Thread Alitalia da ottobre 2018


Stato
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Farfallina

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23 Marzo 2009
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L’unica arma contrattule in Europa del governissimo è che siamo troppi e consumiamo troppo per essere trattati come la Grecia.
E che questi sono più pazzi di Tsipras che dopo aver minacciato il suicidio si è fatto scudisciare dalla sora Merkel in quanto la Grecia era sostanzialmente ininfluente nella situazione pre trump e bre exit.
I nostri eroi hanno l'unica arma dell'implosione dell'UE che una ital-exit potrebbe propiziare o comunque fare decisamente male all'economia UE. L'altro punto su cui puntano, secondo me a torto i verdi (i gialli non hanno sufficiente visione strategica) è di diventare i cavalier serventi del nuovo leader maximo Viktor Orban, e puntare a farsi fare concessioni in cambio di appoggio politico.
 

Dancrane

Amministratore AC
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10 Febbraio 2008
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Milano
A naso, Gianfilippo Cuneo mi pare che un pizzico di esperienza da vendere ne abbia.
Opinione personale.
 

ripps

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17 Giugno 2017
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BRUXELLES, 18 ottobre (Reuters) - La numero uno dell’Antitrust europeo Margrethe Vestager ha chiesto all’Italia se Alitalia paga gli interessi sul prestito da 900 milioni di euro garantito dallo Stato alla compagnia lo scorso anno per mantenerla a galla in attesa di un compratore.

Alitalia è stata posta in amministrazione straordinaria lo scorso anno e da quel momento è cominciata la ricerca di un compratore. Il nuovo governo Lega - Movimento 5 Stelle intende ora mantenerla in mano pubblica.

La Commissione europea ha aperto un’indagine sul caso in aprile, per verificare se il prestito rispettasse le regole Ue sugli aiuti di Stato, mirate a evitare vantaggi indebiti per le compagnie.

Rispondendo a una domanda di un parlamentare al Parlamento europeo, Vestager ha detto di essere in cerca di maggiori informazioni sulla vicenda.

“Alle autorità italiane è stato chiesto di fornire chiarimenti su diverse questioni, compreso se gli interessi sul prestito da 900 milioni siano stati pagati allo Stato”, ha detto in una replica scritta.

“Quando lo Stato è un creditore e rinuncia o non riesce a reclamare l’interesse su un prestito, si può configurare un aiuto di Stato nel momento in cui il comportamento non è quello di un creditore diligente in un contesto di economia di mercato”, ha spiegato Vestager.

Il ministero dell’Economia e delle Finanze non è stato disponibile per un commento, mentre Alitalia non ha voluto commentare. Alitalia dovrebbe ripagare il prestito se questo fosse valutato come aiuto di Stato illegale. Il prestito dovrà essere restituito entro il 15 dicembre.
 

D960

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19 Aprile 2014
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Ad AZ serve una drastica ottimizzazione (compresi tagli dolorosi sul costo del lavoro che ora paiono inevitabili dopo che per mesi mi avete detto che andava bene così), servono pesanti investimenti per impostare una dimensione di lungo raggio (e relativi bilaterali) equilibrata (si può prendere ad esempio IB) e serve sviluppare una robusta rete feed (a MXP con LIN aperto e low cost non è fattibile come testimonia anche QR per IG) e serve spostare tutto quanto è sensato in una vera branca low cost (anche quanto fatto in IB insegna), con costi che puntino sempre più alle migliori low cost perché le chiacchiere sulla cattivona FR o sui contratti da fame di Volotea sono interessanti ma alla fine la concorrenza è quella e li prima o poi si sbatte.
Spostare direttamente corto/medio raggio su una sorta di Alitalia Express e avere il brand Alitalia solo sul lungo e per destinazioni sopra le tre/quattro ore dici? E Alitalia Cityliner che fine fa?
 

SkyNomad

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Articolo di Gianfilippo Cuneo sul sole 24 ore di oggi dove si analizzano i problemi di Alitalia: sono in gran parte d'accordo, tuttavia non condivido la parte in cui definisce l'hub di Roma "disfunzionale" per servire le rotte del Nord Atlantico a causa della "posizione periferica" e immagina la futura Alitalia "focalizzata su poche rotte con un hub a Milano"
Infatti, quando sono arrivato a Delhi ai primi di settembre, la speaker ha ringraziato di aver scelto “Alitalia e Delta”. Forse qualche passeggero da oltreoceano c'era...

Comunque, trovo assurdo il discorso dell'andare a sud: New York è alla latitudine di Napoli, anzi, qualche minuto in meno (NY 40°42'51" N , NA 40°51′22″ N). Il tempo di volo è in effetti più basso da aeroporti che si trovano più a ponente, come CDG o FRA, però è anche maggiore il tempo per raggiungerli, ed allora per il Nord Italia entra in ballo il tempo di connessione, che potrebbe colmare il gap. Ma per l'Italia meridionale, l'est europeo, buona parte dell'Africa e l'Asia il fatto che sia meridionale o non è influente o è un vantaggio. Forse l'Autore non si è ancora accorto che il mondo è più grande del suo quartiere.
 

Max737

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7 Febbraio 2017
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Lasciando perdere la questione nazionalizzazione che sono valutazioni già fatte mille volte qua, ritengo interessante che venga tirata fuori per l'ennesima volta la questione regionalistica lombarda che alla luce dei fatti e della situazione attuale non ha per niente senso e il problema di MXP è stato limitato grazie al fatto che sia stato aperto al low cost.
La questione MXP per come è posta nell'articolo non ha molto senso per diversi motivi:
- i pax premium non hanno nessun problema, anzi, a volare da LIN via altro hub. E la collocazione geografica dell'hub conta poco ormai nell'era globalizzata con connessione sia a terra che in volo. Fra l'altro parliamo di massimo un paio di ore di differenza fra i più favorevoli e i meno favorevoli (e non parliamo di scalo a IST per andare negli Usa) prendendo connessioni ottimizzate al massimo per tutti. Il vantaggio ci sarebbe con il volo diretto ma la comodità di LIN e l'incapacità di trovare una quadra sul collegamento ferroviario di MXP da un'unica stazione già limita il discorso e la carenza di collegamenti diretti per gli Usa da MXP fa ben capire la problematica.
- feroce concorrenza low cost a MXP e yields uccisi perfino su NYC dalla furbata di farci operare EK.
- Nord Atlantico che comunque opera in JV quindi il problema hub comodo per le connessioni nord atlantiche non ha più senso, da BLQ, VRN, VCE ecc è comunque più comodo volare via CDG o AMS che andare via terra a MXP.
Quando ho postato l'articolo avevo scritto subito che la parte dove si provava a motivare la scelta di Milano come futuro hub Alitalia non mi convinceva molto. Alcuni dei motivi sono proprio quelli che hai scritto tu. Saluti
 

Rasmus

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8 Settembre 2017
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Infatti, quando sono arrivato a Delhi ai primi di settembre, la speaker ha ringraziato di aver scelto “Alitalia e Delta”. Forse qualche passeggero da oltreoceano c'era...

Comunque, trovo assurdo il discorso dell'andare a sud: New York è alla latitudine di Napoli, anzi, qualche minuto in meno (NY 40°42'51" N , NA 40°51′22″ N). Il tempo di volo è in effetti più basso da aeroporti che si trovano più a ponente, come CDG o FRA, però è anche maggiore il tempo per raggiungerli, ed allora per il Nord Italia entra in ballo il tempo di connessione, che potrebbe colmare il gap. Ma per l'Italia meridionale, l'est europeo, buona parte dell'Africa e l'Asia il fatto che sia meridionale o non è influente o è un vantaggio. Forse l'Autore non si è ancora accorto che il mondo è più grande del suo quartiere.
O forse sa che gli yield generati dal traffico africano e asiatico, ammesso che si abbiano le capacità commerciali che servono per andarselo a prendere, valgono una frazione di quello generato in Europa.
 

DusCgn

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9 Novembre 2005
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Alitalia, la mossa di Fs: subito la proposta di acquisto del 100%

ECONOMIA*>*NEWS

Venerdì 19 Ottobre 2018*di Rosario Dimito

Piano Alitalia in due tempi. Prima Fs fa tutto da solo per rispettare i tempi, le promesse di Luigi Di Maio, le esigenze di verifica della Commissione Ue, poi si formerà la cordata con il Mef e il partner industriale. Questo il percorso delineato dal governo per contemperare tutte le esigenze. All'interno di questo quadro, si è sviluppata la riunione-fiume dalla mattina a metà pomeriggio, di mercoledì 17, a Roma, presso lo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, advisor legale dei commissari, rappresentato da Roberto Cappelli. Presenti: il top management di Fs guidato da Roberto Mannozzi, capo del bilancio (assente l'ad Gianfranco Battisti), i commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi, Stefano Paleari, affiancati dai banchieri di Rothschild, da Andrea Giorgianni di Mediobanca, ancora senza un mandato formale, e dai legali dello studio Cleary Gottlieb (Giuseppe Scassellati e Mario Siragusa) per conto di Ferrovie.
La riunione è avvenuta su più tavoli per approfondire gli aspetti tecnico-contrattuali, procedurali e finanziari. Il confronto che da lunedì 22 proseguirà senza soste, è servito per consentire alla società pubblica dell'Alta velocità di entrare in data room e avviare la due diligence. E soprattutto, nonostante manchino meno di due settimane alla scadenza del 31 ottobre fissata dalla procedura per le offerte vincolanti, rendersi conto del percorso. Uno dei punti aperti e centrali riguarda la parte economica: se cioè nell'offerta binding, Fs dovrà mettere un prezzo e ove lo mettesse, se costituisce impegno. Altro aspetto è la modalità per far entrare in cordata Mef e il partner nel rispetto del bando di gara. Altro aspetto ancora: il prestito ponte.

LE CONDIZIONI
Sarà Fs, salvo improbabili colpi di scena, a fare l'offerta vincolante per acquisire il 100% di Alitalia. Del resto l'ha fatto intendere Danilo Toninelli qualche giorno fa. «Su Alitalia penso che entro la fine di ottobre arriveranno buone notizie a partire da Fs», ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti giorni fa. «Il tavolo è sempre aperto e lo sta gestendo il ministro Di Maio» che ha assunto la regia delle manovre.
Lo schema dell'operazione è delineato, dovranno essere definiti nei prossimi giorni i dettagli, a cominciare dalla valutazione che è un particolare non da poco anche perché si incrocia con il prestito-ponte di 900 milioni in scadenza il 15 dicembre, sul quale l'Antitrust europeo tiene il faro acceso. Di Maio, quando ha indicato una settimana fa la rotta, ha fatto riferimento a una Newco con Fs, Mef e un partner industriale e una dotazione di 1,5-2 miliardi. Questa dotazione non significa, però equity, bensì risorse per il rilancio. Fs sarebbe pronta a intervenire ma non a qualunque costo e, anzi l'altro giorno, i manager avrebbero fatto intendere che il prezzo va negoziato tenendo conto del piano industriale. «L'ingresso di Ferrovie permetterebbe di lavorare al biglietto unico treno-aereo», ha detto il premier Giuseppe Conte. Ma su questo Fs e i suoi consulenti vogliono vederci chiaro per evitare di finire sotto la lente dell'Antitrust per un possibile monopolio sulla Roma-Milano. Fs vuole potersi esprimere sul management.
In una fase 2 interverranno gli altri attori, dal Mef, tirato dentro da Di Maio, a dispetto del ministro Tria che, come è noto, sul punto è più prudente. Ma il Tesoro, ove Tria si convincesse, difficilmente metterà soldi freschi visto il clima ostile in Europa.
Rosario Dimito

https://www.ilmessaggero.it/economi..._la_proposta_di_acquisto_del_100-4048812.html
 

AZ 1699

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11 Marzo 2006
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Ticino
Ma in tutto questo delirio di economia para-privata una cosa non mi è chiara.. se la new company avrà in pancia 1.5-2 miliardi euro.. quanti soldi verranno versati nella bad company per l'acquisto degli asset di AZ? Di fatto di questo si tratta.. quanto tornerà ai vecchi creditori?
 

AlicorporateUK

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9 Marzo 2009
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Sarajevo
Considerando la natura altamente e schifosamente politica dell'operazione e la "lungimiranza" da vendere dell'attuale classe politica, mi viene il mal di mare solo a pensare ai candidati a cui sarà eventualmente dato l'incarico di guidare la nuova "holding". Un tuffo negli anni 90.

G
 

filippo.c

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BRI
Dio mio. Spero finisca tutto ancor prima di iniziare.

Comunque un investimento di CDP sarebbe deleterio. Da un lato, "meglio" il 100% a FS.
 

maserv

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2 Febbraio 2018
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EGLL
Comunque, trovo assurdo il discorso dell'andare a sud: New York è alla latitudine di Napoli, anzi, qualche minuto in meno (NY 40°42'51" N , NA 40°51′22″ N).
Il globo e`, appunto, una sfera. Il tragitto piu` breve tra due punti alla stessa latitudine non e` 'orizzontale', ovvero seguendo la stessa latitudine.

Per non parlare di venti prevalenti e North Atlantic Tracks.
 

maxdan2008

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26 Luglio 2015
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Bologna
Alitalia, il nodo della valutazione - fonte: Corriere della Sera
Ferrovie prepara l’offerta vincolante

Incontro tra i commissari e il gruppo Fs. L’attenzione degli investitori esteri
Per le nozze tra Ferrovie dello Stato e Alitalia, che dovranno essere avallate inevitabilmente dal ministero del Tesoro guidato da Giovanni Tria, la domanda è una sola: quanto vale la compagnia? Le stime sono discordanti. Oscillano in una forchetta tra i 300 milioni e il miliardo. Considerando anche l’entità del prestito-ponte garantito dal precedente governo in due diverse tranche (600+300 milioni di euro) e sommando gli interessi dovuti allo Stato (oltre 100 milioni) è verosimile che ora Alitalia valga zero. Ecco perché l’operazione di rilancio va studiata nei minimi dettagli. Dal Tesoro ovviamente. Nella duplice veste di azionista di controllo di Ferrovie dello Stato e di creditore della compagnia, che potrebbe convertirla in socio diretto con l’operazione di conversione del prestito in azioni, ipotesi ventilata dal ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio. La partecipazione al 15% contenuta nella newco di cui dovrebbe far parte anche Fs con «l’appoggio esterno» di Cassa Depositi che dovrebbe garantire le linee di credito per comprare aerei a lungo raggio, deve essere concepita con tutti i crismi per non incorrere nello stop dell’Unione europea. Che ha già messo sotto osservazione il fido alla voce «aiuti di Stato».

Così nelle stanze romane dello studio Gianni Origoni Cappelli si è svolto il primo tavolo tecnico tra i commissari di Alitalia e alcuni manager di Ferrovie dello Stato. Non era presente l’amministratore delegato Gianfranco Battisti. A far gli onori di casa Roberto Cappelli, considerato tra i migliori specialisti di operazioni di fusione nel nostro Paese. All’incontro Fs ha coinvolto una serie di consulenti per avviare la fase di due diligence. Vedere nel dettaglio i conti di Alitalia, capire punti di debolezza e punti di forza, studiare l’impegno finanziario con i professionisti di Mediobanca e gli strategist di Boston Consulting ed EY. Un primo tavolo tecnico a cui ne seguiranno altri. È presumibile che si lavorerà tutti i giorni fino alla scadenza del 31 ottobre quando dovrà pervenire — sul tavolo dei commissari di Alitalia Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari — l’offerta vincolante di Ferrovie, la precondizione per il rilancio del vettore e per negoziare con un partner industriale che dovrebbe far rimanere Alitalia nell’alleanza SkyTeam con Delta Air Lines, Air France-Klm e China Eastern, socia guarda caso della stessa Air France.
 
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