Thread Alitalia da gennaio 2013


Stato
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belumosi

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10 Dicembre 2007
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E un mix Etihad-stato come lo vedreste ?
Non sarebbe possibile per i vincoli UE sugli aiuti di stato (che dovrebbe avere almeno il 51% delle quote rispetto al 49 di EY).
Ma a prescindere dalla proprietà, vorrei capire come si possa invertire un trend così pesante. Anche ammettendo che il management attuale non sia il massimo, voglio pensare che in azienda si stia facendo tutto il possibile per risalire la china. I risultati dimostrano che per tutta una serie di motivi, l'obiettivo è stato sempre mancato nei 4 anni di gestione CAI.
Per cui viene spontanea la domanda: esiste un modello profittevole per un'AZ dimensionata più o meno come quella attuale? Con quel mix di flotta? Con quella struttura di costo? Con quelle dimensioni? con quel network?
Davvero dobbiamo pensare che se al posto di Colaninno o Ragnetti ci fossero stati altri, avremmo di fronte almeno un pareggio invece di un -280 M€? Sinceramente non credo che dopo 4 anni di esperienza con AF al fianco, sia pensabile che i vertici dell'azienda siano ad un tale livello di incapacità. Se sono arrivati ai provvedimenti draconiani per tagliare i costi dei quali abbiamo discusso negli ultimi mesi, trovo difficile pensare che in precedenza non abbiano effettuato tutte le ottimizzazioni più "indolori".
Ammettiamo ora che AZ passi di mano, a prescindere da chi sia il nuovo proprietario.
Quali misure dovrebbe prendere per portare l'azienda ad essere profittevole? Perchè dobbiamo tener presente che se qualcuno comprerà AZ, lo farà nella speranza di guadagnar soldi. Cosa che partendo da -1.128 M€ di debito, da sommare all'esborso per l'acquisto e a quello per ridare "fiato" alla compagnia, credo sia tutt'altro che facile.
Il problema è che per rendere profittevole l'azienda, probabilmente sarebbe necessario sventrarla e rifondarla da zero. Nel mix flotta, nella quantità/qualità/retribuzione del personale, nella mission, nelle dimensioni, nel network. Tutto più o meno mixato in base alle informazioni disponibili per ottimizzare il tutto. Probabilmente i costi sociali non sarebbero bassi e assisteremmo ad un'ulteriore riduzione del "peso" della compagnia.
E non è detto che tutto questo sia sufficiente.
Con tutta la simpatia che posso nutrire per AZ mi domando: quanto avrebbe senso per AF, EY o chicchessia, impelagarsi in un'avventura del genere, così costosa, rischiosa e in larga misura legata alle sorti di un Paese che è in una crisi della quale non si vede la fine?
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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E un mix Etihad-stato come lo vedreste ?
Uno Stato Italiano in maggioranza negativamente, ripartirebbe l'assalto alla diligenza per soddisfare le varie clientele.
Uno Stato Italiano in minoranza quindi con il pallino della gestione in mano agli altri soci con un partner industriale come Etihad già meglio.

Ricordiamoci che dire Stato è impreciso, nel senso che eventualmente non entrerebbe direttamente.
 

atlantique

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I numeri che ho letto rappresentano in tutta la loro crudezza il totale e palese fallimento dell'operazione e della strategia CAI.
Come disse qualcuno,una strategia nana per una compagnia nana in un paese nano.

Etihad viene da un paese dove non esistono ne sindacati ne democrazia,quante possibilita' ci sono secondo voi che si vadano ad impelagare in una avventura dove e' presente lo stato,in una qualunque delle possibili forme in cui esso potrebbe rientrare in AZ?

Sembra passato un secolo da quando Ragnetti parlava di lotta alle LOW COST e di pareggi operativi prima e utili netti poi.....invece era meno di un anno fa'!!!!
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Non sarebbe possibile per i vincoli UE sugli aiuti di stato (che dovrebbe avere almeno il 51% delle quote rispetto al 49 di EY).
Ma a prescindere dalla proprietà, vorrei capire come si possa invertire un trend così pesante. Anche ammettendo che il management attuale non sia il massimo, voglio pensare che in azienda si stia facendo tutto il possibile per risalire la china. I risultati dimostrano che per tutta una serie di motivi, l'obiettivo è stato sempre mancato nei 4 anni di gestione CAI.
Per cui viene spontanea la domanda: esiste un modello profittevole per un'AZ dimensionata più o meno come quella attuale? Con quel mix di flotta? Con quella struttura di costo? Con quelle dimensioni? con quel network?
Davvero dobbiamo pensare che se al posto di Colaninno o Ragnetti ci fossero stati altri, avremmo di fronte almeno un pareggio invece di un -280 M€? Sinceramente non credo che dopo 4 anni di esperienza con AF al fianco, sia pensabile che i vertici dell'azienda siano ad un tale livello di incapacità. Se sono arrivati ai provvedimenti draconiani per tagliare i costi dei quali abbiamo discusso negli ultimi mesi, trovo difficile pensare che in precedenza non abbiano effettuato tutte le ottimizzazioni più "indolori".
Ammettiamo ora che AZ passi di mano, a prescindere da chi sia il nuovo proprietario.
Quali misure dovrebbe prendere per portare l'azienda ad essere profittevole? Perchè dobbiamo tener presente che se qualcuno comprerà AZ, lo farà nella speranza di guadagnar soldi. Cosa che partendo da -1.128 M€ di debito, da sommare all'esborso per l'acquisto e a quello per ridare "fiato" alla compagnia, credo sia tutt'altro che facile.
Il problema è che per rendere profittevole l'azienda, probabilmente sarebbe necessario sventrarla e rifondarla da zero. Nel mix flotta, nella quantità/qualità/retribuzione del personale, nella mission, nelle dimensioni, nel network. Tutto più o meno mixato in base alle informazioni disponibili per ottimizzare il tutto. Probabilmente i costi sociali non sarebbero bassi e assisteremmo ad un'ulteriore riduzione del "peso" della compagnia.
E non è detto che tutto questo sia sufficiente.
Con tutta la simpatia che posso nutrire per AZ mi domando: quanto avrebbe senso per AF, EY o chicchessia, impelagarsi in un'avventura del genere, così costosa, rischiosa e in larga misura legata alle sorti di un Paese che è in una crisi della quale non si vede la fine?
Ma che pessimismo cosmico?

Cosa potevano fare? Probabilmente non molto di più.
Flotta e Network? La crisi economica dell'Italia non aiuta, ma con un po' di soldini da investire sul lungo raggio perchè non dovrebbero riuscire?
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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Tramite CDP o al limite trenitalia.
TI mi sembra molto difficile: anche un cieco capirebbe che si tratta di un salvataggio di Stato. E a Bruxelles non sono ciechi...
Credo che invece una quota minoritaria in CDP sarebbe presentabile in sede UE. Supponiamo che CDP entri in AZ con un 20% di azioni di nuova emissione. A memoria, credo si tratterebbe di un'iniezione intorno ai 130 M€ di liquidità.
Che sarebbe senz'altro benvenuta, per carità. Ma dopo? Non si può prescindere da una ristrutturazione di AZ che la renda profittevole, altrimenti si tratta semplicemente di buttare soldi pubblici nel cexxo per guadagnare qualche mese senza risolvere minimamente il problema.
 
F

flyboy

Guest
Non sarebbe possibile per i vincoli UE sugli aiuti di stato (che dovrebbe avere almeno il 51% delle quote rispetto al 49 di EY).
Ma a prescindere dalla proprietà, vorrei capire come si possa invertire un trend così pesante. Anche ammettendo che il management attuale non sia il massimo, voglio pensare che in azienda si stia facendo tutto il possibile per risalire la china. I risultati dimostrano che per tutta una serie di motivi, l'obiettivo è stato sempre mancato nei 4 anni di gestione CAI.
Per cui viene spontanea la domanda: esiste un modello profittevole per un'AZ dimensionata più o meno come quella attuale? Con quel mix di flotta? Con quella struttura di costo? Con quelle dimensioni? con quel network?
Davvero dobbiamo pensare che se al posto di Colaninno o Ragnetti ci fossero stati altri, avremmo di fronte almeno un pareggio invece di un -280 M€? Sinceramente non credo che dopo 4 anni di esperienza con AF al fianco, sia pensabile che i vertici dell'azienda siano ad un tale livello di incapacità. Se sono arrivati ai provvedimenti draconiani per tagliare i costi dei quali abbiamo discusso negli ultimi mesi, trovo difficile pensare che in precedenza non abbiano effettuato tutte le ottimizzazioni più "indolori".
Ammettiamo ora che AZ passi di mano, a prescindere da chi sia il nuovo proprietario.
Quali misure dovrebbe prendere per portare l'azienda ad essere profittevole? Perchè dobbiamo tener presente che se qualcuno comprerà AZ, lo farà nella speranza di guadagnar soldi. Cosa che partendo da -1.128 M€ di debito, da sommare all'esborso per l'acquisto e a quello per ridare "fiato" alla compagnia, credo sia tutt'altro che facile.
Il problema è che per rendere profittevole l'azienda, probabilmente sarebbe necessario sventrarla e rifondarla da zero. Nel mix flotta, nella quantità/qualità/retribuzione del personale, nella mission, nelle dimensioni, nel network. Tutto più o meno mixato in base alle informazioni disponibili per ottimizzare il tutto. Probabilmente i costi sociali non sarebbero bassi e assisteremmo ad un'ulteriore riduzione del "peso" della compagnia.
E non è detto che tutto questo sia sufficiente.
Con tutta la simpatia che posso nutrire per AZ mi domando: quanto avrebbe senso per AF, EY o chicchessia, impelagarsi in un'avventura del genere, così costosa, rischiosa e in larga misura legata alle sorti di un Paese che è in una crisi della quale non si vede la fine?
Condivido pienamente quanto scrivi. In un post molte pagine addietro scrivevo la stessa cosa, ovvero mi domandavo, e domandavo a tutti i forumisti, quali siano le cause che hanno portato AZ ad ottenere risultati che la riportano verso la bancarotta.
E soprattutto: tenendo conto di questo momento storico, ovvero crisi e petrolio alle stelle (sintetizzo i due principali fattori congiunturali negativi) un altro Amministratore Delegato al posto di Sabelli avrebbe potuto fare meglio?

Perché, per rispondere a un post successivo al tuo che affermava: "I numeri che ho letto rappresentano in tutta la loro crudezza il totale e palese fallimento dell'operazione e della strategia CAI. Come disse qualcuno, una strategia nana per una compagnia nana in un paese nano", si consideri che i numeri vanno letti all'interno di una cornice, che è quella di un trasporto aereo che a livello Europa attraversa una crisi drammatica.
Questo non significa "mal comune, mezzo gaudio", ma se anche le grandi sono alla canna del gas, mi chiedo cosa di più e di meglio avrebbe dovutoe potuto fare AZ. E non ho una risposta.
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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Condivido pienamente quanto scrivi. In un post molte pagine addietro scrivevo la stessa cosa, ovvero mi domandavo, e domandavo a tutti i forumisti, quali siano le cause che hanno portato AZ ad ottenere risultati che la riportano verso la bancarotta.
E soprattutto: tenendo conto di questo momento storico, ovvero crisi e petrolio alle stelle (sintetizzo i due principali fattori congiunturali negativi) un altro Amministratore Delegato al posto di Sabelli avrebbe potuto fare meglio?

Perché, per rispondere a un post successivo al tuo che affermava: "I numeri che ho letto rappresentano in tutta la loro crudezza il totale e palese fallimento dell'operazione e della strategia CAI. Come disse qualcuno, una strategia nana per una compagnia nana in un paese nano", si consideri che i numeri vanno letti all'interno di una cornice, che è quella di un trasporto aereo che a livello Europa attraversa una crisi drammatica.
Questo non significa "mal comune, mezzo gaudio", ma se anche le grandi sono alla canna del gas, mi chiedo cosa di più e di meglio avrebbe dovutoe potuto fare AZ. E non ho una risposta.
In europa c'e' anche chi ha messo a segno un miliardo di utile.
 

atlantique

Utente Registrato
4 Ottobre 2008
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77
TI mi sembra molto difficile: anche un cieco capirebbe che si tratta di un salvataggio di Stato. E a Bruxelles non sono ciechi...
Credo che invece una quota minoritaria in CDP sarebbe presentabile in sede UE. Supponiamo che CDP entri in AZ con un 20% di azioni di nuova emissione. A memoria, credo si tratterebbe di un'iniezione intorno ai 130 M€ di liquidità.
Che sarebbe senz'altro benvenuta, per carità. Ma dopo? Non si può prescindere da una ristrutturazione di AZ che la renda profittevole, altrimenti si tratta semplicemente di buttare soldi pubblici nel cexxo per guadagnare qualche mese senza risolvere minimamente il problema.
Sono d'accordo con la tua ultima affermazione,si tornerebbe al vecchio sistema AZ-LAI.
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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Ma che pessimismo cosmico?
Onesta analisi, con tutti i miei limiti.
Cosa potevano fare? Probabilmente non molto di più.
Flotta e Network? La crisi economica dell'Italia non aiuta, ma con un po' di soldini da investire sul lungo raggio perchè non dovrebbero riuscire?
Spero che tu abbia ragione. Vedere AZ che sta lentamente affondando con tutta la sua bella flotta nuova, i miglioramenti del servizio e la speranza di continuare ad avere una compagnia di dimensioni adeguate all'Italia, è una cosa che fa male.
 

janmnastami

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I numeri sono pesantissimi, sia sul fronte della perdita netta sia per quanto riguarda la liquidità disponibile.

Credo però che Ragnetti paghi colpe non sue.
 

EI-DSF

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Non capisco perché se la prendono con Ragnetti! È arrivato all'inizio della stagione estiva 2012, quindi non gli si possono imputare colpe per il primo semestre, quello del disastro...
Il terzo trimestre registrava utili, il quarto in pareggio (cosa che non accadeva da secoli), il primo di quest'anno che sembra in linea con le attese, secondo me ha lavorato molto bene!!
 

belumosi

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Condivido pienamente quanto scrivi. In un post molte pagine addietro scrivevo la stessa cosa, ovvero mi domandavo, e domandavo a tutti i forumisti, quali siano le cause che hanno portato AZ ad ottenere risultati che la riportano verso la bancarotta.
E soprattutto: tenendo conto di questo momento storico, ovvero crisi e petrolio alle stelle (sintetizzo i due principali fattori congiunturali negativi) un altro Amministratore Delegato al posto di Sabelli avrebbe potuto fare meglio?

Perché, per rispondere a un post successivo al tuo che affermava: "I numeri che ho letto rappresentano in tutta la loro crudezza il totale e palese fallimento dell'operazione e della strategia CAI. Come disse qualcuno, una strategia nana per una compagnia nana in un paese nano", si consideri che i numeri vanno letti all'interno di una cornice, che è quella di un trasporto aereo che a livello Europa attraversa una crisi drammatica.
Questo non significa "mal comune, mezzo gaudio", ma se anche le grandi sono alla canna del gas, mi chiedo cosa di più e di meglio avrebbe dovutoe potuto fare AZ. E non ho una risposta.
Sono d'accordo.
 

claudietto

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4 Dicembre 2008
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Per cui viene spontanea la domanda: esiste un modello profittevole per un'AZ dimensionata più o meno come quella attuale? Con quel mix di flotta? Con quella struttura di costo? Con quelle dimensioni? con quel network?

Il problema è che per rendere profittevole l'azienda, probabilmente sarebbe necessario sventrarla e rifondarla da zero. Nel mix flotta, nella quantità/qualità/retribuzione del personale, nella mission, nelle dimensioni, nel network. Tutto più o meno mixato in base alle informazioni disponibili per ottimizzare il tutto. Probabilmente i costi sociali non sarebbero bassi e assisteremmo ad un'ulteriore riduzione del "peso" della compagnia.
E non è detto che tutto questo sia sufficiente.
Con tutta la simpatia che posso nutrire per AZ mi domando: quanto avrebbe senso per AF, EY o chicchessia, impelagarsi in un'avventura del genere, così costosa, rischiosa e in larga misura legata alle sorti di un Paese che è in una crisi della quale non si vede la fine?
Non credo si potesse fare molto di piú. La flotta é OGGI quanto di meglio ci sia sul mercato: Embraer come regional, "A320 family" nuovissimi per il corto medio raggio, 332 e 772 per il lungo, gli aerei che tutti vorrebbero avere come mix di capacitá, missione ed efficienza!
L' hard product é anch' esso ai vertici (in J su tutta la flotta, sui 332 anche in Y), cosí come il food.
Cosa manca per farne una compagnia di successo? Network? Probabilmente. Reputazione? Senza dubbio. Un hub come ZRH? Aiuterebbe. Un azionariato con spalle piú larghe e visione di lungo / lunghissimo termine (Quanto ci hanno messo EK e EY a produrre i primi utili? e a fronte di quali investimenti)? Forse. Il vero grande problema? A mio avviso é il costo del lavoro. Chi riesce a fare utili lo fa in contesti dove il cuneo fiscale é basso o nullo (Emirati e Turchia su tutti) sia per il personale di volo che per quello di terra e della manutenzione. Siccome questo NON si puó cambiare, io dubito che in Italia esista un modello profittevole per un'AZ (per rispondere alla tua domanda).

My two cents
 

atlantique

Utente Registrato
4 Ottobre 2008
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I numeri sono pesantissimi, sia sul fronte della perdita netta sia per quanto riguarda la liquidità disponibile.

Credo però che Ragnetti paghi colpe non sue.
Io credevo che il rosso si sarebbe fermano a -180.
Ragnetti non c'entra niente secondo me si e' trovato in mezzo a una situazione gia' fatta.
Non dimentichiamoci che il 2011 si era chiuso con un quasi pareggio anche e soprattutto grazie a 100 milioni, se non ricordo male,di introiti straordinari,che si sono visti poi nel bilancio successivo.
 
Stato
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