Thread Alitalia da marzo 2013


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md80

Bannato
4 Gennaio 2011
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Che le cose non stiano andando per il verso giusto non ci sono dubbi. Il management ha fatto anche errori strategici, e i capitani hanno investito troppo poco per poter far crescere l'azienda sana. Nel mentre c'è stata una crisi che ha colpito l'italia in modo estremamente duro (vedi anche i problemi in Spagna con IB). Se Az (cai) fosse nata in un periodo di congiuntura favorevole, probabilmente avrebbe ottenuto risultati positivi nell'esercizio 2011, i debiti sarebbero stati minori (meno interessi da pagare) etc.. Idem se fosse nata con una dotazione di capitale adeguato. C'è anche da dire che la vecchia AZ riusciva a perdere in periodi di crescita economica.

Per quanto possa infastidirti la difesa ad oltranza di farfallina, ti faccio notare che le tue argomentazioni, di segno opposto, sono un disco altrettanto rotto, soprattutto quando accusi chi la pensa diversamente da te di prendere stecche, di lavorare dietro compenso etc..

se mi nonno c`aveva tre palle era un flipper...( riguardo alla parte sulla crisi). IL fatto che la vecchia LAI perdesse di più ( opinabile) non mi sembra un vanto...tanto purtroppo siamo alla resa dei conti e non ci resta che aspettare ( poco)!
 

Edoardo

Moderatore
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16 Settembre 2011
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555
managggiament con tre ''g'' per enfatizzare la grande competenza dei suddetti mega mannnaggerr! capisco che può essere difficile da comprendere ma se tu andassi a roma più spesso sapresti a che tipo di pronuncia mi riferisco! vai bello vai..
Impara a leggere prima di scrivere cavolate.
Ti ringrazierebbe metà forum.
 
F

flyboy

Guest
Ho letto con molto divertimento i post che si sono succeduti quest'oggi che sparano a zero contro l'AD AZ additandogli le colpe del fallimento perché non era del settore.
Vorrei ricordare alcuni fatti:
- La nuova AZ è nata con un capitale risicatissimo;
- La compagine azionaria della nuova AZ è composta da persone che non sono per nulla interessate al mondo dell'aviazione. Si sono imbarcate in tale impresa solo perché speravano parallelamente di ottenere un qualche vantaggio nel settore che caratterizza il loro core business con un do ut des, e non vedono l'ora di mollare la patata bollente prima possibile;
- per rendere più solida la nuova AZ si è proceduto ad un merge con AP. Tuttavia questo ha portato a dover sborsare rate di leasing poco favorevoli verso la società dell'attuale Presidente, pur potendo disporre in tal modo di macchine nuove in tempi brevissimi;
- Il Piano Fenice si basava su logiche di mercato superate dal tempo e dalla concorrenza delle low cost;
- E' subentrata una imprevedibile crisi che ha deflagrato il mercato.

Ora, tutti i fatti descritti mettono in luce che chiunque avesse preso in mano la nuova azienda avrebbe di certo potuto far di meglio, ma non in modo sostanziale perché i problemi elencati sono purtroppo di carattere strutturale e congiunturale.
Anziché attaccare Farfallina a tempo perso, o peggio, scrivere "ma io l'avevo detto e previsto!" (di oracoli a Delfi ce n'è già stato uno e basta e avanza), sarebbe interessante e costruttivo fare un discorso elencando concretamente cosa bisognava fare per non andare in rosso. Scrivete quali azioni bisognava intraprendere e dimostrate che con esse AZ sarebbe in attivo.
Altrimenti è sterile polemica per passare la domenica pomeriggio.
 

belumosi

Socio AIAC 2025
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10 Dicembre 2007
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In CAI sicuramente sono stati fatti errori, ma quando a fine 2010 Sabelli propose con lungimiranza l'integrazione il AF, sfruttando il momento propizio nel quale AZ migliorava di giorno in giorno e la crisi sembrava passata, ricevette un coro di no, a partire da quello di Colaninno, Perchè la priorità assoluta era mantenere l'italianità della compagnia.

Alitalia, l'annuncio dell'ad Sabelli:
«Nel 2013 fusione con AirFrance»


Il dirigente: è una mia opinione personale. Coro di no, da Colaninno a Berlusconi: la compagnia resti italiana

ROMA - L'amministratore delegato di Alitalia Rocco Sabelli farà una raccomandazione agli azionisti di Alitalia di costruire una fusione con Air France per «confluire in un aggregato più grande». È questa la «proposta personale» che lo stesso Sabelli presenta a Bruno Vespa nel nuovo libro del giornalista Rai in uscita venerdì. Sabelli ha detto a Vespa che nel 2011 la compagnia avrebbe raggiunto il break even, tornando ad assicurare i collegamenti aerei diretti con Rio de Janeiro e con la Cina, e realizzando una progressiva integrazione funzionale con Air France e, per le rotte transatlantiche, con l'americana Delta.
LA FUSIONE CON AIR FRANCE - E alla domanda di Vespa se nel 2013, quando gli azionisti saranno liberi di vendere a chiunque le loro quote, Air France avrebbe assunto il controllo di Alitalia, ha risposto: «La mia opinione personale, che trasformerò in una raccomandazione agli azionisti, è di costruire un merger (fusione) tra le due compagnie per confluire in un aggregato più grande. L'azionariato che controlla Air France è per il 14% in mano al governo francese e per il 12% in mano al personale. Non è detto che i nostri soci non possano avere una partecipazione sull'aggregato, se non superiore a quella del primo azionista, almeno del secondo, in modo da mantenere a un livello rilevante il peso della proprietà italiana».
«ALITALIA RESTI ITALIANA» - Immediate le reazioni alle parole di Sabelli. Da Colaninno a Berlusconi ad Epifani, passando per il sindaco di Roma Alemanno: da tutti un coro di no alla fusione della compagnia di bandiera con la compagnia francese. Il presidente di Alitalia Colaninno non conosceva il progetto dell'ad: «Può essere un pensiero di Sabelli, ma non è condiviso dagli azionisti. Ne vengo a conoscenza solo in questo momento». E, sempre nel libro di Vespa, il presidente del Consiglio conferma: «Alitalia deve restare italiana». Interviene anche il leader della Cgil Guglielmo Epifani: «Chiarisca Alitalia, chiarisca il governo». E all'ad Sabelli dice: «Chiarisca Sabelli quello che ha detto, altrimenti c'è il sospetto che tutta questa operazione sia stata fatta per prendere tempo. Se si doveva fare la fusione allora andava fatta due anni fa». Per Epifani l'ipotesi dell'Ad di Alitalia «è una cosa che crea inquietudine. C'è stata spiegata - ricorda- l'italianità, il made in Italy, l'interesse nazionale. Se si deve arrivare alla fusione con Airfrance - tanto valeva arrivarci prima».

«FIUMICINO HUB INTERNAZIONALE» - Il sindaco Alemanno aggiunge: «Tutti gli sforzi fatti fino ad ora dal Governo italiano erano e sono finalizzati a mantenere la compagnia di bandiera in mani italiane. Questi sforzi non possono essere traditi perché hanno pesato notevolmente sulle tasche dei contribuenti. Inoltre un cambio così forte nell'assetto azionario di Alitalia potrebbe avere esiti imprevedibili rispetto alle potenzialità, allo sviluppo e alla gravitazione geografica della compagnia. Alitalia deve rimanere italiana con Fiumicino come hub internazionale».
«LEGA AVEVA RAGIONE» - «Quando la Lega denunciava che dietro il dehubbing di Alitalia da Malpensa e dietro la cordata degli eroi italiani c’era il retropensiero di consegnare tutto ad Air France, evidentemente non si sbagliava». E’ quanto dichiara il vice ministro della Lega Nord alle Infrastrutture e trasporti, Roberto Castelli, in merito alle ultime dichiarazioni dell’ad di Alitalia, Rocco Sabelli. «L'ingegner Sabelli - aggiunge Castelli - dimostra di avere quantomeno il dono della sincerità. Siamo costretti a chiedere - dice l’esponente leghista - chi nel nostro governo sta bloccando la richiesta di Air Singapore di poter utilizzare lo scalo di Malpensa come scalo intermedio nella sua tratta Singapore-New York. Sarebbe questo un grande vantaggio per gli operatori padani che qualcuno a Roma sta bloccando». «Il governo ha speso molto per salvare Alitalia. Non possiamo consegnarla, una volta risanata, ad Air France, che vuole Malpensa aeroporto di serie B. Non possiamo non notare senza preoccupazione che lo stesso impianto finanziario di Alitalia si ritrova in Ntv, con Sncf proprietaria del 20% del capitale sociale ed evidentemente pronta ad impadronirsene, nel caso in cui l`operazione abbia successo».
Redazione online
02 novembre 2010

http://roma.corriere.it/roma/notizi...sabelli-fusione-airfrance-1804080049079.shtml
 

Dr Gio

Utente Registrato
Ho letto con molto divertimento i post che si sono succeduti quest'oggi che sparano a zero contro l'AD AZ additandogli le colpe del fallimento perché non era del settore.
Vorrei ricordare alcuni fatti:
- La nuova AZ è nata con un capitale risicatissimo;
- La compagine azionaria della nuova AZ è composta da persone che non sono per nulla interessate al mondo dell'aviazione. Si sono imbarcate in tale impresa solo perché speravano parallelamente di ottenere un qualche vantaggio nel settore che caratterizza il loro core business con un do ut des, e non vedono l'ora di mollare la patata bollente prima possibile;
- per rendere più solida la nuova AZ si è proceduto ad un merge con AP. Tuttavia questo ha portato a dover sborsare rate di leasing poco favorevoli verso la società dell'attuale Presidente, pur potendo disporre in tal modo di macchine nuove in tempi brevissimi;
- Il Piano Fenice si basava su logiche di mercato superate dal tempo e dalla concorrenza delle low cost;
- E' subentrata una imprevedibile crisi che ha deflagrato il mercato.

Ora, tutti i fatti descritti mettono in luce che chiunque avesse preso in mano la nuova azienda avrebbe di certo potuto far di meglio, ma non in modo sostanziale perché i problemi elencati sono purtroppo di carattere strutturale e congiunturale.
Anziché attaccare Farfallina a tempo perso, o peggio, scrivere "ma io l'avevo detto e previsto!" (di oracoli a Delfi ce n'è già stato uno e basta e avanza), sarebbe interessante e costruttivo fare un discorso elencando concretamente cosa bisognava fare per non andare in rosso. Scrivete quali azioni bisognava intraprendere e dimostrate che con esse AZ sarebbe in attivo.
Altrimenti è sterile polemica per passare la domenica pomeriggio.
Sottoscrivo in pieno e quoto.
 

Edoardo

Moderatore
Utente Registrato
16 Settembre 2011
5,957
555
Togli il pare e con questa siamo a 3 rotte di lungo raggio in meno questa estate FCO-PEK chiusa, FCO-FOR e MXP-MIA che al momento diamo per sospese visto che non è chiaro se riprenderanno o meno la prossima winter.
Veramente la MXP-MIA è stata confermata dal 27 Ottobre.
 

davidaz68

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23 Ottobre 2006
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firenze.
- Dici che le hanno perse tutte? Il nuovo CT non lo cercano mica con un sondaggio fra i 50 milioni di CT.
- E' errato quello che dici, questi giocano perchè ci hanno messo i propri soldi, magari pure controvoglia. Gli italiani hanno pagato per il fallimento del carrozzone statale usato come bacino elettorale ed i generosi ammortizzatori sociali. Poi ci si può raccontare che i 3 miliardi lo Stato li ha regalati ai capitani, ma in realtà ci ha pagato altro.
- Direi che è meglio se vai a fare un ripassino sul diritto fallimentare.
- Sono imprenditori, mica benefattori, per quello sbagliato compagnia.
-Confermo, dico che le hanno perse tutte, sono partiti con zero debiti e dopo 4 anni hanno passato il miliardo di buco, a fine 2012 c 'erano 75 milioni in cassa comprese linee di credito inutilizzate, il che vuol dire casse vuote, non c'e' bisogno di studiare il diritto fallimentare. nessuna azienda "normale" sarebbe andata avanti.
-Gli AD li sceglieva la politica ora li sceglie Colaninno, ma non mi sembra che visti i risultati sia cambiato un gran che
-I tre miliardi, pagati anche da te, hanno consentito ai patrioti di partire con zero debiti, quindi e' vero, hanno pagato i vecchi debiti, o parte di quelli ma di solito chi compra un azienda se li acolla e non e' stato cosi', perche' si sono inventati che non c'e' continuita' aziendale fra az e cai. In fondo come dargli torto, hanno soltanto lo stesso nome, lo stesso marchio, gli stessi aerei, gli stessi dipendenti, usano gli stessi diritti di traffico, gli stessi slot, gli stessi programmi frequent flyer, ecc ecc ecc.
- Sono imprenditori.......qui ti prego, mi rifiuto di rispondere ma ti invito a leggere "Capitani Coraggiosi" di Gianni Dragoni o "Patrioti con le Ali" di Felice Saulino cosi' potrai chiarirti una volta per tutte il perche' questi signori sono entrati in cai e sopratutto quanto hanno pagato di tasca loro per farlo.

A scanso di equivoci ti dico che ho lavorato in AZ per 13 anni, e nonostante sia stato cacciato perche' volavo su un aereo che a CAI non serviva (l'MD11), e quindi consentimi di avere in corpo una rabbia che probabilmente non se andra' mai, se questa azienda ce la fa, si ingrandisce e fa il culo a tutti sono il primo a essere contento perche' non vorrei mai che sul mercato estero si riversassero un altro migliaio di piloti chiudendo anche quei pochi buchi che sono rimasti. Questo per dirti che non faccio il tifo affinche' tutto salti per aria, ma purtroppo non vedo molte vie d uscita.
 

Dr Gio

Utente Registrato
Ho viaggiato tre giorni fa da FCO a JFK con AZ in Classica Plus. Volo AZ610 operato con A330. Devo dire, servizio ottimo, sono rimasto colpito pero' dal load factor del volo:
- Magnifica piena a meta' (la prima cabina pare abbastanza piena, la seconda completamente vuota, tranne un pilota in transito come passeggero)
- Classica Plus quasi completamente vuota: eravamo meno di 10 passeggeri su 21 posti
- Classica quasi completamente FULL (facendo una passeggiata, mi sembra di avere visto un paio di posti vuoti soltanto)

In Classica Plus vi erano evidentemente diversi upgrade, almeno quattro, di cui due assolutamente indecorosi - due persone cafonissime, che hanno anche fatto una telefonata molto sguaiata per ringraziare una tale Maruska per "l'aiuto" ricevuto all'ultimo momento per l'upgrade insperato, piu' un paio di turisti stranieri che hanno scelto di fare upgrade a pagamento davanti ai miei occhi.

Insomma anche il mio volo sembra confermare un trend di cui si era letto sul forum: la Classica Plus e' difficile da vendere, e forse ben venga la riconfigurazione dei 330 se serve a ridurre posti in Magnifica e Classica Plus in soprannumero e vendere piu' posti economy.

Servizio in classica plus a mio parere eccellente (non avevo mai provato prima questa classe con AZ):
- poltrona molto piu' comoda e piu' larga dell'economy (ma ovviamente lontana dalla Magnifica, ma anche il prezzo e' lontano dalla Magnifica)
- ovviamente ampio schermo touch-screen e buon IFE (ma credo che la Classica+ abbia sempre un buon IFE, anche sui B777, al contrario della economy)
- luce di lettura carina ed orientabile (anche se non utilissima secondo me)
- servizio di bordo strepitoso, con assistenti di volo gentilissimi ma soprattutto sempre presenti - un altro mondo rispetto alla classe bestiame dietro
- bicchiere di prosecco di benvenuto a bordo
- menu differenziato per la Classica Plus molto buono
- la cosa che ho apprezzato di piu': la pace e la tranquillita' di viaggiare in una cabina separata e tranquilla, con buono spazio (e non solo perche' era vuota) e senza distrazioni e altri passeggeri molesti.

Il capretto servito nel menu Toscana era eccellente. Assolutamente colpito, i miei complimenti ad AZ. Il vino rosso invece faceva schifo. Lo snack servito prima di atterrare a New York scialbo e senza grande appeal.

Nel complesso, un servizio molto buono, se Alitalia riesce a prezzarla bene e farla conoscere, la Classica Plus si puo' vendere bene e puo' fidelizzare clienti che non possono permettersi la business ma vogliono un prodotto di qualita'.
 

Veolia

Utente Registrato
10 Settembre 2006
4,745
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Ho letto con molto divertimento i post che si sono succeduti quest'oggi che sparano a zero contro l'AD AZ additandogli le colpe del fallimento perché non era del settore.
Vorrei ricordare alcuni fatti:
- La nuova AZ è nata con un capitale risicatissimo;
- La compagine azionaria della nuova AZ è composta da persone che non sono per nulla interessate al mondo dell'aviazione. Si sono imbarcate in tale impresa solo perché speravano parallelamente di ottenere un qualche vantaggio nel settore che caratterizza il loro core business con un do ut des, e non vedono l'ora di mollare la patata bollente prima possibile;
- per rendere più solida la nuova AZ si è proceduto ad un merge con AP. Tuttavia questo ha portato a dover sborsare rate di leasing poco favorevoli verso la società dell'attuale Presidente, pur potendo disporre in tal modo di macchine nuove in tempi brevissimi;
- Il Piano Fenice si basava su logiche di mercato superate dal tempo e dalla concorrenza delle low cost;
- E' subentrata una imprevedibile crisi che ha deflagrato il mercato.

Ora, tutti i fatti descritti mettono in luce che chiunque avesse preso in mano la nuova azienda avrebbe di certo potuto far di meglio, ma non in modo sostanziale perché i problemi elencati sono purtroppo di carattere strutturale e congiunturale.
Anziché attaccare Farfallina a tempo perso, o peggio, scrivere "ma io l'avevo detto e previsto!" (di oracoli a Delfi ce n'è già stato uno e basta e avanza), sarebbe interessante e costruttivo fare un discorso elencando concretamente cosa bisognava fare per non andare in rosso. Scrivete quali azioni bisognava intraprendere e dimostrate che con esse AZ sarebbe in attivo.
Altrimenti è sterile polemica per passare la domenica pomeriggio.
quoto in pieno.

mi permetto solo di aggioungere che il primo errore e' pensare che una regional come Caiaz con qualche lungo raggio messo li', possa stare in piedi da sola, come mai peraltro ha fatto, in un mercato che necessita di razionalizzazioni e concentrazioni per fronteggiare crisi.
il crollo della domanda interna ha fatto il resto.
e' questione di poco comunque
 

bombatutto

Bannato
2 Ottobre 2011
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Che le cose non stiano andando per il verso giusto non ci sono dubbi.
Che e' un eufemismo per dire che le cose vanno male.

Il management ha fatto anche errori strategici, e i capitani hanno investito troppo poco per poter far crescere l'azienda sana.
Come sempre io penso che l'errore sia a monte. Il piano fenice non ha fuzionato. Ma era chiaro fin dall'inizio. Come sempre dico, mettere 100 aerei al prato ha un suo prezzo, ovvero quello di lasciare spazio ai competitors lowcost che in italia, volutamente con la i minuscola, trovano terreno fertile.
Anche la destrutturazione di AZ, ovvero non una ristrutturazione ma una riduzione proporzionale dei dip/macch, ha giocato il suo ruolo. All'inizio il piano fenice, per sostenere la nuova struttura, indicava ricavi per 4,2/ 4,5 mld di euro. Mi sembra si siano attestati invece al di sotto di circa un 30%.
E' ovvio che, se i ricavi non sono quelli sul quale si e' basato il piano industriale, allora le perdite saranno piu' o meno costanti. Ed infatti.
Tutti dicono che c'e' la crisi, ed e' vero, ma fino al 2011 i passeggeri negli aeroporti italiani sono stati in aumento, l'ho letto proprio qui sul forum, mentre in az i ricavi sonon stati in caduta libera. Quindi non sono d'accordo con te a dare la colpa solo alla crisi.

Cosa si sarebbe potuto fare? A parte la ovvia risposta "non fare tutto cio' che e' stato fatto", direi che in primis la politica non si sarebbe dovuta intromettere falsando la trattativa AF. L'integrazione con AP non si sarebbe dovuta fare, ed infatti ai francesi non interessava. Il rinnovo della flotta per fare un network basato sul nazionale non si doveva fare in tempi cosi brevi ma in maniera piu' graduale a seconda dei ricavi. Si sarebbe dovuto investire sul lungo raggio da roma e da Milano. Nel 2009 mi ricordo che dissero che il lungo raggio non era il business adatto, ed ora a Roma ci ritroviamo il 380 emirates. Il rapporto dip/macchina sarebbe dovuto diminuire invece si scelse di aprire il conflitto con quei quattro gatti dei sindacati piloti, ai quali si accollarono tutte le colpe che fa sempre bene al morale del popolo, e ci si accordo' con i confederali che, come era ovvio, avevano la maggiorpartre degli iscritti nella forza di terra. Il risultato e' che adesso c'e' esattamente lo stesso numero di dipendenti per macchina del 2008 precai. Come si sarebbe potuto fare? Tenendo macchine oppure licenziando la gente di terra.
L'integrazione con le altre compagnie si sarebbe dovuta studiare meglio. Mantenere cinque AOC, e quindi cinque strutture, per mantenere gli slot ha un costo. Infine i 200.000 euro per fare la convenction dove si sanci' la lotta alle lowcost e la moltiplicazione dei pani e dei passeggeri, si sarebbero potuti devolvere ad Emergency. Certamente la figura sarebbe stata migliore.


Ora AZ e' strutturata male, con un network a fasi alterne che alla lunga non fa altro che dirottare i passeggeri verso altre compagnia piu' stabili. Una flotta completamente in leasing che costa e un bisogno disperato di ridurre i costi a tutti i livelli. I soldi per investire ed invertire la rotta, non ce ne sono.E' gia' tanto che si rimedi qualche milione di euro per tamponare le falle fino all'estate ma dopo, chi lo sa? Io sono convinto che AF, se comprera', lo fara' solo per la parte AZ core e nemmeno tutta. CYL non gli serve e nemmeno AP.

In ogni caso, qualsiasi CEO venga ora, poco o nulla potra' fare se non cercare di traghettare quello che resta della compagnia verso qualche altro compratore di buona volonta'. Cosa ben diversa da quello che promisero quattro anni fa, che poi e' quello che io e gli altri "dischi rotti" critichiamo.
 

naplover

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19 Agosto 2009
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Poggiomarino - NAP
In Classica Plus vi erano evidentemente diversi upgrade, almeno quattro, di cui due assolutamente indecorosi - due persone cafonissime, che hanno anche fatto una telefonata molto sguaiata per ringraziare una tale Maruska per "l'aiuto" ricevuto all'ultimo momento per l'upgrade insperato, piu' un paio di turisti stranieri che hanno scelto di fare upgrade a pagamento davanti ai miei occhi.
Riesci anche a dirci quanto hanno speso (i turisti) chiedendo questo upgrade?
 

AC143

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16 Gennaio 2013
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Il punto però è che qua (e non parlo solo di aviazione) non siamo più di fronte a una crisi. Che c'è ed è innegabile. Secondo qualcuno è peggio di quella del '29 (secondo me l'unica differenza è che chi dice queste cose nel '29 non c'era...mah). Ma crisi presuppone un momento negativo in un andamento dell'economia ciclico. Qua invece non è (solo) una crisi, ma uno scenario economico mondiale completamente modificato, con outlook di ulteriore riduzione della forbice tra primo mondo (Europa e Usa) e secondo (Asia). E nessuno sa cosa fare per rinnovare un business tradizionale che non è più remunerativo: a parte il caso patologico di AZ, non mi pare che anche mostri sacri come BA o AF stiano andando granché bene...quanto meno rispetto al passato più recente. Almeno loro però stanno tentando di reagire. Qua in AZ, come del resto in Italia, si sta traccheggiando alla grandissima quando servirebbero risposte urgenti, come dice Squinzi...
 

Francesco.B.

Utente Registrato
24 Marzo 2009
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In Classica Plus vi erano evidentemente diversi upgrade, almeno quattro, di cui due assolutamente indecorosi - due persone cafonissime, che hanno anche fatto una telefonata molto sguaiata per ringraziare una tale Maruska per "l'aiuto" ricevuto all'ultimo momento per l'upgrade insperato, piu' un paio di turisti stranieri che hanno scelto di fare upgrade a pagamento davanti ai miei occhi.
Ma non si chiama Maruska quella ex assistente AZ diventata famosa durante le proteste contro CAI, che poi si era candidata con Di Pietro e da poco è finita indagata in una delle inchieste sui rimborsi ai consiglieri regionali?
 
Stato
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