Sono solo curioso del modo in cui una associazione professionale potesse "cogestire" una compagnia aerea. Come faceva? In che modo?
http://www.anpac.it/gate.htm?URL=75
La storia dell'Anpac
--------------------------------------------------------------------------------
L'Associazione Nazionale Piloti Aviazione Commerciale (ANPAC) nasce nel 1952, riunendo i piloti delle compagnie aeree nazionali che erano sorte in Italia nell'immediato dopoguerra.
L'ANPAC ha avuto fin dall'inizio una struttura modellata sull'associazionismo anglosassone di tipo tradeunionista, assumendo un ruolo di sindacato autonomo categoriale, ruolo obbligato per la peculiarità, responsabilità e precarietà della professione.
Non appena l'Italia è ammessa all'ONU l'ANPAC aderisce all'IFALPA (International Federation of Air Lines Pilots' Associations) che rappresenta oltre 110.000 piloti di linea di 90 paesi; sul finire degli anni '50 è stata tra i fondatori di Europilote (attualmente ECA, European Cockpit Association).
L'ANPAC, associazione professionale e tecnica, fu quindi subito presente in campo nazionale ed internazionale sia sottoscrivendo contratti collettivi di categoria, sia con la sua specifica organizzazione tecnica, partecipando attivamente allo studio e alla risoluzione dei problemi posti da una struttura del trasporto aereo in forte crescita. Membri ANPAC entrano così a far parte, negli anni '50 e '60, del Consiglio superiore dell'aviazione civile, del consiglio direttivo dell'Ente nazionale della gente dell'aria (ENGA), di numerose commissioni e gruppi di studio.
Sin da quegli anni, membri ANPAC vengono inoltre chiamati a far parte delle commissioni di inchiesta disposte dal ministero dei Trasporti a seguito di incidenti aerei.
A metà degli anni '60 nasce, anche per il determinante peso dell'ANPAC, il fondo di previdenza per il personale di volo, gestione speciale dell'INPS sostitutiva dell'assicurazione generale obbligatoria: membri ANPAC fanno parte del relativo comitato di vigilanza.
Negli anni'70 l'impegno particolare dell'associazione è rivolto da un lato all'adeguamento dei contratti di lavoro, originariamente imperniati su retribuzioni stabilite a cottimo, e dall'altro ad azioni fortemente propositive per l'ammodernamento delle infrastrutture aeroportuali e del traffico aereo nazionali.
In merito va ricordata l'azione per gli interventi sugli aeroporti italiani "deficienti" e "seriamente deficienti", sfociata nella legge del dicembre 1993 in materia di "interventi urgenti ed indispensabili sugli aeroporti nazionali".
Modificatosi con la legge n. 300 del maggio 1970 (statuto dei lavoratori) il panorama di riferimento legislativo del mondo del lavoro nazionale, l'impegno dell'ANPAC punta anche a stabilire regole precise per i flight recorder, affinché non servano come controllo a distanza dei lavoratori, vietato dalla legge citata.
La fine degli anni '70 ed i primi anni '80 vedono l'ANPAC impegnata a difendere la specificità della condizione lavorativa dei piloti, respingendo con dure lotte sindacali la pretesa di un "contratto unico" per tutti i lavoratori del trasporto aereo. La deregulation statunitense, importata nel vecchio continente, impose all'ANPAC, al tempo, scelte precise, facendola aderire ai protocolli di autoregolamentazione degli scioperi (prima ancora della legge 146/90 che ne avrebbe regolamentato l'effettuazione) e concludere contratti di lavoro contenenti precisi riferimenti a produttività e a forme di incentivazione. L'ANPAC è stata parimenti la prima associazione ad adoperare lo sciopero virtuale, che non comporta inconvenienti per i passeggeri.
L'ANPAC prese posizione anche in materia di hijacking, la pirateria aerea, facendosi sostenitrice della necessità dell'applicazione in Italia delle convenzioni dell'Aja, Tokio e Montreal contro questo fenomeno terroristico.
L'impegno associativo serio e costante portò anche alla approvazione di specifiche normative per l'assistenza sanitaria ai naviganti (SASN) nell'ambito del servizio sanitario nazionale ed alla approvazione di una legge, la 480/88, destinata a garantire e adeguare le prestazioni previdenziali fornite dal fondo volo.
Nel 1992 l'ANPAC organizza a Roma, per la seconda volta nella sua storia, la conferenza IFALPA tentando, in un periodo di recessione del trasporto aereo, il rilancio e la migliore organizzazione degli operatori nazionali del trasporto aereo con la fattiva partecipazione dei piloti. Impegno coronato da un primo successo nella seconda metà degli anni '90 quando, riprendendo un'originale proposta ANPAC di venti anni prima, furono gettate le basi per la realizzazione dell'azionariato dei dipendenti in ambito Alitalia.