domande su ATR 72/42


ottanta

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Citazione:Messaggio inserito da ADmaybeGabriele

Parere credo ababstanza oggettivo
L'ATR è soggetto a formazioni di ghiaccio superiori rispetto ad altri livoli, a parità di altre condizioni; in particolare le procedure di gestione dei sistemi anti/deicing sono complesse e cervellotiche ed influenzano anche le prestazioni single-engine: le procedure raccomandate nel caso di formazione ghiaccio su piani di cosa o ali sono completamente opposte; credo che nessun aereo abbia un setting di velocità in condizioni di ghiaccio e in condizioni normali;
E' un aereo depotenziato,per tenere i costi bassi, che soffre le alte temperature ambientali con sensibilissime riduzioni, anche in questo caso, dei ceiling single-engine; questo è vero anche e sopratutto sui ATR-72-500 delle ultime generazioni, che sembrano più grandi ma volano molto peggio; la gestione del velivolo con vento a traverso è non banale;
ho volato per sette anni su ATR-42/72.

I "vecchi" piloti di Fokker 27 raccontavano che era normale mantenere una velocita' superiore in salita quando si vola in condizioni di formazione di ghiaccio e penso che questa tecnica si applichi un po' a tutti gli aerei ad elica, che utilizzano sistemi pneumatici per rimuovere il ghiaccio.

quando si fa ghiaccio, si fa sia sulle ali che sui piani di coda, perche' sono superfici simili sottoposte allo stesso fenomeno.

Il ceiling single-engine ti fa comunque restare a quote dell'ordine dei 7/8.000 ft e grazie alla buona efficienza alare, se pianta un motore in crociera il valore di variometro e' molto basso: passa tanto tempo prima di raggiungere la tangenza ad un motore e questo significa anche percorrere miglia e togliersi così da zone montagnose.
 

bigjim33

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Citazione:Messaggio inserito da ottanta
[Per tratte corte e' impagabile e pensa che per fare un Firenze-Roma con 46 pax, consuma poco piu' di quello che serve all'MD80 per il rullaggio...
immagino che questa sia un'esagarazione, ma quale è più o meno il rapporto di costo carburante tra un ATR ed un md80 su tratte corte?
 

ADmaybeGabriele

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Ottanta; anche io ho volato con l'ATR anche se sicuramente molto meno di te;
Non so onestamente se su altri turboelica si applichino le stesse tecniche in condizioni di icing; mi sembra però che il doppio setting di velocità sia effettivamente una soluzione vistosa e particolare;
Volo ora (e mi diverto molto di più) con un aereo che l'antighiaccio non lo ha proprio; ricordo per che per i casi di ghiaccio severo sui piani di coda o sulle ali la tecnica raccomandata (uso dei flaps a 15) era l'opposta; avevo la stessa perplessità che se il ghiacchi c'è c'è un pò dappertutto; non ho con me il manuale relativo, ce era specifico di compagnia (sono un pò fuori mano). tu ricordi qualcosa?
Verissimo che le procedure driftdown garantiscono la percorrenza di svariate miglia prima di raggiungere la quota di tangenza se; ciò nonostante la procedura di calcolo della distanza è complessa, non banale, e spesso ottimisticamente legata ad una "perfetta " tempistica dele procedure abnormal relative; non tiene inoltre conto di problematiche tipo fenomeni meterologici in rotta; mi sembra una procedura comunque abbastanza "empirica", tale da sconsigliare l'uso disinvolto dell'ATR su zone montagnose; questo non significa che l'ATR sia un velivolo pericoloso, neanche in questa condizione, (EN fa decine di transiti sulle alpi al giorno e non ha rotto nulla); semplicemente non mi sembra l'ambiente ideale di tale macchina
tu cosa ne pensi?
 

ADmaybeGabriele

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Aggiungerei anche, ma davvero magari mi sbaglio per mancanza di esperienza, che i comandi non sono ben armonizzati, con ingente sforzo di barra per i moti di rollio, e nonostante la presenza di spoiler idraulici, e sforzi di barra molto bassi per moti di beccheggio, che rendono il trimmaggio del velivolo impegnativo; continuo; sopratutto nel ATR72 grande variazione, in dipendenza dal peso e dal centraggio, delle caratteristiche di volo nel velivolo durante la fase della flare in atterraggio
 

ottanta

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Citazione:Messaggio inserito da ADmaybeGabriele


Non so onestamente se su altri turboelica si applichino le stesse tecniche in condizioni di icing; mi sembra però che il doppio setting di velocità sia effettivamente una soluzione vistosa e particolare;

al diminuire della velocita', l'incremento dell'angolo di incidenza a potenza costante si traduce in una maggiore velocita' verticale.

conseguenza di cio' e' che viene esposta la parte inferiore dell'ala, non protetta dal sistema di sghiacciamento, al pericoloso accumulo di ghiaccio in presenza di condimeteo che ne favoriscono la formazione.

Per evitare cio', e' consigliato mantenere una velocita' piu' alta, in modo da avere una incidenza minore ed un accumulo eventuale solo sulla parte anteriore dell'ala, opportunamente protetta.



Citazione:
ricordo per che per i casi di ghiaccio severo sui piani di coda o sulle ali la tecnica raccomandata (uso dei flaps a 15) era l'opposta; avevo la stessa perplessità che se il ghiacchi c'è c'è un pò dappertutto; non ho con me il manuale relativo, ce era specifico di compagnia (sono un pò fuori mano). tu ricordi qualcosa?
i piani di coda non sono visibili dalla cabina e non c'e' nessun avviso per la formazione di ghiaccio su di essi.
quando si forma ghiaccio sulla sonda installata adiacente al vetro del Cpt. si prende atto che c'e' formazione e si applica la procedura relativa.
Ricordo anche la presenza di un'altro avviso, relativo ad una "probe" che vibra e cambia frequenza in presenza di ghiaccio.

Anche la tecnica del mettere i flaps a 15 serve per diminuire la superficie anteriore esposta



Citazione:
Verissimo che le procedure driftdown garantiscono la percorrenza di svariate miglia prima di raggiungere la quota di tangenza se; ciò nonostante la procedura di calcolo della distanza è complessa, non banale, e spesso ottimisticamente legata ad una "perfetta " tempistica dele procedure abnormal relative; non tiene inoltre conto di problematiche tipo fenomeni meterologici in rotta; mi sembra una procedura comunque abbastanza "empirica", tale da sconsigliare l'uso disinvolto dell'ATR su zone montagnose;

L'ATR e' certificato secondo le norme FAR, come gli altri velivoli della sua classe ed offre la stessa documentazione richiesta per gli altri velivoli.

La tecnica del decision point lungo la rotta in zona montagnosa, associata alla minima quota calcolata per l'inizio del sorvolo del tratto interessato, offrono una sufficiente sicurezza per l'attraversamento in caso di piantata di motore in crociera.

Questo vale per tutti i turboelica della stessa classe.





Citazione:
questo non significa che l'ATR sia un velivolo pericoloso, neanche in questa condizione, (EN fa decine di transiti sulle alpi al giorno e non ha rotto nulla); semplicemente non mi sembra l'ambiente ideale di tale macchina
tu cosa ne pensi?

Non e' l'ambiente ideale, ma con le dovute cautele, si puo'operare in sicurezza. Anche Avianova/AZ Express operano da 20 anni senza particolari problemi le rotte sulle Alpi.
Ma vuoi mettere il divertimento di volare da Palermo a Trapani o Pantelleria ?
 
Citazione:Messaggio inserito da ottanta

Citazione:Messaggio inserito da marcotiloca

Non c'era nessun problema, ne hanno solo approfittato per migliorarlo, certo se due piloti si ficcano in nube per un sacco di tempo "sperando di farcela", poi le conseguenze sono quelle che abbiamo visto in tutti gli incidenti di questo tipo con qualsìasi tipo di aeromobile, jet, a elica, aliante, a elastico, ecc. ecc![:eek:)]

Marco;)
Marco,

se ti riferisci a Conca di Crezzo, le cose non sono andate proprio così e per rispetto ai colleghi morti, evita di screditare la loro professionalita', sulla quale non ho i dubbi che hai tu.

Il manuale prevedeva di mantenere 130 kts circa in salita e dopo l'incidente fu portato a minimo 160 kts. La parte di ala tra la fusoliera e il motore era priva di sistema Goodrich sul bordo d'attacco alare e dopo i velivoli ATI furono modificati.
A seguito di prove effettuate negli USA dopo che un ATR-72 era caduto dopo essere stato per molto tempo in holding in condizioni di ghiaccio, furono apportate altre modifiche ed un controllo agli attacchi ali-fusoliera furono necessari dopo l'incidente in Marocco.

Ora e' un aereo arci-sicuro perche' e' stato rivisto e corretto in tanti difetti piccoli e grandi.

Per tratte corte e' impagabile e pensa che per fare un Firenze-Roma con 46 pax, consuma poco piu' di quello che serve all'MD80 per il rullaggio...
No, ottanta, il mio post non era riferito all'incidente di Conca di Crezzo, in cui il ghiaccio è stata solo una delle concause dell'incidente, purtroppo le catene di eventi sono spesso imprevedibili, il mio era solo un discorso molto generico riferito alla maggior parte degli incidenti di questo genere...

Scusate se rispondo solo adesso, per due giorni di cause tecniche risolte con un grosso biglietto violaceo...:(

Marco;)
 

Nonno Salt

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4 Febbraio 2007
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Citazione:Messaggio inserito da ottanta
Per tratte corte e' impagabile e pensa che per fare un Firenze-Roma con 46 pax, consuma poco piu' di quello che serve all'MD80 per il rullaggio...
La domanda mi sorge spontanea: vista l'economicità, perchè in Italia non ci sono compgnie low cost per collegamenti regionali basate su questi aeromobili?
Dove fa acqua questa teoria?