Piaggio p-180 Avanti III


belumosi

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Quando penso che i sindacati stanno facendo pressione per mantenere tre stabilimenti per produrre numeri simili...
 

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ARTICOLO N° 66355 DEL 14/04/2014 - 13:37

Piaggio Aero, la proposta di Federmanager: “Ministero Difesa ordini pattugliatori”

Genova. “Siamo molto preoccupati per la sorte degli oltre 350 dipendenti interessati dal piano industriale di Piaggio Aero, l’azienda faccia conoscere quali siano gli effettivi obiettivi a medio-lungo termine”. Il piano che prevede esuberi ed esternalizzazioni per centinaia di dipendenti di Piaggio Aero sono al centro dell’attenzione di Federmanager/Asdai Liguria. “Vorremmo sapere come verranno investiti i 190 milioni di euro da poco entrati nelle casse societarie dopo l’aumento di capitale dello scorso novembre – afferma il presidente Paolo Filauro- Ci auguriamo che dall’incontro di martedì presso il Ministero dello Sviluppo Economico si faccia chiarezza su questo e su altri punti come, ad esempio, la mancata approvazione del bilancio 2012″.
Inoltre, a preoccupare l’associazione sono anche le ripercussioni che i 165 esuberi (di cui 117 nella sola sede di Sestri Ponente) e le 207 esternalizzazioni avranno nel tessuto economico di Genova e di tutta la Liguria.
“Ci sono stati certamente errori nella gestione dell’azienda che hanno portato alla situazione attuale: basti pensare che il prodotto di punta, il P180, non ha visto, negli ultimi anni, alcun processo di aggiornamento. Questa mancanza ha provocato una drastica diminuzione degli ordini, anche in un mercato che fa intravvedere, da un paio di anni, segnali di ripresa di cui stanno godendo i concorrenti. Detto questo – aggiunge Filauro – confidiamo che per il futuro si decida di lasciare il centro direzionale, la ricerca e la produzione in Liguria e si cerchi di salvaguardare l’attuale livello occupazionale”.

Una soluzione per risolvere questa crisi potrebbe arrivare dal Governo italiano. “Il problema più grave, evidentemente, è la mancanza di nuove commesse, ecco la nostra proposta: il Ministero della Difesa potrebbe chiedere una parte degli investimenti destinati all’ammodernamento delle Forze Armate per commissionare nuovi pattugliatori di produzione Piaggio Areo. L’assemblaggio – conclude Filauro – avverrebbe a Sestri Ponente senza la necessità di dover procedere agli esuberi e consentirebbe alla Piaggio di entrare con forza nel mercato militare e paramilitare, molto più redditizio di quello civile”.
Redazione
Genova24
Siamo oltre la fantascienza.
L'associazione dei manager (!!!) liguri propone una soluzione semplice semplice: lo stato compri dei prodotti Piaggio e siamo a posto.
Allucinante.
 

belumosi

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6/5/2014 - 3:27 pm | di: G. AlegiAeronautica, Imprese
Piaggio Aero al 98% araba, Logli nuovo a.d.

Mubadala Development Company, la società di investimenti strategici di Abu Dhabi,controlla Piaggio Aero Industries al 98,05%. La conclusione dell’operazione, autorizzata dal governo il mese scorso, è stata annunciata insieme ai nuovi vertici societari, che vedono Carlo Loglinuovo a.d., in sostituzione di Alberto Galassi, che diventa presidente, al posto di Piero Ferrari; questi, comunque, resta azionista con l’1,95% del capitale.
L’avvicendamento era nell’ordine delle cose, poiché Logli stava già da tempo lavorando in Piaggio come "chief restructuring officer" con responsabilità per il «piano di salvataggio e rilancio dell’azienda», scrive Piaggio nel comunicato. Il suo piano industriale, presentato nel dicembre 2013, prevede i due nuovi programmi del Multirole Patrol Aircraft (MPA) e P.1HH HammerHead, a pilotaggio remoto. Il piano di Logli, ex a.d. di Superjet International, prevede però anche il taglio netto di 165 posti di lavoro su 500 e l’esternalizzazione di altri (108 secondo il Corriere della Sera, 207 secondo il Sole 24 Ore), sembra a favore della LAER di Benevento, azienda che già produce insiemi strutturali per C-27J, ATR 42/72, A109 e A139 e A321. Di qui l’opposizione dei sindacati che ieri hanno deciso lo sciopero a oltranza e l’occupazione dello storico stabilimento di Sestri Ponente. Un incontro sulla vertenza è già previsto per il 12 maggio a Roma. In parallelo, i metalmeccanici chiedono alla regione Liguria di bloccare il trasferimento ad Albenga delle attività di Finale Ligure: una mossa comprensibile ma oggettivamente difficile dato che lo "scambio" Finale-Villanova è da quasi un decennio tra gli obiettivi dell’azienda.
Dal punto di vista finanziario, nel 2013 Mubadala ha sottoscritto l’aumento di capitale da 190 milioni di euro e acquisito le quote azionarie già di Tata (44,5%), della famiglia Di Mase tramite il fondo HDI (12,5%).

http://www.dedalonews.it/it/index.php/05/2014/piaggio-aero-al-98-araba-logli-nuovo-ad/

 

lnicoletti70

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Un altro Articolo interessante:

Fonte La Repubblica Genova: http://genova.repubblica.it/cronaca...piano_segreto_per_salvare_l_azienda-86093176/

SALVARE Piaggio nella sua integrità, con due stabilimenti produttivi, è possibile ed è anche conveniente. Sul tavolo delle istituzioni locali e della proprietà araba dell'azienda, c'è un piano firmato da uno dei professionisti più conosciuti in campo aeronautico, Stefano Sturlese, a capo di East Gate, società di consulenza basata a Vienna e presente nei più grandi appuntamenti internazionali del settore.

Il fatto è che Sturlese, nonostante la sua vita sia diventata globale per seguire i business del cielo, è genovese e continua a essere legato alla sua città. Così, quando ha letto delle intenzioni di Mubadala di chiudere la produzione a Sestri, facendo del polo genovese un centro di service, e di concentrarsi solo sul settore militare, si è messo al lavoro e ha elaborato un piano dettagliato consegnato agli enti locali e all'azienda. Niente di alternativo o, peggio ancora, di antitetico. Il piano di East Gate è integrativo di quello presentato ai sindacati e invita, numeri alla mano, a non mollare la presa sul comparto civile, da valorizzare con una robusta azione commerciale. Si scopre così, scorrendo le varie "slides" del piano, che il prodotto-simbolo di Piaggio Aero, il "P 180", non è solo l'aereo migliore al mondo nella sua fascia executive, ma potrebbe tornare rapidamente a crescere negli ordinativi con un'accorta politica di marketing. Interessante, ancor prima di entrare nel dettaglio del piano, osservare l'elenco delle fonti consultate che mostrano come il documento
non sia l'elaborazione di una singola società, ancorché del mestiere, ma riassuma numeri e indicazioni raccolte dalle più qualificate riviste del settore e dalle analisi dei documenti redatti dalle principali associazioni del settore.

La prima riflessione mette a confronto i due prodotti di punta fra gli aerei "executive", il "P 180 Avanti" e il suo concorrente diretto, nonché ormai quasi monopolista del mercato, il "Beechcraft King Air". Se la capacità di carico (payload) e la qualità della gamma (range) si equivalgono, il P 180 ha prestazioni migliori come velocità, consumo di carburante e comfort della cabina, visto che consente ai passeggeri di alzarsi in piedi e di usufruire di una toilette. Eppure, dal 2000 al 2008 sono stati venduti 144 esemplari di P 180 (11,5%) e 1.106 di King Air (88,5%). Certo, si dirà, negli anni a venire è arrivata la crisi ed è stata più dura per tutti. Ma numeri alla mano si scopre che è così solo per Piaggio, mentre il King Air ha continuato a crescere: 119 contro 24 nel 2009 (totale 143), 90 contro 11 nel 2010 (101), 92 contro 14 nel 2011 (106), 85 conto 5 nel 2012 (90), 135 contro 2 nel 2013 (137). Insomma, la flessione c'è stata dal 2009 al 2012, poi lo scorso anno è ripresa la salita, ma il mercato ha premiato solo un prodotto. E Piaggio Aero? Ha pagato oltremisura i risultati commerciali (insufficienti per la sostenibilità economica del prodotto), puntando sulla strategia militare alternativa. A questo punto ecco il bivio in cui si trova l'azienda ligure, unica in Italia che ancora produce aerei nella sua interezza (aspetto questo che si dimentica troppo spesso): scegliere di focalizzarsi definitivamente sul militare (come prevede il piano industriale attuale) oppure di valorizzare giustamente il militare, ma come attività complementare al focus civile. E questa seconda è la filosofia del piano industriale alternativo su cui si sta riflettendo attentamente in questi giorni. Inutile girarci attorno, il piano industriale presentato ai sindacati e focalizzato principalmente sul drone, non è in grado di garantire l'occupazione per gli addetti attuali. Non a caso si ipotizzano esuberi, esternalizzazioni, chiusure di attività produttive. E anche nella migliore delle ipotesi, cioè quella di vendere 13 unità all'anno per 15 anni, l'occupazione scenderebbe di trecento unità, fissandosi a quota mille. Ovviamente, più si riducono gli esemplari, più aumentano i tagli. Insomma, uno scenario davvero difficile da sopportare. Il piano industriale alternativo integra invece quello attuale con un rilancio dell'attività commerciale sul business civile con iniziative di marketing strategico molto mirate che vanno dalla revisione delle attività e delle politiche commerciali, a una segmentazione del portafoglio dei prodotti (con il rilancio anche del P 166) fino a una rimodulazione della clientela, non solo rappresentanti del lusso, ma anche compagnie aeree ed enti. L'attuale posizionamento nel mercato civile degli executive, ormai quasi ridotto a zero, potrebbe già cominciare a salire dal 2015, con i primi 10 esemplari (contro i 135 di King Air). E poi si salirebbe in ordine progressivo a scapito del concorrente che resterebbe fermo sui suoi numeri: 20 nel 2016, 30 nel 2017, 40 nel 2018, 50 nel 2019. Nell'arco di cinque anni, quindi, il P 180 potrebbe riconquistare il 27% della quota di mercato con una prospettiva di lungo periodo del 40%. A questo punto sarebbe crescita per fatturato, occupazione e rendimento per gli azionisti.
 

belumosi

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Vista la situazione non ci si potevano aspettare miracoli. Però le migliorie mi sembrano interessanti.
 

lnicoletti70

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Buongiorno a tutti,

finalmente ci siamo, Piaggio ha ufficialmente presentato all’EBACE la nuova versione dell’Avanti. Non si chiama III ma EVO. :)
Riassumendo, le principali modifiche sono queste:

  • Miglioramenti all’essetto aerodinamico del velivolo: nuove winglets, gondole motore ridisegnate, nuova ala anteriore. L’insieme di questi interventi ha portato ad un miglioramento di efficenza ed emissioni del 3%, in grado di garantire un’estensione del range di circa 50 nm. Anche la performance di climb si è incrementata del 3%;
  • Nuove eliche pentapala a scimitarra ;) che combinate con la nuova configurazione aerodinamica hanno portato ad una riduzione considerevole delle emissioni sonore (68% – 5 dB(A) esternamente e 20% – 1 dB(A) internamente). Il regime di rotazione delle eliche scende infatti da 2000 a 1800 RPM.
  • anti-skid braking;
  • Nuovo carrello d’atterraggio a bassa manutenzione, prodotto dalla Magnaghi, in grado di assicurare circa 10.000 cicli / 15 anni, (l'attuale produzione Avanti II è dotata di un carrello da 6.000 cicli / 12 anni);
  • Nuovo sistema di sterzo “digital Power Steering”;
  • Illuminazione a LED sia interna che esterna;
  • Nuova Opzione “Increased Range Configuration” che grazie ad un serbatorio aggiuntivo da 390 lb consente un aumento del range del 17% da 1470 nm a 1720 nm;
  • Cabina ridisegnata, nuovi sedili e amenità varie;
  • Nuovo impianto di condizionamento interno e nuovo sistema di illuminazione;

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Tante, poche, significative, insignificanti? Le mie considerazioni sulle modifiche sono queste:

  1. Piaggio Aero era fino a poche settimane fa in condizione pre-fallimentare. Il solo fatto che in questa situazione si siano comunque portati avanti importanti sviluppi del prodotto merita rispetto;
  2. Si è intervenuto sulle aree universalmente riconosciute critiche: impianto frenante, sterzo, e soprattutto rumorosità e timbro percepiti all’esterno;
  3. Si sono comunque ottenuti ulteriori miglioramenti in termini di consumi ed efficienza, su un prodotto che, non dimentichiamolo, da questo punto di vista era già il meglio disponibile sul mercato!
  4. Tutte queste innovazioni ci consegnano un prodotto ancora più bello ed aggiornato di prima (anche solo per le winglets e le eliche a scimitarra);




Da parte mia non posso che fare il più grande in bocca al lupo, Piaggio aero rimane una delle ultime grandi realtà industriali del paese, dovremmo fare tutti il tifo per loro!

Buona giornata

Luca
 

belumosi

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Grazie per il post Luca. :)
Condivido quello che hai scritto e mi associo negli auguri.
Unica piccola critica: se fosse stato possibile, avrei svecchiato il cockpit con una strumentazione più moderna dotata di schermi di grandi dimensioni. Avrebbe dato l'immagine di una evoluzione di prodotto più marcata. Ma immagino che nelle attuali condizioni non si potesse fare di più. Mi sembra invece molto positivo che si siano risolte le criticità del modello attuale.
Aspettiamo un boost da Mubadala per andare oltre. :)
 

lnicoletti70

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Grazie per il post Luca. :)
Unica piccola critica: se fosse stato possibile, avrei svecchiato il cockpit con una strumentazione più moderna dotata di schermi di grandi dimensioni. Avrebbe dato l'immagine di una evoluzione di prodotto più marcata. Ma immagino che nelle attuali condizioni non si potesse fare di più. Mi sembra invece molto positivo che si siano risolte le criticità del modello attuale.
Aspettiamo un boost da Mubadala per andare oltre. :)
Ciao Belumosi,

Mi hai levato le parole di bocca! Stasera con calma avrei fatto anche io la stessa considerazione. Speriamo che in futuro di siano le risorse per questo ulteriore upgrade che anche secondo me sarebbe stato necessario (anche solo sul piano dell'immagine).

Avevo sperato fino all'ultimo, anche avendo notato che sul sito della versione MPA di parlava di avionica "Rockwell Collins Pro Line Fusion" (per intenderci quella che ad esempio è adottata sui nuovi Phenom Legacy 500..)

Evidentemente al momento questo è il massimo che si poteva fare...

Buona serata


Luca