Onestamente non me la sento di crocificcere AF/KL per come hanno limitato Az sul nord Atlantico.
Chiaramente i cugini francesi stavano facendo i loro interessi. Vuoi per un forte senso di nazione che loro hanno e noi no (beati loro), vuoi per una visione sindacale invidiabile (a ribeati loro) e da ultimo perchè, da che mondo è mondo, chi mette i soldi decide, mai si sarebbero limitati le capacità da Cdg e da Schipol per far posto ad Az. Era ovvio che il destino della nostra compagnia fosse quello di sopravvivere con la propria piccola nicchia di mercato all'ombra dei Campi Elisi.
E questo si è riflettuto in tutto ciò che è stato firmato e che ci vincolerà fino al 2022. Anzi, tutto sommato troppo bene è andata.
Ciò che non è ovvio è come chi in Italia abbia permesso tutto questo ne sia uscito indenne. Se lacci e lacciuoli vincolano ora qualsiasi crescita di Az è perchè qualche italico protagonista l'ha permesso. Non prendiamocela coi francesi, ma con chi a Roma (e Milano direi) hanno servito oltralpe il piatto servito caldo.
Mi piace ricordare che colui che diede una prima "botta" al lungo raggio di Alitalia all'indomani dell'11 settembre 2001 con la chiusura di Rio, Hong Kong, Pekino (ma quante volte sono che riapre questo scalo??!?) si chiamava Mengozzi, allora AD della compagnia. Oltre al fatto di essere stato condannato insieme a Cimoli, pochi sanno che il 27 settembre 2006 tale personaggio venne insignito della Legion d'Onore (
http://www.travelnostop.com/NEWS_de...onsegnata-a-mengozzi-la-legion-donore&i=23831). È da allora che si stava traghettando l'attività di volo ai francesi.
Mi piace ricordare che questi orecchi, non più di due anni fa, nei mesi che precedevano la nascita di Sai, hanno sentito da un super top manager, tuttora in azienda (!!!), lungi dall'esser travolto dal cambio di governance, che il giusto e naturale approdo per Az sarebbe stato l'integrazione con Af e che invece Ey ci avrebbe limitati esclusivamente al Sud America ed all'Africa, che gli emiratini sarebbero stati il padrone sbagliato. Era ben diffuso a vari piani (politici, "confindustriali" ed aziendali), radicato e soprattutto veniva da lontano il disegno di servire tale azienda agli interessi dei francesi.
Ciò che è grave, a mio avviso, è che tali personaggi non hanno pagato (Mengozzi e Cimoli per argomentazioni diverse), anzi taluni siedono indisturbati nei piani alti dell'azienda ancora oggi, nonostante le non celate idee pro Parigi.
Chiudo, mi domando se a parti invertite, i francesi avrebbero mai permesso la cessione di milioni di passeggeri e di ore di volo agli italiani. Ne dubito.