Investimenti, sicurezza e attenzione ai clienti: la ricetta di Alitalia per il ritorno in alta quota
L’amministratore delegato Silvano Cassano: per aver successo non abbiamo alibi
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Ritorno alla redditività entro il 2017, investimenti per 700 milioni di dollari, elevata qualità dei servizi, attenzione al cliente e massima sicurezza. È questa la ricetta messa a punto da Alitalia per il ritorno in alta quota, dopo le vicende che l’hanno vista in prolungata difficoltà negli ultimi tempi, e all’indomani dell’alleanza con Etihad. La strada per il ritorno nell’Olimpo delle compagnie aeree è illustrata dall’amministratore delegato, Silvano Cassano, nel corso del conferimento del premio Gruppo esponenti italiani (Gei), da parte dell’omonima associazione presieduta da Lucio Caputo. Un incontro con la comunità italiana e italo-americana di New York, con cui il Ceo è apparso cordiale, e attento alle osservazioni a lui rivolte. Ma anche perentorio nell’affermare che Alitalia «punta ad essere una compagnia a cinque stelle» nella formula della multinazionale italiana con base a Roma. «Per aver successo non abbiamo alibi», avverte l’ad secondo cui, già entro due anni, i conti della società torneranno in attivo, grazie anche a una quota di investimenti che tocca i 700 milioni di euro. definisce il business plan è solido, ma il 90% della «ritorno in alta quota»- sottolinea - dipende dalla capacità di esecuzione: «La tabella di marcia è serrata, i tempi stringenti».
Come quelli del tour intercontinentale che lo stesso Cassano sta facendo gli Usa e che lo ha portato già in Brasile e a Tokyo, in una sorta di ricognizione della roadmap per la nuova Alitalia. È inconfutabile che occorre «lavorare sodo» su diversi fronti, -sostiene il Ceo - a partire dalla cultura e dalla filosofia aziendali che debbono essere «riviste», proseguendo poi con il nodo delle «infrastrutture». Il confronto è del resto con «una concorrenza forte e globale», mentre «l’impegno è fare tutto il possibile per rispettare la missione e centrare gli obiettivi», anche perché a disposizione del gruppo «ci sono know-how e passione». A chi esprimeva qualche riserva sull’alleanza con la compagnia degli Emirati, Cassano ha spiegato che la scelta è assolutamente strategica e funzionale agli obiettivi della compagnia di cui è timoniere: «Etihad é una multinazionale, con il top management anglosassone e capitale del Golfo».
Sul piano del marketing c’è la grande attenzione al cliente, con l’impegno di Alitalia a lavorare alla nuova Mille Miglia, «più semplice, più orientata al consumatore, e con cui sarà più facile guadagnare e spendere miglia». Quindi la cura massima nei servizi non solo quelli in quota, ma anche di terra: «Stiamo investendo molto nella formazione del personale, segno di modernità e di una società che guarda al futuro». Cassano affronta anche il nodo aeroporto: «Una compagnia aerea forte ha bisogno di un “hub forte” e Alitalia sta lavorando con Aeroporti di Roma», di cui il Ceo ammette tutte le debolezze - in particolare sul fronte dei bagagli. Infine il principio cardine quello della sicurezza, intorno al quale si deve articolare la competitività: Alitalia ha un «track record ottimo». E in merito al caso GermanWings, Cassano assicura: «Non diamo nulla per scontato».
http://www.lastampa.it/2015/04/23/e...alta-quota-0CuPyCiUbHTmdSj3NocI7N/pagina.html