Ryanair: ufficiale, bloccate tutte le rotte interne italiane!


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iceman85

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11 Ottobre 2008
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Curioso lo spunto di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera:

" Possibile che la guerra dei documenti, in realtà in atto da mesi, sia scoppiata soltanto dopo che una giovane deputata della maggioranza di governo non è stata imbarcata avendo esibito il tesserino parlamentare? "

estratto dall'ultimo inciso di un articolo di stamane di Sergio Rizzo intitolato "Dietro le provocazioni di Ryanair ci sono le tensioni su Alitalia".

Fonte

http://195.45.104.212/datastampa/List.aspx?Date=Today
la disputa FR - ENAC è partita da qui:

"Da un lato le norme che sostengono il diritto di volare con qualsiasi documento valido, comprese le licenze di pesca. Dall´altro l´obbligo per la sicurezza di esibire al check-in solo la carta d´identità o il passaporto, come negli altri Paesi europei. Nel mezzo, gli scali di Bari e Brindisi, diventati il terreno di uno scontro a distanza tra l´Enac, l´ente nazionale dell´aviazione civile, e Ryanair: una guerra sulle regole di imbarco che adesso rischia di affondare la Puglia. Ieri da Roma Michael O´Laery, amministratore delegato della compagnia low cost irlandese, si è scagliato contro l´Enac, che ha appena imposto agli aeroporti pugliesi di accettare come documenti validi per il volo anche le licenze e i tesserini professionali. «Se le ordinanze non dovessero essere ritirate, rallenteremo o cancelleremo l´apertura delle nuove basi di Bari e Brindisi - ha minacciato - Per noi è un problema di sicurezza dei passeggeri». La questione, in realtà, è aperta su scala nazionale: la scorsa settimana l´Enac ha inviato a tutte le direzioni aeroportuali la comunicazione per far applicare le norme italiane sui documenti di riconoscimento. «Sono regole in linea con il piano nazionale di sicurezza: l´allarmismo lanciato da Ryanair è del tutto infondato e pretestuoso» attacca il direttore generale dell´ente Alessio Quaranta, in una nota di risposta alle parole di O´Leary. Negli scali pugliesi e in quelli sardi, a differenza che nel resto del Paese, l´ordinanza è già stata applicata ed è anche costata ad Aeroporti di Puglia una denuncia da parte di un passeggero. La scorsa settimana, quando i vertici e i dipendenti della società ancora non erano stati informati delle nuove regole, un viaggiatore è stato bloccato perché non aveva con sé né la carta di identità né il passaporto. L´uomo si è sentito discriminato e ha sporto denuncia: in base all´ordinanza Enac si può viaggiare con qualunque documento di riconoscimento rilasciato da ministeri. Via libera, quindi, a tesserini professionali e licenze di caccia e pesca. «Ma l´Enac non ha il diritto di interferire con i requisiti relativi ai documenti d´identità richiesti da Ryanair,
che vengono sottoscritti da tutti i passeggeri al momento della prenotazione e sono stati approvati dalle autorità europee e dagli altri 25 Paesi in cui operiamo» si ribella Stephen McNamara, direttore della comunicazione della società low cost irlandese. Il problema per Ryanair non riguarda solo la sicurezza: le procedure di check-in attraverso internet, che coprono il 100 per cento dei passeggeri, hanno bisogno di regole semplici ed efficaci. La linea della società è ferma: «Se l´Enac non fa un passo indietro, a Bari e Brindisi il lancio delle basi verrà posticipato e le rotte interne saranno sospese». L´ente nazionale per l´aviazione civile resta altrettanto saldo sulle sue posizioni: «Le regole sui documenti non possono essere derogate dalle parti in ambito contrattuale: sono norme di diritto pubblico» ribatte il dg Enac Quaranta. Inoltre, denuncia l´ente, «sembra che la compagnia irlandese riesca a superare i presunti problemi di sicurezza ricorrendo al pagamento di una penale».

Fonte: http://bari.repubblica.it/dettaglio/...yanair/1782474

peccato solo che qualche giorno fa mi abbiano cancellato il post :diavoletto:
 

Alx7473

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4 Gennaio 2008
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Savona
...
Se ENAC continuerà sulla sua strada, seppur dalla parte della ragione, ne usciranno perdenti tutti: Enac perderebbe quella poca credibilità che ha...
E perché mai dovrebbe perdere credibilità un Ente che fa rispettare le regole?!?
Questa è vermante bella!

...
facendo la voce grossa su queste stupidaggini e chiudendo un'occhio su ben altre vicende, FR vedrà diminuita la sicurezza e aumentati i costi (non basta inserire un form nel web checkin come diceva qualcuno) e i pax si vedranno interrotti i voli...
La scusa della sicurezza è una BALLA colossale dato che se paghi una penale accettano la patente di guida... e di conseguenza basta, eccome, modificare il sito web.

Rigiro la frittata, al check-in controllano che un documento sia valido e/o autentico?
Oppure è un controllo che fanno al controllo sicurezza?
Chi sa rispondermi?
 

feelgood

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24 Dicembre 2009
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Fuggi da Foggia
scusate se generalizzo un po` ma perche` le leggi in Italia non si applicano e rispettano sin da subito. Ci si ricorda della loro esistenza solo dopo anni, e solo quando qualcosa va storto a qualcuno di "potere"? scusate la domanda retorica
non è così.... quei documenti che adesso chiede Ryanair per il webcheck-in obbligatorio non prevedono quei documenti che già erano consentiti da ben nove anni dalla nostra legislazione ....quindi direi che è un problema di Ryanair che dal 1 ottobre ha voluto unilateralmente introdurre il sistema del webcheck in solo con C.I e passaporto...quando è arrivata in Italia a operare le tratte interne, mica era stato messo per iscritto che dal 1 ottobre 2009 per la Ryanair si sarebbe fatta un'eccezione e che sarebbero valsi solo la C.I. e il passaporto...
 

cia-bgy

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27 Dicembre 2009
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La scusa della sicurezza è una BALLA colossale dato che se paghi una penale accettano la patente di guida... e di conseguenza basta, eccome, modificare il sito web.

Rigiro la frittata, al check-in controllano che un documento sia valido e/o autentico?
Oppure è un controllo che fanno al controllo sicurezza?
Chi sa rispondermi?
Allora
1) pagare una persona che stia al check in costa; far fare il check in online no.
2) fino al primo maggio 2009 FR permetteva entrambe le scelte, aeroporto e online: quello fatto all'aeroporto, CON QUALSIASI DOCUMENTO, si pagava, quello online no
3) finché c'era l'addetto, e solo all'aeroporto, potevi portare la patente oltre a CI e Passaporto
4) dal primo maggio è obbligatorio fare il check in online, e dunque non puoi più usare la patente.
5) quindi non era una gabella-patente, ma una gabella-check in con l'addetto.
CHIARO?
(tutto questo c'è scritto ancora oggi nelle norme Ryan, quelle che la parlamentare non ha avuto tempo di leggere)

6) il controllo sicurezza non controlla i documenti; il controllo passaporti in aeroporto avviene solo se vai fuori UE (per es. in Svizzera).
7) il controllo del documento avviene contestualmente alla carta d'imbarco, al gate. Ma ovviamente il senso del checkin online è che tu inserisci il numero nel sito e il database ti controlla...

ma quel signore che ha scritto che la CI l'aveva lasciata in ufficio perché gli vanno a ritirare le raccomandate, perché non dà la licenza di pesca, il tesserino del ministero, la patente alla posta e non si porta appresso la CI?
 

Doctorstein

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A, A
Comunque sono disagi che possono succedere con qualsiasi vettore.
ma la cosa che non mi piace proprio è il terrore del peso del bagaglio, il terrore che se c'è troppa coda ai varchi di vedermi chiuso l'imbarco. La paura di non essere riprotetto se qualcosa va storto.



allora perchè non hai preso british o easy?se vivi così nel terrore nel prendere fr.....che cii voli a fare?nessuno ti obbliga!
Spiegami perchè: Il volo non parte, non mi riproteggono a spese loro su altre compagnie in pari o superiore classe di viaggio? in caso di ritardo imputabile alla compagnia non offrono l'assistenza?

FR mette in vendita un prodotto che deve rispettare i requisiti minimi di legge.
Un po' come se comperassi una FIAT PANDA e al primo guasto entro i due anni, il concessionario mi dicesse: NON TI DO LA GARANZIA PERCHE' QUANDO HAI FIRMATO IL CONTRATTO NON ERA PREVISTA PER RIDURRE I COSTI.
Poichè che di strada ne macino più in auto che in aereo.. tutte le volte che sono rimasto a piedi durante la garanzia se l'officina non aveva la sostitutiva la casa madre noleggiava un auto e la girava a me, senza dover tirare fuori un centesimo. Questo è imposto dalla legge.

Una compagnia prima di definirsi la paladina della libertà, deve essere sicura di rispettare le stesse regole, altrimenti la concorrenza resta distorta. Le leggi si cambiano all'occorrenza. Vedere Anti Trust con AZ, e FR poteva fare lobbing come fanno tutti i giorni tutti i grandi gruppi.

FR ha scelto lo scontro. E una volta tanto ha trovato la porta chiusa. MOL sicuramente avrà messo in conto anche questo nel prendere la decisione. Purtroppo al momento una retromarcia risulta difficile a entrambe le parti.

Nessuno mi obbliga. Ma non vuol dire che chi vuole o può spendere meno abbia meno diritti di chi può o vuole spendere di più. tu vendi un servizio, io lo compero, stupuliamo un contratto. Io conosco i tuoi balzelli, li rispetto, o pago i fee aggiuntivi.. tu compagnia rispetti i diritti dei pax. Io non sono obbligato a volare FR se non accetto le sue regole? FR non è obbligata a volare in italia se non accetta la legge italiana. Giusta o sbagliata che sia. Può solo fare lobbing per far si che la legge cambi.

Se accettassimo la tesi per cui si sostiene Fr perchè animati da tifo tipo stadio qualsiasi discussione è viziata dalla barricata a cui appartieni.
Qualcuno ha spiegato quale sia il problema dal punto di vista tecnico e in sostanza il "problema" è che finchè la legge permette FR si dovrà adeguare.
Come azienda fa una legittima protesta,con motivazioni più o meno chiare.
Legttima se si assume le responsabilità verso i PAX con cui ha stipulato un contratto, che unilateralmente ha deciso di recedere.


Per DocStein

Su alcune cose(Federpesca,disobbedienza civile ecc...)sono stato semplicemente provocatorio.
Si.. come me sul contrabbando

In Italia capita spesso che per gli amici le leggi si interpretino e si raggiungano compromessi accettabili mentre per i nemici si applichino,in questo caso invocando la sovranità nazionale.
Stranamente l'Enac ha ragione,formalmente e nella sostanza.Sarebbe opportuno però provare a trovare una soluzione di compromesso,dove possibile,anche con l'ausilio della politica.Del resto la recente vicenda Alitalia insegna che se po' fa...
Ribadisco che su AZ avrei tenuto una linea molto più dura.
AZ comq era un'azienda in crisi che rischiava di lasciare a terra la nazione, di lasciare a casa 20.000 persone più l'indotto.

FR rischia di lasciare a terra mezza nazione perchè ritiene che non sia profittevole operare secondo le regole italiane. La situazione cambia. Az stava collassando FR gode di piena salute.

I clienti FR sono tanti e non vogliono certo rinunciare ad usare la compagnia irlandese.
Forse la compagnia irlandese vuole rinunciare ai tanti clienti italiani
A parte i ragionamenti sul prezzo medio del biglietto credo che in tanti riescano effettivamente a volare a prezzi bassi.E che evidentemente non riescano a trovare valide alternative.
Sempre a parte quello a cui non sai rispondere? inizio a quotare anche io solo le parti che mi fanno comodo. E comunque chi resta a terra e non riesce a trovare alternative se la prenda con FR.

Quello che non riesco a far capire è che non sono le low cost il problema, ma il fatto che molti se la prendano con ENAC, quando questa è una scelta esclusiva di FR

Se s'accetta il discorso dei FAN è allora doveroso accettare anche il discorso per cui ENAC non stia operando da arbitro.Da Civilavia in poi non è mai stato un ente garante di tutti allo stesso modo.Tralasciando i disastri e le schifezze passate con benevola pazienza senza avere tutta questa fermezza viste negli ultimi tempi.
Io credo che ENAC in questo caso abbia le mani abbastanza legate. visto che c'è di mezzo il TAR.
Il discorso sul contrabbando continua a non avere senso.Nessuno credo al momento stia violando le leggi vigenti.
Non accettare i documenti equipollenti significa infrangere le leggi vigenti... dopo 25 pagine siamo ancora qui..
Io non ho mai detto che per volare a 5 euro si possa violare una legge ma ribadisco:le leggi possono essere cambiate ragionevolmente.Non spetta all'ENAC o a FR , ma è sempre possibile protestare contro una legge.Mica siamo burattini.
Vero.. in democrazia ci si muove così. Ma se un'azienda per protestare contro una legge crea un disagio ai suoi clienti mi pare più legittimo che questi se la prendano con l'azienda e non con chi fa rispettare una legge che era c'era già prima che FR iniziassa a lavorare.

Se AZ ai tempi di MXP2000 avesse messo a terra tutti gli AM finchè linate non fosse stato chiuso, credi che la gente si sarebbe stracciata le vesti per difenderla?

Il discorso sull'italianità è un cancro introdotto recentemente.Siamo in Europa,è privo di senso.
L'itlianità qui non c'entra una mazza, al massimo è la sovranità italiana sul suolo italiano.
Comunque a me personalmente non cambierà niente.Però è un po' brutto vedere questo conformismo per cui chi sostiene FR in questa cosa venga tacciato di non capire nulla o ancora peggio deriso perchè vuole viaggiare a basso costo non avendo grosse disponibilità economiche.
L'ultima volta che ho preso FR avevo nel sedile accanto un chirurgo che faceva avanti indieto con PSA HHN perchè la moglie vive e (anche lei chirurgo) lavora la, direi non un morto di fame.


Non credo nemmeno alle storie sull'odio.Sdoganate pure queste.
Insomma:Fr paracula può protestare come gli pare contro Enac (ente inefficiente) e ognuno poi si prenderà le proprie responsabilità.Anche perchè non ho la licenza di pesca.Sicuramente non mi va di schierarmi coi legalisti di ritorno perchè fa comodo così.Legalisti che chiudono gli occhi in altre circostanze.
[/quote]

Io sono molto garantista, assolutamente non legalista, da questa faccenda non me ne viene in tasca nulla, forse per i prossimi voli spenderò anche qualcosa in più visto che avevo deciso di andare a CAG, servendomi di FR. Pazienza, se avrò i soldi andrò, se non ce li avrò starò a casa.


Direi che a pagina 24 del tread una conclusione si può trarre: il nostro oleary è riuscito anche questa volta a farsi pubblicità gratis.....
E' un vero genio...
d.
Quoto, ma alla lunga il parlar bene o male, basta parlarne non porta bene.


Quoto, riquoto, straquoto e sottoscrivo!

Come ormai è di moda ci si schiera completamente o da una parte o dall'altra e ci si scaglia uno contro l'altro.
Assolutamente favorevole al Low Cost, nel rispetto dei diritti dei PAX
Assolutamente contrario a questo ricatto di FR.Oggi è per i documenti, se creiamo il precedente domani sarà per altri motivi molto più importanti.
Di FIAT ce ne basta una in italia.

Sostenitori da stadio pro o contro Ryanair sono ridicoli entrambi. I primi perchè ritengono volare a 5€ un diritto fondamentale dell'uomo, i secondi che invocano la sovranità dello Stato solo per queste sciocchezze e non per cose più serie, qualcuno sembra invece solo infastidito dalle low cost.
Nessuno tifa da stadio.. si cerca solo di ragionare e far ragionare ULTRAS :)
La soluzione è soltanto una conciliazione tra ENAC e FR.
Se ENAC continuerà sulla sua strada, seppur dalla parte della ragione, ne usciranno perdenti tutti: Enac perderebbe quella poca credibilità che ha facendo la voce grossa su queste stupidaggini e chiudendo un'occhio su ben altre vicende, FR vedrà diminuita la sicurezza e aumentati i costi (non basta inserire un form nel web checkin come diceva qualcuno) e i pax si vedranno interrotti i voli.
E il rischio codificato nella teoria dei giochi di fare minacce. Se l'altra parte non cede, bisogna tenere fede, pena perdere la credibilità. E cedere perFR sarebbe un suicidio. Probabilemtne gli daranno in contentino, e MOL dichiareà vittoria, senza che sia effettivamente così.

L'altro giorno abbiamo sentito di un terrorista inserito nelle black-list prendere un volo con dell'esplosivo addosso e addirittura con un visto per gli USA; procurarsi una CI falsa con l'identità di qualcun altro è uno scherzo per qualsiasi "apprendista" delinquente; e pensate che la sicurezza non diminuisca con l'aumentare dei documenti di riconoscimento accettati quando poi il 99,99% dei pax viaggia o col passaporto o con la CI?
Come ti hanno già detto 10 volta almeno su, i compiti di sicurezza non sono affidati alle forze dell'ordine e al personale di sicurezza in APT.

Dieci anni fa immaginavo che nel 2010 si venisse riconosciuti dalle impronte digitali o dall'iride, invece siamo qua con le licenze di pesca.
Se cieco e amputato.. paghi il fee.. :D

Mi farebbe senz'altro piacere sentir parlare di più di Europa anzichè distinguere tra voli nazionali ed europei, uniformando norme e quant'altro per entrambi.
Finché gli stati avranno sovranità è inevitabile.

Rattrista infine vedere che si arrivi alle interrogazioni parlamentari per queste cose ma non per vicende molto più serie dei nostri giorni.
Tra l'altro di un parlamentare della stessa parte della parlamentare lasciata a terra :D

Ecco quanto hanno mandato

Riportiamo di ...........
.........L'ENAC ribadisce che comunque Ryanair è tenuta a rispettare le norme comunitarie previste dal Regolamento (CE) n. 261/2004 in tema di tutele dei diritti dei passeggeri.
Se non sbaglio il regolamento prevede in caso di annullamento del volo, il rimborso o in alternativa la riprotezione a carico della compagnia a destinazione nel minor tempo possibile rispetto agli orari concordati.

Tutte le altre compagnie, dalla tanto odiata AZ a LHI a Windjet per finire alle varie low cost come Easyjet ecc... accettano tutti i documenti previsti dalle leggi italiane.
L'unica che fa casino urlando alla sicurezza è FR, però in cambio di una congrua tangente il problema sicurezza non è più presente.
Che FR consideri i terroristi tutti poveri squattrinati non in grado di pagare la sua fee?
No.. gli squattrinati non hanno i soldi per andare a pesca e caccia... i manutentori di caldaie sono ricchi, guadagnano tanto alle spalle dei poveri.. gli impegati pubblici sono i soliti paraculi. e i militari? brutta razza quella.

(spero che ci riporterà ai moderatori il politically uncorrect di questo intervento si renda conto dell'ironia nella risposta)


ecco, vedete, finalmente qualche giornalista ha avuto il coraggio di dirci da dove è partito il tutto. perché la signorina, evidentemente, ha troppo da fare per leggere le norme di un contratto, da lei stessa sottoscritto.
Pensa che un parlamentare vola gratis con AZ e non ha da esibire altri documenti se non il tesserino.
ribadisco a DoctorStein che se si sente angosciato per il peso del bagaglio o per la paura di non essere protetto se qualcosa va storto, può tranquillamente volare con altre compagnie. Chi, come me, non se lo può permettere, ringrazia Ryanair e compensa con questa gratitudine gli eventuali disagi (che secondo me sono eventuali per ogni compagnia, almeno nella mia esperienza ne ho avuti molti meno con FR che con le altre). Personalmente, preferisco pagare solo io se devo portare 20kg anziché 10, piuttosto che far pagare a tutti un biglietto 10 volte più costoso per diminuire il mio tasso d'ansia. Ma appunto, questa è democrazia, e l'ENAC dovrebbe lasciarla esistere, e non badare alle parlamentari frignone. Badasse alle altre cose più importanti, che mi pare siano venute fuori nel forum...
Ripeto, pur non essendo un diritto del cittadino volare a 5€ non ho mai detto di abolire FR o le low cost in generale. ho solo detto che in questo caso la decisione di lasciare a terra i PAX è di FR e dovresti arrabbiarti solo ed esclusivamente con lei.
 

nicolap

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10 Novembre 2005
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Non so se è già stato postato, ma FR ha fatto questo comunicato che è stato ripreso dal Corriere della Sera.

Ryanair: «Abbiamo fermato i nostri voli in Italia per motivi di sicurezza»
16:32 ECONOMIALa compagnia aerea: «La garanzia dei nostri aerei in Italia è stata minacciata dall'insistenza di Enac che i passeggeri vengano accettati senza identificazioni sicure»

La notizia è stata messa come seconda tra il pacco bomba di MXP e le mutande al petardo del terrorista ebete. Hanno, in sintesi speculato sui fatti USA e di MXP collegandoli alla noiosissma questione sulla diatriba dei documenti. Credo sia al limite del ridicolo
.
 

india9001

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6 Novembre 2005
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e MOL disse: "dategli le brioches".
ahahah.. questa è proprio carina, bravo!

Cmq, non so se sia già stato postato.. ma trovo la dichiarazione della CISL molto intelligente:
http://www.corriere.it/economia/09_...li_487ca210-f48b-11de-a1b2-00144f02aabe.shtml

CISL - Sulla vicenda diversi interventi anche dal fronte sindacale. «Sconcerto e stupore» per la durezza di Ryanair nei confronti delle prescrizioni impartite alle compagnie aeree dall'Enac è stata espressa da Claudio Genovesi, coordinatore del trasporto aereo della Fit Cisl, secondo il quale la vicenda «rivela un metodo di conduzione della compagnia del tutto inaccettabile, che ritiene di non dover adeguarsi alla vigente legislazione italiana sia per quanto riguarda l'imbarco dei passeggeri che per l'intera gestione dei collegamenti e la fruizione dei sistemi aeroportuali». «Non vorremmo - aggiunge Claudiani - che dietro il braccio di ferro avviato dalla Ryanair e la minaccia di cancellare i voli si celasse in realtà un surrettizio ridisegno delle rotte e dei collegamenti interni e da e per l'Italia, prefigurando una nuova fase di costante riduzione di voli e offerta commerciale dopo anni di grande aggressività sul mercato interno».
 

Doctorstein

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A, A
Allora
1) pagare una persona che stia al check in costa; far fare il check in online no.
Agigornare il C'in on line cosa meno che pagare una persona al banco.
2) fino al primo maggio 2009 FR permetteva entrambe le scelte, aeroporto e online: quello fatto all'aeroporto, CON QUALSIASI DOCUMENTO, si pagava, quello online no
Guardando il cavillo. bisogna sempre vedere il modo in cui viene interpretata la legge, ma siamo moooolto border.
3) finché c'era l'addetto, e solo all'aeroporto, potevi portare la patente oltre a CI e Passaporto
Non era legale nemmeno allora.
4) dal primo maggio è obbligatorio fare il check in online, e dunque non puoi più usare la patente.
Ergo TU compagnia, adegui la tua strutturi informatica per non creare un disagio al tuo cliente.
5) quindi non era una gabella-patente, ma una gabella-check in con l'addetto.
come già detto prima.. in caso la cosa passasse per un tribunale ho dei seri dubbi sulla sentenza. Gli avvocati dicano la loro.
CHIARO? (tutto questo c'è scritto ancora oggi nelle norme Ryan, quelle che la parlamentare non ha avuto tempo di leggere)
Io posso scrivere sui miei contratti che ghigliotitnerò tutti i clienti che non pagano e venderò il biglietto per l'esecuzione fino a raggiungere la cifra dovuta.. ma creedo sia contro la legge. GLi avvocati mi illuminino :D
6) il controllo sicurezza non controlla i documenti; il controllo passaporti in aeroporto avviene solo se vai fuori UE (per es. in Svizzera).
La svizzera è Shenghen. e comunque ci in CH ci si va con la CI da tempi immemori
7) il controllo del documento avviene contestualmente alla carta d'imbarco, al gate. Ma ovviamente il senso del checkin online è che tu inserisci il numero nel sito e il database ti controlla...
Se il motivo fosse quello nel web check in sarebbe meglio inserire il codice fiscale per identificare i PAX. e quello ce lo abbiamo tutti, volenti o nolenti. Se non ce l'hai fai presto a calcolarlo.
ma quel signore che ha scritto che la CI l'aveva lasciata in ufficio perché gli vanno a ritirare le raccomandate, perché non dà la licenza di pesca, il tesserino del ministero, la patente alla posta e non si porta appresso la CI?
Perchè non sono ministeriale. perchè non vado a pesca, perchè non vado a caccia, non ho il porto d'armi, non sono ancora in pensione, ne faccio manutenzione a caldaie, ne sono iscritto ad albi professionali. non sono nell'esercito e in nessun altro corpo di polizia. L'unico altro documeno equipollente che ho è la patente, ma preferisco avere da ridire con l'addetto al check in che non mi accetta la patente che dare la CI alla stradale se mi ferma, e fare il nazionale con il passaporto mi sembrea ridicolo.

Poi di solito prima di partire la prendo la CI, una volta mi è capitato di dimenticarla, fortuna vuole che non ero con FR.

ma proprio c'è bisogno di arrivare a cose estreme tipo chiusura dei voli?è una ripicca troppo grande.utilizzo Fr però ammetto che sono arrabbiato anche con FR.devo viaggiare a febbraio e mi occorre un volo ryanair.MOL rischia non solo che i suoi pax se la prendono con Enac (come lui vuole) ma anche di prendersela con Fr.io sono un passeggero non mi frega nulla delle tue liti,non puoi lasciarmi senza voli sennò ti mando a fanculo.
Un cliente illuminato.. :) pensa che il volo che ovlevo prentoare con FR era per venire con voi sardi a Sant eufemia.. se riesco vengo cmq :)

preciso che ho cominciato a volare con rya da poco.
Ma faccio una domanda
se toltono in check'in on line e mettono solo lo sportello a pagamento, chi ci guadagrerebbe?
:(:(:(
Qualche povero cristo che avrebbe un posto di lavoro. Ipotetica del terzo tipo.

Fanno molto prima a inserire una voce nel DB. I motivi non sono qiuelli.
 

crivabene

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Posto perchè è pertinente... preso dall'articolo sulla falsa bomba a MXP di oggi...

BALOTTA: NO TESSERINO PESCA - «Non bisogna mai abbassare la guardia su un sistema complesso e fragile come quello aeroportuale: lascia perplessi la borbonica ostinazione ad acconsentire l'imbarco a passeggeri che esibiscono il tesserino di pesca quale documento di riconoscimento», è il commento dell'ex segretario Fit-Cisl ed esperto del settore trasporti Dario Balotta. «Anche la legge italiana deve permettere l'imbarco solo con carta d'identità o passaporto, superando in questo modo la recente sentenza del Tar del Lazio. I gestori aeroportuali infine, non devono considerare la sicurezza come un'area di profitto e reinvestire tutte le ingenti risorse incassate a questo titolo».

dal sito del Corriere http://milano.corriere.it/milano/no...a-artificieri-pacco-bagni-1602221175437.shtml
 

iceman85

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Il prossimo 7 gennaio l'Enac affronterà il tema dello scontro con Ryanair, sui documenti ammessi in Italia per l'identificazione dei passeggeri all'imbarco, in una riunione del Comitato Interministeriale per la sicurezza del trasporto aereo e degli aeroporti al quale seguirà un incontro con la compagnia.

fonte: Unione Sarda Martedì 29 dicembre 2009 20.12


PS: AirItaly anche se dovesse sostituire Ryanair, non avrebbe lo stesso successo. E poi chi prenderebbe il posto del "nostro" MOLesto irlandese? :D:D:D
 

AirFleet

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Continuano le manovre per il rilancio di Alitalia. Soprattutto quelle sporche. L’obiettivo è eliminare Ryanair




E’ di questi giorni la notizia che l’Enac è scesa in guerra contro le due principali compagnie low cost operanti sul territorio nazionale: Ryanair ed Easyjet.

Casualmente queste due compagnie aeree sono dirette concorrenti di Alitalia su importanti rotte nazionali, ma questi sono certamente solo cattivi pensieri.

Easyjet ha ricevuto «tre sanzioni amministrative, per un totale di 110mila euro, per disservizi legati a ritardi e cancellazioni di voli da Roma Fiumicino a Lamezia Terme che si sono verificati negli ultimi giorni».

Ryanair invece viene richiamata dall'Enac ad accettare più semplici «forme di identificazione per i passeggeri che viaggiano sulle rotte domestiche».

Ryanair per tutta risposta annuncia che - per protesta contro le ultime ingiunzioni Enac - sospenderà tutti i propri voli nazionali in partenza dallo scalo di Roma-Ciampino - ma anche da Alghero, Bari, Bologna, Brindisi, Milano Bergamo Orio al Serio, Pescara, Pisa e Trapani - a far data dal 23 gennaio 2010.

L’Enac ribadisce che nessun vettore può operare sul mercato domestico nazionale senza rispettare l’ordinamento vigente, come peraltro ribadito dal Tar del Lazio che con ordinanza del 17 dicembre ha rigettato la richiesta del vettore irlandese di sospensione del provvedimento dell’Ente sull’equipollenza dei documenti di identità e riconoscimento.

Detta così sembrerebbe tutto chiaro. Ma il diavolo si nasconde nei dettagli.

Cito dal focus dell’Istituto Bruno Leoni “La chiusura di Ryanair: il ruolo dell’ENAC e di Alitalia”:

È chiaro che la decisione dell’ENAC si basa su una sentenza legislativa. Il problema della compagnia irlandese è che ha sviluppato un software per il check-in online nel quale è possibile inserire solo uno dei due documenti prima citati.
Tuttavia un passeggero Ryanair nel momento in cui decide di viaggiare con questa compagnia accetta dichiaratamente di presentare solo i documenti richiesti dal vettore stesso. È il cliente che clicca per accettare queste condizioni nel momento del check-in online.
Un viaggiatore è libero di viaggiare con una qualunque altra compagnia e comunque è sempre al corrente che Ryanair non accetta documenti diversi dalla carta d’identità e passaporti. L’ENAC vuole imporre una misura che sfavorisce Ryanair, ma è chiaro che la decisione della compagnia non inficia sulla libertà di viaggiare dei cittadini italiani. Questi dovrebbero essere tutti muniti di un documento d’identità e accettano di viaggiare a determinate condizioni su un volo del vettore.

In pratica ci si nasconde dietro una norma per colpire chi fa concorrenza vera nei confronti di Alitalia.

Faccio presente che l’Istituto Bruno Leoni non è esattamente un covo di sovversivi. Gli studiosi di questo istituto si descrivono così: La nostra filosofia viene associata a diverse etichette: “liberale”, “liberista”, “mercatista”.

Il professor Andrea Giuricin, autore del focus, ci fa notare che L’Enac negli ultimi anni non si è proprio comportato come regolatore indipendente e la politica ha dato in diverse occasioni di voler favorire un determinato vettore. La stessa politica ha più volte agito per cercare di limitare la concorrenza delle compagnie low cost per favorire il vettore nazionale, Alitalia. La chiusura di Ciampino è solo un esempio, ma anche il piano degli aeroporti, che serve a regolare in modo che le low cost abbiano maggiori difficoltà ad entrare nel mercato italiano, è certamente un’altra esemplificazione di come la politica voglia sempre intervenire.
Ryanair ed Easyjet, grazie alla loro efficienza, stanno “rubando” sempre maggiori quote di mercato non solo sulle tratte europee, ma anche sul mercato interno italiano. E qui nascono le maggiori difficoltà di Alitalia, che nel 2009 avrà perdite operative (non nette che saranno superiori) probabilmente superiori a 300 milioni di euro. La concorrenza sul mercato interno delle low cost non permette di attuare il piano di rilancio del vettore nazionale e non è un caso dunque che si stia facendo di tutto (politica ed Enac) per limitare la competizione.”

E conclude “ma non è forse meglio favorire la concorrenza per il benessere di tutti i viaggiatori che favorire una sola compagnia con regolamenti, leggi e piani molto politici e poco di mercato, che riflettono interessi particolari?”

Al ministro Matteoli, che casualmente ha un figlio pilota dell’Alitalia, e ad Alessio Quaranta, direttore generale dell’Enac, figlio del giudice costituzionale Alfonso Quaranta, fischieranno le orecchie?




fonte: http://ilkaleidoscopio.blogspot.com/2009/12/continuano-le-manovre-per-il-rilancio.html
 

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Interrogazione parlamentare sul caso Ryanair: inviateci le vostre opinioni
Inserito il 29 dicembre 2009
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Tags: 23 gennaio, Della Vedova, Enac, interrogazione, Ryanair
Interrogazione parlamentare sul caso Ryanair: inviateci le vostre opinioni

-Pubblichiamo il testo dell’interrogazione parlamentare sulla vicenda Ryanair-Enac che Benedetto Della Vedova, deputato del Pdl e presidente di Libertiamo, depositerà alla ripresa dei lavori della Camera dei Deputati. All’interrogazione allegheremo tutti i commenti, le osservazioni, le opinioni che vorrete mandarci, sia come commento all’articolo che scrivendo all’indirizzo b.dellavedova[at]libertiamo.it.

Sarà una valanga di carta? Lo speriamo davvero, auspichiamo che ci arrivino centinaia di risposte, fossero anche di poche parole: inviando al Ministro dei Trasporti tutte le vostre testimonianze, daremo un segnale di quale sia il vero “sentimento” dei consumatori rispetto all’ipotesi che Ryanair interrompa i propri voli interni all’Italia.

Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Premesso che:

Con ordinanza del 17 dicembre 2009, la Terza Sezione Ter del Tar del Lazio ha bocciato la richiesta di sospensiva, avanzata dalla società Ryanair, delle disposizioni dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) con le quali si chiedeva ai direttori di aeroporti di attivare, relativamente ai voli nazionali, le iniziative opportune per imporre alle compagnie aeree l’obbligo di accettare, all’atto del riscontro tra il nominativo sul biglietto e il documento di identità previsto dalle procedure di sicurezza, tutti i documenti equipollenti alla carta d’identità o al passaporto;

tali documenti sono quelli identificati dall’articolo 35, comma 2, del DPR n. 445/2000 (“Sono equipollenti alla carta di identità il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d’armi, le tessere di riconoscimento, purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un’amministrazione dello Stato”);

per i voli interni all’Unione Europea e verso i Paesi sottoscrittori di accordi bilaterali con l’UE, vige per il viaggiatore l’obbligo di fornire quali documenti per l’identificazione unicamente la carta d’identità o il passaporto;

a seguito della decisione del Tar, Ryanair ha diramato una comunicazione alla stampa con la quale ha annunciato la sospensione delle rotte domestiche (in partenza da Alghero, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Bergamo, Pescara, Pisa, Roma Ciampino e Trapani), a partire dal 23 gennaio 2010, con le seguenti motivazioni: “Da quando Ryanair opera con il check-in online al 100%, è obbligatorio per la sicurezza di tutti i voli Ryanair, che tutti i passeggeri di Ryanair acconsentano al momento della prenotazione, di presentare o il passaporto o la carta di identità al gate d’imbarco prima di salire a bordo del proprio volo. (…) L’ordinanza dell’ENAC minaccia di arrestare il personale dell’handling, se si rifiuta di far viaggiare i passeggeri con forme di identificazione non consentite comprese patenti di guida, badge lavorativi o licenze di pesca italiane. Dal momento che queste altre forme di identificazione non hanno soddisfatto gli standard internazionali di sicurezza, il solo risultato delle ordinanze dell’ENAC sarà quello di ridurre la sicurezza dei passeggeri di Ryanair e dei voli sulle rotte domestiche italiane”;

Coerentemente con il modello di business della compagnia irlandese, fortemente orientato al contenimento dei costi, è plausibile ritenere che Ryanair abbia implementato un’unica procedura standard, valevole per tutti i voli europei (inclusi quelli domestici italiani) per l’acquisto del biglietto e l’identificazione del viaggiatore, e informata ai più rigidi criteri di sicurezza nei voli adottati in Europa dopo l’11 settembre 2001, tanto più che l’assenza di un check-in “fisico” contribuisce a rendere difficile l’identificazione attraverso documenti diversi da quelli – carta d’identità o passaporto – inseriti dal viaggiatore al momento dell’acquisto telematico del titolo di viaggio;

per quanto detto sopra, l’obbligo di accettare documenti diversi dalla carta d’identità e dal passaporto, per quanto sicuramente indirizzato a favorire il consumatore, nel caso di Ryanair o di altre compagnie aeree si tradurrebbe in un aggravio di costi di struttura ed in un contestuale incremento dei prezzi dei biglietti, a svantaggio dei viaggiatori, soprattutto di coloro che hanno potuto scegliere l’aereo come mezzo di trasporto proprio in virtù dell’ingresso nel settore delle cosiddette compagnie low cost;

più in generale, l’obbligo di accettare documenti equipollenti alla carta d’identità e al passaporto rischierebbe di trasformarsi in uno svantaggio competitivo per le imprese operanti su tratte diffuse omogeneamente su scala continentale;

la richiesta esplicita di Ryanair ai propri clienti di recarsi all’imbarco muniti esclusivamente di carta d’identità o passaporto, che la compagnia avanza al momento dell’acquisto telematico del titolo di viaggio, può essere considerata parte del contenuto del contratto, perché la limitazione dei documenti d’identità a quelli previsti su base comunitaria consente il contenimento dei costi operativi e quindi del prezzo;

tale clausola contrattuale non può essere ritenuta né gravosa (per i documenti in oggetto, di cui ogni cittadino dispone) né vessatoria per il consumatore (tanto più che l’eventuale vessazione andrebbe fatta valere in giudizio dal consumatore e non da atto regolamentare dell’Enac);

l’annuncio di Ryanair ha provocato forti preoccupazioni tra i viaggiatori italiani, come dimostrano le forme di mobilitazione spontanea promosse in questi giorni, in particolare su Facebook e nelle città che ospitano gli aeroporti serviti dal vettore irlandese, e come il sottoscritto cerca di testimoniare con il materiale allegato alla presente interrogazione;

si chiede di sapere:

se la questione sia già allo studio degli uffici competenti del Ministero;

se non ritenga opportuno ed urgente un intervento di conciliazione tra le parti coinvolte nella vicenda, per evitare una diatriba dalle conseguenze estremamente dannose per i viaggiatori;

se non ritenga necessaria una valutazione comparata della normativa dei diversi paesi dell’Unione Europea in materia di documenti d’identificazione dei passeggeri di voli nazionali, al fine di promuovere –anche attraverso un intervento nei confronti dell’Enac – la maggiore omogeneità possibile.

DELLA VEDOVA
http://www.libertiamo.it/2009/12/29...-inviateci-le-vostre-opinioni/comment-page-1/
 

AirFleet

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IL CASO


Chi vincerà la guerra tra Ryanair ed Enac?





Nuove turbolenze nel mercato aeronautico italiano: Ryanair, primo vettore per passeggeri trasportati sulle rotte internazionali da/per l’Italia e secondo, dopo la nuova Alitalia, sulle rotte domestiche, ha comunicato la sospensione dal prossimo 23 gennaio di tutti i voli sulle rotte interne italiane in reazione alla richiesta dell’Enac, l’ente di regolazione tecnica del trasporto aereo, che impone a Ryanair di accettare una molteplicità di documenti per l’identificazione dei passeggeri al momento dell’imbarco.

La questione, in sintesi, è la seguente: Ryanair, che effettua check in solo online, richiede per l’imbarco su voli nazionali la stessa tipologia di documenti prevista a livello comunitario per quelli internazionali, cioè carta d’identità o passaporto, mentre l’Enac, applicando una norma nazionale che fu approvata con ben altri intenti (quello di semplificare i rapporti tra cittadino e P.A.), richiede che tutti i vettori accettino anche altre tipologie, quali ad esempio le patenti di guida, le patenti nautiche e, sembrerebbe, persino le licenza di pesca.

Ryanair si rifiuta, sostenendo che tali tipologie abbasserebbero gli standard di sicurezza, e ha conseguentemente sospeso tutti i suoi voli nazionali dal prossimo 23 gennaio, interrompendo le prenotazioni e comunicando la decisione ai passeggeri già prenotati. Ryanair ritiene illegittima la posizione di Enac ed è pur vero che accanto alla motivazione ufficiale vi è probabilmente anche il fatto che non intende accollarsi i costi per adeguare le sue procedure, ma si tratta di una posizione ragionevole per un vettore che ha fatto dei voli a prezzi stracciati il suo cavallo di battaglia e ha reso il trasporto aereo alla portata di tutte le tasche. L’Enac d’altra parte si affida alle norme italiane per giustificare la propria posizione.

Chi ha ragione? Da un punto di vista strettamente normativo sicuramente l’Enac, dato che se c’è una legge in tal senso va rispettata. Tuttavia non ci si può sottrarre a un esercizio di valutazione della norma: la legalità è il rispetto
delle leggi, ma le leggi che vogliono farsi rispettare dai cittadini debbono anche essere eque e razionali, come già Aristotele aveva ben chiaro nell’Etica Nicomachea: “È giusto sia ciò che è legale sia ciò che è imparziale, è ingiusto sia ciò che è illegale sia ciò che è iniquo”.

Rispettare la legge è giusto, ma anche la legge che rispettiamo deve essere equa e razionale. Ci si attende quindi che se una legge ha contenuti non più attuali, perché divenuti nel tempo controproducenti o assurdi, dovrebbe essere cambiata al più presto e che un ente di regolazione dovrebbe, sulla base della sua competenza tecnica, chiedere con urgenza tali modifiche al legislatore anziché correre il rischio che l’applicazione delle norme generi effetti non previsti e non desiderati dallo stesso legislatore che le aveva emanate.

Nel caso specifico è lecito dubitare che il legislatore, abilitando una pluralità di documenti all’identificazione delle persone, avesse in mente di favorire la sicurezza dei voli nazionali dopo i tragici eventi dell’11/09/2001. Che i documenti “alternativi” prima ricordati abbiano una minore affidabilità è indubbio e quindi se sulla forma ha ragione Enac, sulla sostanza ha
sicuramente ragione Ryanair.

La stessa patente di guida è un documento che non permette il riconoscimento certo delle persone, dato che viene rinnovata ogni decennio tramite l’applicazione di un bollino ma conserva la foto applicata al momento dell’emissione. È quindi usuale che un adulto e perfino un anziano abbiano sulla loro patente una foto risalente all’epoca della loro maturità.

Ci si sarebbe aspettato in conseguenza che l’Enac, istituzionalmente tenuto a garantire la massima sicurezza dei voli, chiedesse al legislatore di rimuovere tali documenti da quelli utilizzabili per l’imbarco anziché ostinarsi a esigere che i vettori li accettino. Perché non lo ha fatto?

I passeggeri delusi dalla sospensione dei voli Ryanair e dalle mail di annullamento ricevute, tra i quali anche molti studenti che grazie ai vettori low cost si possono permettere l’Erasmus e fanno parte della prima vera generazione di cittadini europei, sospettano che sia l’ennesimo aiutino in favore di una nota compagnia nazionale, già pubblica e di bandiera. Intanto si iscrivono in massa al gruppo Facebook di protesta “Non chiudete Ryanair - Mobilitazione on-line” che ha superato in pochissimi giorni i 30 mila iscritti.

Ma cosa prevede esattamente la controversa norma all’origine del duello Ryanair-Enac? Dovrebbe trattarsi (il condizionale è d’obbligo quando si pesca nel mare della normativa nazionale) dell’art. 35, comma 2, del D.P.R. 445/2000 (Testo unico sulla documentazione amministrativa), il quale così recita: “Sono equipollenti alla carta di identità il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d’armi, le tessere di riconoscimento, purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un’amministrazione dello Stato”.

Come si può osservare, si tratta di un elenco non chiuso dato che qualsiasi amministrazione dello Stato può rilasciare tessere di riconoscimento. In conseguenza il vettore aereo, che è tenuto ad adempiervi per le sole rotte nazionali, dovrebbe conoscere tutte le possibili tipologie di documenti e accettarli per l’imbarco, consentendone l’inserimento online dei relativi dati.

Dovrebbe ovviamente conoscere in via preliminare tutte le amministrazioni dello Stato e le caratteristiche di ogni possibile documento di riconoscimento
da esse emesso. Cosa dovrebbe fare, inoltre, un vettore aereo nell’ipotesi che tutti o molti paesi dell’Unione godano di una “semplificazione amministrativa” simile alla nostra?

Ci sembra pertanto ragionevole che O’Leary preferisca sospendere i voli della sua compagnia, con grave danno per i consumatori italiani, per il settore turistico e per il nostro Pil, piuttosto che trasformarsi in una sorta di Indiana Jones alle prese con la giungla della nostra burocrazia. La questione Ryanair-Enac sembra più una storia di ordinaria assurdità burocratica che un problema aeronautico.

È ben strano un paese nel quale un provvedimento finalizzato alla semplificazione amministrativa anziché ridurre solo a 1-2 i documenti validi per l’identificazione, uniformandoli allo standard europeo, li moltiplica potenzialmente all’infinito come le scope nel cartoon di Topolino apprendista stregone. Non ci dobbiamo in conseguenza stupire del fatto che noi italiani ci salviamo da norme assurde semplicemente ignorandole e disapplicandole.

Chi scrive non conosceva questa norma “pluralista” sui documenti e non l’ha mai applicata nell’identificare gli studenti agli appelli d’esame; fortunatamente neanche gli studenti la conoscevano (o forse sono dotati di maggiore razionalità del legislatore) e non si sono mai presentati muniti di licenza di pesca o porto d’armi (col rischio nel primo caso di far pensare a una presa per i fondelli e nel secondo a una forma di pressione).

Non si comprende proprio perché si debba fare una guerra patriottica a Ryanair per difendere il diritto a imbarcarsi di un’esigua minoranza di cacciatori, pescatori, piloti nautici e addetti alla conduzione di impianti di riscaldamento dotati della rispettive patenti e tesserini ma privi di passaporto e carta d’identità. Almeno per una volta potremmo essere un po’ più seri.




fonte: IL Sussidiario
 

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Perchè Ryanair è in guerra con l’Enac? Per soldi o sicurezza?




Detta in modo molto barbaro: c’entrano i soldi o la sicurezza? C’è grossa tensione fra Ryanair e l’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile italiana. Molte persone si schierano da una parte o dall’altra, ma effettivamente alcune preferenze rispecchiano solo la simpatia o meno per la società irlandese, senza realmente sapere dove sta il nocciolo della questione. La cosa in realtà è più semplice del dovuto. La legge italiana permette l’utilizzo ad esempio della patente come documento di riconoscimento per quanto riguarda i voli interni: l’Enac ha chiesto a Ryanair di adeguarsi alla legge, visto che per viaggiare con lei l’unico documento valido ai fini dell’imbarco è la carta d’identità. Ciò cosa comporta per la compagnia aerea? Spese, perchè ogni adeguamento significa spese. Da qui Ryanair si è fatta paladina della sicurezza e ha iniziato lo sciopero, dicendo pubblicamente che le misure proposte dall’Enac (e dalla legge) non possono essere accettate per tutelare fino in fondo la serenità dei passeggeri. Come andrà a finire questo braccio di ferro?



fonte: NotizieFresche.Info
 

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«Ryanair se ne va? Al suo posto Air Italy»




Continua, animato, il contrasto tra l’Enac e Ryanair. Ieri l’ultima puntata di ruggini vecchie e nuove: il direttore dell’ente per l’aviazione ha nuovamente richiamato la compagnia irlandese all’osservanza delle norme sui documenti da accettare in aeroporto. L’intervento originario era stato sollecitato da passeggeri furiosi per essere stati rifiutati all’imbarco da Ryanair perché in possesso di documenti diversi dal passaporto e dalla carta d’identità, pur se validi per le norme italiane. Ryanair - che per numero di passeggeri è la seconda compagnia da e per l’Italia, e che conta, il prossimo anno, di superare Alitalia - ha minacciato di abbandonare i collegamenti nazionali. L’Enac ha ribattuto: faccia pure, è una sua libera scelta commerciale. Michael O’Leary, numero uno della low cost, ha sempre amato la provocazione per risparmiare sul marketing. Questa volta dice di essere «obbligato» a cancellare le rotte domestiche in Italia «poiché la sicurezza di questi voli è stata minacciata dall’insistenza dell’Enac che i passeggeri vengano accettati senza una identificazione sicura». E annuncia lo stop dal 23 gennaio. Vito Riggio, presidente dell’Enac, ritiene le motivazioni «pretestuose», tese a nascondere «altri problemi»; comunque «irrispettose del sistema giurisdizionale italiano». Una riunione del comitato interministeriale per la sicurezza nel trasporto aereo è stata convocata per il 7 gennaio. Quello stesso giorno anche la compagnia dovrà presentarsi all’Enac. La vicenda - che con ogni probabilità si dimostrerà un ballon d’essai - divide le sue tifoserie, trasversali a partiti e sindacati: c’è chi ritiene «borbonico» l’atteggiamento dell’ente, chi è convinto che le norme siano state varate solo per compiacere all’Alitalia; e chi, dall’altro lato, sottolinea come Ryanair, pretenda di operare fuori dalle regole del Paese nonostante goda di contributi di enti pubblici e di aeroporti.
Chi, con ottimo tempismo, è entrato nella scia della polemica è il comandante Giuseppe Gentile, amministratore delegato di Air Italy, che ieri ha dichiarato di essere pronto a sostituire Ryanair sulle rotte che questa decidesse di abbandonare: «Siamo in grado di dare il miglior servizio, a prezzi bassi, senza gravare sui contribuenti». Ma anche lui in fondo è convinto che O’Leary vuole solo farsi pubblicità.



fonte: Il Giornale
 

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Ryanair insiste, da gennaio ferme le rotte italiane



L'Enac: non potete, subirete azioni legali. O'Leary: e io ricorro al Consiglio di Stato



La compagnia Ryanair cancellerà i suoi voli all’interno dei confini italiani per una questione di licenze di pesca, porto d’armi e tesserini aziendali, insomma per qualcosa che sarebbe stato difficile immaginare collegato agli aerei.

La questione era esplosa un mese fa (la Stampa se ne occupò il 18 novembre) con una serie di dichiarazioni del vulcanico fondatore e numero uno di Ryanair, Michael O’Leary, poi è rimasta sotto la cenere per qualche settimana e infine è riesplosa in uno scambio di accuse fra lo stesso O’Leary e il presidente dell’Enac (l’ente di controllo dell’aviazione civile italiana) Vito Riggio. C’è una scadenza: la compagnia irlandese dei voli a basso costo cancellerà dieci rotte italiane dal 23 gennaio se l’Enac non fa marcia indietro. Ma l’Enac non solo insiste ma minaccia azioni in tribunale perché le rotte aeree sono un impegno verso la collettività che le compagnie si assumono, non una cosa da coprire o non coprire a piacimento.

Riggio preannuncia anche una protesta formale all’autorità irlandese di controllo dei voli, e Ryanair replica che presenterà ricorso a Roma al Consiglio di Stato (perché il Tar in primo grado le ha dato torto). In parole povere ecco qual è il problema. C’è una legge italiana del 2000 secondo cui per imbarcarsi su un volo nazionale non c’è bisogno di carta d’identità o passaporto: bastano la patente o qualunque altro documento (appunto licenze di pesca, porto d’armi, tesserini aziendali e così via) purché rilasciato da un ente pubblico. L’Enac ha ribadito con una circolare la validità di questa legge ma Ryanair non si è adeguata, ha protestato che così si mette a rischio la sicurezza dei voli, perché il suo personale non ha dimestichezza con le licenze di pesca eccetera e non sa distinguere quelle vere da quelle false; ma Vito Riggio insiste che bisogna fare come dice la legge e sottolinea che tutte le altre compagnie non hanno avuto difficoltà ad adeguarvisi, solo Ryanair fa storie.

Riggio ha anche sottolineato che alcuni passeggeri di Ryanair, in realtà, sono stati ammessi sugli aerei di O’Leary con i documenti contro cui la Ryanair strepita; semplicemente, è stata fatta loro pagare una multa. Quindi, i presunti problemi di sicurezza si superano pagando. L’accusa implicita di Riggio è che la compagnia faccia tante storie solo per spremere soldi ai viaggiatori, aggiungedoli ai sovrapprezzi che paga il cliente di Ryanair se si presenta in aeroporto senza il check-in online già fatto, o se vuole mangiare o bere a bordo degli aerei, o persino se va alla toilette (quest’ultimo è un progetto di O’Leary, più volte ribadito). «Noi dell’Enac - dice Vito Riggio - ci siamo limitati a ricordare che questa legge è in vigore in Italia e che qualsiasi operatore europeo presente nel Paese doveva conoscerla.

Il Tar ha dato ragione a noi, Ryanair può impugnare la sentenza di fronte al Consiglio di Stato, tuttavia mi pare che la legge sia molto chiara». Quanto ai problemi di sicurezza, «l’Italia è all’avanguardia nella lotta al terrorismo e in ogni caso se la legge va modificata la deve modificare il Parlamento, non una compagnia aerea. Se Ryanair insistesse su questa linea dissennata, sappia che andrà incontro a cause legali perché sia gli aeroporti che i consumatori subirebbero un grave danno: l’unica è che ci ripensi».




fonte: LaStampa
 

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L'Ad della Sacbo - "La compagnia irlandese ha ragione sulla sicurezza, ma l'Ente italiano fa rispettare la legge. Il 7 gennaio l'incontro che potrebbe portare a una soluzione di buonsenso".





Scontro Ryanair-Enac: Ravasio preoccupato, ma fiducioso




E' fiducioso Renato Ravasio, l'amministratore delegato della Sacbo, la società che gestisce l'aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, tra gli scali principali della Ryanair che minaccia di non volare più in Italia dal 23 gennaio visto che qui è costretta ad accettare quale documento identificativo anche un tesserino della pesca o la patente. Fiducioso, ma anche un po' preoccupato dallo scontro tra la compagnia irlandese del low cost e l'Enac, l'ente nazionale per l'aviazione civile.
Come vede la situazione a oggi?
Devo dire che Michael O'Leary (il patron di Ryanair) ha ragione perché qui si tratta di sicurezza e la sicurezza, soprattutto di questi tempi, è importante per chi viaggia e non solo. D'altro canto Vito Riggio (presidente Enac) non ha torto, visto che la legge italiana consente di volare in Italia presentando documenti alternativi al passaporto e alla carta d'identità perciò l'Enac deve far rispettare le norme.
Siamo l'unico Paese d'Europa a permettere questo?
Sì, siamo l'unico Stato. Dappertutto sono richiesti solo il passaporto o la carta d'identità. D'altro canto sono i due documenti di facile identificazione anche per il personale addetto al controllo negli aeroporti.
Se uno mostra la licenza di pesca, chi assicura che sia giusta e corretta?
Se entrambi hanno ragione come si può trovare una soluzione?

Stiamo cercando in tutti modi di suggerire la strada del buonsenso affinché vengano evitate rotture che avrebbero conseguenze traumatiche. Ho sentito in questi giorni ripetutamente il presidente Riggio che per il 7 gennaio ha convocato una riunione con Ryanair e il Comitato interministeriale per la sicurezza aerea per valutare la situazione. Una soluzione potrebbe essere una deroga alla norma nazionale per motivi di sicurezza. Cambiare la normativa richiede tempi lunghi, sospenderla temporaneamente invece sarebbe più rapido.
Ma intanto è vero che Ryanair sta sospendendo le prenotazioni anche dei voli nazionali in partenza da Orio dal 23 gennaio?
Sì, è vero, è un modo di fare pressione. Ma questo crea seri problemi a chi vuole viaggiare e non sa cosa succederà. Perciò sono preoccupato. Sono preoccupato per i disagi dei passeggeri, per i risvolti a breve termine di questa querelle, non semplice comunque.
E a lungo termine?
Confido davvero nel buonsenso. Non voglio neppure pensare a un'eventuale rottura definitiva tra Enac e Ryanair. Ma sono fiducioso: non avverrà.



fonte: BergamoNews
 

billypaul

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L'Ad della Sacbo - "La compagnia irlandese ha ragione sulla sicurezza, ma l'Ente italiano fa rispettare la legge. Il 7 gennaio l'incontro che potrebbe portare a una soluzione di buonsenso".

Confido davvero nel buonsenso. Non voglio neppure pensare a un'eventuale rottura definitiva tra Enac e Ryanair. Ma sono fiducioso: non avverrà.

fonte: BergamoNews
Anche secondo me non avverrà.
Come sempre terrorismo mediatico. Abbiamo visto che FR riesce sapientemente a veicolare l'attenzione nei suoi confronti con iniziative shock (basti pensare alla lodevole campagna pubblicitaria con i rifiuti di Napoli).

In realtà il problema non è la sicurezza, ma come sempre il vil denaro.
 
Stato
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