Thread Alitalia da ottobre 2018


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AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Secondo me gli esempi che Alitalia dovrebbe seguire sono diversi. Il corto raggio potrebbe seguire un modello Iberia (perfettamente rilanciata) o Aer Lingus (efficiente per il tipo di mercato a cui è rivolto).
Facile a dirsi. Fanno entrambe parte di un gruppo (IAG) che ha prima applicato mannaie fregandosene dei rispettivi governi e sindacati, e adesso de facto controlla le loro rispettive flotte ed i relativi piani di sviluppo e crescita. Il tutto mettendo gente con le contropalle che di aviation ci capisce.

AZ e' in una situazione diametralmente opposta. Nazionalizzata, forzata ad unirsi a Trenitalia (poveri loro), abbandonata dai partner commerciali (AFKL), sotto il controllo di un governo di assoluti inetti contornati da "esperti" del calibro di Giulia Lupo e der professore.

Diciamo francamente che non esiste alcun presupposto per poter provare a fare come IB o EI.
 

Paolo_61

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Facile a dirsi. Fanno entrambe parte di un gruppo (IAG) che ha prima applicato mannaie fregandosene dei rispettivi governi e sindacati, e adesso de facto controlla le loro rispettive flotte ed i relativi piani di sviluppo e crescita. Il tutto mettendo gente con le contropalle che di aviation ci capisce.

AZ e' in una situazione diametralmente opposta. Nazionalizzata, forzata ad unirsi a Trenitalia (poveri loro), abbandonata dai partner commerciali (AFKL), sotto il controllo di un governo di assoluti inetti contornati da "esperti" del calibro di Giulia Lupo e der professore.

Diciamo francamente che non esiste alcun presupposto per poter provare a fare come IB o EI.
Quoto.
Il modello che sembra voler uscire da questo papocchio è un ibrido mai tentato, con U2 e TreMitalia che fanno feed (a FCO? a MXP? Chi può dirlo) per un LR rafforzato con alcune macchine prese qui e là sul mercato e gestite con DL, LIN passato in toto a U2 (che si farebbe concorrenza in casa fra i due aeroporti milanesi) e così pure il resto del poco p2p che resta.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Secondo me gli esempi che Alitalia dovrebbe seguire sono diversi. Il corto raggio potrebbe seguire un modello Iberia (perfettamente rilanciata) o Aer Lingus (efficiente per il tipo di mercato a cui è rivolto). La domanda è capire la fine di cityliner in questo contesto. Sul lungo rqggio, con 2 miliardi non si potrà fare un enorme rilancio della flotta. Una cosa sensata a mio avviso potrebbe essere prendere 5/6 b777/300er da aumentare la capienza, e il denaro rimanente, essere utilizzato per migliorare il prodotto esistente. Sbaglio o alcuni 777 non hanno ancora un ife datato anni 2010? In due o tre anni poi pensare ad avviare la sostituzione degli aerei più vecchi. Oppure passare direttamente a un ordine di nuove macchine (una decina come minimo) lasciando a terra le più vecchie. Vi sembra sensato?
Ragionando per ipotesi, come già ho evidenziato precedentemente l'opzione di utilizzare il COA cityliner per il ptp low cost potrebbe avere senso a patto che non ci siano limiti rispetto al tipo di macchine da utilizzare. In questo caso rimarrebbe il problema del personale di volo AZ che mai accetterebbe di passare al contratto Cityliner (perché fare LC con personale AZ è un suicidio come già visto con AP). Bisogna anche vedere il surplus di personale che evidentemente viene fuori dalla mainline nonostante un aumento robusto del lungo raggio ma una necessaria dismissione o esternalizzazione alla branca LC di una certa parte del corto-medio raggio sull'esempio di quanto fatto da IB.
Riguardo alla flotta AZ non utilizzerà la dotazione di capitale per acquistare nuove macchine, nel progetto di nazionalizzazione c'è l'utilizzo di CDP o direttamente come finanziatore o attraverso una nuova società lessor (immagino sul modello dei lessor irlandesi utilizzati nel passato da AP o AZ stessa per l'acquisto e finanziamento delle macchine). Il piano flotta credo debba essere di largo respiro e fondato al completo rinnovamento o quasi della flotta (in ogni caso credo vadano a rivisitare completamente la flotta per cercare di ridurne i costi) in orizzonte temporale basato su step di programmazione a breve, medio lungo termine che sono poi gli step necessari per effettuare un ordine mirato ai costruttori e ottenere prezzi buoni che permettano di ridurre i costi della flotta.
 

BrunoFLR

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13 Giugno 2011
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Firenze
Non vedo come CS possa pensare di aver voce in capitolo da socio di minoranza, tantopiù con questo governo. Il passato dovrebbe insegnare, un secondo dopo la firma diventerebbero dei cattivoni incapaci qualunque decisione non gradita...
Se Totò ha venduto la fontana di Trevi er bibbitaro forse riesce a vendere Alitalia.
Peccato però che quello era un film.

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Farfallina

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23 Marzo 2009
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Se Totò ha venduto la fontana di Trevi er bibbitaro forse riesce a vendere Alitalia.
Peccato però che quello era un film.

Inviato dal mio WAS-LX1A utilizzando Tapatalk
Tutto è possibile, ma personalmente credo che una quota in mano a LH sia difficile diversi punti:
- I tedeschi vorrebbero comandare ma non possono non sapere che non glielo lascerebbero fare, nemmeno forti di patti parasociali. L'operazione di acquisto progressivo gli è riuscita con Brussel Airlines, ma non credo che Giggino e soci possano consentirlo.
- Le operazioni per il rinnovo della JV Atlantica intraprese dai commissari fanno presagire che non ritengono possibili chance con LH che giocoforza dovrebbe prevedere l'uscita da Skyteam e dalla JV Atlantica, troppo centrale LH nella propria alleanza-JV.
- Uno sviluppo del LR (necessario se non si vogliono prendere in considerazione migliaia di esuberi, Giggino si è spinto a dire che saranno 0) è maggiormente accettabile da un partner extra UE, come potrebbero essere Delta o China Eastern pensando agli altri nomi fatti dai giornalisti piuttosto che da LH che per federare un hub AZ dovrebbe rinunciare a instradare i pax verso i propri hub di lingua tedesca.
 

ripps

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17 Giugno 2017
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L’ipotesi è che si possa partire con una dotazione inferiore a quella stimata dal ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, di 1,5-2 miliardi. Per entrare nel capitale di Alitalia al 100% potrebbero bastare anche 600-700 milioni. Gli analisti di Mediobanca stanno ragionando con i vertici di Ferrovie dello Stato sui numeri dell’operazione. Le prime stime non sembrano così preoccupanti, anche perché Alitalia pur continuando a perdere soldi per un modello industriale non più adeguato, ha avuto un anno e mezzo di buona gestione. Ecco perché si ragiona sull’unica alternativa possibile anche per la volontà politica sottostante.


Ferrovie dello Stato entrerebbe al 100% di Alitalia, come anticipato dal Messaggero, perché il tempo stringe e le obiezioni del ministero del Tesoro, guidato da Giovanni Tria, alla conversione del prestito-ponte da 900 milioni sono condivise anche dalla Commissione Ue. Da Bruxelles fanno trapelare che l’ingresso diretto del Tesoro non sarebbe giustificabile per la normativa Ue. Ferrovie potrebbe invece concepirla perché sta sul mercato, ha collocato 4 miliardi di obbligazioni, a patto che individui a breve un partner industriale in grado di finanziare gli investimenti sugli aerei a lungo raggio. La vera scadenza semmai è quella del 15 dicembre, data entro la quale c’è da rimborsare oltre un miliardo allo Stato, considerando anche gli interessi. L’azienda ha incontrato i sindacati del trasporto chiedendo un’ulteriore proroga della cassa integrazione per 1750 addetti.


Corriere della Sera
 

ripps

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17 Giugno 2017
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Zero euro dello Stato in Alitalia”. E’ il mantra che si ascolta in questi giorni fra chi nel governo segue il dossier della compagnia aerea.

Zero euro dello Stato? Ma di chi è Fs? Dello Stato, ovvero dal ministero dell’Economia. E saranno proprio le Ferrovie ora guidate dal nuovo amministratore delegato, Gianfranco Battisti, ad andare in soccorso di Alitalia.

ECCO IL PIANO DEL GOVERNO SU ALITALIA

Il piano in fieri dell’esecutivo prevede questo, secondo le indiscrezioni raccolte da Start Magazine: smantellamento della strategia dei passati governi di vendere Alitalia a un gruppo straniero; critiche alla gestione dei commissari voluti dal precedente governo; offerta di Ferrovie Italiane entro la fine del mese sul 100% di Alitalia; ed entro la fine dell’anno un consorzio di Fs con un partner industriale in minoranza (e forse con una partecipazione del Mef) che dia una configurazione stabile all’assetto azionario della compagnia aerea.

IL DOSSIER PRESTITO-PONTE PER ALITALIA

Le critiche serrate ai passati governi in queste ore si concentrano dal punto di vista tecnico sulle modalità del prestito-ponte, anche sulla base delle ultime dichiarazioni dei commissari che non sono state accolte per nulla con favore negli ambienti del governo.

I COMMISSARI NEL MIRINO DEL GOVERNO

Il commissario di Alitalia, Luigi Gubitosi ha detto che ci sono ancora in cassa, oppure depositati in garanzia, 770 milioni, dei 900 iniziali del finanziamento deciso dal governo a guida Pd. Ma l’importo da restituire allo Stato – secondo i tecnici – non si limita ai 900 milioni ma include anche l’interesse, al tasso di circa il 10%, per l’anno e mezzo di durata del prestito, per una somma totale che si avvicinerà a fine anno ai 1.030 milioni.

I DUBBI E GLI INTERROGATIVI

I dubbi del governo (sono stati pagati gli interessi sul prestito?) sono stati suffragati dai rilievi giunti con una lettera da parte della Commissione europea: “Se uno Stato è creditore e rinuncia o non rivendica gli interessi dovuti sul prestito, tale comportamento potrebbe comportare un aiuto di Stato”, ha messo per iscritto la commissaria Margrethe Vestager,

CHE COSA FARANNO LE FERROVIE IN ALITALIA

La tempistica delle prossime mosse del governo Conte è la seguente: entro la fine di ottobre, sarà formalizzata l’offerta di Ferrovie per rilevare il 100% di Alitalia (mentre molti economisti esperti di trasporti, come Andrea Giuricin, criticano la bontà industriale del connubio), ed entro la fine del mese si darà un assetto azionario stabile con un partner industriale (oggi il Messaggero scrive dell’ipotesi Lufthansa o Delta) e una società del Mef (Cdp o una sua controllata, ma lo statuto della Cassa lo impedisce, quindi la Cdp potrebbe figurare come finanziatrice della compagnia) o direttamente il Tesoro (se verranno superate le perplessità delle strutture di vertice del dicastero condivise dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria).

Il nodo del contendere sarebbe in particolare la possibilità di convertire in azioni parte del prestito ponte. Da Bruxelles fanno trapelare – ha scritto oggi il Corriere della Sera – che l’ingresso diretto del Tesoro non sarebbe giustificabile per la normativa Ue.

https://www.startmag.it/smartcity/alitalia-ferrovie-governo/
 

ripps

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Sul Messaggero di oggi Delta starebbe scegliendo l’advisor legale e finanziario (Goldman Sachs o Morgan Stanley) e sarebbe in dirittura d’arrivo la nuova ripartizione proventi tra Delta AZ AF-KLM e Virgin con alcuni paletti prestabiliti.

Si parla di 1000 esuberi tra personale terra e aa/vv da riqualificare per essere assorbiti in FS.

Delta sarebbe pronta a entrare con quota fino al 49% ma con poteri decisionali a cominciare dalla scelta delle rotte.

Tra oggi e domani giorni decisivi con anche emissari di Lufthansa che vedranno il governo.
 

londonfog

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Londra
Sul Messaggero di oggi Delta starebbe scegliendo l’advisor legale e finanziario (Goldman Sachs o Morgan Stanley) e sarebbe in dirittura d’arrivo la nuova ripartizione proventi tra Delta AZ AF-KLM e Virgin con alcuni paletti prestabiliti.

Si parla di 1000 esuberi tra personale terra e aa/vv da riqualificare per essere assorbiti in FS.

Delta sarebbe pronta a entrare con quota fino al 49% ma con poteri decisionali a cominciare dalla scelta delle rotte.

Tra oggi e domani giorni decisivi con anche emissari di Lufthansa che vedranno il governo.
Scusatemi se sono cinico... Delta crede di ripetere l'operazione Virgin dove con il 49% hanno un forte potere decisionale. Mi sa che AZ sia una realta' diversa
 

belumosi

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Mettendo insieme i vari rumors, credo il vero piano industriale per AZ potrebbe essere questo:

-Acquisto del 100% delle azioni da parte di FS per 700 M€ (magari qualcosa di più)
-Restituzione del prestito. Gli attuali 600 M€ presenti in cassa (già al netto dei depositi) sommati ai 700 M€ in ingresso, dovrebbero permetterlo con l'avanzo di circa 300 M€, sufficienti per passare l'inverno.
-Parte degli esuberi finirebbe nelle FS previa riqualificazione.
-A Trenitalia verrebbe chiesto di collaborare con AZ attraverso la vendita a quest'ultima di una buona quantità di posti nei Frecciarossa, sulle cui corse verrebbe apposto il CS. Vendita che probabilmente verrebbe effettuata a prezzi da amicone, permettendo ad AZ di ricaricare adeguatamente e intascarsi una bella fetta della torta.
-Se nonostante tutto la compagnia aerea dovesse continuare a generare perdite, FS potrà utilizzare parte dei propri utili (552 M€ nel 2017) per ripianarle senza dover chiedere aiuti esterni. Tutto questo previa "ottimizzazione" societaria tra le aziende coinvolte.

Lo sviluppo del LR, la scelta del socio industriale e altri dettagli del genere, potranno essere a quel punto gestiti con la dovuta tranquillità.
 

13900

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Mettendo insieme i vari rumors, credo il vero piano industriale per AZ potrebbe essere questo:

-Acquisto del 100% delle azioni da parte di FS per 700 M€ (magari qualcosa di più)
-Restituzione del prestito. Gli attuali 600 M€ presenti in cassa (già al netto dei depositi) sommati ai 700 M€ in ingresso, dovrebbero permetterlo con l'avanzo di circa 300 M€, sufficienti per passare l'inverno.
-Parte degli esuberi finirebbe nelle FS previa riqualificazione.
-A Trenitalia verrebbe chiesto di collaborare con AZ attraverso la vendita a quest'ultima di una buona quantità di posti nei Frecciarossa, sulle cui corse verrebbe apposto il CS. Vendita che probabilmente verrebbe effettuata a prezzi da amicone, permettendo ad AZ di ricaricare adeguatamente e intascarsi una bella fetta della torta.
-Se nonostante tutto la compagnia aerea dovesse continuare a generare perdite, FS potrà utilizzare parte dei propri utili (552 M€ nel 2017) per ripianarle senza dover chiedere aiuti esterni. Tutto questo previa "ottimizzazione" societaria tra le aziende coinvolte.

Lo sviluppo del LR, la scelta del socio industriale e altri dettagli del genere, potranno essere a quel punto gestiti con la dovuta tranquillità.
In soldoni il "piano di sviluppo" altro non e' che tirare a campare. Con 300m in cassa ci fai ben poco, se non forse finire l'inverno... Il punto sul reintegro degli utili FS e' follia.
 

AZ 1699

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I soldi di chi compra AZ allo stato attuale finiscono nella procedura fallimentare per ripagare i creditori e non nelle casse di Alitalia. Quindi se si paga AZ 600mln.. quello che rimane in cassa è sempre e solo il prestito ponte. A meno che i creditore non decidano di vendere l'azienda a 0 euro!
O c'è qualcosa che mi sfugge ?
 

belumosi

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In soldoni il "piano di sviluppo" altro non e' che tirare a campare. Con 300m in cassa ci fai ben poco, se non forse finire l'inverno... Il punto sul reintegro degli utili FS e' follia.
Tutto il progetto è folle. Ma visto che il vero scopo dell'operazione è stabilizzare AZ e i relativi posti di lavoro, in questo modo si porterebbe a casa il risultato, Bruxelles permettendo. Ma ho poca fiducia.
 

belumosi

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I soldi di chi compra AZ allo stato attuale finiscono nella procedura fallimentare per ripagare i creditori e non nelle casse di Alitalia. Quindi se si paga AZ 600mln.. quello che rimane in cassa è sempre e solo il prestito ponte. A meno che i creditore non decidano di vendere l'azienda a 0 euro!
O c'è qualcosa che mi sfugge ?
Suppongo si riparta dall'ennesima newco.
 

Farfallina

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Mettendo insieme i vari rumors, credo il vero piano industriale per AZ potrebbe essere questo:

-Acquisto del 100% delle azioni da parte di FS per 700 M€ (magari qualcosa di più)
-Restituzione del prestito. Gli attuali 600 M€ presenti in cassa (già al netto dei depositi) sommati ai 700 M€ in ingresso, dovrebbero permetterlo con l'avanzo di circa 300 M€, sufficienti per passare l'inverno.
-Parte degli esuberi finirebbe nelle FS previa riqualificazione.
-A Trenitalia verrebbe chiesto di collaborare con AZ attraverso la vendita a quest'ultima di una buona quantità di posti nei Frecciarossa, sulle cui corse verrebbe apposto il CS. Vendita che probabilmente verrebbe effettuata a prezzi da amicone, permettendo ad AZ di ricaricare adeguatamente e intascarsi una bella fetta della torta.
-Se nonostante tutto la compagnia aerea dovesse continuare a generare perdite, FS potrà utilizzare parte dei propri utili (552 M€ nel 2017) per ripianarle senza dover chiedere aiuti esterni. Tutto questo previa "ottimizzazione" societaria tra le aziende coinvolte.

Lo sviluppo del LR, la scelta del socio industriale e altri dettagli del genere, potranno essere a quel punto gestiti con la dovuta tranquillità.
Sei diventato malato di ottimismo anche tu?
Quello che descrivi è una mossa logica di mercato nel momento in cui FS acquistasse AZ.Possiamo discutere se sia opportuno o meno che FS acquisti AZ,ma nel caso succeda non c'è nulla di strano se fra Roma e Milano i collegamenti verranno integrati e razionalizzati inserendo code share AZ sui collegamenti ferroviari e viceversa. E non credo che faranno "prezzi" diversi da quelli che applicano a EK per esempio. AZ avrà il guadagno in quanto venditore (difficile fra che chi acquista i biglietti nei canali trenitalia vada ad acquistare in canali AZ) e i risparmi sul feed e sui costi di operare una navetta con diverse decine di voli al giorno fra Milano e Roma.
Cavolo, fra AZ e TI c'è una palese sinergia immediata e non vorresti configurarla come chissà quale complotto. Il problema è che oltre questa devono essere bravi a trovarne altre specialmente nella parte amministrativa, informatica, vendita, programma fedeltà ecc. Dovranno essere bravi perchè non sarà per niente facile e immediato.
 

Farfallina

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In soldoni il "piano di sviluppo" altro non e' che tirare a campare. Con 300m in cassa ci fai ben poco, se non forse finire l'inverno... Il punto sul reintegro degli utili FS e' follia.
Ci rendiamo conto che stiamo commentando uno scenario polemico che allo stato delle news non ha riscontri?
 
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