Guerra in Ucraina


ally01

Utente Registrato
26 Ottobre 2020
228
181
ma l'idea di riassemblare l'AN225 che fine ha fatto? Quanto c'è di realistico in un ipotesi del genere?
 

limoncello 74

Utente Registrato
19 Aprile 2009
1,350
60
Ne riparliamo dopo la guerra. La priorità delle risorse è altrove
avevo visto della foto oltre quelle del AN 225 ormai ridotto ad un mucchio di lamiere c'è dentro un hangar un an124 , sarebbero gia 2 da sistemare ,
PS. ma i 124 della fallita da secoli. POLET si conosce la loro ubicazione ?
 

Cesare.Caldi

Utente Registrato
14 Novembre 2005
36,846
1,341
N/D
ETIHAD BOOSTS MOSCOW FLIGHTS IN NW24

Etihad Airways in Northern winter 2024/25 season plans to expand service to Russia, as the airline opened reservations for additional Abu Dhabi – Moscow Sheremetyevo service, from 27OCT24. The airline will now operate 12 weekly flights at the launch of winter season, instead of initially filed 7 weekly (10 from 01FEB25).

Boeing 787-9 Dreamliner operates this route.

EY841 AUH0305 – 0805SVO 789 x5
EY843 AUH1450 – 1945SVO 789 x2

EY842 SVO1210 – 1855AUH 789 x5
EY844 SVO2325 – 0605+1AUH 789 x2

Le compagnie del Golfo e Turkish stanno facendo affari d'oro con il ban della Russia alle compagnie occidendali.
 

kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
10,306
1,893
NYC
Perché sostenendo ed estendendo le frequenze da e per la Russia di fatto li stai supportando invece di isolarli, come tutti quelli sani di mente dovrebbero fare.

Immaginavo fosse ovvio.
Be', l'isolamento diplomatico e l'emarginazione economica di Cuba, Venezuela e Iran non è che stiano producendo grandi risultati...

Un conto è la riduzione della propria dipendenza dalle risorse russe (dal petrolio all'uranio, dal gas al grano), ben altro è la speranza che l'isolamento faciliti un esito geopolitico favorevole all'Occidente e all'Ucraina.
 
  • Like
Reactions: flapane

13900

Utente Registrato
26 Aprile 2012
10,283
8,086
Pensavo fosse ovvio pure per gli USA nel 2002-2004
Sono d'accordo nel dire che l'invasione dell'Iraq sia stato l'errore piu' grosso commesso dall'Occidente negli ultimi 30-40 anni, e l'evento che ha causato la nascita di daesh, ha contribuito alla guerra in Siria e via dicendo. Pero' non e' che siccome non abbiamo fatto nulla all'epoca allora non e' permesso di criticare ora.

Be', l'isolamento diplomatico e l'emarginazione economica di Cuba, Venezuela e Iran non è che stiano producendo grandi risultati...

Un conto è la riduzione della propria dipendenza dalle risorse russe (dal petrolio all'uranio, dal gas al grano), ben altro è la speranza che l'isolamento faciliti un esito geopolitico favorevole all'Occidente e all'Ucraina.
Sarei d'accordo con te se non fosse che, alla fin fine, gli UAE fanno quello che fanno non per portare la pace in Europa, ma lo fanno per tirare acqua al loro mulino (leggi evasione fiscale, riciclaggio e arricchimento). Chi e' senza peccato scagli la prima pietra, vero, ma loro penso che dovrebbero essere i terzultimi a raccogliere un ciottolo.
 

kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
10,306
1,893
NYC
Sono d'accordo nel dire che l'invasione dell'Iraq sia stato l'errore piu' grosso commesso dall'Occidente negli ultimi 30-40 anni, e l'evento che ha causato la nascita di daesh, ha contribuito alla guerra in Siria e via dicendo. Pero' non e' che siccome non abbiamo fatto nulla all'epoca allora non e' permesso di criticare ora.



Sarei d'accordo con te se non fosse che, alla fin fine, gli UAE fanno quello che fanno non per portare la pace in Europa, ma lo fanno per tirare acqua al loro mulino (leggi evasione fiscale, riciclaggio e arricchimento). Chi e' senza peccato scagli la prima pietra, vero, ma loro penso che dovrebbero essere i terzultimi a raccogliere un ciottolo.
Anche a me non sono molto simpatici gli emiratini, ma tant'è: da che mondo e mondo esistono sempre le triangolazioni, i compromessi, le mezze misure fra paesi nemici che mantengono aree di normalità.

- Durante la seconda guerra mondiale Thomas Cook (per usare un esempio familiare nel mondo dell'aviazione) consegnava lettere fra qualsiasi paese sui due fronti del conflitto: chi voleva preparava una lettera e due buste. La prima busta racchiudente la lettera aveva come indirizzo la destinazione finale nel paese ostile e veniva messa nella seconda busta indirizzata a una casella postale a Lisbona, paese neutrale. Là veniva aperta la busta esterna e riavviata la lettera.

- Nella seconda metà della guerra fredda, a partire dagli anni Settanta, gli Stati Uniti vendettero enormi quantità di grano ai sovietici che morivano di fame. Contenti i sovietici (che nascondevano così la loro incapacità di produrre quantità sufficienti di derrate alimentari) e contenti i contadini americani che vendevano più grano e così sopravvivevano )il farm problem era roba non da poco per làeconomia USA.

- Fino a poche settimane fa gli americani hanno acquistato quantità record di uranio arricchito dalla Russia. Sì perché la Russia non è solo il secondo/terzo (dipende dal mese) produttore mondiale di petrolio dopo gli USA, ma è anche (e di gran lunga) il maggior produttore di uranio arricchito: le centrali nucleari inglesi, francesi e americane non hanno grandi linee di approvvigionamento senza i russi. E allora fino all'altroieri, mentre si sanzionava il petrolio, il gas e via dicendo, si acquistavano quantità mai viste di uranio per creare riserve sufficienti per il tempo necessario ad aumentare la produzione in paesi amici )a proposito, ora c'è chi sanzionerebbe il Niger, settimo paese al mondo per riserve di uranio che ne vende molto ai franzosi).

Potrei andare avanti per ore con esempi di vario tipo: la realtà è che la guerra non si vince con le sanzioni economiche -- soprattutto non quando il sanzionato è il paese più ricco al mondo di risorse naturali. Lo shock temporaneo delle sanzioni non ha causato terremoti politici in Russia, e le conseguenze di lungo periodo sono micidiali: coi cinesi e tanti altri che il petrolio e il gas lo acquistano ugualmente, la Russia continua a ricevere denaro sufficiente da investire. E, per la prima volta in decenni, lo investe (anche) in sviluppo tecnologico. In molte città industriali russe il consenso aumenta perché aumenta la ricchezza. E pazienza se, invece che a Rimini, devono andare a fare la villeggiatura a Belek o, invece che a Miami, l'appartamentino come investimento se lo comprano a Dubai.


Chi ha più da rimetterci con questa storia delle sanzioni siamo noi occidentali: se vogliamo un'Ucraina libera (cosa, dal mio punto di vista, assolutamente desiderabile) dobbiamo fare dei sacrifici veri. Non questo pisciolìo di armi con calma e quando avanzano due lire, senza spendere troppo e pensando che gli ucraini possano resistere ancora a lungo mentre noi facciamo la solita bella vita. Per costringere la Russia a sedersi a un tavolo e accettare condizioni eque servirà almeno il quadruplo delle risorse economiche, belliche e industriali, stanziate con continuità e a tempo indeterminato. Gli ucraini non vinceranno la guerra sul campo -- non contro una Russia che non può perdere -- ma potrebbero vincere una guerra di logoramento se avessero alle spalle un Occidente disposto a fare sul serio. Le sanzioni sono solo un modo di addomesticare la coscienza e far finta di dare una mano.
 

FLRprt

Utente Registrato
17 Novembre 2009
742
550
Proseguendo quanto detto da Kenadams, qualcuno diversamente giovane si ricorda bene cosa successe qualche anno fa in un paese del sud est asiatico allora diviso in due: da una parte i locali supportati dalla superpotenza a stelle e strisce, dall'altra quelli che venivano considerati straccioni supportati dall'altra superpotenza con la bandiera rossa. Vinse la seconda: era motivata, combatteva per la sua terra e sfruttava al meglio le risorse belliche che aveva a disposizione, anche se la prima aveva una superiorità tecnologica netta. Ora il Vietnam è un importante partner commerciale per gli USA.
E più recentemente, la superpotenza che aveva cambiato nel frattempo bandiera da rossa a bande orizzontali biancablurossa ha incassato una sconfitta sanguinosissima da una banda di straccioni, armati alla meno peggio, che ha potuto contare su aiuti esterni limitati anche se efficacissimi (tipo i missili Stinger). Solo che la vicenda dell'Afganistan è poi finita decisamente peggio. Ma anche qui chi giocava in casa, per così dire, ed era motivato ha vinto.
C'è poi stata un'altra guerra, conclusa invece -diciamo- in pareggio: quella che fu chiamata la guerra del Golfo che per otto lunghi anni ha insanguinato lo Shatt-el-Arab con centinaia e centinaia di migliaia di morti irakeni ed iraniani. Ma quella guerra fu il prodromo della guerra del Golfo, quando Saddam Hussein per rifarsi della mancata vittoria invase il Kuwait. E nella prima guerra del Golfo successero cose strane: c'era un produttore di armi e munizioni che riforniva entrambe le parti, l'allora Unione Sovietica; Israele supportò l'Iran (l'attacco alla centrale nucleare di Osirak) mentre i paesi occidentali e gli stati islamici erano schierati dalla parte degli Irakeni- E chi ci andò di mezzo, come al solito, furono i curdi.

La guerra di logoramento ha una fine se una delle due parti cede, o se entrambe convengono che si sono fatte abbastanza male: se una è più debole o ha meno risorse può tenere botta solo se c'è un supporto esterno. E non dite: ci sono le sanzioni, ma non funzionano. Per funzionare, le sanzioni devono essere applicate da tutti: andate a dire a Xi Jin Ping e a Modi di applicare le sanzioni e sentite cosa vi rispondono. Non dite nemmeno: vanno applicate le sanzioni secondarie (sanzioni applicate dal/dai paese/i sanzionante/i a soggetti di paesi terzi che continuano a commerciare con la parte sanzionata). Sanzionate i due signori sopra indicati e vedrete come si bloccherà in brevissimo tampo l'economia dei paesi sanzionanti che dipende da quei signori, ad esempio, per un bel po' di principi attivi per la produzione di medicine. Nessuna economia oggi può fare da sola: i cinesi stessi hanno bisogno di petrolio e di alimentari; e se non esportano cosa se ne fanno di quello che producono?

E con le sanzioni chi ci rimette ora sono i sanzionanti: quante imprese in Russia hanno dovuto svendere uscendo dal paese, oppure hanno avuto serie conseguenze economiche come contrazione del business e licenziamenti, oppure stanno subendo soprusi o ritorsioni (il sequestro da parte russa di più di un miliardo di euro a banche occidentali per garanzie relative al settore oil & gas, eseguito in violazione delle norme contrattuali; i contratti di leasing relativi ad aeromobili delle compagnie russe). Non parliamo poi delle banche occidentali che non possono lasciare il paese perchè non possono vendere a soggetti russi -così violerebbero le sanzioni- mentre la BCE chiede a quelle stesse banche di uscire ed anche in fretta dal paese: chi paga gli azionisti di quelle banche, entrate a fare business in Russia in epoche precedenti allo scoppio del bubbone?
Cosa facciamo? Smettiamo di sostenere l'Ucraina e l'abbandoniamo al suo destino? Una frase raggelante di uno dei personaggi di La tregua, il libro di Primo Levi, guarda caso ambientato in quella zona in cui oggi confinano Bielorussia ed Ucraina, è: Guerra è per sempre. Ed i versi di Fabrizio de André, la Canzone del Maggio, sono Anche se voi vi credete assolti / siete lo stesso coinvolti - per quanto voi vi crediate assolti / siete per sempre coinvolti.

Intanto torniamo al MAD, l'equilibrio del terrore che così bene ha funzionato al tempo della guerra fredda. Ma dalle due parti c'erano politici con la testa sulle spalle. Con gente come Putin, Lavrov, Medvedev, Trump non so fino a che punto il gioco regga. Mentre Xi e Modi stanno alla finestra pronti a trarre il maggior guadagno per loro stessi, ma anche pronti a non farsi mettere i piedi in capo da Modi e Xi. Bel mondo.
 
  • Like
Reactions: A345

OneShot

Utente Registrato
31 Dicembre 2015
3,980
3,150
Paris
Per costringere la Russia a sedersi a un tavolo e accettare condizioni eque servirà almeno il quadruplo delle risorse economiche, belliche e industriali, stanziate con continuità e a tempo indeterminato.
Se tanto mi dà tanto, il prossimo presidente degli Stati Uniti non credo farà tutto ciò.
Vorrei ricordare che 21 giorni dopo l'invasione, VP e VZ ad un tavolo l'accordo l'avevano trovato, ma gli USA convinsero VZ che potevano farcela combattendo anche con l'aiuto dell'occidente.
 

kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
10,306
1,893
NYC
Se tanto mi dà tanto, il prossimo presidente degli Stati Uniti non credo farà tutto ciò.
Vorrei ricordare che 21 giorni dopo l'invasione, VP e VZ ad un tavolo l'accordo l'avevano trovato, ma gli USA convinsero VZ che potevano farcela combattendo anche con l'aiuto dell'occidente.
A dire il vero ci sono versioni contrastanti su ognuno dei round di negoziati avvenuti nei primi mesi del conflitto. Il primissimo rifiuto sarebbe stato di Putin, quando l'Ucraina (forse) si disse disposta ad accettare di non entrare nella NATO... e lo zar replicò avanzando richieste territoriali che all'inizio del conflitto non c'erano.