesoro. La “Newco”, ad esempio, dovrebbe essere - secondo gli investitori privati - liberata in parte dai debiti della vecchia Alitalia.

Si formerebbero così una “bad” e una “good” company. L’ulteriore braccio di ferro si sta concentrando sul numero dei dipendenti. È vero che nei programmi di adesione uno dei cardini poggiava sulla conservazione dei livelli occupazionali, ma quando i patti iniziano a diventare stringenti quell’argomento tende comunque a riproporsi. Infine l’attenzione è rivolta agli slot, ossia alle rotte che gli aerei potranno effettivamente percorrere. Per dipanare la matassa, però, ormai mancano solo cinque giorni.

https://rep.repubblica.it/pwa/gener...lantia_e_toto_alla_pari_tra_i_soci-230827017/

Alitalia : a giugno ricavi passeggeri +4,4%, viaggiatori +2,2%


Nel sesto mese dell’anno, la Compagnia italiana ha registrato un incremento del 4,4% dei ricavi da traffico passeggeri rispetto allo stesso mese dell’anno precedente . Positivi i risultati anche per quanto riguarda il numero di passeggeri trasportati che a giugno 2019 sono saliti del 2,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I ricavi del segmento Corporate, nella prima metà del 2019, sono cresciuti del 4.6% rispetto allo scorso anno, con un incremento del 5% in termini di passeggeri. Successo crescente anche del programma dedicato alle PMI con un incremento di fatturato nel semestre del 50%.

Sono stati infatti 277.617 i viaggiatori che hanno volato sulle rotte intercontinentali di Alitalia, cifra mai toccata dal 2009 ad oggi. Nel primo semestre del 2019, infatti, la percentuale di passeggeri soddisfatti ha superato la soglia del 90%, registrando una crescita anno su anno di 4 punti percentuali. Anche il net promoter score , ha raggiunto livelli record con un incremento rispetto al 2018 di oltre 9 punti percentuali.
 
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