La Cassazione dà torto a Ryanair: “Lastminute può mostrare le tariffe della compagnia aerea”
Le tariffe dei voli Ryanair potranno continuare ad essere pubblicate sui comparatori online lastminute.com, volagratis.com più altri utilizzati all’estero. La Corte di Cassazione ha infatti dato ragione a Im Group, società svizzera-italiana proprietaria di diversi siti che comparano tariffe aeree e consentono anche di prenotare i voli in abbinamento a camere d’albergo.
Ryanair sosteneva infatti che questi siti di intermediazione violassero la proprietà intellettuale del proprio database e la propria libertà di decidere come, e dove, mettere in vendita i propri biglietti. La battaglia contro lastminute.com (e siti fratelli) è dettata soprattutto da ragioni commerciali: per la compagnia irlandese, infatti, la vendita di “prodotti ancillari” come hotel, auto a noleggio e assicurazioni aggiuntive è un business molto importante.
Ed è proprio in questo affare che gli intermediari online hanno messo le mani. In modo del tutto legittimo, secondo quanto afferma la Cassazione oggi e anche secondo la Corte d’Appello di Milano, che nel 2015 aveva stabilito come Im Group non violasse né la proprietà intellettuale né alcun obbligo contrattuale nei confronti di Ryanair nello svolgimento delle sue attività di agenzia di viaggi online. Non solo: in prima istanza, il tribunale di Milano aveva espressamente impedito a Ryanair di divulgare pubblicamente notizie volte a screditare le attività di lm group qualificando come illegale la vendita intermediaria dei suoi biglietti. I siti del gruppo consentono di confrontare le tariffe “e di combinare andata e ritorno con operatori differenti, cosa che l’utente non potrebbe fare direttamente sul sito della compagnia aerea che mostra i suoi soli voli - fanno sapere da Im Group -, in aggiunta l’utente può associare alla prenotazione una vasta gamma di prodotti e servizi (in primis l’hotel ma anche altri servizi accessori) non tutti disponibili sul sito degli operatori aerei. Il consumatore inoltre beneficia dell’assistenza al cliente in relazione a qualsiasi richiesta/modifica/informazione sulla sua prenotazione”. Per la prenotazione e il pagamento del volo Ryanair i siti sono dei semplici intermediari.
La battaglia legale non è finita perché nei prossimi mesi la Corte d’Appello di Milano dovrà giudicare se le pratiche di Ryanair si configurano come abuso di posizione dominante e comportamenti discriminatori. “Se la posizione di abuso della compagnia aerea venisse riconosciuta in aggiunta alla legittimità già consolidata del nostro lavoro, lastminute.com sarà la prima online travel agency a ottenere una sentenza che non soltanto impedisce a Ryanair di ostacolare la nostra attività, ma la esorta anche a collaborare con il gruppo lastminute.com” ha commentato Alessandra Reda, legal e tax director di Im Group. La Corte di Cassazione ha infatti stabilito i principi di diritto “in base ai quali la Corte di Appello di Milano dovrà nuovamente decidere nel merito sull’abuso di posizione dominante di Ryanair. Si tratta di una nuova valutazione nell’ambito dello stesso procedimento iniziato nel 2010” spiegano dall’ufficio legale di Im Group.
Nell’aprile del 2018 Ryanair aveva invece ottenuto una vittoria dal tribunale del Commercio di Parigi il quale intimò al sito lastminute.fr di interrompere la vendita di biglietti della compagnia aerea sulle proprie pagine, comminando una multa di mille euro per ogni giorno di inadempienza. Repubblica ha contattato Ryanair per avere un commento sulla vicenda ma non ha ottenuto alcuna risposta.
Positivo anche il commento di Unione nazionale consumatori: “Ottima notizia. Una sentenza che consente di aumentare la concorrenza. I siti comparatori, infatti, favorendo il confronto delle offerte, accrescono le informazioni a disposizione dei consumatori e contribuiscono alla trasparenza del prezzo" dice il presidente Massimiliano Dona.
https://www.repubblica.it/economia/..._le_tariffe_della_compagnia_aerea_-242003307/