Thread Alitalia/Cai 2-3 novembre


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atlantique

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E su tratte più brevi viaggiamo in coppia, quando nel resto del mondo basta un pilota solo[COLOR=yellow
[/QUOTE]

quelli che....i piloti sono una casta....
e i giornalisti?

il nostro,unico paese dove esiste un ordine dei giornalisti,se fosse un ordine verro,questo giornalista sarebbe stato radiato....

ordine dei giornalisti=forma di protezione
 

atlantique

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Non vorrei sbagliarmi, ma mesi fa e quindi in tempi non sospetti, per curiosità andai a vedere in che settore compariva nell'organigramma e lo trovai già allora sui 320.
se fosse come dici,sarebbe ancora più grave

ma...un mese e mezzo fa,scendeva dalla scaletta di un MD-80
 
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indaco1

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30 Settembre 2007
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Dovresti mandarlo ad AirDolomiti più che altro...
Mi pare di aver letto che LH Italia serve anche per applicare ai piloti il contratto italiano che a questo punto e' molto conveniente. Evidentemente pensano di assumerne un po', se no non si darebbero pena di farlo. E proprio come LH Italia, non come EN.

PS: non piloto proprio niente, ho solo la patente B. Mi pareva solo che citando i possibili sbocchi, questo di LH Italia non andasse taciuto. :)
 

Seaking

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se fosse come dici,sarebbe ancora più grave

ma...un mese e mezzo fa,scendeva dalla scaletta di un MD-80
Hai ragione tu, ho controllato ed è effettivamente sull'80...:clown:

Un altro dei tanti scandali.

Il Giornale (tanto per fare un esempio), invece di sparare stronzate su "20 persone che in AZ si occupano di selezionare film e musica a bordo" (in realtà non sono più di due, le conosco), dovrebbe scrivere i propri articoli su cose come queste...:morto::morto::morto:
 

caffettiera

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7 Novembre 2005
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Non saprei. Non mi pare che stavolta il Sole ci abbia imbroccato.

Politicamente la situazione è complessa e, ricorrendo ad una nota espressione, a geometrie variabili. Si pensi solo ai confederali che, insieme agli autonomi, hanno affossato a suo tempo la trattativa con AF, mettendo in cattivissima luce l'allora governo (svendita allo straniero del patrimonio nazionale, si diceva) e che ora avallano la politica di B., agevolando la realizzazione delle sue promesse elettorali (non scordiamoci che diversi sondaggi postelezioni hanno dato come una delle mosse vincenti la promessa della ricostruzione della gloriosa compagnia di bandiera).

E' una mia sensazione, quindi priva di ogni riscontro "scientifico", ma parlando con diverse persone, di varia collocazione, i piloti e gli aavv godono di una certa simpatia.

La mia ce l'hanno tutta.
La situazione, infatti, mi sembra questa:
- c'è un gruppo imprenditoriale che, a vario titolo, è entrato nell'affare perchè attende una contropartita economica dal governo ben più grande dell'investimento fatto (revisione del sistema tariffario autostradale, per esempio!)
- c'è una maggioranza politica ed un clima sociale che - tendenzialmente - privilegia l'interesse particolare, la furbizia individuale e che non riconosce il vincolo dell'etica negli affari (vedi il ministro che è migrato a Reggio - 99% di promossi - per fare l'esame di avvocato invece che sostenerlo a Brescia - 18% di promossi-)
- c'è un governo che in campagna elettorale aveva promesso che la situazione sarebbe stata molto migliore di quella che aveva offerto AF.

Francamente, se fossi nei piloti, non avrei esitazioni: mi difenderei ad oltranza, fino alla fine e con tutti i mezzi.

Fanno benissimo e non sto scherzando.

Anzi, perchè non bloccare Malpensa e Fiumicino parcheggiando gli aerei in mezzo alle piste e presidiandoli notte e giorno.

I piloti dovrebbero ricordarsi sempre che, se ce l'hanno fatta i tassisti (cioè lavoratori che, nei tempi del gps, hanno come unica specializzazione una patente di guida) possono farcela anche loro.
In culo alla balena, se si dice così tra aviatori!

spero proprio che ciò che tu inviti a fare accada!
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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quella dell'azionista imbelle... che pur di non avere grane ha sempre tollerato la cogestione...
sarà contento l'azionista della cogestione politica che ha dovuto tollerare?

voli scajola...

assunzioni bloccate,per tutti tranne che per i figli dei ministri...

figli di ministri che sembra stiano transitando su un aermobile per garantirsi la permanenza in cai,a discapito di colleghi più anziani...e con tutte le transizioni bloccate,una transizione ad personam...
 

EK412

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12 Gennaio 2008
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Milano, Lombardia.
Questa storia del figlio di A.M. mi fa vomitare...

Ennesima dimostrazione del fatto che senza un distacco netto (= fallimento) non ci si toglierà mai dalle p***e le ingerenze politiche...
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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In EU si stima che i piloti a spasso con un brevetto ATPL e type rating valido per il 320 siano oltre un migliaio, quasi due.
I piloti a spasso, ma senza type rating sono oltre 5000
la difficoltà non è trovarli ma ddestrarli tutti entro il primo dicembre,oltre az in teoria non potrebbe volare(soldi agli sgoccioli) se cai non intervenisse
e cai non ha solo 320
 

Pelush

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St. Albans, Hetfordshire
mi appello agli esperti in materia
c'è qualcuno che può spiegarmi se per la SEA,esista un modo per rivalersi su cai,avendo citato in giudizio az,ed essendoci tra quest'ultima e cai,discontinuità?

la causa sea in parole povere è destinata alla bad company,o esiste un modo attraverso il quale sea possa rifarsi su cai?

grazie
Allora, se compri casa e l'immobiliare da cui hai comprato fallisce o subisce un pignoramento in un certo ammonatre di anni ti portano via la casa.

Credo che, se AZ fallisse o subisse pignoramenti anche dopo avere ceduto a CAI aeromobili e diritti, il creditore possa scalare fino a CAI portandosi via i beni.
Se SEA vincesse la causa, non credo che spunti 1.2 miliardi, ma qualche centinaio di milioni, non potendosi rivalere in solido su AZ perchè da AZ sparirà tutto allora scalerà su CAI.
Non solo, potrebbe anche imputare a CAI gli stessi danni che ha subito da AZ se mai CAI optasse per l'opzione AF+FCO.

So di certo che gli avvocati SEA si sentono molto sicuri anche nei confronti di CAI ed hanno raccolto un faldone enorme di sentenze a loro vantaggio.
 

pamico

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Stranieri disposti a lavorare a quelle condizioni li puoi trovare solo nel terzo mondo. In Europa i piloti sono serviti e riveriti
 

pamico

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Le forze dell'ordine vorrà dire che interverranno come per gli studenti o per i no global, poi ci saranno i processi e il carcere per atti del genere!

E Berlusconi che si gioca la faccia tranquillo che non avrà problemi a dare queste disposizioni per gente che commette reati e che gli sta facendo perdere la faccia!

P.S. La tua si chiama istigazione a delinquere...fra l'altro!
BOOM!!! Se in un paese non c'è più libertà di scioperare ci si ribella e ci si riprende la libertà
 

billypaul

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Stranieri disposti a lavorare a quelle condizioni li puoi trovare solo nel terzo mondo. In Europa i piloti sono serviti e riveriti
Non si spiegherebbe perchè decine di piloti belgi, francesi, austriaci e francesi continuino a volare per AirOne quando potrebbero trovare sistemazione in altre più blasonate compagnie...misteri dell'aviazione civile.
 

pamico

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ILSOLE24ORE.COM

Alitalia: Colaninno, abbiamo respinto i veti della casta
di Franco Locatelli

2 Novembre 2008

Roberto Colaninno parte oggi con la delegazione degli imprenditori italiani per il Vietnam, dove inaugurerà uno stabilimento della sua Piaggio che rappresenta il maggior investimento del nostro Paese laggiù, ma il presidente della Cai prenderà il volo per Hanoi con un dubbio e con una speranza. Il dubbio è che il suo Vietnam non sia ad Hanoi ma sia l'Alitalia dove piloti e steward non hanno voluto firmare gli accordi sindacali portando pericolosamente vicino al naufragio l'intera operazione di rilancio della compagnia di bandiera. La speranza di Colaninno ma non solo sua è invece che, già da domani, i lavoratori si rivelino più saggi dei loro sindacati autonomi. Una partita tutta da vedere e che non ha finora risparmiato brividi e colpi di scena.

«Io - racconta l'imprenditore mantovano - sono abituato alle sfide difficili ma sono anche abituato a investire i miei soldi e a creare posti di lavoro in Italia e all'estero, dove la Vespa è amatissima, però confesso che l'atteggiamento dei sindacati dei piloti e degli assistenti di volo dell'Alitalia ha sorpreso anche me, perché è la tipica espressione di chi gestisce una corporazione senza rispondere a nessuno anche quando la sua azienda è sull'orlo del fallimento».
Non per caso di fronte alla reazione dei sindacati la Cai, la cordata degli imprenditori che si candida a gestire la nuova compagnia di bandiera, venerdì pomeriggio aveva addirittura pensato di rinunciare alla presentazione della sua offerta al commissario Fantozzi per l'acquisto degli asset risanabili della vecchia Alitalia. Poi una telefonata di Silvio Berlusconi a Colaninno ha sbloccato la situazione e la Cai ha riconfermato la sua offerta d'acquisto prima della scadenza delle 24 del 31 ottobre. Ma che cosa avrà mai detto o promesso il premier alla Cai? «Di fantasie ne sono circolate molte in questi giorni, ma per la verità - spiega Colaninno - il Presidente ci ha solo fornito una informazione essenziale per le decisioni che stavamo maturando e cioè che l'intensa opera diplomatica di Gianni Letta aveva ancora una volta fatto il miracolo e convinto le organizzazioni confederali e l'Ugl a sottoscrivere i contratti di lavoro, i criteri di assunzione e il lodo e a quel punto il consiglio di Cai all'unanimità ha ritenuto che ci fossero le condizioni sufficienti per andare avanti». Coraggio, senso di responsabilità o azzardo? «No, non parlerei di azzardo - risponde Colaninno - ma piuttosto di senso di responsabilità con un po' di coraggio. Però la novità maggiore del nostro passo è un'altra: presentando l'offerta per Alitalia abbiamo voluto lanciare un segnale al Paese e dimostrare che ribellarsi ai veti e ai ricatti di una casta e di una corporazione è possibile e che non si può parlare ogni giorno della spaventosa crisi finanziaria che ha investito il mondo intero e poi fingere che non esista. Per noi la crisi finanziaria deve farci riscoprire il valore del lavoro e dell'impegno e anche l'etica del denaro perché chi investe rischia di suo e non ha alcuna voglia di buttare tempo e soldi. Presentando l'offerta della Cai al commissario Fantozzi abbiamo voluto essere conseguenti e oggi siamo più sereni di ieri».

Colaninno, si sa, è ottimista per natura ma pensare di gestire la nuova Alitalia senza i piloti e gli steward farebbe tremare i polsi a chiunque. «A chi li farà pilotare i suoi aerei? Ai portabagagli?» gli ha chiesto polemicamente il leader dell'Up (il secondo sindacato dei piloti), Massimo Notaro. A queste parole di «irresponsabile arroganza» Colaninno non vuol nemmeno replicare, però avverte: «Quand'ero in Sogefi sono stato abituato ad affrontare, ai tempi della Thatcher, la durezza dei metalmeccanici di Cardiff e dunque le vertenze e le lotte sindacali non mi spaventano, anche se nel caso dei sindacati autonomi di Alitalia mi sconcertano. Però si sappia che il nostro impegno non si fermerà: ci auguriamo che piloti e steward ci ripensino e non seguano i loro sindacati ma, in caso contrario, non ci arrenderemo alla logica del ricatto e assumeremo il personale di volo con chiamata nominativa». Parole meditate ma che pesano.

Certo è che, al punto in cui è oggi arrivata, la vicenda Alitalia ha molte caratteristiche, nel bene o nel male, per assumere una valenza emblematica. È evidente che, se vince sul piano sindacale, Colaninno lancia un segnale importante che va oltre il trasporto aereo e che investe la lotta alle caste e alle corporazioni di tutta Italia e che interessa le future battaglie di modernizzazione del Paese. Non per caso il sì dei sindacati era considerata la prima condizione di Cai per poter lanciare la sua offerta. Se questo scoglio verrà definitivamente superato, sarà un bel passo avanti, ma il traguardo non è ancora dietro l'angolo. Restano altri quattro ostacoli: Bruxelles, l'antitrust italiano, il prezzo degli asset di Alitalia e il partner estero. E l'Air One di Toto? «Ci rimangono da verificare le ultime clausole contrattuali, ma per il resto è tutto chiarito» afferma Colaninno, che si mostra fiducioso anche sugli altri quattro versanti. L'Unione europea darà il via libera al piano di salvataggio di Alitalia e alla nuova offerta privata di Cai? «I segnali sono positivi e speriamo che il giudizio finale sia coerente». E Catricalà cosa dirà? Per Colaninno sarebbe «asimmetrico usare due pesi e due misure: Air France copre circa il 90% del mercato francese del trasporto aereo e Lufthansa l'80% di quello tedesco. La nuova Alitalia dopo l'integrazione con Air One arriverà, anche sulla tratta Milano-Roma, al 55-60% del mercato interno e non si capisce perché dovrebbe venire penalizzata». Quanto al prezzo che Cai propone di pagare per rilevare gli asset di Alitalia che le interessano e che, secondo indiscrezioni, sarebbe più basso della richiesta Colaninno non si pronuncia: «Abbiamo fatto un'offerta sulla base delle valutazioni tecniche dei nostri advisor e attendiamo una risposta non conoscendo le valutazioni del commissario».

Resta l'incognita del partner estero, senza il quale l'intero piano della nuova Alitalia avrebbe il fiato corto perché nella moderna industria del trasporto aereo se una compagnia non vuole essere low cost o regional deve per forza di cose entrare in un network internazionale per ridurre i costi e incrementare i ricavi. I pronostici dicono che Air France sia in pole position e in vantaggio su Lufthansa ma è inutile cercare di stanare Colaninno: «Quello che posso dire - risponde - è che siamo di fronte a offerte molto interessanti che stiamo valutando attentamente per capirne tutte le implicazioni industriali. Una decisione non l'abbiamo ancora presa ma siamo ormai molto vicini». Anche perché entro fine anno la nuova compagnia si ripromette di partire. Per ora Colaninno vola ad Hanoi. È più difficile scalare la Telecom o gestire Alitalia? «Difficile dirlo. Anche stavolta è stata ed è molto dura ma tutte le storie imprenditoriali, se vissute con impegno e con passione, hanno qualcosa da insegnare e anche per Alitalia spero proprio che sia una storia a lieto fine».

Facile fare impresa così....all'italiana, pizza, mandolino, baffi neri e polenta

E uno schifo!! rileggetevi il sunto della situazione

http://www.marco-ferri.com/?p=367
 

pamico

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Non si spiegherebbe perchè decine di piloti belgi, francesi, austriaci e francesi continuino a volare per AirOne quando potrebbero trovare sistemazione in altre più blasonate compagnie...misteri dell'aviazione civile.

Non lavorano alle condizioni proposte da CAI
 

pamico

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Occupare piazzole degli aeroporti ti sembra scioperare? Quello si chiama occupazione abusiva di suolo pubblico e interruzione di pubblico servizio.

RIBOOM!!! Ripeto contro le leggi che hanno cancellato la libertà di sciopero si può benissimo andare contro la legge. A mali estremi estremi rimedi, meglio far salire la temperatura
 
Stato
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