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Permettetemi di esprimere un punto di vista che finora manca e che non sarà popolare ma mi pare ugualmente legittimo. Siamo tutti d'accordo che chi decide di acquistare una error fare lo fa a proprio rischio e pericolo. Ma forse c'è di più.
Per esempio, chi acquista carburante ad un distributore automatico il cui erogatore è rotto e non fa pagare commette un reato: siccome ci sono telecamere che riprendono i numeri di targa, gli autisti vengono perseguiti. Questo perchè il carburante viene erogato gratuitamente a fronte di un prezzo largamente regolamentato e dunque la liceità della transazione è impossibile. Nelle error fare un prezzo viene pagato, e dunque non si è mai parlato di reato, ma non è che eticamente si sia su posizioni molto diverse.
Tra l'altro, alla fine chi ne sostiene i costi aggiuntivi è il passeggero che acquista un biglietto a condizioni normali. Magari qualche compagnia aerea metterà delle penali o prenderà altre misure tali da dissuadere ad approfittare delle error fare.
E' un argomento che abbiamo dibattuto in un altro thread, e che vede punti di vista discordanti. C'è chi sostiene la tua stessa tesi (anche se un po' forzata: non sono esattamente comparabili i due esempi, sarebbe meglio parlare di errata impostazione del distributore, ma diciamo che sono sottigliezze, il concetto è chiaro), altri che sostengono che se l'errore lo fai tu (data sbagliata, nominativo errato, qualunque errore in genere che ti costringe a modificare la prenotazione) tu non possa fare come le compagnie che cancellano e amen.
Personalmente, ho sempre ripetuto che la caccia alla error fare la considero alla stregua di un gioco: se la compagnia onora, ci si diverte in due, se cancella non me ne faccio un problema, rientra nelle possibilità.
E' pur vero, scendendo nell'aspetto giuridico della questione, che alcuni aspetti andrebbero regolamentati meglio: io vedo due punti di vista
- Lato passeggero: hai una tariffa pubblicata, io l'acquisto, tu emetti il biglietto, il contratto è siglato e tu mi devi portare da A a B al prezzo che tu mi hai indicato ed io ho accettato;
- Lato Compagnia: la tariffa è fallata, tu sei consapevole della cosa (e già si potrebbe discutere su questo punto: se paghi un biglietto 600 euro al posto di 1.500/2.000 chi mi dice che non sia una tariffa promozionale/speciale?), pertanto c'è malafede, quindi sono libera di cancellarti il biglietto emesso.
Aggiungo una considerazione personale: a me sta bene la cancellazione e non la discuto, ma mi permetto di dire che sarebbe necessaria una regola anche sui tempi e sull'obbligo di comunicazione al cliente. Nel caso dibattuto in questo thread abbiamo un bel po' di storture che andrebbero aggiustate: l'errore è rimasta in piedi per un lungo periodo, non è stata fatta una cancellazione delle transazioni ma una modifica unilaterale basata su non so cosa (non si può accampare come scusa che la tariffa riguardava una tratta e quindi ti riemetto il biglietto perchè tu volevi andare da Firenze a Dusseldorf o viceversa), la modifica è sopraggiunta tardivamente (5 giorni dopo l'acquisto come minimo) ed è onere dell'acquirente sbattersi per ottenere il rimborso, con tempi mediamente troppo lunghi (minimo di due settimane, ma in alcuni casi si parla anche di 2/3 mesi). Non trovo tutto questo accettabile: cancella le transazioni e comunica al cliente di rifare la prenotazione, ne hai solo da guadagnare in correttezza ed anche in immagine.