Niente di nuovo...bla bla bla...che pero' ricorda ancora una volta uno dei capitoli piu' tristi della recente storia AZ....che infine declina ogni commento sui costi di gestione dell'ormai catorcio...
https://www.corriere.it/cronache/19...ma-e47e52f2-53dc-11e9-96c3-69d40ecc7f9b.shtml
Solo e abbandonato (a Roma), la triste fine dell’ex Airbus di Stato
L’A340-500, tornato nelle mani di Etihad, sette mesi dopo è ancora in Italia, parcheggiato in uno degli hangar di Fiumicino. E il suo valore è al minimo storico.
L’«ospite», come lo chiama più d’uno in Alitalia, compare e scompare dall’hangar di Fiumicino. Si trova a due passi dalla «Palazzina Bravo», sede di centinaia di dipendenti della compagnia tricolore, e per ora è nascosto più del solito dai lavori in corso nella parte sud del più grande aeroporto d’Italia. Oltre sette mesi dopo lo scioglimento del contratto di leasing l’Airbus A340-500, l’aereo a quattro motori che è andato in giro con la livrea della Repubblica italiana, resta ancora a Roma, in Italia. Il fu aereo di Stato — ribattezzato malignamente dal Movimento 5 Stelle «Air Force Renzi», ricordando l’Air Force One in dotazione alla Casa Bianca — è un capitolo poco esaltante che in diversi vorrebbero si chiudesse il prima possibile. Ma così non è, non ancora, come il Corriere ha potuto verificare pochi giorni fa.
Il valore del jet
Etihad, il proprietario dell’aeromobile, sembra non aver deciso cosa farne. L’unica certezza è che più passano i giorni meno l’aereo vale. Anche se, a sentire gli esperti, già oggi quel velivolo ha così poco valore «che gli emiratini potrebbero aver deciso che è più conveniente lasciarlo a Roma, cercare di ricavarci qualcosa oppure abbandonarlo al suo destino», ammettono al Corriere due dirigenti che hanno seguito il dossier dagli inizi e che preferiscono l’anonimato perché non autorizzati a discuterne con la stampa. «L’A340-500 oggi ha più valore se fatto a pezzi e le sue parti rivendute», sottolineano. Del resto una delle più recenti perizie nelle mani di Etihad non sembra offrire molte soluzioni: l’aereo, se venduto, potrebbe portare nelle casse non più di 3,5 milioni di euro. «Nelle stime più attendibili si parla addirittura di un paio di milioni», confidano le fonti.
L’A340-500 parcheggiato a un’estremità di Fiumicino (foto di Leonard Berberi / Corriere) L’A340-500 parcheggiato a un’estremità di Fiumicino (foto di Leonard Berberi / Corriere)
I pezzi pregiati
L’aereo è sì fermo a Fiumicino, ma come ribadiscono le fonti resta «sotto certificazione», cioè pronto a volare in qualsiasi istante o per i casi di «Aircraft on ground», cioè a vedere le sue componenti smontate e spedite d’urgenza per permettere la riparazione di un altro velivolo. E infatti per questo per gli esperti l’A340-500 dovrebbe essere fatto a pezzi. «Ce ne sono diversi che sono perfetti per l’Airbus A330», sostengono. Uno degli scenari più plausibili è allora che Etihad lo rivenda appunto per un paio di milioni di euro. «Altri 2-3 milioni di euro servirebbero per conservare le varie certificazioni così da rendere ogni sua parte autorizzata al ricambio». Alla fine rivendendo i pezzi ancora buoni si potrebbero racimolare 8-10 milioni di euro.
La consegna
Questo A340-500 è stato assemblato negli stabilimenti Airbus di Tolosa, in Francia, e ha volato per la prima volta il 30 marzo 2006. Il 9 giugno di quello stesso anno è stato consegnato a Etihad che l’aveva configurato con 12 cabine di Prima classe, 28 di Business e 200 di Economy. Il 6 ottobre 2015 è finito in hangar. Per essere poi portato in «dote» all’Aeronautica militare italiana nel luglio 2016 per trasformarlo nell’aereo di Stato in grado di volare nelle tratte intercontinentali senza dover fare scali intermedi. Il contratto non è stato sottoscritto tra autorità italiana ed Etihad: una norma vieta di usare per le attività istituzionali un aeromobile certificato in un Paese extra-Ue. Per questo il 9 giugno 2016 Alitalia firma l’accordo di leasing con Etihad così da dare seguito al contratto di sub-noleggio che il 17 maggio (quindi prima) il vettore tricolore aveva firmato con il ministero della Difesa, stando ai documenti depositati.
I movimenti
L’A340-500 risulta operativo fino al 7 giugno 2018. Sei giorni prima si è insediato ufficialmente il nuovo governo di Giuseppe Conte a trazione Lega-Movimento 5 Stelle. E proprio questi ultimi, attraverso il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, elencavano le quattro voci di spesa: «Il leasing vero e proprio (81 milioni), la manutenzione (31 milioni), l’handling (12 milioni) e l’addestramento piloti (quasi 4 milioni), per un costo complessivo che arriverebbe intorno ai 150 milioni in otto anni». Il 22 agosto 2018 i tre commissari straordinari di Alitalia dispongono lo scioglimento del contratto con Etihad, nove giorni dopo la Difesa fa lo stesso con Alitalia. L’A340-500 torna a Etihad. Ma non fisicamente. La compagnia emiratina — che ha tentato di rilanciare, senza successo, Alitalia entrando con il 49% — ricorre al Tar del Lazio contro quello scioglimento del vettore tricolore. Ma la sezione Terza Ter respinge la domanda cautelare nel gennaio 2019.
Destino incerto
Per il governo, e per Alitalia, l’A340-500 non è più un loro problema. Ma la compagnia tricolore non ha chiarito al Corriere — al momento della pubblicazione dell’articolo — chi stia sostenendo le spese di parcheggio nell’hangar di Fiumicino. Così come nessuna risposta è arrivata da Etihad alle richieste di approfondimento sul «parcheggio» e su altro. Nel 2006, secondo il listino prezzi ufficiale di Airbus, l’A340-500 nuovo costava 216 milioni di dollari. Nel 2011 era arrivato a 262 milioni di dollari (al netto degli conti che di solito vengono previsti al momento della vendita). Nel 2012 l’esemplare sparisce dall’elenco dei velivoli in vendita dal colosso europeo. Di A340-500 Airbus ne ha assemblati e consegnati 34 in tutto, stando all’ultimo bollettino internazionale consultato dal Corriere: 8 volano ancora oggi, 21 restano parcheggiati — compreso l’ex aereo di Stato italiano —, 5 risultano smantellati e i pezzi rivenduti.