Thread Alitalia/Cai 2-3 novembre


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rommel81

Utente Registrato
1 Gennaio 2008
416
0
roma, Lazio.
Parto con il dire che questa discussione su benefit e stipendi è stucchevole, premesso questo il discorso, Alitalia si inquadra in una situazione particolare, Az non ha mai fatto il salto Ministero ----> Azienda. In un contesto dove tu puoi chiedere quello che vuoi tanto non chiudi, sfido chiunque di voi a non cercare di ottenere quanto più possibile. Il problema è che se fosse stata trattata come tutte le aziende (alpi eagles, club air etc..) avrebbe chiuso da anni, a quel punto i lavoratori avrebbero lavorato con uno spirito diverso e molto più simile a quello di realtà privata. Dico questo perchè sono appassionato del mio lavoro e vedermi trattato come un priviligiato in quanto pilota non lo trovo giusto.
 

Mattia

Utente Registrato
22 Dicembre 2005
1,993
0
.
Parto con il dire che questa discussione su benefit e stipendi è stucchevole, premesso questo il discorso, Alitalia si inquadra in una situazione particolare, Az non ha mai fatto il salto Ministero ----> Azienda. In un contesto dove tu puoi chiedere quello che vuoi tanto non chiudi, sfido chiunque di voi a non cercare di ottenere quanto più possibile. Il problema è che se fosse stata trattata come tutte le aziende (alpi eagles, club air etc..) avrebbe chiuso da anni, a quel punto i lavoratori avrebbero lavorato con uno spirito diverso e molto più simile a quello di realtà privata. Dico questo perchè sono appassionato del mio lavoro e vedermi trattato come un priviligiato in quanto pilota non lo trovo giusto.
Esattamente per questo motivo che ora non possono pretendere chissà cosa (in AZ)...devono solo ringraziare che sono andati avanti per anni pur non avendone il diritto, è questo che rende, loro, privilegiati (secondo me). Totalmente diverso il discorso dei lavoratori AP che, loro malgarado credo, si trovano in questa situazione.
 

A319FLR

Utente Registrato
7 Novembre 2005
4,902
1
Firenze
beh..e allora vogliamo dire qualcosa dei chirughi che operano tutti i giorni e che magari hanno un contratto a tempo determinato??...o che sono costretti a fare i tirapiedi a medici raccomandati che hanno molti meno meriti di loro e lavorano sotto costante frustrazione e sottopagati rispetto a tutti i sacrifici fatti??

loro hanno meno diritti?? sciperano forse???

qua non si sta discutendo non dei meriti o demeriti di una certa categoria...ma di una situazione vicina al baratro e di cui non si riesce ad avere contezza...

contunuare a volare con il prosciutto sugli occhi non è rischioso per i passeggeri...ma è contrario a ogni buon senso...

detto questo sarei il primo a gioire per una alitalia sana come LH e con gli sipendi di AF
...ma così non è...purtroppo

A.
Quoto tutto.
 

malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
19,270
0
bel paese là dove 'l sì suona
3/11/2008 (7:27) - COMPAGNIA IN BILICO
Piloti verso lo sciopero bianco

Così gli irriducibili dello scalo di Fiumicino si preparano a vendere cara la pelle


FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
Una cosa è certa: i piloti di Up e Anpac e gli assistenti di volo vanno avanti compatti». Il presidente dell’Unione Piloti, Massimo Notaro, è l’unica cosa che si sente di assicurare alla vigilia dell’assemblea di oggi pomeriggio: nessuna incrinatura del fronte comune tra sindacati autonomi, come invece qualcuno ha insinuato. La lotta continua? «L’assemblea è sovrana: la via da intraprendere si deciderà lì - dice il leader dei piloti -. Certo le condizioni poste da Cai sono inaccettabili». Garantisce che lui non lavorerà per la nuova compagnia («per la prima volta non ho voglia di far volare un aereo Alitalia»), ha dichiarato di augurarsi che anche i colleghi facciano la stessa scelta, ma rivela anche: «Trecento piloti Alitalia hanno già fatto selezioni per altre compagnie lungo la settimana scorsa, e il numero è destinato a crescere».

Alla vigilia della riunione, Notaro non anticipa quali strategie usciranno dall’assemblea: «Qualunque cosa dicessi potrei essere smentito domani (oggi, ndr)». Ci potrebbe essere l’arma dello sciopero, «ma contro chi scioperiamo? In queste condizioni faremmo del male solo a noi stessi e al passeggero», dice un pilota che ci tiene a restare anonimo, 16 anni di Alitalia sulle spalle. Oltre all’astensione dal lavoro, però, piloti e assistenti di volo avrebbero un altro metodo per esplicitare il dissenso: rendere maniacali controlli e verifiche, per esempio. Impiegare un’ora a fare quello che di solito porta via un quarto d’ora. Impuntarsi su inezie che solitamente non costituiscono un problema, ma che potrebbero ritardare il decollo. Anche su questo il leader dell’Unione piloti non si pronuncia, ma garantisce: «Basterebbe che i piloti si limitassero a fare solo il loro lavoro e non aiutassero facendo altre cose non di loro competenza, per provocare un sacco di problemi».

Un assistente di volo spiega come nelle pieghe del suo lavoro possano esserci margini di protesta. «Quando salgo a bordo devo controllare tutte le tasche delle poltrone, che sotto ci siano i giubbotti di salvataggio, che le pulizie siano state fatte e anche il catering sia a posto: posso metterci pochi minuti o un’ora», racconta. «Ci tengo a precisare: i nostri aerei sono molto sicuri, e se c’è una mancanza grave è ovvio che il decollo venga bloccato», prosegue. «Può invece esserci una piccola mancanza: non c’è un giubbotto di salvataggio, e si parte lo stesso perché bisogna decollare. Oppure manca una lampadina: non succede nulla, ma se mi impunto posso impedire la partenza». Non parliamo poi dei piloti. «Il comandante coordina tutte le operazioni: dal carico dell’aereo all’imbarco dei passeggeri», ragiona l’anonimo pilota.

«Può impegnarsi per accumulare ritardo: se manca l’addetto alla rampa e io non lo segnalo, prima che il sistema si accorga che manca un pezzo ho già provocato un’ora di ritardo. Il mio orario di decollo sarà passato, dovrò chiedere un rinvio, a quel punto può esserci molto traffico e la mia partenza non viene autorizzata prima di due ore». Formalmente tutto regolare. Ma il risultato è il caos: «Il manuale operativo a cui dobbiamo attenerci è molto restrittivo, applicandolo alla lettera potremmo partire con ore di ritardo. Per esempio, stabilisce una velocità di rullaggio che mi pare di 15 km orari: se lo facessimo bloccheremmo tutti gli altri dietro. Normalmente rulliamo a 60 km orari». O, ancora, un altro escamotage: «Se tutti gli istruttori e i controllori si sentissero male nello stesso momento, non sarebbe possibile fare l’addestramento e i controlli semestrali a cui siamo obbligati: gli aerei resterebbero a terra». La strategia da seguire la decideranno oggi. Quel che è certo, è che «strumenti per creare problemi in modo legale ne abbiamo quanti ne vuole».

LA STAMPA
 

billypaul

Utente Registrato
tranquilli ragazzi.

berti & C. hanno certamente commesso un errore clamoroso ad aprile ma non venerdì.

Sanno infatti benissimo che la proposta CAI si andrà a schiantare già questa settimana di fronte alla valutazione degli advisor senza neppure disturbare Bruxelles.

A quel punto emergerà che ci vorrano nuovi soldi per salvare la compagnia.
I piloti a quel punto diranno: siamo disponibili a metterci il TFR per salvare la compagnia

A quel punto Silvio dirà. "Apprendo con sommo piacere dai valutatori che Alitalia ha un grande valore. A questo punto ci penso io a trovare i soldi che mancano affinchè non venga dissipato questo grande patrimonio nazionale"
Se lo fai per testare la nostra sopportazione estrema, continua pure, ma ti prego di finirla di dire cose che sotto tutti i punti di vista, su questo forum, abbiamo smentito con argomentazioni indiscutibili.
 

billypaul

Utente Registrato
3/11/2008 (7:27) - COMPAGNIA IN BILICO
Piloti verso lo sciopero bianco

Così gli irriducibili dello scalo di Fiumicino si preparano a vendere cara la pelle

«Può impegnarsi per accumulare ritardo: se manca l’addetto alla rampa e io non lo segnalo, prima che il sistema si accorga che manca un pezzo ho già provocato un’ora di ritardo. Il mio orario di decollo sarà passato, dovrò chiedere un rinvio, a quel punto può esserci molto traffico e la mia partenza non viene autorizzata prima di due ore». Formalmente tutto regolare. Ma il risultato è il caos: «Il manuale operativo a cui dobbiamo attenerci è molto restrittivo, applicandolo alla lettera potremmo partire con ore di ritardo. Per esempio, stabilisce una velocità di rullaggio che mi pare di 15 km orari: se lo facessimo bloccheremmo tutti gli altri dietro. Normalmente rulliamo a 60 km orari». O, ancora, un altro escamotage: «Se tutti gli istruttori e i controllori si sentissero male nello stesso momento, non sarebbe possibile fare l’addestramento e i controlli semestrali a cui siamo obbligati: gli aerei resterebbero a terra». La strategia da seguire la decideranno oggi. Quel che è certo, è che «strumenti per creare problemi in modo legale ne abbiamo quanti ne vuole».

LA STAMPA
Chiaro, questa è gente che ha perso il senso della realtà. Chi dovrebbe scioperare sono tutti quegli operai o impiegati che in caso di licenziamento resterebbero in mezzo ad una strada, che non hanno un brevetto o una licenza valida a livello europeo come invece hanno i naviganti.
Loro sanno che possono spingersi sempre un pò più in là, son convinti di avere il coltello dalla parte del manico perchè in caso di licenziamento il loro ATPL verrebbe richiesto da qualche altra compagnia aerea, magari straniera, che continuerebbe a utilizzare i loro servigi.
Io non ho davvero più parole, forse ha ragione Sacconi, siamo arrivati ad un momento storico per l'aviazione civile italiana: abbiamo la possibilità di ridimensionare una volta per tutte i naviganti e la loro supponenza e i sindacati politicizzati che hanno incancrenito Alitalia negli anni.
Serve una decisione forte, dolorosa ma risolutiva.
 

Paxromana

Utente Registrato
28 Novembre 2005
1,028
31
Rome, Milan born.
Ma nessuno ha detto che sul 24ore di ieri oltre a Colaninno è stato intervistato anche Sabelli, il quale ha affermato che nome e livrea non si cambieranno???
Di più, Air One si affiancherà ad AZ per un periodo imprecisato....ma questo è intuibile!
 

billypaul

Utente Registrato
Ecco l'articolo


Cai offre a Fantozzi 350 milioni
di Gianni Dragoni

2 NOVEMBRE 2008
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La Cai non ha alzato il prezzo offerto per Alitalia rispetto alla proposta iniziale, non vincolante, del primo settembre. Il valore dell'offerta ora impegnativa sarebbe intorno a 350 milioni di euro, da corrispondere in parte con l'accollo di debiti e solo per una quota minoritaria, circa 100 milioni, con un versamento di cassa.
Lo hanno riferito al Sole-24 Ore autorevoli fonti finanziarie, ma non ci sono conferme ufficiali. Le cifre dell'offerta presentata l'altra sera al commissario Augusto Fantozzi sono riservate. Le indiscrezioni che circolano da giorni di un valore di mercato stimato dagli advisor del venditore, in particolare Rothschild, intorno ai 900-1.000 milioni non hanno dunque indotto la cordata italiana a rilanciare.
Intanto perché la Cai è l'unico pretendente, oltre che gradito al Governo, che ha proposto l'acquisto dell'intera attività di volo. E poi perché la valutazione intorno a 1.000 milioni fatta da Rothschild, che sarebbe un po' superiore a questa somma, riguarda il fair value, il valore di mercato dell'Alitalia, comprensivo dei debiti strutturali per il leasing degli aerei e il finanziamento della flotta, pari a circa 650 milioni. Questa porzione di debiti seguirà gli aerei che verranno trasferiti al compratore. Ma quello che di solito viene considerato il prezzo è basato sul valore patrimoniale, equity value, che si aggirerebbe sui 350 milioni e comprende anche il capitale circolante da trasferire all'acquirente.
«Sui numeri non possiamo dire nulla», osserva Rocco Sabelli, amministratore delegato della Cai. Però puntualizza: «Bisogna scindere l'equity value dal fair value. I numeri che sono circolati sulla nostra offerta e le ipotesi su una diversa stima dell'advisor sono riferiti a due aspetti diversi. La differenza tra l'equity value, il valore più basso, e il fair value è fatta dai debiti strutturali legati agli aerei. Nell'offerta vincolante abbiamo mantenuto il valore iniziale, che riguardava l'equity, perché allora non disponevamo ancora degli altri elementi. Ma le due offerte sono tra loro coerenti».
La mancata adesione dei piloti e assistenti di volo al nuovo contratto è un pregiudizio all'attività della nuova società? «È ovvio che sarebbe stato meglio che tutti avessero firmato. Ma dal punto di vista della tecnica sindacale ora abbiamo gli strumenti, abbiamo un contratto, li useremo per fare le assunzioni e le selezioni del personale», risponde Sabelli. Sono previste oltre 12.500 assunzioni. Quanti da Alitalia e quanti da Air One? «Lo vedremo. Applicheremo quei criteri in maniera orizzontale».
L'offerta Cai è valida fino al 30 novembre, «unica, inscindibile e irrevocabile», ha precisato in una nota l'Alitalia. «Ci aspettiamo che abbastanza presto Fantozzi accetti l'offerta per come è strutturata. Ci vorrà un po' più tempo, per questo potremmo arrivare alla fine di novembre, per gli aspetti sui quali abbiamo posto condizioni, cioè l'Antitrust e la mancanza di provvedimenti della Ue sugli aiuti di Stato a carico della Cai, ma siamo fiduciosi su entrambi».
La direzione generale Trasporti della Commissione europea, l'area guidata da Antonio Tajani, ha proposto alla Commissione – che si pronuncerà il 12 novembre – di lasciare a carico della vecchia Alitalia, la bad company, la restituzione allo Stato del prestito ponte di 300 milioni, in quanto tra la vecchia compagnia e quella che nascerà c'è la necessaria «discontinuità». Una buona notizia per Cai.
Anche Air One entrerà nella nuova Alitalia, malgrado le discussioni sul prezzo da riconoscere a Carlo Toto. «Senza Air One non ci sarebbe il piano industriale alla base della società». Quando verrà presentata l'offerta per Air One? «A giorni».
Cai cambierà nome? «L'idea è che si chiami Alitalia. La sede sarà negli uffici attuali alla Magliana». Anche la livrea degli aerei rimarrà la stessa. Air One verrà incorporata? «Negli aspetti operativi adesso andiamo avanti con entrambi i marchi», dice Sabelli. Il partner estero? «Appena possibile. Discutiamo con tutti».
Alitalia ha appena tagliato molti voli, soprattutto a Malpensa, con la delusione del «fronte del Nord». Questo coincide con il piano Cai? «Abbiamo un nuovo programma operativo che, una volta acquisita l'azienda, renderemo ufficiale. Il discorso di Malpensa è una cosa seria, come lo è Fiumicino».
 

Seaking

Moderatore
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1 Febbraio 2012
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3,129
Chiaro, questa è gente che ha perso il senso della realtà. Chi dovrebbe scioperare sono tutti quegli operai o impiegati che in caso di licenziamento resterebbero in mezzo ad una strada, che non hanno un brevetto o una licenza valida a livello europeo come invece hanno i naviganti.
Loro sanno che possono spingersi sempre un pò più in là, son convinti di avere il coltello dalla parte del manico perchè in caso di licenziamento il loro ATPL verrebbe richiesto da qualche altra compagnia aerea, magari straniera, che continuerebbe a utilizzare i loro servigi.
Io non ho davvero più parole, forse ha ragione Sacconi, siamo arrivati ad un momento storico per l'aviazione civile italiana: abbiamo la possibilità di ridimensionare una volta per tutte i naviganti e la loro supponenza e i sindacati politicizzati che hanno incancrenito Alitalia negli anni.
Serve una decisione forte, dolorosa ma risolutiva.
Anche io la penso come te.

Nel nostro piccolo siamo di fronte ad un momento storico, un'occasione unica per uccidere il drago.

Ha fatto bene SB a convincere Colaninno & Co a presentare comunque l'offerta: il peggio che può succedere è un ultimo mese di scioperi e caos, poi arriverà il nuovo operatore aeronautico e la vecchia licenza di AZ non servirà più a nulla.

Perso il potere (cessazione delle attività di volo da parte della vecchia AZ), voglio proprio vedere se a chiamata singola risponderanno tutti picche...
 

malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
19,270
0
bel paese là dove 'l sì suona
Lunedì 3 Novembre 2008, 9:57

Angeletti: prevarra' buon senso

(AGI) - Roma, 3 nov. - "Penso che alla fine il buon senso prevarra'. Non c'e' alternativa se non quella che il commissario Fantozzi porti l'azienda al fallimento, la liquidi letteralmente". Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, intervenendo sulla vicenza Alitalia a 'Panorama del giorno', commenta cosi' il 'no' di piloti e hostess all'intesa. "Questo accordo - dice - evita la distruzione dell'azienda e la perdita di tutti i posti di lavoro. Cosa accadra' dopo il fallimento credo che ognuno se lo puo' immaginare o sperare ma sara' sicuramente una soluzione peggiore di quella attuale. Se il fallimento fosse stata la soluzione migliore l'avremmo fatta fallire subito". Angeletti poi ricostruisce come si e' arrivati alla firma finale dei soli confederali: "Noi siamo arrivati all'ultimo appuntamento utile dal punto di vista temporale perche' la Cai facesse l'offerta - racconta - e ovviamente abbiamo deciso di affidare al sottosegretario Letta la soluzione di tutti quei nodi che nei contratti non siamo riusciti a sciogliere, per cui ogni qualvolta ci sara' una diversa interpretazione tra noi e l'azienda su qual e' esattamente la soluzione da adottare noi andremo da Letta e Letta ci dira' qual e' la soluzione. Questa e' la realta' che ci sembra l'unica cosa da fare visto che in tutte queste settimane che abbiamo alle spalle non siamo riusciti a metterci d'accordo su tutti i punti". Riguardo alla possibilita' che la Cai faccia chiamate personali per le assunzioni il leader della Uil commenta: "Prima di tutto in Italia non esiste un sindacato tipo 'fronte del porto' che tratta le assunzioni con le imprese - afferma - Le assunzioni sono sempre e comunque individuali. Ci sono dei criteri che abbiamo discusso con i quali l'azienda assumera' il personale. Le assunzioni sono sempre personali, l'azienda chiamera' sempre una persona qualunque sia l'accordo possibile perche' e' l'unica cosa da fare giuridicamente. Ovviamente questi criteri sono stati il frutto di una discussione. Se ci fossero delle interpretazioni diverse tra i sindacati e azienda su questi due temi Letta dira' la parola conclusiva". In conclusione il dirigente sindacale si dice "assolutamente fiducioso" in una soluzione positiva di questa 'telenovela': "Appena risolti tutti gli altri aspetti, che ovviamente non dipendono da noi - conclude - l'azienda sara' pronta a partire cioe' a riassumere tutte le persone che abbiamo convenuto e torno a ripetere siccome non sono tutti la selezione sara' fatta secondo alcuni criteri ma le assunzioni non possono essere individuali. Ognuno di noi quando e' stato assunto per nome e cognome non siamo mai stati assunti in blocco e questo da nessuna parte".
 

Pisano

Utente Registrato
13 Giugno 2006
6,018
0
Pisa
3/11/2008 (7:27) - COMPAGNIA IN BILICO
Piloti verso lo sciopero bianco

Così gli irriducibili dello scalo di Fiumicino si preparano a vendere cara la pelle


FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
Una cosa è certa: i piloti di Up e Anpac e gli assistenti di volo vanno avanti compatti». Il presidente dell’Unione Piloti, Massimo Notaro, è l’unica cosa che si sente di assicurare alla vigilia dell’assemblea di oggi pomeriggio: nessuna incrinatura del fronte comune tra sindacati autonomi, come invece qualcuno ha insinuato. La lotta continua? «L’assemblea è sovrana: la via da intraprendere si deciderà lì - dice il leader dei piloti -. Certo le condizioni poste da Cai sono inaccettabili». Garantisce che lui non lavorerà per la nuova compagnia («per la prima volta non ho voglia di far volare un aereo Alitalia»), ha dichiarato di augurarsi che anche i colleghi facciano la stessa scelta, ma rivela anche: «Trecento piloti Alitalia hanno già fatto selezioni per altre compagnie lungo la settimana scorsa, e il numero è destinato a crescere».

Alla vigilia della riunione, Notaro non anticipa quali strategie usciranno dall’assemblea: «Qualunque cosa dicessi potrei essere smentito domani (oggi, ndr)». Ci potrebbe essere l’arma dello sciopero, «ma contro chi scioperiamo? In queste condizioni faremmo del male solo a noi stessi e al passeggero», dice un pilota che ci tiene a restare anonimo, 16 anni di Alitalia sulle spalle. Oltre all’astensione dal lavoro, però, piloti e assistenti di volo avrebbero un altro metodo per esplicitare il dissenso: rendere maniacali controlli e verifiche, per esempio. Impiegare un’ora a fare quello che di solito porta via un quarto d’ora. Impuntarsi su inezie che solitamente non costituiscono un problema, ma che potrebbero ritardare il decollo. Anche su questo il leader dell’Unione piloti non si pronuncia, ma garantisce: «Basterebbe che i piloti si limitassero a fare solo il loro lavoro e non aiutassero facendo altre cose non di loro competenza, per provocare un sacco di problemi».

Un assistente di volo spiega come nelle pieghe del suo lavoro possano esserci margini di protesta. «Quando salgo a bordo devo controllare tutte le tasche delle poltrone, che sotto ci siano i giubbotti di salvataggio, che le pulizie siano state fatte e anche il catering sia a posto: posso metterci pochi minuti o un’ora», racconta. «Ci tengo a precisare: i nostri aerei sono molto sicuri, e se c’è una mancanza grave è ovvio che il decollo venga bloccato», prosegue. «Può invece esserci una piccola mancanza: non c’è un giubbotto di salvataggio, e si parte lo stesso perché bisogna decollare. Oppure manca una lampadina: non succede nulla, ma se mi impunto posso impedire la partenza». Non parliamo poi dei piloti. «Il comandante coordina tutte le operazioni: dal carico dell’aereo all’imbarco dei passeggeri», ragiona l’anonimo pilota.

«Può impegnarsi per accumulare ritardo: se manca l’addetto alla rampa e io non lo segnalo, prima che il sistema si accorga che manca un pezzo ho già provocato un’ora di ritardo. Il mio orario di decollo sarà passato, dovrò chiedere un rinvio, a quel punto può esserci molto traffico e la mia partenza non viene autorizzata prima di due ore». Formalmente tutto regolare. Ma il risultato è il caos: «Il manuale operativo a cui dobbiamo attenerci è molto restrittivo, applicandolo alla lettera potremmo partire con ore di ritardo. Per esempio, stabilisce una velocità di rullaggio che mi pare di 15 km orari: se lo facessimo bloccheremmo tutti gli altri dietro. Normalmente rulliamo a 60 km orari». O, ancora, un altro escamotage: «Se tutti gli istruttori e i controllori si sentissero male nello stesso momento, non sarebbe possibile fare l’addestramento e i controlli semestrali a cui siamo obbligati: gli aerei resterebbero a terra». La strategia da seguire la decideranno oggi. Quel che è certo, è che «strumenti per creare problemi in modo legale ne abbiamo quanti ne vuole».

LA STAMPA
Bene... di fronte a queste dichiarazioni speriamo che nessuno compri piu' biglietti Alitalia.

Se questi vogliono ancora tenere in piedi questo carrozzone inutile e mangiasoldi.... e' il momento di fargli capire che il passato e' passato. Per sempre.

Tiz
 

Ciok

Bannato
14 Ottobre 2008
331
0
Se lo fai per testare la nostra sopportazione estrema, continua pure, ma ti prego di finirla di dire cose che sotto tutti i punti di vista, su questo forum, abbiamo smentito con argomentazioni indiscutibili.

Al massimo sto testando la vostra ottusità estrema.

Comunque sto solo anticipando quello che succederà nei prossimio giorni. A breve avremo la controprova.

Perlatro l'intervista di Sabelli che distingue tra equity value e fair value conferma esattamente quello che sto dicendo.

In altri termini, le cife di cui si è scritto si riferiscono solo ai valori di libro degli asset e non al valore di mercato. Insolmma bisogna valorizzare anche gli intangibles non iscritti a bilancio
Ma mi rendo conto questo per molti è arabo.
 
Ultima modifica:

I-DILA

Utente Registrato
4 Giugno 2007
753
36
bergamo.
Lunedì 3 Novembre 2008, 9:57

Angeletti: "ogni qualvolta ci sara' una diversa interpretazione tra noi e l'azienda su qual e' esattamente la soluzione da adottare noi andremo da Letta e Letta ci dira' qual e' la soluzione.".

Nemmeno fosse stata scritta dal Goldoni dell'Arlecchino! Questa è commedia dell'arte nella forma più sublime.
 

caffettiera

Utente Registrato
7 Novembre 2005
3,139
0
.
qui sul forum, un assistente di volo di alitalia, di quelli capaci, di quelli da assumere, ha "centrato l'obiettivo"... in un discorso articolato mi ha detto "... i miei colleghi alla fin fine hanno paura di rifare le selezioni, hanno paura degli scheletri negli armadi, hanno paura che qualcuno con le schede personali in mano dica loro: tu hai fatto il furbo quà, ti sei fatto malattie il 15 agosto, ti sei presa l'indisposizione e non eri a casa o nelle vicinanze ma a lipari (successo a me) a prendere il sole... di questo hanno paura altro che mamme e figli a carico... ovviamente poi ci sono quelli che sanno di non sapere, l'inglese, le emergenze, le procedure... e questo spaventa..."

questa è la pura verità! basta essere onesti con se stessi e dirlo senza prendersi in giro!!!
 
Ultima modifica:

billypaul

Utente Registrato
Al massimo sto testando la vostra ottusità estrema.

Comunque sto solo anticipando quello che succederà nei prossimio giorni. A breve avremo la controprova.

Perlatro l'intervista di Sabelli che distingue tra equity value e fair value conferma esattamente quello che sto dicendo.

In altri termini, le cife di cui si è scritto si riferiscono solo ai valori di libro degli asset e non al valore di mercato. Insolmma bisogna valorizzare anche gli intangibles non iscritti a bilancio
Ma mi rendo conto questo per molti è arabo.
Non è arabo. Ti basi su discorsi puramente concettuali dato che non conosci la realtà delle cose. Per intangibles intendi forse gli slot? O che altro?
 

billypaul

Utente Registrato
qui sul forum, un assitente di volo di alitalia, di quelli capaci, di quelli da assumere, ha "centrato l'obiettivo"... in un discorso articolato mi ha detto "... i miei colleghi alla fin fine hanno paura di rifare le selezioni, hanno paura degli scheletri negli armadi, hanno paura che qualcuno con le schede personali in mano dica loro: tu hai fatto il furbo quà, ti sei fatto malattie il 15 agosto, ti sei presa l'indisposizione e non eri a casa o nelle vicinanze ma a lipari (successo a me) a prendere il sole... di questo hanno paura altro che mamme e figli a carico..."

questa è la pura verità! basta essere onesti con se stessi e dirlo senza prendersi in giro!!!
Appunto. Serve una svolta storica per estirpare questi cancri da Alitalia. Vedrai che quelli che lavorano seriamente, quelli che valgono davvero alla fine si renderanno conto della situazione.
 

Ciok

Bannato
14 Ottobre 2008
331
0
Non è arabo. Ti basi su discorsi puramente concettuali dato che non conosci la realtà delle cose. Per intangibles intendi forse gli slot? O che altro?


la realtà delle cose è semplicissima: alla cai i soldi glieli ha messi direttamente in tasca il governo il quale dovrebbe poi coprire tutti i debiti residui della bad company con i soldi dei contribuenti.
E' quindi agevole intuire che il governo abbia tutto l'interesse a che cai paghi il prezzo più alto possibile.

Ti faccio poi notare che se l'esborso di cassa in favore della bad company fosse di soli 100 mln come si dice, non riusciresti neppure a pagare il TFR dei dipendenti che è molto superiore. Ma vedo che neppure questo probiema ci si è posto su questo forum
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.