Ricciardi: "Dovevamo fare come gli altri Paesi Ue che non hanno bloccato i voli e attuato la quarantena"
Il professor Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo dell’Oms, intervistato da La Stampa spiega: "Abbiamo chiuso i voli, una decisione che non ha base scientifica, e questo non ci ha permesso di tracciare gli arrivi, perché a quel punto si è potuto fare scalo e arrivare da altre località"
“Paghiamo il fatto di non aver messo in quarantena da subito gli sbarcati dalla Cina. Abbiamo chiuso i voli, una decisione che non ha base scientifica, e questo non ci ha permesso di tracciare gli arrivi, perché a quel punto si è potuto fare scalo e arrivare da altre località”, dice il professor Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo dell’Oms, intervistato da La Stampa.
“Inoltre - aggiunge -, quando vengono contagiati i medici significa che non si sono messe in campo le pratiche adatte, oltre al fatto che il virus è molto contagioso. Francia, Germania e Regno Unito seguendo l’Oms non hanno bloccato i voli diretti e hanno messo in quarantena i soggetti a rischio” e “hanno una catena di comando diretta, mentre da noi le realtà locali vanno in ordine sparso”. “C’è il forte rischio che i focolai diventino un’epidemia. Lo sapremo tra due settimane”, avverte, spiegando che l’aumento, di colpo, del numero dei contagiati ”è un caso da manuale, in cui una o più persone vengono contagiate da chi arriva da un luogo di epidemia, e poi ci sono dei contagiati secondari con lo stesso tempo di incubazione”. Rischiamo numeri asiatici? “Il trend è chiaro, ma in Cina c’è stato un mese di sottovalutazione mentre da noi, pur con qualche svista, stiamo reagendo”.
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