Schedulati sempre più ampi per far arrivare in orario i voli


nicolap

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Come una discussione seria e interessante sia potuta scaturire da un articolo di Grillo, rappresenta il vero miracolo di Natale.
 

13900

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piccola correzione: le porte chiuse a -5 (RTG), i gate a -20/-15/-12 a seconda della tipologia di volo (ma quel tempo non rientra nella misurazione della performance del volo)
Hai ragione! Grazie mille, che mi serva di lezione per provare a scrivere in coda all'immigrazione in aeroporto, dopo un volo, senza controllare :)
 

londonfog

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Vorrei tornare un momento sul concetto del rispetto. Francamente non vedo il problema, premetto che vado a memoria non ho controllato.

Guardando agli orari (o allo 'schedulato', parola che non mi piace) i tempi di viaggio fra LHR e JFK si sono allungati rispetto a quarant'anni fa. Ma quarant'anni fa gli aeroporti erano meno congestionati, le file per il decollo erano minori, i casi in cui giravi per venti minuti o mezz'ora sopra la campagna inglese erano rari. Questo richiede tempo, io trovo logico che abbiano allungato i tempi previsti.
 

OneShot

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Credo che gonfiare gli schedulati, laddove necessario, sia il segno dei tempi: oggigiorno calcolare il block to block semplicemente basandosi sul dato off block-taxi out-flight time-taxi in-on block non è veritiero e da al passeggero una percezione sbagliata di quanto ci metterà a portare a termine il suo spostamento. In molti degli aeroporti, principali e secondari, si parte già con un TSAT che viene generato dai movimenti a terra, poi ci può essere un CTOT (slot), poi il tempo di volo che può essere diverso da quello "medio calcolato" il quale può subire dilatazioni con holdings, rallentamenti e quant'altro. Poi si mettono le ruote a terra, si tira un sospiro di sollievo credendo di essere arrivati, per poi scoprire che il tuo gate è ancora occupato in quanto il volo prima è in attesa del tsat ecc...
La statistica e l'evidenza scaturita dalle situazioni reali hanno fatto si che molte compagnie rivedessero i loro piani già a livello di pianificazione stagionale. Soprattutto in alta stagione, si è capito che impacchettare più voli possibili, con schedulati all'osso, è una fonte di perdite più che di guadagni: gli equipaggi hanno turni fintamente corrispondenti alle FTL (sul pianificato, tutto fila alla perfezione, ma sull'effettivo, al primo intoppo, si sfora subito, con le conseguenze viste più e più volte -vedasi Vueling un paio di estati fa); la manutenzione riesce a incastrare i vari check e non scheduled maintenance con più agio, i ritardi vengono agevolmente assorbiti anche con giri macchina e cambi, senza stravolgere tutti i piani. L'effetto knock down viene così assorbito con più facilità.
Laddove statisticamente non vi sia ragione di gonfiare lo schedulato, posso assicurare che non lo si fa.
Per quanto riguarda i tempi di volo veri e propri, stick to stick, molto dipende dalla congestione degli spazi aerei, dei tagli che si ricevono, dei venti più o meno favorevoli in quell'occasione, dal Cost index al quale si vola ecc.
 

bourne

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Leno (BS)
Non rappresenta un problema per la gestione del traffico e dell'aeroporto un arrivo troppo anticipato rispetto allo schedulato?
 

Simme71

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E' corretto affermare che l'orario di partenza corrisponde a quello in cui l'aereo "si muove" e di arrivo a quello in cui l'aereo "si ferma"?

Lo chiedo perchè mi è capitato più di una volta sentire annunci (su diverse rotte e compagnie) da parte del pilota che "atterreremo alle ore xx.xx in anticipo di circa xx minuti rispetto allo schedulato" salvo poi spegnere i motori e fermarsi al finger esattamente a quello che era l'orario previsto.

Grazie e chiedo venia per la banalità della domanda
 

OneShot

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Non rappresenta un problema per la gestione del traffico e dell'aeroporto un arrivo troppo anticipato rispetto allo schedulato?
Si, soprattutto nei grandi aeroporti. Dove lavoro io, si raccomanda di diminuire la velocità di crociera (risparmiando quindi carburante) se si prevede un arrivo oltremodo anticipato (oltre i 15 minuti). Mi è capitato più volte di arrivare con largo anticipo e aspettare di avere lo stand libero; alle volte finendo per bloccare in ritardo. L'assegnazione di un nuovo stand può comportare ritardi ampiamente maggiori, dovuti allo spostamento dei mezzi di handling, bus per lo sbarco (non necessari se si era previsti ad uno stand contact), ecc..
E' corretto affermare che l'orario di partenza corrisponde a quello in cui l'aereo "si muove" e di arrivo a quello in cui l'aereo "si ferma"?

Lo chiedo perchè mi è capitato più di una volta sentire annunci (su diverse rotte e compagnie) da parte del pilota che "atterreremo alle ore xx.xx in anticipo di circa xx minuti rispetto allo schedulato" salvo poi spegnere i motori e fermarsi al finger esattamente a quello che era l'orario previsto.

Grazie e chiedo venia per la banalità della domanda
Si, si parla di block to block, ma se atterri a PSA con 10 minuti di anticipo, quasi certamente sarai al parcheggio 5min in anticipo. Se atterri a FCO 5minuti prima, finirai per bloccare in ritardo, e di parecchio...
A me è capitato di dovermi scusare coi passeggeri per essere arrivato in anticipo sul ritardo, ovvero il volo era in ritardo, ma abbiamo recuperato grazie a tagli e velocità tipo 0.5Warp, giungendo al gate senza avere la squadra per posizionare jetty/scale, bus eccetera, perché non attesi così presto...
 
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NEMESI

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19 Gennaio 2010
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Credo che gonfiare gli schedulati, laddove necessario, sia il segno dei tempi: oggigiorno calcolare il block to block semplicemente basandosi sul dato off block-taxi out-flight time-taxi in-on block non è veritiero e da al passeggero una percezione sbagliata di quanto ci metterà a portare a termine il suo spostamento. In molti degli aeroporti, principali e secondari, si parte già con un TSAT che viene generato dai movimenti a terra, poi ci può essere un CTOT (slot), poi il tempo di volo che può essere diverso da quello "medio calcolato" il quale può subire dilatazioni con holdings, rallentamenti e quant'altro. Poi si mettono le ruote a terra, si tira un sospiro di sollievo credendo di essere arrivati, per poi scoprire che il tuo gate è ancora occupato in quanto il volo prima è in attesa del tsat ecc...
La statistica e l'evidenza scaturita dalle situazioni reali hanno fatto si che molte compagnie rivedessero i loro piani già a livello di pianificazione stagionale. Soprattutto in alta stagione, si è capito che impacchettare più voli possibili, con schedulati all'osso, è una fonte di perdite più che di guadagni: gli equipaggi hanno turni fintamente corrispondenti alle FTL (sul pianificato, tutto fila alla perfezione, ma sull'effettivo, al primo intoppo, si sfora subito, con le conseguenze viste più e più volte -vedasi Vueling un paio di estati fa); la manutenzione riesce a incastrare i vari check e non scheduled maintenance con più agio, i ritardi vengono agevolmente assorbiti anche con giri macchina e cambi, senza stravolgere tutti i piani. L'effetto knock down viene così assorbito con più facilità.
Laddove statisticamente non vi sia ragione di gonfiare lo schedulato, posso assicurare che non lo si fa.
Per quanto riguarda i tempi di volo veri e propri, stick to stick, molto dipende dalla congestione degli spazi aerei, dei tagli che si ricevono, dei venti più o meno favorevoli in quell'occasione, dal Cost index al quale si vola ecc.


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aa/vv??

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Ma un colossale chissenefrega no eh?
http://www.aviazionecivile.org/vb/showthread.php/122566-Regolamento-e-Netiquette-del-Forum
Regole di comportamento, punto 4
Leggi va', che ti fa solo bene.

Detto ciò, tutto sto vantaggio ad allungare gli schedulati da parte delle compagnie per fare bella figura non credo sarebbe proprio una genialata, visto che il personale navigante viene pagato a ore di volo, per cui di solto si cerca di grattare anche i 5 minuti, che molltiplicati per migliaia di ore prodotte dalle centiania di naviganti ogni giorno, fanno una cifra considerevole.
 

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Con un terrificante ritardo di ben 52 giorni rispetto alla data di pubblicazione dell'articolo originale, ça va sans dire in puro stile della beneamata setta dei dementi, copiato incollato e tradotto attraverso google translator, rigorosamente senza mai citare la fonte originale...
https://insight.kellogg.northwester...ext-flight-will-likely-arrive-early-heres-why
Pensa te. Mi ricorda un po' quel tizio che ha fatto il TR qui copiandolo da uno di Flyertalk, o Airliners...
 

Cekky

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Quoto al 100%. Da pendolare che percorre quotidianamente la tratta PD-VE, ti posso assicurare che i treni della mattina presto arrivano in stazione a Padova costantemente in anticipo di diversi minuti, nonostante siano partiti dalla stazione precedente in orario o (addirittura) in ritardo di 1-2 minuti.
La tendenza a gonfiare gli orari è presente tanto in aviazione quanto in ferrovia.
Specialmente per quanto riguarda la ferrovia - avendo avuto la (s)fortuna di frequentare gente che lo faceva per lavoro - negli ultimi anni si è assistito a un aumento dei tempi di percorrenza di determinati treni, tanto da arrivare ai soliti articoli di giornale che titolano "I treni ci mettono lo stesso tempo di 30/40/50/60 anni fa".

Il fatto è che gli allungamenti di percorrenza vengono inseriti per svariati motivi, uno su tutti l'aumento del traffico ferroviario su un'infrastruttura rimasta pressoché identica. E non penso che in ambito aeroportuale siano molto differenti le cose.
Un altro motivo per l'allungamento dei tempi di percorrenza può essere per motivi di orario, ad esempio se voglio essere sicuro che il treno si presenti in quel punto in orario perché deve creare coincidenza (o un nodo) con altri treni, o perché voglio che un treno mi si presenti all'inizio della tratta critica in orario. Un esempio spicciolo: I RegioExpress Milano - Porto Ceresio hanno un sostanzioso allungamento di percorrenza tra Varese e Gallarate per fare in modo che anche partendo in ritardo da Varese, il treno possa recuperare tutto entro Gallarate per presentarsi all'inizio della tratta 'critica' in orario.

Il problema è il rovescio della medaglia: con allagamenti di percorrenza così marcati, non è infrequente trovarsi treni che non sono dove devono essere, ma che si trovano nel posto sbagliato nel momento sbagliato. E siccome in ferrovia non possiamo fare come con gli aerei che al massimo li mandi a girare in tondo da un'altra parte, ma il treno li è e li rimane.. ecco che si formano fronde di persone schierate per gli allungamenti di percorrenza massicci e persone schierate per allungamenti di percorrenza mirati e ridotti.

Non stento a credere che in aviazione le cose funzionino molto diversamente, ognuno ha le sue gatte da pelare d'altronde..
 

indaco1

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551
.
Nel caso dei treni e' stato anche per rendere gli Intercity e i Regio meno competitivi rispetto alle molto piu' costose Frecce. In quei casi si che c'era qualcosa da obiettare.

Nel caso degli aerei, come scritto piu' volte qui sopra, i vettori hanno un forte interesse a fare piu' cicli.
Se ultimamente ritengono meglio, nonostante questo, prendersi piu' margini dipendera' da vari fattori che come utente non mi scandalizzano.

Magari una volta i mezzi stavano piu' tempo parcheggiati tra un volo e l'altro, permettendo di recuperare piu' facilmente il ritardo del volo precedente senza trascinarselo per tutta la giornata. Magari adesso e' aumentato parecchio il traffico e la congestione di certi scali. Magari adesso costa di piu' compensare e riproteggere, anche in termini relativi essendo calati i costi dei biglietti. Comunque ci sta, non mi fa arrabbiare, non vedo, sugli orari, situazioni in cui il livello di servizio viene intenzionalmente abbassato per costringerci a comprare qualcos'altro.
 

Blitz

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19 Luglio 2006
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Padova, Veneto.
Attenzione però coi treni: bisogna considerare anche il programma "Rete Snella" di Cimoli/Moretti che ha trasformato molte piccole stazioni (già allora impresenziate e telecomandate) in semplici fermate senza scambi e senza quindi la possibilità di effettuare precedenze.

Ricordo ancora quando nei primi anni 2000 capitava coi regionali di esser fermi nella stazioncina di campagna e veder sfrecciare l' IC o l' ES di turno. Adesso se sei fermo la Freccia ti si accoda dietro. E se c' è il merci in ritardo... tutti dietro a lui!