Brexit e possibili ripercussioni sul mondo dell'aviazione


Pinaz93

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Nota di Ryanair a margine della presentazione della semestrale.
A stansted si parla di avere 5 aerei registrati in UK per l'anno prossimo, sono un paio di settimane che chiedono a assistenti di volo e piloti se sono interessati a passare a quella che dovrebbe essere "Ryanair UK"

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AlicorporateUK

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Sarajevo
Brexit: Heathrow raises £1.6bn to prepare for possible no deal

Europe’s busiest airport building up ‘financial resilience’ in case UK crashes out of EU

Heathrow executives have raised £1.6bn from investors to help the airport “cope” in the event of a no-deal Brexit next year.

Officials at Europe’s busiest airport said the funding was necessary to build “financial resilience” ahead of the UK’s expected exit from the European Union (EU) in March 2019.

“With the outcome of Brexit negotiations unknown, strong businesses like Heathrow must stand up to support Britain’s economy,” said chief executive John Holland-Kaye.

Earlier this week, Department of Transport (DfT) officials admitted there was a risk that airlines would not be able to fly in and out of UK airspace if no agreement with the EU can be reached in the next five months.

Heathrow revealed the extra funds raised from global investors in its latest quarterly results on Friday. Around £238m was raised from a 12-year Canadian bond, and a further £96m was raised from a debut Australian dollar issue.

“This extends our liquidity horizon until the end of 2020 and ensures the airport has sufficient financial firepower to cope with a no-deal Brexit and still meet its obligations – including progressing our expansion plans,” Heathrow said in a statement.

Heathrow said it wanted the government to agree a deal that “secures continued liberal access to the European aviation market to facilitate efficient flows of both people and goods into and out of the UK”.

Lucy Chadwick, director general at the DfT, told the Public Accounts Committee that agreements on both air and rail services between Britain and the EU were “an area of growing concern to us” since talks about route access were yet to begin. “Our confidence at the moment in the programme [of readiness for Brexit] is somewhat decreasing,” Ms Chadwick said.
independent.co.uk

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AZ209

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Londra.
Per come l'ho inteso io l'articolo in realta' fa intendere che Walsh [nonostante dichiari "Brexit will be business as usual"] e' andato col cappello in mano a Madrid a chiedere aiuto.
 

londonfog

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Per come l'ho inteso io l'articolo in realta' fa intendere che Walsh [nonostante dichiari "Brexit will be business as usual"] e' andato col cappello in mano a Madrid a chiedere aiuto.
Anch'io ho capito cosi'. Se vogliono sostituire EU con UK nella legislazione in atto, sia BA che VS non passano il test della proprieta'. Nessuna delle due e' al 51% britannica. Sara' interessante vedere cosa succede
 

13900

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Willie, qualche mese fa, aveva sostenuto che IAG poteva dimostrare la sua 'europeità' di fronte a una commissione parlamentare. Non so cosa sia cambiato, o se qualcosa sia cambiato. In BA non si dice nulla, né su questo, né sul futuro, né sul fato dei dipendenti europei. Mi piacerebbe pensare che ci stiano pensando, ma più passa il tempo e più mi domando se, come d'altronde buona parte della manica di ciabattari che ci governa, non abbiano la più pallida idea di cosa fare.
 

AlicorporateUK

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In BA non si dice nulla, né su questo, né sul futuro, né sul fato dei dipendenti europei
Odd! Dubito, tuttavia, che non siano pronti [all’eventualità di una ‘hard exit’]. Non lavoro nel tuo campo ma, da noi, ogni ‘staff update’ (l’ultimo giovedì scorso) è un continuo di “In case of hard Brexit, we will bla-bla-bla”, il che mi piace (un po’ meno il fatto che il mio ‘ramo’ finirà a Francoforte in caso di ‘hard exit’ but hey...).

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13900

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Da noi la pratica é di non dire mai una mazza, specialmente se le notizie sono brutte, col risultato che le cose le si sa prima sui giornali che internamente.

Qualche giorno fa ho avuto l'ardire, a una riunione-comizio del megadirettore cosmico Ducaconte Barambani, di chiedere qual era la posizione di BA circa il dover pagare £65 per la "regolarizzazione" di noialtri comunitari, giacché nel team ci sono italiani, 'striaci, tedeschi, irlandesi. Imbarazzatissimo silenzio e promessa di chiedere info alla direttrice di People. Come diceva la canzone, No answers from Petrograd
 

AlicorporateUK

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Spero ed incrocio le dita per te che non ci sia una hard brexit. LAsciare Londra per FRA credo sarebbe veramente una "hard proof" :morto:
Grazie! E non è tanto lasciare Londra (che, tra l’altro, non rientra assolutamente tra i miei posti preferiti — molto meglio il nord del Paese, dove sono cresciuto) ma la sfiga assoluta di dovermi sorbire il terzo trasferimento in meno di 3 anni, questa volta non per il solito ‘overseas assignment’ ma bensì per un’assurdità chiamata Brexit (il che fa incacchiare). ‘Looking at the bright side’, un eventuale trasferimento a Francoforte mi permetterebbe di sfruttare al massimo la LH*SEN senza scali :D

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safin79

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Spero ed incrocio le dita per te che non ci sia una hard brexit. Lasciare Londra per FRA credo sarebbe veramente una "hard proof" :morto:
E perchè mai? Indubbiamente Francoforte non ha la storia e il fascino di Londra ma per il resto, secondo me, si vive decisamente meglio in Germania che in UK. Per costo della vita, clima, educazione delle persone, cibo, trasporti, sanità, PA e chi più ne ha più ne metta.
Parlo in generale, poi è normale che un trasferimento è sempre doloroso a prescindere dai paesi.
 

robygun

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Sono sempre più convinto che UK ed EU arriveranno sotto data e poi diranno, tramite Supercazzola degna del peggior paraculo, che bisogna continuare a trattare per trovare la quadra ed evitare disastri..

Mega commissione internazionale..
Colloqui e controcolloqui..
Lettere di intenti..
Patti di collaborazione..

7 od 8 anni d'aria fritta e poi amici come prima..
 

LH243

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E perchè mai? Indubbiamente Francoforte non ha la storia e il fascino di Londra ma per il resto, secondo me, si vive decisamente meglio in Germania che in UK. Per costo della vita, clima, educazione delle persone, cibo, trasporti, sanità, PA e chi più ne ha più ne metta.
Parlo in generale, poi è normale che un trasferimento è sempre doloroso a prescindere dai paesi.
Vivo a FRA, con qualche breve interruzione, praticamente da novembre 2006. Tutto quello che dici tu é assolutamente vero. Tutto é organizzato all´ennesima potenza, i servizi sono veramente buoni, la gente é civile (anche se qui entriamo su un topic delicato sul definire "civiltá" o "ASSOLUTA osservanza delle regole tedesche ad occhi chiusi e senza ragionamento" tipico tedesco), la PA é futuro vero rispetto a quella italiana ecc ecc. Tutto vero. Ma la cittá é unicamente un mega enorme ufficio. Tra i colleghi la si chiama "Die grosse Firma" = "La grande azienda". É tutto basato sul lavoro. Offre poco per quanto concerne il tempo libero, togliendo il quartiere a sud del fiume "Sachsenhausen" e "Bornheim" , praticamente il vuoto. Naturalmente questo é un parere personale, che non pretende di essere veritá. Per quanto riguarda il meteo, beh diciamo da maggio a settembre si sta bene. Ma adesso "winter is coming"...e fino ad aprile auf wiedersehen al sole.
 

LH243

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PS: non sto dicendo che si viva male in Germania in generale, perché in cittá come Amburgo, Berlino, Colonia o Monaco la qualitá di vita é altissima oltre ad essere cittá meravigliose. Naturalmente sempre secondo me.
 

flapane

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La stessa Düsseldorf...

Francoforte, dove mestamente sto arrivando stasera fra ritardi e controritardi della stramaledettissima DB, è nota per non avere granché al di là del lavoro. D'altra parte, non si può avere tutto, ma immagino si possa vivere relativamente bene in una cittadina nei dintorni.

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AlicorporateUK

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[OT] Grazie a tutti per gli interventi di cui sopra su Francoforte, uno dei tanti motivi per i quali adoro Aviazione Civile e la sua unica ‘comunità’ :) [/OT]

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AZ209

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Con colpevole ritardo, anche gli investitori cominciano a mettere pressione alle compagnie aeree UK.



Investors urge airlines to outline Brexit strategy


Fears rise that aircraft will be grounded in event of no-deal as deadline looms

Investors are stepping up pressure on IAG, Ryanair and easyJet to explain how the airlines are preparing their businesses for a no-deal Brexit as fears rise that their aircraft will be grounded.
Shareholders have asked for meetings with airline bosses and board members as the Brexit deadline looms. There are growing concerns UK-based investors could be forced to dump shares in the event of a no-deal Brexit or lose voting rights.
One big UK-based investor said: “We are due to see easyJet shortly and will be pressing for more detail. It affects them as much as everyone else.“
They [the airlines] are putting contingency plans in place. It is going to be a major problem if they can’t take off or land.”
Another of the UK’s biggest investors said portfolio managers at the asset manager had been pressing for more details on how the airlines would cope with a no-deal Brexit.
“It is not a simple question and you can bet your bottom dollar the answer will be even more complex,” he said. “They are running the business, they are closer to the policymakers. If we got the answer that they weren’t worried about it, it would raise a warning flag.”
This is because the European Commission is planning to give airlines no extra time to meet the EU’s ownership requirements, according to Brussels’ draft contingency plans. Under existing rules, airlines must prove they are 50 per cent EU owned and controlled to qualify for operating licences.
Ryanair and easyJet have tried to respond to the problem by preparing plans to take away voting rights of their non-EU shareholders to ensure they reach the 51 per cent threshold.
However, these moves would not go down well with shareholders as they would lose their say on issues from pay to the chairman’s role.
Paul Lee, a corporate governance expert, said it would be a “terrible result” for UK-based investors if they were to lose their right to vote at airlines in the event of a no-deal Brexit. “If you have shares that don’t have voting rights, they are not shares. They are a warrant,” he added.
With little time left ahead of Britain’s scheduled March 29 exit, IAG remains the most reluctant to provide detailed assurances to investors about how it would address a no-deal, declining to give guidance about whether, if forced, over the long term it would opt to be a British company or an EU one.
A report in Spanish newspaper El País over the weekend said IAG had made it clear to authorities in Madrid that it would remain European.
Brexit throws up particular problems for IAG as it owns British Airways but also EU-based airlines.
These have been compounded by the likelihood that a post-Brexit US-UK aviation agreement is expected to require the company, which is Spanish-registered, to be majority owned by UK parties.
“For traffic rights purposes, [IAG] needs to argue that BA is British to one side of the world and to the other they need to argue that [IAG’s other subsidiaries] Iberia, Vueling and Aer Lingus are solidly European,” said Andrew Lobbenberg, analyst at HSBC. He added that supposing that such an outcome could be sustainable after Brexit requires “a suspension of disbelief”.
To date IAG has done little more than mention that it has “contingency plans” for Brexit, the response on the issue from Antonio Vázquez Romero, IAG chairman.
Elsewhere, long-haul low-cost carrier Norwegian has a UK subsidiary in the same position as BA regarding the US, as does Virgin Atlantic.
Sir Richard Branson owns 51 per cent of Virgin, making it majority UK-owned. But he is in the process of selling 31 per cent to Air France-KLM, which could complicate Virgin’s access rights to the US. US airline Delta owns the remaining stake.
In the event of a no-deal Brexit, AF-KLM and Delta have agreed a deal to keep Virgin as the majority shareholder, protecting its US flight rights.
Norwegian said: “Structurally, Norwegian is well-positioned to protect our flying rights both in Europe and the UK, including in the unlikely event of a ‘no deal’ Brexit.”
Norwegian would use its main airline to keep flying around Europe and its UK one to fly to the US, if a UK-US agreement is reached.
In the case of IAG, if there is a no-deal Brexit, it will need to disenfranchise non-EU shareholders by taking away voting rights — although this may leave BA in an awkward position regarding its profitable US flights.
But even if everything goes as IAG is hoping for, with a smooth transition and favourable agreements, there is no assurance that it can maintain its corporate equilibrium indefinitely.
HSBC’s Mr Lobbenberg said: “The requirement that European airlines are controlled and owned by EU citizens is there in black and white.”
FT
 

londonfog

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VS sara' EU solo al 30% (AFKL), Richard Branson ha il 21% e DL il 49%

IAG ha la situazione piu' complicata, se soddisfano le regole di proprieta' per IB e AE non la soddisferanno per BA.

FR sta creando una sussidiaria UK per i voli interni e U2 ha creato una sussidiaria in Austria. Le regole sulla proprieta' sono un discorso diverso

BMI Express (credo si chiami cosi') opera voli di terzo livello sul continente, voglio vedere cosa fanno